Laburisti pro irak e smantellamento sociale
o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?
solo se l'assuntore si mette alla guida o comunque mette a repentaglio la vita altrui, altrimenti no
no, un adulto se non fa del male agli altri ha pieno diritto di fare quello che gli pare
la fini-giovanardi è giusta: da 6 a 20 anni di galera per chi usa una pianta
sono proibizionista e quindi x coerenza oltre alla cannabis voglio vietare l'alcol ed il tabacco
Laburisti pro irak e smantellamento sociale
o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?
ci sono anche i verdi
In origine postato da danny78
Laburisti pro irak e smantellamento sociale
o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?
ancora racconti balle ma sei stancante
queste sono le linee del programma laburista
Come tutte le elezioni, anche le prossime,
quando ci saranno, saranno una battaglia per
il futuro. Un momento che aiuti a decidere il
futuro della Gran Bretagna. Un momento
che aiuti a decidere, inoltre, il futuro della politica
progressista in Gran Bretagna.
Per un decennio il New Labour e Tony
Blair hanno dominato lo scenario politico.
Dieci anni fa il New Labour era la risposta
a una domanda semplice: come si possono
applicare, dopo anni passati all’opposizione,
i valori del centrosinistra di giustizia sociale,
uguaglianza ndo il coraggio di cambiare
il nostro partito ci ha dato il mandato popolare
di cambiare questo paese.
E in questi dieci anni, infatti, molto è cambiato.
L’Inghilterra di oggi sta andando avanti
dopo decenni di arretratezza. L’economia
britannica è forte e stabile, non ultimo grazie
al servizio del cancelliere Gordon Brown. La
nostra economia è cresciuta per il periodo
consecutivo più lungo da quando sia mai stato
documentato. La disoccupazione - il grave
problema degli anni Ottanta e Novanta - è al
punto più basso negli ultimo trent’anni. L’occupazione
è più alta che mai. La vita rimane
dura per molte persone,ma la prosperità individuale
sta crescendo e si sta distribuendo.
Non c’è stato uno sviluppo più grande
nella politica moderna inglese
di quando i laburisti hanno sottratto
ai Tories il monopolio
sulla competenza economica.
Per la prima volta in decenni il
Labour è in grado di mettere
l’economia al centro delle
prossime elezioni. Nel 1979 i
Tories potevano affiggere locandine
che dicevano che i laburisti
non stavano lavorando.
Ora i laburisti può affiggere locandine che
dicono che l’Inghilterra sta lavorando.
La forza delle nostra economia ci ha dato
la forza di investire nei servizi pubblici.
La Gran Bretagna è l’unico grande paese
nel mondo che ha aumentato l’investimento
pubblico, inteso come proporzione del
reddito annuale della nazione, nella sanità e
nell’educazione, negli ultimi due anni e che
continuerà a farlo nei due anni a venire.
Quei servizi pubblici che negli altri paesi
sono tagliati in Gran Bretagna stanno crescendo
e migliorando, mentre l’approccio
inglese di combinare le risorse con le riforme
sta portando risultati tangibili.
Solo pochi anni fa l’opinione diffusa era
che i servizi pubblici erano un simbolo dell’inefficienza
del sistema britannico che sprecava
risorse. In quei giorni l’erba del vicino era
sempre più verde: che si trattasse della sanità
francese o dello stato sociale tedesco.
Il welfare non è più una palla al piede
A distanza di otto anni la storia è cambiata,
e sono cambiate le voci che la raccontano.
Pensate a quello che dice Eric Chemla, un
chirurgo francese specializzato in trapianti,
sul cambiamento della qualità della sanità: «I
due sistemi sono come due ascensori che s’incrociano:
il sistema francese sta scendendo e
il sistema inglese sta salendo, e in realtà si sono
incrociati circa tre anni fa... voi andate in
un ospedale statale e trovate i medici migliori,
a causa di come sono assunti... la gente non
realizza che fortuna ha qui in Gran Bretagna
». Oppure ascoltate il ministro dell’Occupazione
tedesco,Wolfgang Clement, che dopo
una visita all’ufficio collocamento di Londra
Sud ha dichiarato: «la politica di collocamento
è la migliore d’Europa».
L’opinione diffusa, una volta, era che non
si potesse migliorare i servizi pubblici inglesi,
che bisognasse per forza abbandonarli. Ora
c’è un’opinione diversa: che i servizi inglesi
possono non solo essere migliorati,ma anche
essere i migliori. Il vecchio fatalismo sta lasciando
spazio a un moderno ottimismo.
Al posto dell’opinione che i servizi pubblici
inglesi fossero una palla al piede per
l’impresa, oggi si considera che la fortuna del
business si basi sui servizi pubblici, in particolare
sull’educazione. La vecchia opinione è
che i nostri servizi pubblici fossero parte del
problema della Gran Bretagna. Ora li si vede
come parte della soluzione.
Non è unicamente che il New Labour domina
il terreno del centro.Stiamo rimodellando
il terreno del centro.Costruendo un nuovo
consenso. Un tempo si diceva che i salari minimi
avrebbero distrutto il mercato del lavoro.
Oggi i salari minimi ha tolto milioni di cittadini
- soprattutto donne - da una condizione
di povertà e due milioni di persone in più sono
entrate nel mondo del lavoro. La devolution
alla Scozia e al Galles era vista un tempo
come una minaccia al Regno Unito. Oggi la
devolution ha indebolito i movimenti separatisti
e rafforzato il Regno Unito.Un tempo gli
asili per l’infanzia erano in fondo alla lista delle
priorità politiche.Oggi sono in cima.
C’è un nuovo terreno politico in Inghilterra.
Un nuovo consenso che è forgiato.E per la
prima volta in generazioni questo consenso
appartiene ai progressisti.Abbiamo obbligato
i Tories a combattere sul nostro terreno. Ed è
per questo che si trovano in difficoltà, cercando
di arginare il proprio istinto ideologico di
tagliare le tasse, con la necessità elettorale di
sostenere gli investimenti.
Quindi possiamo vantarci di ciò che abbiamo
fatto durante i nostri due mandati.Ma
radicare un consenso progressista richiede
che facciamo di più in un terzo mandato.
Il sistema sanitario nazionale sta migliorando,
ma non è ancora il migliore. Gli
asili per i bambini sono più distribuiti ma
non ancora ovunque. Sempre più cittadini
hanno accesso a un’ottima educazione, ma
non ancora tutti. La disoccupazione è completamente
debellata in alcune regioni, ma
non in altre. La povertà sta diminuendo ma
non è ancora sconfitta. Il crimine
sta diminuendo ma non siamo
ancora immuni dalla paura.
Il reddito delle famiglie sta crescendo
ma le aspirazioni delle
famiglie non sono ancora appagate.
Le barriere che dividono
le persone sono sempre meno,
ma non le abbiamo ancora
superate tutte.
Le riforme danno sempre frutti
Così, quando tendiamo a questo storico
terzo mandato, tendiamo a un New Labour
che stabilisca un progresso non solamente per
questa generazione ma anche per quelle future,
che riconosca che sviluppare il le potenzialità
di ogni singolo cittadino è la sol chiave per
costruire prosperità economica in un mondo
sempre più competitivo.
In un terzo mandato per il New Labour,
vogliamo creare una Gran Bretagna
che abbia successo da un punto di vista
economico grazia alla mobilità sociale. Il
nostro mezzo: una crescita senza precedenti
di oppurtunità che permettano a chi vuole
rimboccarsi le maniche di partecipare a
una nuova prosperità. Il nostro obiettivo:
non solo sconfiggere la povertà, ma liberare
le aspirazioni. Un’economia inclusiva.
Una società delle opportunità.
Ma il presente non racchiude in sé ciò che
il futuro esige. Negli ultimi decenni, è stata la
condizione di nascita, non il valore individuale,
a determinare la qualità della vita. Certo, la
gente è in genere più ricca di quanto lo sia mai
stata. Lo vedo nella mia stessa famiglia. Mio
nonno era un operaio, mia madre una segretaria.
I miei figli oggi hanno delle esperienze e
delle possibilità che erano inimmaginabili per
me, quando ero bambino. Eppure lo status
economico dei bambini nati, come me, nel
1958, allora dipendeva meno da quello dei loro
genitori di quanto non per quelli nati dodici
anni più tardi, nel 1970. La mobilità sociale
è rallentata, anziché accelerare.
C’è una barriera di vetro alle oppurtunità
di questo paese.Nei nostri primi due mandati
l’abbiamo alzata. Nel nostro terzo mandato
dovremo rompere questa barriera.
Credo che possiamo fare di più, in un terzo
mandato, per creare un’economia inclusiva
e la società delle opportunità di quanto non
potessimo fare nei primi due. E non soltanto
perché in quei primi due mandati abbiamo
gettato le fondamenta - forza nell’economia,
investimenti, e una riforma dei servizi pubblici.
C’è un’altra ragione per cui siamo in grado
di affrontare il futuro con fiducia. Negli ultimi
otto anni abbiamo imparato molto. Sappiamo
cosa funziona e cosa no. E sappiamo che le
riforme più grandi producono sempre risultati
-l’indipendenza della Banca d’Inghilterra, le
nuove basi costituzionali, al scelta nei servizi
pubblici. La prosperità economica, un miglioramento
dei servizi pubblici - queste cose non
sono avvenute per caso, ma perché abbiamo
creato un cambiamento. E non c’è cambiamento
senza controversia. Ma non c’è prospettiva
di giustizia sociale senza riforma. La
riforma non è una minaccia per i nostri valori.
E’ lo strumento per realizzarli.
Sono entrato in politica, come tutti, per
cambiare le cose e non perché rimanessero
le stesse.Quando facciamo delle riforme radicali
lo facciamo con un obiettivo progressista.
Per migliorare la vita delle persone
che serviamo. Ciò che perseguiamo è una
giustizia nelle possibilità che la vita offre a
ciascuno. Fornendo alla gente un vero interesse
nella società. Liberando il potenziale
di ogni individuo in quanto individuo.Dando
loro la possibilità di avere un controllo
sulle proprie vite, indipendentemente dal
proprio status economico. Aiutando la gente
a realizzare i propri progetti.
La lezione del 1945
Abbiamo imparato molte lezioni dalla
storia del nostro partito.Quando abbiamo sostenuto
le riforme, il pubblico ci ha sostenuti.
Quando abbiamo voltato le spalle alle riforme,
il pubblico ci ha voltato le spalle. Il rifiuto
laburista di riformare le relazioni
industriali alla
fine degli anni
Sessanta è un esempio; il nostro
fallimento di rispondere alle aspirazioni delle
persone in affitto di possedere le proprie abitazioni
durante gli anni Settanta è un altro.
Ci sono lezioni, anche in questo, il sessantesimo
anniversario dell’amministrazione laburista
del 1945, il più grande governo riformista
nella storia inglese. Il governo Attlee ha
forgiato delle istituzioni progressiste che nessun
partito ha osato toccare per 30 anni -l’occupazione
come base della politica economica;
educazione universale come strada per il
successo personale; e un nuovo welfare state,
il cui gioiello è il sistema sanitario nazionale.
Ogni grande riforma ha portato a un grande
risultato. Più opportunità.Una maggiore giustizia
sociale, migliori condizioni di vita: sono
tutti valori che hanno parlato all’intera nazione,
non a una parte di essa. Quello fu davvero
un governo sostenuto da tutte le classi, le
professioni e le regioni. Eorge Orwell parlò
degli «operai specializzati, tecnici, aviatori,
scienziati, architetti e giornalisti, la gente che
si sentiva a casa nell’era della radio e del cemento
armato» che guidarono il Labour verso
un cambiamento dopo la Guerra.
In quelle elezioni, vincemmo sei seggi su
sette nel Norfolk, sette su nove nell’Essex,
quattro su cinque nel Northamptonshire e
due nel Somerset. Il Labour si è impegnato a
raggiungere gli elettori oltre le aree industriali
in declino - per esempio Herbert Morrison
rinunciò a una vittoria sicura a Hackney
e si candidò a Lewisham East.Vinse con
un vantaggio di 15 mila voti.
Celebriamo i risultati che il grande governo
di Clem Attlee e Herbert Morrison, Nye
Bevan e Ernie Bevin - ma impariamo anche
la lezione da esso.Dopo poco più che un mandato,
il Labour ha perso, preparando la strada
per tredici anni di governo conservatore.Non
c’è da stupirsi che Neil Kinnock, all’età di nove
anni, vide suo nonno piangere quando il
Labour fu sconfitto nelle elezioni del 1951.
Verso la fine degli anni Quaranta la gente
cominciò a vedere il Labour come arretrato
rispetto ai tempi. Il partito sembrava guardare
indietro ai problemi degli anni Trenta,
quando gli elettori volevano invece un partito
che guardasse aventi, alle sfide degli anni Cinquanta.
Mentre lo zoccolo duro dei nostri sostenitori
si affollava ai seggi, molti elettori
cercarono un altro programma che riflettesse
i cambiamenti della Gran Bretagna in un
mondo che aveva sorpassato un periodi di
austerità. Peter Clarke la mette così: «Negli
anni Cinquanta, gran parte del programma
del 1945 non era più innovativa, era vuota
di contenuti; era diventata parte del materiale
politico che i due partiti cercavano di
risistemare anziché cambiare».
La lezione dei nostri tempi è questa:
un governo che riposa sugli allori si avvicina
alla fine. Consegna e rinnovamento
devono andare di pari passo. Le soluzioni
di ieri potrebbero non essere la risposta
adeguata alle sfide del futuro. La riforma
non è un processo che inizia un giorno e
finisce quello dopo: deve continuare, è un
processo in continuo movimento.
Quando l’aprile di dieci anni fa abbiamo
riformato la clausola iv della Costituzione
del nostro partito, ci siamo liberati
degli impedimenti che confondevano i valori
con le politiche, i fini con i mezzi. Abbiamo
imparato che per realizzare i nostri
obiettivi dobbiamo utilizzare mezzi moderni
e flessibili. Con l’esperienza di due mandati
e un proposito progressista davanti a
noi, il New Labour può stabilire una direzione
moderna per la giustizia sociale
La nostra missione per il terzo mandato
è diffondere la ricchezza e le opportunità
a più cittadini.Credo che lo
faremo nei seguenti modi.
Primo, con nuove opportunità
di guadagni per
più persone. Una politica
economica che ponga
un’enfasi maggiore sulle
competenze, non su bassi
stipendi come mezzo principale
per combattere la disoccupazione
in ogni regione e nazione
della Gran Bretagna.
In un mercato del lavoro mondiale sempre
più competitivo, la flessibilità nell’economia
dà all’Inghilterra un vantaggio sul resto
dell’Europa. La stabilità economica è la nostra
forza maggiore,ma come hanno spiegato
Gordon Brown e Patricia Hewitt, è la conoscenza
che rappresenta la chiave della futura
competitività in Gran Bretagna .
I requisito per essere assunti sono un
passaporto sia per un maggiore successo
economico e una mobilità sociale più rapida.
Il nostro tasso di occupazione è eccellente,
ma non dobbiamo rilassarci fino a quando
chiunque voglia un lavoro non l’avrà ottenuto.
E’ per questo che quando Alan Johnson
pubblica il suo piano quinquennale, esso
guarderà a come chi ha una pensione di invalidità
tornerà al lavoro. Sappiamo che un
milione di loro vorrebbe lavorare, se solo
avesse il giusto livello di facilitazioni.
Il lavoro è il miglior antidoto alla povertà.
E’ il primo gradino della scala per sconfiggere
le difficoltà. E proseguire sul prossimo gradino
significa enfatizzare, nel terzo mandato,
l’educazione professionale come abbiamo
fatto nei due precedenti e migliorare gli standard
accademici. Ecco perché l’accordo raggiunto
a Warwick tra i sindacati e il partito,
l’anno scorso, è così importante, e perché siamo
determinati a metterlo in pratica. Un
mondo di continui cambiamenti rende necessario,
non più un lusso, che l’educazione continui
per tutta la vita, perché esso apre le porte
a un reddito migliore per molte famiglie.
Case, scuole e scelta
Ma se guadagnare di più è un lato della
medaglia, possedere di più è l’altro. Le ineguaglianze
maggiori nella società di oggi sono
quelle tra chi possiede azioni, pensioni e delle
abitazioni, e chi si deve appoggiare unicamente
sul proprio stipendio. Possedere beni crea
un cuscinetto per i periodi di crisi. La gente si
comporta in modo diverso se possiede beni:
questo gli dà il controllo del proprio futuro,dà
loro la possibilità di agire in modo indipendente,
di fare le proprie scelte. Questo aprile
quasi due milioni di famiglie godrà dei benefici
del fondo per l’infanzia, ma abbiamo bisogno
di andare oltre se vogliamo che la società
inglese vada avanti. Una casa è il bene maggiore
che la maggior parte delle persone possieda.
La maggior parte della gente, se avesse
una scelta, preferirebbe comperare una casa
piuttosto che rimanere in affitto.L’Inghilterra
ha bisogno di più case popolari, e dobbiamo
affrontare il problema dei senzatetto.Ma anche
dobbiamo fare altro: dobbiamo sconfiggere
il pregiudizio che l’unica via d’uscita per
chi non possiede un’abitazione sia una casa
popolare. Oggi ci sono un milione di proprietari
di casa in più rispetto al 1997. Quindi, a
mio parere, è giusto che il governo stabilisca
un aumento nella proprietà di case come un
obiettivo specifico del suo programma.
Secondo, nuove opportunità per pagare
l’educazione dei propri figli. Mentre cresce
l’enfasi sulla conoscenza nell’economia moderna,
l’educazione diventa sempre più il vero
motore dell’economia e della mobilità sociale.
[...] Le possibilità della vita dei bambini
sono determinate prima che mettano un piede
a scuola, per non parlare dell’università.
Per questo lavorare coi bambini e le loro famiglie
fin dall’inizio aiuta a prevenire problemi
a lungo termine come il crimine, la disoccupazione
e l’immigrazione interna. Un investimento
nei primi anni dell’educazione, in
asili migliori, aiutare i genitori: questi sono
tutte misure molto più efficaci degli aiuti statali.
Il programma Sure Start (inizio sicuro,
ndt) sta facendo la differenza in centinaia di
comunità, così come gli asili part-time per tutti
i bambini di tre e quattro anni. Ora, vogliamo
e possiamo andare oltre. Il nostro obiettivo
è che un sistema di scuole materne universale
diventi il nuovo braccio di un welfare state
moderno, che permetta ai bambini di tutte
le classi sociali di cominciare meglio la loro vita
e che, contemporaneamente, aiuti le famiglie
di lavoratori a bilanciare meglio il loro lavoro
con le responsabilità familiari. Il piano
del governo di Tony Blair per l’infanzia è ambizioso
per in nostri tempi come fu allora
quello di Clem Atlee per l’educazione.
Terzo, nuove opportunità per quelle persone
che hanno più informazioni e che esercitano
una scelta maggiore. Quando sono, cresciuto
negli anni Sessanta, in un terreno di
proprietà della contea di Durham, non mi stupiva
che fosse il consiglio della contea, e non
la mia famiglia, a scegliere il colore della nostra
porta. Quando i cittadini negli anni Ottanta
ebbero la possibilità di evitare la proprietà
della contea, lo fecero in massa. Oggi,
chi se lo può permettere, compra
la possibilità di scegliere la propria
sanità e la propria educazione,
e chi non può si accontenta.
Questo non è giusto è va cambiato.
Un approccio moderno e progressista
richiede che la scelta sia
distribuita, non ignorata. Espandere
la possibilità di scelta non significa
destabilizzare l’uguaglianza
e le opportunità, ma anzi ampliarle.
Gli sforzi di John Reid per estendere
la scelta nella sanità pubblica stanno dando
una possibilità di scelta anche a chi non può
permettersi di pagare.Ruth Kelly sta portando
avanti delle riforme scolastiche che permettano
la personalizzazione dell’educazione
e una maggiore scelta da parte dei genitori
anche ai ceti meno abbienti. Con i fondi dei
contribuenti alle scuole e gli ospedali, con le
riforme che stando danno i loro frutti, in un
terzo mandato possiamo produrre delle solide
basi del New Labour per dei servizi pubblici
basati sulla diversità, sulla possibilità di scelta
per i genitori nelle scuole e per i pazienti
negli ospedali.[...]
Loro il passato, noi il futuro
Come il governo del 1945, la nostra promessa
è costruire un futuro per tuta la gente.
Ora come allora, il Labour parla nell’interesse
della nazione e offre una speranza per il
futuro; i Tories parlano nell’interesse dei ceti
privilegiati e rappresentano il passato. Questa
prossima elezione sarà molto diversa dalle
due passate. Dopo due mandati laburisti,
molte persone sono state deluse, alcune hanno
persino perso la fiducia in noi. Il cinismo
è diffuso, l’impegno è raro. I Tories cercano
di trasformare la loro debolezza principale
in forza, sminuendo il pericolo che rappresentano
per il futuro della Gran Bretagna
sperando che la gente si dimentichi di votare.
Qualcuno, intanto, pensa che il Labour
vincerà ma non si merita di vincere. Il pericolo
è che le elezioni diventino un referendum
su un partito, non una scelta tra partiti.
Le prossime elezioni non saranno una
passeggiata. Non dobbiamo dare nulla per
scontato. Per vincere, dobbiamo combattere.
Quindi non è la campagna del 1997 -è
giunta l’ora un cambiamento. E non è neppure
la campagna del 2001 - dateci più tempo.
Questa volta il New Labour deve vincere
grazie ai suoi meriti. Non dobbiamo definire
i nostri obiettivi in modo negativo (ciò
che combattiamo) ma in modo positivo (ciò
che vogliamo), così che il New Labour possa
finalmente governare secondo le proprie
regole. Ogni tessera del partito laburista
rappresenta un’ambizione: ricchezza, potere
e opportunità in mano ai molti, non a pochi.
La grande causa progressista a cui i partiti
del centro-sinistra hanno aspirato per anni:
una società giusta, dove nessuno è lasciato
in disparte e tutti possono colmare la distanza
tra ciò che sono e ciò che hanno il potenziale
di diventare. Un paese aperto al talento
innato degli individui, secondo il loro valore,
non la loro condizione di nascita.
«Ora tutti
riconoscono la
necessità dei
servizi pubblici,
anche i Tories»
«Le prossime
elezioni
saranno le più
difficili, quasi
un referendum»
e chi racconta balle, Blair si è inventato i documenti falsi per attaccare l'irak.In origine postato da benfy
ancora racconti balle ma sei stancante
vergogna !
comunque ho postato le linee del programma laburista che ho tradotto con un mio amico in italiano, può essere interessante per la discussione.
i liberaldemocratici sono molto più liberisti dei laburisti si vede che non ne conoscete nessuno.
l'irak poi non deciderà molto secondo me di solito gli inglesi guardano al portafoglio.
c'è un sondaggio interessante sull'europa
domanda 1
lei crede che sia giusto che sia giusta l'esistenza di una costituzione europea
si 39%
no 39%
non so 22%
domanda
lei è favorevole alla costituzione europea approvata a roma?
si 26%
no 54%
non so 20%
gli inglesi sono sempre stati antieuropeisti,prima era anche peggio.In origine postato da benfy
c'è un sondaggio interessante sull'europa
domanda 1
lei crede che sia giusto che sia giusta l'esistenza di una costituzione europea
si 39%
no 39%
non so 22%
domanda
lei è favorevole alla costituzione europea approvata a roma?
si 26%
no 54%
non so 20%
..la scelta è un pò ristretta...bleach...In origine postato da danny78
Laburisti pro irak e smantellamento sociale
o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?
meglio riformularlo sto sondaggio