Visualizza Risultati Sondaggio: è giusta la punibilità per il consumo di sostanze diverse dall'alcol e dal tabacco?

Partecipanti
21. Non puoi votare in questo sondaggio
  • solo se l'assuntore si mette alla guida o comunque mette a repentaglio la vita altrui, altrimenti no

    9 42.86%
  • no, un adulto se non fa del male agli altri ha pieno diritto di fare quello che gli pare

    7 33.33%
  • la fini-giovanardi è giusta: da 6 a 20 anni di galera per chi usa una pianta

    2 9.52%
  • sono proibizionista e quindi x coerenza oltre alla cannabis voglio vietare l'alcol ed il tabacco

    3 14.29%
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Risultati da 1 a 10 di 47
  1. #1
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    Predefinito Elezioni in Gran Bretagna, tu chi voteresti?

    Laburisti pro irak e smantellamento sociale

    o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?

  2. #2
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    Predefinito

    ci sono anche i verdi

  3. #3
    Obama for president
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    Predefinito Re: Elezioni in Gran Bretagna, tu chi voteresti?

    In origine postato da danny78
    Laburisti pro irak e smantellamento sociale

    o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?

    ancora racconti balle ma sei stancante

  4. #4
    Obama for president
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    Predefinito

    queste sono le linee del programma laburista


    Come tutte le elezioni, anche le prossime,
    quando ci saranno, saranno una battaglia per
    il futuro. Un momento che aiuti a decidere il
    futuro della Gran Bretagna. Un momento
    che aiuti a decidere, inoltre, il futuro della politica
    progressista in Gran Bretagna.
    Per un decennio il New Labour e Tony
    Blair hanno dominato lo scenario politico.
    Dieci anni fa il New Labour era la risposta
    a una domanda semplice: come si possono
    applicare, dopo anni passati all’opposizione,
    i valori del centrosinistra di giustizia sociale,
    uguaglianza ndo il coraggio di cambiare
    il nostro partito ci ha dato il mandato popolare
    di cambiare questo paese.
    E in questi dieci anni, infatti, molto è cambiato.
    L’Inghilterra di oggi sta andando avanti
    dopo decenni di arretratezza. L’economia
    britannica è forte e stabile, non ultimo grazie
    al servizio del cancelliere Gordon Brown. La
    nostra economia è cresciuta per il periodo
    consecutivo più lungo da quando sia mai stato
    documentato. La disoccupazione - il grave
    problema degli anni Ottanta e Novanta - è al
    punto più basso negli ultimo trent’anni. L’occupazione
    è più alta che mai. La vita rimane
    dura per molte persone,ma la prosperità individuale
    sta crescendo e si sta distribuendo.
    Non c’è stato uno sviluppo più grande
    nella politica moderna inglese
    di quando i laburisti hanno sottratto
    ai Tories il monopolio
    sulla competenza economica.
    Per la prima volta in decenni il
    Labour è in grado di mettere
    l’economia al centro delle
    prossime elezioni. Nel 1979 i
    Tories potevano affiggere locandine
    che dicevano che i laburisti
    non stavano lavorando.
    Ora i laburisti può affiggere locandine che
    dicono che l’Inghilterra sta lavorando.
    La forza delle nostra economia ci ha dato
    la forza di investire nei servizi pubblici.
    La Gran Bretagna è l’unico grande paese
    nel mondo che ha aumentato l’investimento
    pubblico, inteso come proporzione del
    reddito annuale della nazione, nella sanità e
    nell’educazione, negli ultimi due anni e che
    continuerà a farlo nei due anni a venire.
    Quei servizi pubblici che negli altri paesi
    sono tagliati in Gran Bretagna stanno crescendo
    e migliorando, mentre l’approccio
    inglese di combinare le risorse con le riforme
    sta portando risultati tangibili.
    Solo pochi anni fa l’opinione diffusa era
    che i servizi pubblici erano un simbolo dell’inefficienza
    del sistema britannico che sprecava
    risorse. In quei giorni l’erba del vicino era
    sempre più verde: che si trattasse della sanità
    francese o dello stato sociale tedesco.
    Il welfare non è più una palla al piede
    A distanza di otto anni la storia è cambiata,
    e sono cambiate le voci che la raccontano.
    Pensate a quello che dice Eric Chemla, un
    chirurgo francese specializzato in trapianti,
    sul cambiamento della qualità della sanità: «I
    due sistemi sono come due ascensori che s’incrociano:
    il sistema francese sta scendendo e
    il sistema inglese sta salendo, e in realtà si sono
    incrociati circa tre anni fa... voi andate in
    un ospedale statale e trovate i medici migliori,
    a causa di come sono assunti... la gente non
    realizza che fortuna ha qui in Gran Bretagna
    ». Oppure ascoltate il ministro dell’Occupazione
    tedesco,Wolfgang Clement, che dopo
    una visita all’ufficio collocamento di Londra
    Sud ha dichiarato: «la politica di collocamento
    è la migliore d’Europa».
    L’opinione diffusa, una volta, era che non
    si potesse migliorare i servizi pubblici inglesi,
    che bisognasse per forza abbandonarli. Ora
    c’è un’opinione diversa: che i servizi inglesi
    possono non solo essere migliorati,ma anche
    essere i migliori. Il vecchio fatalismo sta lasciando
    spazio a un moderno ottimismo.
    Al posto dell’opinione che i servizi pubblici
    inglesi fossero una palla al piede per
    l’impresa, oggi si considera che la fortuna del
    business si basi sui servizi pubblici, in particolare
    sull’educazione. La vecchia opinione è
    che i nostri servizi pubblici fossero parte del
    problema della Gran Bretagna. Ora li si vede
    come parte della soluzione.
    Non è unicamente che il New Labour domina
    il terreno del centro.Stiamo rimodellando
    il terreno del centro.Costruendo un nuovo
    consenso. Un tempo si diceva che i salari minimi
    avrebbero distrutto il mercato del lavoro.
    Oggi i salari minimi ha tolto milioni di cittadini
    - soprattutto donne - da una condizione
    di povertà e due milioni di persone in più sono
    entrate nel mondo del lavoro. La devolution
    alla Scozia e al Galles era vista un tempo
    come una minaccia al Regno Unito. Oggi la
    devolution ha indebolito i movimenti separatisti
    e rafforzato il Regno Unito.Un tempo gli
    asili per l’infanzia erano in fondo alla lista delle
    priorità politiche.Oggi sono in cima.
    C’è un nuovo terreno politico in Inghilterra.
    Un nuovo consenso che è forgiato.E per la
    prima volta in generazioni questo consenso
    appartiene ai progressisti.Abbiamo obbligato
    i Tories a combattere sul nostro terreno. Ed è
    per questo che si trovano in difficoltà, cercando
    di arginare il proprio istinto ideologico di
    tagliare le tasse, con la necessità elettorale di
    sostenere gli investimenti.
    Quindi possiamo vantarci di ciò che abbiamo
    fatto durante i nostri due mandati.Ma
    radicare un consenso progressista richiede
    che facciamo di più in un terzo mandato.
    Il sistema sanitario nazionale sta migliorando,
    ma non è ancora il migliore. Gli
    asili per i bambini sono più distribuiti ma
    non ancora ovunque. Sempre più cittadini
    hanno accesso a un’ottima educazione, ma
    non ancora tutti. La disoccupazione è completamente
    debellata in alcune regioni, ma
    non in altre. La povertà sta diminuendo ma
    non è ancora sconfitta. Il crimine
    sta diminuendo ma non siamo
    ancora immuni dalla paura.
    Il reddito delle famiglie sta crescendo
    ma le aspirazioni delle
    famiglie non sono ancora appagate.
    Le barriere che dividono
    le persone sono sempre meno,
    ma non le abbiamo ancora
    superate tutte.
    Le riforme danno sempre frutti
    Così, quando tendiamo a questo storico
    terzo mandato, tendiamo a un New Labour
    che stabilisca un progresso non solamente per
    questa generazione ma anche per quelle future,
    che riconosca che sviluppare il le potenzialità
    di ogni singolo cittadino è la sol chiave per
    costruire prosperità economica in un mondo
    sempre più competitivo.
    In un terzo mandato per il New Labour,
    vogliamo creare una Gran Bretagna
    che abbia successo da un punto di vista
    economico grazia alla mobilità sociale. Il
    nostro mezzo: una crescita senza precedenti
    di oppurtunità che permettano a chi vuole
    rimboccarsi le maniche di partecipare a
    una nuova prosperità. Il nostro obiettivo:
    non solo sconfiggere la povertà, ma liberare
    le aspirazioni. Un’economia inclusiva.
    Una società delle opportunità.
    Ma il presente non racchiude in sé ciò che
    il futuro esige. Negli ultimi decenni, è stata la
    condizione di nascita, non il valore individuale,
    a determinare la qualità della vita. Certo, la
    gente è in genere più ricca di quanto lo sia mai
    stata. Lo vedo nella mia stessa famiglia. Mio
    nonno era un operaio, mia madre una segretaria.
    I miei figli oggi hanno delle esperienze e
    delle possibilità che erano inimmaginabili per
    me, quando ero bambino. Eppure lo status
    economico dei bambini nati, come me, nel
    1958, allora dipendeva meno da quello dei loro
    genitori di quanto non per quelli nati dodici
    anni più tardi, nel 1970. La mobilità sociale
    è rallentata, anziché accelerare.
    C’è una barriera di vetro alle oppurtunità
    di questo paese.Nei nostri primi due mandati
    l’abbiamo alzata. Nel nostro terzo mandato
    dovremo rompere questa barriera.
    Credo che possiamo fare di più, in un terzo
    mandato, per creare un’economia inclusiva
    e la società delle opportunità di quanto non
    potessimo fare nei primi due. E non soltanto
    perché in quei primi due mandati abbiamo
    gettato le fondamenta - forza nell’economia,
    investimenti, e una riforma dei servizi pubblici.
    C’è un’altra ragione per cui siamo in grado
    di affrontare il futuro con fiducia. Negli ultimi
    otto anni abbiamo imparato molto. Sappiamo
    cosa funziona e cosa no. E sappiamo che le
    riforme più grandi producono sempre risultati
    -l’indipendenza della Banca d’Inghilterra, le
    nuove basi costituzionali, al scelta nei servizi
    pubblici. La prosperità economica, un miglioramento
    dei servizi pubblici - queste cose non
    sono avvenute per caso, ma perché abbiamo
    creato un cambiamento. E non c’è cambiamento
    senza controversia. Ma non c’è prospettiva
    di giustizia sociale senza riforma. La
    riforma non è una minaccia per i nostri valori.
    E’ lo strumento per realizzarli.
    Sono entrato in politica, come tutti, per
    cambiare le cose e non perché rimanessero
    le stesse.Quando facciamo delle riforme radicali
    lo facciamo con un obiettivo progressista.
    Per migliorare la vita delle persone
    che serviamo. Ciò che perseguiamo è una
    giustizia nelle possibilità che la vita offre a
    ciascuno. Fornendo alla gente un vero interesse
    nella società. Liberando il potenziale
    di ogni individuo in quanto individuo.Dando
    loro la possibilità di avere un controllo
    sulle proprie vite, indipendentemente dal
    proprio status economico. Aiutando la gente
    a realizzare i propri progetti.
    La lezione del 1945
    Abbiamo imparato molte lezioni dalla
    storia del nostro partito.Quando abbiamo sostenuto
    le riforme, il pubblico ci ha sostenuti.
    Quando abbiamo voltato le spalle alle riforme,
    il pubblico ci ha voltato le spalle. Il rifiuto
    laburista di riformare le relazioni
    industriali alla
    fine degli anni
    Sessanta è un esempio; il nostro
    fallimento di rispondere alle aspirazioni delle
    persone in affitto di possedere le proprie abitazioni
    durante gli anni Settanta è un altro.
    Ci sono lezioni, anche in questo, il sessantesimo
    anniversario dell’amministrazione laburista
    del 1945, il più grande governo riformista
    nella storia inglese. Il governo Attlee ha
    forgiato delle istituzioni progressiste che nessun
    partito ha osato toccare per 30 anni -l’occupazione
    come base della politica economica;
    educazione universale come strada per il
    successo personale; e un nuovo welfare state,
    il cui gioiello è il sistema sanitario nazionale.
    Ogni grande riforma ha portato a un grande
    risultato. Più opportunità.Una maggiore giustizia
    sociale, migliori condizioni di vita: sono
    tutti valori che hanno parlato all’intera nazione,
    non a una parte di essa. Quello fu davvero
    un governo sostenuto da tutte le classi, le
    professioni e le regioni. Eorge Orwell parlò
    degli «operai specializzati, tecnici, aviatori,
    scienziati, architetti e giornalisti, la gente che
    si sentiva a casa nell’era della radio e del cemento
    armato» che guidarono il Labour verso
    un cambiamento dopo la Guerra.
    In quelle elezioni, vincemmo sei seggi su
    sette nel Norfolk, sette su nove nell’Essex,
    quattro su cinque nel Northamptonshire e
    due nel Somerset. Il Labour si è impegnato a
    raggiungere gli elettori oltre le aree industriali
    in declino - per esempio Herbert Morrison
    rinunciò a una vittoria sicura a Hackney
    e si candidò a Lewisham East.Vinse con
    un vantaggio di 15 mila voti.
    Celebriamo i risultati che il grande governo
    di Clem Attlee e Herbert Morrison, Nye
    Bevan e Ernie Bevin - ma impariamo anche
    la lezione da esso.Dopo poco più che un mandato,
    il Labour ha perso, preparando la strada
    per tredici anni di governo conservatore.Non
    c’è da stupirsi che Neil Kinnock, all’età di nove
    anni, vide suo nonno piangere quando il
    Labour fu sconfitto nelle elezioni del 1951.
    Verso la fine degli anni Quaranta la gente
    cominciò a vedere il Labour come arretrato
    rispetto ai tempi. Il partito sembrava guardare
    indietro ai problemi degli anni Trenta,
    quando gli elettori volevano invece un partito
    che guardasse aventi, alle sfide degli anni Cinquanta.
    Mentre lo zoccolo duro dei nostri sostenitori
    si affollava ai seggi, molti elettori
    cercarono un altro programma che riflettesse
    i cambiamenti della Gran Bretagna in un
    mondo che aveva sorpassato un periodi di
    austerità. Peter Clarke la mette così: «Negli
    anni Cinquanta, gran parte del programma
    del 1945 non era più innovativa, era vuota
    di contenuti; era diventata parte del materiale
    politico che i due partiti cercavano di
    risistemare anziché cambiare».
    La lezione dei nostri tempi è questa:
    un governo che riposa sugli allori si avvicina
    alla fine. Consegna e rinnovamento
    devono andare di pari passo. Le soluzioni
    di ieri potrebbero non essere la risposta
    adeguata alle sfide del futuro. La riforma
    non è un processo che inizia un giorno e
    finisce quello dopo: deve continuare, è un
    processo in continuo movimento.
    Quando l’aprile di dieci anni fa abbiamo
    riformato la clausola iv della Costituzione
    del nostro partito, ci siamo liberati
    degli impedimenti che confondevano i valori
    con le politiche, i fini con i mezzi. Abbiamo
    imparato che per realizzare i nostri
    obiettivi dobbiamo utilizzare mezzi moderni
    e flessibili. Con l’esperienza di due mandati
    e un proposito progressista davanti a
    noi, il New Labour può stabilire una direzione
    moderna per la giustizia sociale
    La nostra missione per il terzo mandato
    è diffondere la ricchezza e le opportunità
    a più cittadini.Credo che lo
    faremo nei seguenti modi.
    Primo, con nuove opportunità
    di guadagni per
    più persone. Una politica
    economica che ponga
    un’enfasi maggiore sulle
    competenze, non su bassi
    stipendi come mezzo principale
    per combattere la disoccupazione
    in ogni regione e nazione
    della Gran Bretagna.
    In un mercato del lavoro mondiale sempre
    più competitivo, la flessibilità nell’economia
    dà all’Inghilterra un vantaggio sul resto
    dell’Europa. La stabilità economica è la nostra
    forza maggiore,ma come hanno spiegato
    Gordon Brown e Patricia Hewitt, è la conoscenza
    che rappresenta la chiave della futura
    competitività in Gran Bretagna .
    I requisito per essere assunti sono un
    passaporto sia per un maggiore successo
    economico e una mobilità sociale più rapida.
    Il nostro tasso di occupazione è eccellente,
    ma non dobbiamo rilassarci fino a quando
    chiunque voglia un lavoro non l’avrà ottenuto.
    E’ per questo che quando Alan Johnson
    pubblica il suo piano quinquennale, esso
    guarderà a come chi ha una pensione di invalidità
    tornerà al lavoro. Sappiamo che un
    milione di loro vorrebbe lavorare, se solo
    avesse il giusto livello di facilitazioni.
    Il lavoro è il miglior antidoto alla povertà.
    E’ il primo gradino della scala per sconfiggere
    le difficoltà. E proseguire sul prossimo gradino
    significa enfatizzare, nel terzo mandato,
    l’educazione professionale come abbiamo
    fatto nei due precedenti e migliorare gli standard
    accademici. Ecco perché l’accordo raggiunto
    a Warwick tra i sindacati e il partito,
    l’anno scorso, è così importante, e perché siamo
    determinati a metterlo in pratica. Un
    mondo di continui cambiamenti rende necessario,
    non più un lusso, che l’educazione continui
    per tutta la vita, perché esso apre le porte
    a un reddito migliore per molte famiglie.
    Case, scuole e scelta
    Ma se guadagnare di più è un lato della
    medaglia, possedere di più è l’altro. Le ineguaglianze
    maggiori nella società di oggi sono
    quelle tra chi possiede azioni, pensioni e delle
    abitazioni, e chi si deve appoggiare unicamente
    sul proprio stipendio. Possedere beni crea
    un cuscinetto per i periodi di crisi. La gente si
    comporta in modo diverso se possiede beni:
    questo gli dà il controllo del proprio futuro,dà
    loro la possibilità di agire in modo indipendente,
    di fare le proprie scelte. Questo aprile
    quasi due milioni di famiglie godrà dei benefici
    del fondo per l’infanzia, ma abbiamo bisogno
    di andare oltre se vogliamo che la società
    inglese vada avanti. Una casa è il bene maggiore
    che la maggior parte delle persone possieda.
    La maggior parte della gente, se avesse
    una scelta, preferirebbe comperare una casa
    piuttosto che rimanere in affitto.L’Inghilterra
    ha bisogno di più case popolari, e dobbiamo
    affrontare il problema dei senzatetto.Ma anche
    dobbiamo fare altro: dobbiamo sconfiggere
    il pregiudizio che l’unica via d’uscita per
    chi non possiede un’abitazione sia una casa
    popolare. Oggi ci sono un milione di proprietari
    di casa in più rispetto al 1997. Quindi, a
    mio parere, è giusto che il governo stabilisca
    un aumento nella proprietà di case come un
    obiettivo specifico del suo programma.
    Secondo, nuove opportunità per pagare
    l’educazione dei propri figli. Mentre cresce
    l’enfasi sulla conoscenza nell’economia moderna,
    l’educazione diventa sempre più il vero
    motore dell’economia e della mobilità sociale.
    [...] Le possibilità della vita dei bambini
    sono determinate prima che mettano un piede
    a scuola, per non parlare dell’università.
    Per questo lavorare coi bambini e le loro famiglie
    fin dall’inizio aiuta a prevenire problemi
    a lungo termine come il crimine, la disoccupazione
    e l’immigrazione interna. Un investimento
    nei primi anni dell’educazione, in
    asili migliori, aiutare i genitori: questi sono
    tutte misure molto più efficaci degli aiuti statali.
    Il programma Sure Start (inizio sicuro,
    ndt) sta facendo la differenza in centinaia di
    comunità, così come gli asili part-time per tutti
    i bambini di tre e quattro anni. Ora, vogliamo
    e possiamo andare oltre. Il nostro obiettivo
    è che un sistema di scuole materne universale
    diventi il nuovo braccio di un welfare state
    moderno, che permetta ai bambini di tutte
    le classi sociali di cominciare meglio la loro vita
    e che, contemporaneamente, aiuti le famiglie
    di lavoratori a bilanciare meglio il loro lavoro
    con le responsabilità familiari. Il piano
    del governo di Tony Blair per l’infanzia è ambizioso
    per in nostri tempi come fu allora
    quello di Clem Atlee per l’educazione.
    Terzo, nuove opportunità per quelle persone
    che hanno più informazioni e che esercitano
    una scelta maggiore. Quando sono, cresciuto
    negli anni Sessanta, in un terreno di
    proprietà della contea di Durham, non mi stupiva
    che fosse il consiglio della contea, e non
    la mia famiglia, a scegliere il colore della nostra
    porta. Quando i cittadini negli anni Ottanta
    ebbero la possibilità di evitare la proprietà
    della contea, lo fecero in massa. Oggi,
    chi se lo può permettere, compra
    la possibilità di scegliere la propria
    sanità e la propria educazione,
    e chi non può si accontenta.
    Questo non è giusto è va cambiato.
    Un approccio moderno e progressista
    richiede che la scelta sia
    distribuita, non ignorata. Espandere
    la possibilità di scelta non significa
    destabilizzare l’uguaglianza
    e le opportunità, ma anzi ampliarle.
    Gli sforzi di John Reid per estendere
    la scelta nella sanità pubblica stanno dando
    una possibilità di scelta anche a chi non può
    permettersi di pagare.Ruth Kelly sta portando
    avanti delle riforme scolastiche che permettano
    la personalizzazione dell’educazione
    e una maggiore scelta da parte dei genitori
    anche ai ceti meno abbienti. Con i fondi dei
    contribuenti alle scuole e gli ospedali, con le
    riforme che stando danno i loro frutti, in un
    terzo mandato possiamo produrre delle solide
    basi del New Labour per dei servizi pubblici
    basati sulla diversità, sulla possibilità di scelta
    per i genitori nelle scuole e per i pazienti
    negli ospedali.[...]
    Loro il passato, noi il futuro
    Come il governo del 1945, la nostra promessa
    è costruire un futuro per tuta la gente.
    Ora come allora, il Labour parla nell’interesse
    della nazione e offre una speranza per il
    futuro; i Tories parlano nell’interesse dei ceti
    privilegiati e rappresentano il passato. Questa
    prossima elezione sarà molto diversa dalle
    due passate. Dopo due mandati laburisti,
    molte persone sono state deluse, alcune hanno
    persino perso la fiducia in noi. Il cinismo
    è diffuso, l’impegno è raro. I Tories cercano
    di trasformare la loro debolezza principale
    in forza, sminuendo il pericolo che rappresentano
    per il futuro della Gran Bretagna
    sperando che la gente si dimentichi di votare.
    Qualcuno, intanto, pensa che il Labour
    vincerà ma non si merita di vincere. Il pericolo
    è che le elezioni diventino un referendum
    su un partito, non una scelta tra partiti.
    Le prossime elezioni non saranno una
    passeggiata. Non dobbiamo dare nulla per
    scontato. Per vincere, dobbiamo combattere.
    Quindi non è la campagna del 1997 -è
    giunta l’ora un cambiamento. E non è neppure
    la campagna del 2001 - dateci più tempo.
    Questa volta il New Labour deve vincere
    grazie ai suoi meriti. Non dobbiamo definire
    i nostri obiettivi in modo negativo (ciò
    che combattiamo) ma in modo positivo (ciò
    che vogliamo), così che il New Labour possa
    finalmente governare secondo le proprie
    regole. Ogni tessera del partito laburista
    rappresenta un’ambizione: ricchezza, potere
    e opportunità in mano ai molti, non a pochi.
    La grande causa progressista a cui i partiti
    del centro-sinistra hanno aspirato per anni:
    una società giusta, dove nessuno è lasciato
    in disparte e tutti possono colmare la distanza
    tra ciò che sono e ciò che hanno il potenziale
    di diventare. Un paese aperto al talento
    innato degli individui, secondo il loro valore,
    non la loro condizione di nascita. 

    «Ora tutti
    riconoscono la
    necessità dei
    servizi pubblici,
    anche i Tories»

    «Le prossime
    elezioni
    saranno le più
    difficili, quasi
    un referendum»

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    Predefinito Re: Re: Elezioni in Gran Bretagna, tu chi voteresti?

    In origine postato da benfy
    ancora racconti balle ma sei stancante
    e chi racconta balle, Blair si è inventato i documenti falsi per attaccare l'irak.

    vergogna !

  6. #6
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    Predefinito

    comunque ho postato le linee del programma laburista che ho tradotto con un mio amico in italiano, può essere interessante per la discussione.

    i liberaldemocratici sono molto più liberisti dei laburisti si vede che non ne conoscete nessuno.

    l'irak poi non deciderà molto secondo me di solito gli inglesi guardano al portafoglio.

  7. #7
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    Predefinito

    c'è un sondaggio interessante sull'europa

    domanda 1

    lei crede che sia giusto che sia giusta l'esistenza di una costituzione europea

    si 39%
    no 39%

    non so 22%


    domanda

    lei è favorevole alla costituzione europea approvata a roma?

    si 26%
    no 54%
    non so 20%

  8. #8
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    Predefinito

    In origine postato da benfy
    c'è un sondaggio interessante sull'europa

    domanda 1

    lei crede che sia giusto che sia giusta l'esistenza di una costituzione europea

    si 39%
    no 39%

    non so 22%


    domanda

    lei è favorevole alla costituzione europea approvata a roma?

    si 26%
    no 54%
    non so 20%
    gli inglesi sono sempre stati antieuropeisti,prima era anche peggio.

  9. #9
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    Predefinito Re: Elezioni in Gran Bretagna, tu chi voteresti?

    In origine postato da danny78
    Laburisti pro irak e smantellamento sociale

    o i LibDem contro l'irak e alla pari dei Laburisti come prospettiva sociale?
    ..la scelta è un pò ristretta...bleach...

  10. #10
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    Predefinito

    meglio riformularlo sto sondaggio

 

 
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