Con Agostino d'Ippona è ormai definita la scissura incolmabile fra il dominio metafisico rituale, esoterico-iniziatico, e quello morale sentimentale , exoterico-soteriologico, egli è ormai collocato in una dimensione da cui deriva una prospettiva visuale assai limitata, che nonconsente di intendere la religione metafisico-rituale romana, né la metafisica pura del neoplatonismo, questa radicale limitazione è ben evidente nell'opera che segna una svolta nella storia della Chiesa e dell'umanità, "La Città di Dio"; la esteriorità dell'ecclesia aveva rimosso dal suo interno la gnosi e l'esoterismo ed aveva occultato all'esterno il sole della metafisica classica e della metafisica rituale della religione patria, l'orizzonte religioso dell'umanità seguente si preparava a venir ridotto in ogni modo a tale nuovo orizzonte, per discendere via, via, ancor più giù.
Dopo l'opera dell'Ipponate, la posizione della Chiesa nei confronti dei Regni della terra è stata definitivamente stabilita, così le basi dello "Ivs Pvblicvm Ecclesiasticvm" ; in esso è presente la persuasione agostiniana che tutti i regni della terra sono "magna latrocinio", che gli stati sono sorti dal , "diabvlo agitante", che il mondo umano è ovunque immerso nel peccato morale, che la Chiesa è l'unica che può redimere gli uomini e i regni terreni, le "realtà mortali", essi devono piegarsi docili alla volontà della Chiesa che li condurrà alla vera Patria e al vero Bene, lontano dalla "idolatria pagana" e da "falsi religioni".

Agostino aveva già detto: "Cristiano è colui che anche a casa sua, nella sua città, si sente straniero, poiché la nostra patria è lassù. Là non saremo ospiti, mentre quaggiù ciascuno si sente straniero anche in casa propria" (Sermo CXI).

A questo sermone seguirono quelli fatti a seguitoo del sacco di Roma per orientare le coscienze sgomente per l'accaduto. Il tema e i contenuti sono i medesimi. Già aveva detto Paolo: "Noi non abbiamo qui una città permanente, ma cerchiamo quella futura" (Ep. Ad Ebr. 13-14). Questa città futura è una città da costruire per Agostino, una Civitas invisibileirrealizzata , costituita dai cristiani unificati da una fratellanza spirituale, la Città di Dio, del tutto sconnessa dalla città terrena e distinta da ogni culto nazionale, politico, religioso connesso ad essa. Tale Città divina non trascende ogni forma religiosa definita, ma uniforma e livella tuttoo sul suo solo essere cristiana: "La Città di Dio non si cura delle differenze esistenti fra i rispettivi costumi, leggi e istituzioni" (De Civ. Dei, XIX. XVII), ma, mentre si predica tale dottrina viene imposta la "Città di Dio" secondo le forme, i costumi, le leggi dei cristiani. Tale Città di Dio è ritenuta, come sempre, una città interiore, che prescinde dalla storia, essa è raggiunta dal disinteressarsi totalmente delle cose di questa terra, delle sorti del proprio paese, della propria famiglia. La società terrena è sempre considerata un simulacro pallido della società divina e l'umanità va distinta in due schiere: coloro i quali adorano il vero Dio (i cristiani) e quelli che bramano i beni terreni (i pagani in generale, e gli infedeli). Così esistono due città e due cittadini: quella eterna e quella corruttibile, i cittadini corruttibili abitano la città delle tenebre e gli altri la città celeste: "Sin dall'inizio si dispiegano due città, una di malvagi l'altra di santi. Ora esse sono mescolate nelle persone, non si diversificano negli intenti. Nel giorno no del giudizio saranno separate anche fisicamente. Quelli che amano la superbia, il potere temporale e cercano la gloria nel sottomettere i propri sudditi appartengono a una stessa comunità [quella malvagia che non è la città di Dio e in cui si identifica Roma] e quelli che cercano umilmente la gloria di Dio e non la propria, fanno parte di una comunità diversa [la città di Dio che o propria dei cristiani esclusivamente]" (De Cathechizandis Redibvs, 31). Queste due comunità descritte non coincidono né possono coincidere. L'uomo ha fini terreni connessi al corpo e fini celesti connessi all'anima, la città terrena si occupa dei primi e quella celeste dei secondi, i secondi sono rettamente amministrati dalla Chiesa, che è custode della Pace celeste e della salvezza spirituale. La prima città, quella terrena, presa in se stessa, senza la verità della vera religione (quella cristiana), è regno di Satana, perciò ogni regno che non è cristiano o che era prima del Cristianesimo è di Satana. Questo tipo di regno e di città si sono sviluppati fin dall'origine della e degli angeli e vanno, secondo l'Ipponate, dalla Assiria fino a Roma; il secondo tipo di Regno di Cristo, prefigurato prima nella nazione ebrea e poi più perfettamente nella Chiesa e < nell'Impero Cristiano. Roma è ritenuta fondata sul potere terreno, non nel vero Dio, tutt'al più da demoni .

"Noi non abbiamo qui una città permanente, ma cerchiamo quella futura"


perciò ogni regno che non è cristiano o che era prima del Cristianesimo è di Satana. Questo tipo di regno e di città si sono sviluppati fin dall'origine della caduta degli angeli e vanno, secondo l'Ipponate, dalla Assiria fino a Roma; il secondo tipo di regno è il Regno di Cristo, prefigurato prima nella nazione ebrea e poi più perfettamente nella Chiesa e quindi nell'Impero Cristiano. Roma è ritenuta fondata sul potere terreno, non nel vero Dio, tutt'al più su demoni e idoli. La Chiesa ha purificato dal peccato Roma e ne ha assunto le buone cose umane e terrene e vi ha innestato la verità, la trascendenza, la religione del vero Dio e la salvezza.

È così che in Agostino e con Agostino le cose vengono completamente ribaltate! ! Ogni forma temporale non subordinata o ripresa dalla Chiesa era ritenuta da Agostino ingiusta, così dunque l'Impero Romano. Di fatto la giustizia venne esclusivamente identificata con l'ordine cristiano e con il perseguimento della salvezza dell'anima e la ricerca interiore o temporale della Città Celeste. La Civitas Dei non coincide con la Chiesa visibile, è costituita da una comunità trascendente ed extratemporale di tutte le anime sante che hanno attuato la salvezza, ossia la visione beatifica di Dio, la Fax Coelestis, essa coincide con la Ecclesia Trivmphans, distinta dall'empirica Ecclesia Militans; la Fax Coelestis e la Civitas Dei possono essere realizzate solo posi mortem, se sarà portata a termine la purificazione da questo mondo e dalla città terrena, attraverso la vita in questo mondo, fuggendo da questo mondo. Per Agostino, il cittadino cristiano è colui il quale non vive nella città terrena, ma dalla città terrena tende sempre alla celeste, attraverso lo spogliamento da tutti i valori, i vincoli, le identità nazionali, politiche e civili e altresì i vincoli religiosi particolari connessi a quelle identità, il cittadino cristiano rinnega altresì se stesso per attuare la Fax Coelestis e la salvezza.
Perciò Roma e le sue forme, strettamente connesse a tali cose, dovevano essere cancellate per sempre, perché inique e perché espressione della città terrestre malvagia, basata sulla forza e sull'acquisizione, la Città divina cristiana di pace e di salute è invece il nuovo obiettivo.

Ogni più radicale incomprensione sulla natura, le forme, lo statuto di Roma sono presenti nel punico Agostino, ogni singolare avversione pure. Così, ne scaturirono una inversione e una sovversione complete di ogni legittimo ordine di cose, (fas-ius-mos) costituendosi tale posizione persino in una dottrina sistematica, teologica-politica, da cui si svilupparono ogni genere di iniquità dal Medioevo fino ad oggi, diffondendo le più profonde distorsioni sulla vera origine-natura e funzione di Roma e dell'Italia, deviando completamente ogni persona che ad essa, ancora oggi, si rivolge, oscurando e rendendo assai difficile un'adeguata conoscenza e connessione ad essa. Tale opera agostiniana è il più radicale attacco che sia stato portato alla tradizione patria,(e delle patrie di tutti gli uomini n.d.r.)

essa ha prodotto il conseguente occultamento e l'avversione che ne sono derivati in coloro che hanno seguito le suggestioni dell'Ipponate. Tutto è stato capovolto letteralmente, la realtà cui ogni Romano-Italiano autentico si deve rettamente riferire fu pressoché completamente sviata, una ardua opera da parte dei continuatori della Tradizione Patria e del Mistero Divino di Impero è stata preservata in mezzo a molteplici avversità, riemergendo decisamente già nel Medioevo e più estesamente nel Rinascimento, per liberare la luce della divina Madre, da queste cupe ombre. Tale opera è continuata fino ad oggi, ed è accessibile ai sinceri devoti di Roma-Italia.

di I.m.a Viola

articolo parzialmente tratto dalla rivista saturnia regna