Marini e Morando si staccano dal centrosinistra sulla questione Iraq,sabotata l'unità

[Zefram_Cochrane]

IRAQ/ DOMANI CONTA NELL'ULIVO SUL NO AL RIFINANZIAMENTO MISSIONE
14/02/2005 - 180
Marini presenta odg. Morando: diciamo che non ritireremmo truppe

Roma, 14 feb. (Apcom) - L'assemblea dei parlamentari della federazione dell'Ulivo si riunisce per la prima volta domani, e non si tratterà di un incontro di routine: sul rifinanziamento della missione italiana in Iraq l'Ulivo si avvia ad una vera e propria conta interna, dal momento che Franco Marini e diversi altri esponenti della Margherita presenteranno un ordine del giorno che chiede un voto di astensione sul rifinanzimento, alla luce del risultato delle elezioni irachene e delle parole di Kofi Annan.

Peraltro, anche i liberal Ds premono perché la federazione assuma una posizione chiara e netta contro il ritiro delle truppe, anche se Enrico Morando ci tiene a separare la questione dal voto sul decreto. Prodiani e Ds preferirebbero evitare la conta, ma sembrano disposti ad accettare il voto se questo servirà poi a tenere unito l'Ulivo sul 'no' al rifinanziamento della missione, condizione per non rompere con il resto del centrosinistra. (segue)

[Zefram_Cochrane]

IRAQ/ DOMANI CONTA NELL'ULIVO SUL NO AL RIFINANZIAMENTO.. -2-
14/02/2005 - 19:15
Sereni: "L'importante è non fare regali al governo"

Roma, 14 feb. (Apcom) - "Il documento è pronto, stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli", spiega Gianni Vernetti, uno dei deputati della Margherita che sottoscrive il documento di Marini, un ordine del giorno che dovrebbe raccogliere anche le firme, tra gli altri, di Lamberto Dini, Gerardo Bianco, Antonio Maccanico. "Nel documento prendiamo atto della nuova situazione: le elezioni, le parole di Kofi Annan.. tutto questo legittima l'attuale governo iracheno, che ci chiede di non abbandonare il Paese". Insomma, "le elezioni irachene producono un mutamento di scenario, in questo quadro noi chiediamo l'astensione sul rifinanziamento della missione italiana".

D'altro canto, i promotori dell'ordine del giorno si dicono pronti ad accettare le decisioni che prenderà l'assemblea: "Se prevalesse un altro orientamento, noi ci rimetteremmo alle decisioni della maggioranza".

Una posizione leggermente diversa è quella di Enrico Morando, leader della componente 'liberal' dei Ds. Il decreto che rifinanzia la missione italiana è "secondario", secondo Morando, e l'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo di domani deve "servire a chiarire un punto: se noi fossimo al governo ritireremmo o no le truppe? Io dico di no, non dovremmo ritirarle e dobbiamo dirlo chiaramente domani, chiaramente spiegando che cambieremmo anche la natura della presenza italiana. Se non ci saranno altri documenti che sostengono questa posizione posso anche presentarne uno io".

Questo non significa, per Morando, che sul decreto del governo ci si debba astenere, come invece chiedono Marini e gli altri sostenendo che un no al rifinanziamento equivale a una richiesta di ritiro immediato delle truppe. "Dopo le elezioni irachene non si può chiedere il ritiro. Ma il voto sul decreto dipende da quello che dice il Governo: se il governo ripropone il decreto come le volte scorse, senza prendere atto dei cambiamenti e senza tracciare una strategia per il futuro centrata innanzitutto sulle Nazioni Unite, io al decreto voto no".

Non è da escludere una convergenza tra i 'mariniani' e i liberal Ds: "Io e Marini ci vediamo domattina per esaminare insieme l'ordine del giorno", spiega Morando. In ogni caso, precisa l'esponente Ds, "io accetterà la decisione che verrà presa dall'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo, anche se non dovesse essere quella che piacerebbe a me".

Commenta la responsabile esteri Ds Marina Sereni: "Le posizioni di Marini e degli altri sono legittime, anche se credo che non siano maggioritarie nell'assemblea dei parlamentari dell'Ulivo che, credo, esprimerà una scelta di voto non diversa da quella degli altri partiti del centrosinistra. E' giusto che l'Ulivo argomenti le sue decisioni, cosa che del resto noi Ds abbiamo già fatto al congresso". Quindi, l'assemblea dell'Ulivo dovrebbe confermare il 'no' al rifinanziamento della missione ma al tempo stesso "motivare la sua posizione, questo è giusto. Vedremo poi in che forme tradurre queste argomentazioni". Un documento in Parlamento? "Non credo sia utile fare regali al Governo".

Ma le posizioni di Marini e degli 'astensionisti' non sono quelle di Romano Prodi che, oggi ha ripetutto che senza novità dal governo non c'è motivo di cambiare atteggiamento sul decreto.

[Zefram_Cochrane]

dopo qualcuno si ostina ancora a dire che siamo noi quelli che sono contro l'unità della sinistra

[benfy]

In origine postato da thematrix
IRAQ/ DOMANI CONTA NELL'ULIVO SUL NO AL RIFINANZIAMENTO MISSIONE
14/02/2005 - 180
Marini presenta odg. Morando: diciamo che non ritireremmo truppe

Roma, 14 feb. (Apcom) - L'assemblea dei parlamentari della federazione dell'Ulivo si riunisce per la prima volta domani, e non si tratterà di un incontro di routine: sul rifinanziamento della missione italiana in Iraq l'Ulivo si avvia ad una vera e propria conta interna, dal momento che Franco Marini e diversi altri esponenti della Margherita presenteranno un ordine del giorno che chiede un voto di astensione sul rifinanzimento, alla luce del risultato delle elezioni irachene e delle parole di Kofi Annan.

Peraltro, anche i liberal Ds premono perché la federazione assuma una posizione chiara e netta contro il ritiro delle truppe, anche se Enrico Morando ci tiene a separare la questione dal voto sul decreto. Prodiani e Ds preferirebbero evitare la conta, ma sembrano disposti ad accettare il voto se questo servirà poi a tenere unito l'Ulivo sul 'no' al rifinanziamento della missione, condizione per non rompere con il resto del centrosinistra. (segue)

era ora di tirare fuori i coglioni bravo morando

[Danny]

ahahah che ridere, 4 democristiani piu 2 o 3 liberal vorrebbero dettare la linea politica del centrosinistra...

torniamo seri.
é difficile avere il 100% di si per una cosa, logico che ci sia chi storce il naso, l'importante è che i Partiti dicano NO, se poi qualcuno per opinione personali si "sgancia".. peggio per lui.

[Danny]

IRAQ: PRODI, LINEA CONCORDATA DA ULIVO IMPEGNERA' I PARLAMENTARI
Roma, 14 feb. - (Adnkronos) - ''Anche i colloqui che ho avuto a Parigi in queste ore mi confermano che la linea che abbiamo unanimemente formulato giovedi' scorso con i rappresentanti della Federazione dell'Ulivo e che domani sara' proposta all'esame dell'assemblea dei suoi parlamentari corrisponde pienamente alla politica dei grandi paesi europei''. Lo afferma Romano prodi che puntualizza: '' Prendendo atto delle novita' che si sono prodotte, l'Ulivo chiede al governo di ripensare la missione italiana e di assumere una iniziativa in sede Ue ai fini della convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu per la definizione di una strategia tesa al consolidamento della democrazia in Iraq''.
(Cor/Zn/Adnkronos)
14-FEB-05205

[benfy]

ma guarda che nessuno ha detto che voterà diversamente sul decreto verrà solo presentato un ordine del giorno di tenore un po' diverso perchè noi siamo persone serie non siamo arroganti come bertinotti.

resta il fatto che il coraggio riformista della FED in questa vicenda è sotto 0

[Willy]

CHE A FARE LA MORALE DELL'UNITA' POLITICA DELLA SINISTRA SIA PROPRIO RIFONDAZIONE COMUNISTA RESPONSABILE DELLA CADUTA DEL GOVERNO PRODI E DELLA NS ATTUALE SITUAZIONE POLITICA FA SOLO RIDERE.
RIFONDAROLI: ANDATEVI A NASCONDERE

[Willy]

In origine postato da danny78
ahahah che ridere, 4 democristiani piu 2 o 3 liberal vorrebbero dettare la linea politica del centrosinistra...

torniamo seri.
é difficile avere il 100% di si per una cosa, logico che ci sia chi storce il naso, l'importante è che i Partiti dicano NO, se poi qualcuno per opinione personali si "sgancia".. peggio per lui.

SIAMO MOLTO MENO DEMOCRISTIANI NOI LIBERAL DS DI VOI

[Danny]

In origine postato da willy
SIAMO MOLTO MENO DEMOCRISTIANI NOI LIBERAL DS DI VOI

ci sono democristiani molti piu ragionevoli dei cosidetti riformisti