...del Libano dall'occupazione da parte dell'esercito siriano.
L'orrendo attentato di Beirut, dove si è largheggiato in tritolo (300 kili) per uccidere il benemerito Hariri, il ricostruttore, il Libanese sul quale tante speranze erano riposte da parte dei suoi bistrattati compatrioti, ha fatto traboccare il vaso.
Assodato che l'attentato è di matrice siriana, perché solo il bieco okkupatore siriano aveva interesse a spegnere la più autorevole voce del libero Libano, democratico e interreligioso, tutti i movimenti pacifisti, non violenti e libertari italiani si sono mobilitati, dando vita ad una manifestazione immensa come la loro passione e testimonianza politica. Roma è stata paralizzata per ore, ma ne valeva la pena.
Tutti erano presenti. I Movimenti No Global, con alla testa Caruso, Casarini, l'on Agnoletto e don Vitaliano, i Beati faccitori di Pace, l'Unione Lesbiche, i Centri Sociali di mezza Italia, Leonka e Ya Basta in prima fila, padre Alex Zanotelli in rappresentanza di Dio,
i Girotondini con Nanni Moretti per l'occasione in tutù, e poi esponenti politici della sinistra Unione. Le due Simone aprivano la sfilata erte su un alto cocchio, gettando fiori agli astanti. Cinquecentomila, un milione di persone? Forse più, forse meno ma che importa.
La manifestazione, dopo una tappa davanti al consolato siriano dove è stato osservato un minuto di lugubre silenzio, si è diretta verso il circo massimo, ove l'oratore ufficiale, on. Bordon, ha tenuto una vibrante allocuzione.
Basta con le okkupazioni! ha tuonato. Viva il Libano libero, viva la democrazia, viva la vita. Noi, ha concluso, noi i movimenti per la pace, mai smetteremo di isolare i tagliatori di teste, i bombaroli, i suicidatori di cretini plagiati.
State accorti assassini, noi vi isoleremo.
E' stato un tripudio, un trionfo. Oggi il Libano non è più solo.

Dall'Agenzia "Nice to Have", 16.02.05