L'Istat ha pubblicato le rilevazioni sulle vendite al dettaglio
A dicembre, -0,5% su base annua, nessuna variazione mensile
Consumi a -0,4% nel 2004
E' il primo calo dal 1995
Nel 2003 c'era stato un aumento del 2%, nel 2002 del 2,5%
In difficoltà le piccole imprese, cresce la grande distribuzione
ROMA - Consumi in calo dello 0,5 per cento a dicembre su base annua, mentre per il 2004 l'Istat ha registrato un calo dello 0,4 per cento sulle vendite al dettaglio, rispetto alla media dell'anno precedente. Si tratta del primo calo da quando è stato rilevato questo indicatore, e cioè nel 1995. Nel 2003 la media annua era stata del +2 per cento rispetto all'anno precedente, nel 2002 si era registrato un aumento del 2,5 per cento.
Un dato quindi particolarmente negativo, anche se secondo la più recente inchiesta condotta dall'Isae la fiducia dei consumatori a febbraio è risalita, attestandosi, in termini destagionalizzati, a 104,4 (da 103,3), il valore più elevato dallo scorso ottobre. Fra un paio di mesi si saprà se l'aumento della fiducia si è tradotto in una effettiva ripresa degli acquisti.
I dati del 2004 registrano inoltre un forte arretramento delle piccole imprese, le cui vendite sono in calo dell'1,3 per cento, mentre per la grande distribuzione l'Istat ha rilevato un aumento dello 0,9 per cento. Nell'intero anno hanno segnato performance positive soprattutto gli ipermercati (+3 per cento) e gli hard discount (+2,9 per cento) e i grandi magazzini (+2,5 per cento) mentre i supermercati hanno segnato un -0,1 per cento.
Nel confronto con il 2003, le vendite delle piccole imprese e delle medie imprese sono diminuite, rispettivamente, del 2,2 per cento e dell'1,1 per cento, mentre quelle delle grandi imprese sono aumentate dello 0,8 per cento.
Il calo di dicembre dello 0,5 per cento, precisa l'Istat, dipende da una diminuzione dello 0,8 per cento delle vendite non alimentari e da un aumento dello 0,1 per cento delle vendite alimentari. Rispetto a novembre 2004, a dicembre le vendite sono rimaste invariate (invariati gli alimentari, -0,1 per cento per i non alimentari).
(23 febbraio 2005)