ESTERI
Kansas: ricercato da trent’anni, era un ispettore comunale
Usa: Btk, il serial killer in divisa
Ossessionato dall’ordine, inseguiva i cani del quartiere e misurava l'erba dei vicini. Era pignolo e arrogante
Rigoroso, pignolo, «talvolta arrogante», capace però di slanci di generosità verso gli anziani. Una vita passata nel sobborgo di Park City, Wichita (Kansas), dove ha cresciuto due figli, frequentato le chiese, animato un gruppo boy scout. Un «buon padre di famiglia». Questo il profilo di Dennis Rader, 59 anni, il feroce serial killer conosciuto come «Btk». Sigla fredda per indicare: lega, tortura, uccidi. Per la polizia, che lo ha arrestato dopo una caccia durata 30 anni, ha assassinato almeno 10 persone, tra cui due bimbi. Ma forse la mente di tenebra di Dennis si è portata via altre vite, magari in altri stati. Una lunga scia di morte iniziata nel 1974 a Wichita, sonnolenta e fredda città del Kansas.



Dennis Rader (AP)
ERA TRA I SOSPETTI - Il killer ha scelto spesso le sue vittime nei posti che frequentava. Una scuola, un ufficio. Una delle sue prede, Marine Hedge, è sparita nel pomeriggio del 27 aprile 1985 dalla sua casa al 6254 di Independence Road, a pochi isolati dalla villetta in legno di Dennis. (vedi la mappa) E ora che lo hanno preso, spendendo milioni di dollari, mobilitando Fbi e mass media, mettendo sotto inchiesta molti innocenti, raccontano che il nome di Rader era finito in una lista di sospetti. Ma la segnalazione non aveva avuto seguito. Certo che se avessero scavato meglio nella vita di quest’uomo dall’aria tranquilla avrebbero potuto scorgere qualche «anomalia». A cominciare da quello che dicono di lui compagni di lavoro e vicini di casa. Nessuno ha un buon ricordo. I racconti che emergono tra le casette di Park City dipingono Rader come ossessionato dal rispetto delle regole. In quanto ispettore comunale era sempre pronto a contestare violazioni. Anche le più insignificanti. Portava un distintivo e lo usava per intimorire. Un giorno, armato di righello, entra nel giardino di una famiglia e misura l’altezza dell’erba: «Il Comune ha fissato dei limiti». Un’altra volta contesta a un candidato alle municipali che i poster di propaganda sono stati affissi in modo sbagliato. È particolarmente intransigente con chi abita attorno a Independence Road, a Park City. Si atteggia da «sceriffo». Filma la casa di un vicino per documentare una presunta irregolarità, ammonisce un altro a chiedere una licenza per il garage. Litiga spesso sul posto di lavoro. Sembra anche che sia stato costretto a lasciare il gruppo Boy Scout dopo uno scontro con gli altri.

UN TIPO COME ALTRI - Ma non manca chi lo descrive in modo anonimo. Un tipo come tanti altri, disponibile con chi aveva bisogno. Forse, la prendeva troppo sul serio, sottolinea un vecchio collega. E aggiunge: «Come ispettore addetto agli animali si doveva occupare anche dei cani randagi ed era imbattibile nel catturarli». Maricela, che ha vissuto non lontano dalla casa dell’assassino, ha un ricordo diverso: «Non potete immaginare quante volte mi ha fatto piangere quell’uomo. Se lui era in strada, io mi chiudevo in casa. Ci stava addosso per il cane». Alla fine Maricela ha preferito andarsene. Dennis Rader è sicuramente diverso dalla filosofia di vita che lui stesso ha descritto in un album in occasione di un incontro con i vecchi compagni di scuola. È il 1984, il killer sta già uccidendo. «Fallo ora. La vita è complicata e corta così mantieni il tuo cuore giovane il più a lungo possibile», è il messaggio di Btk. Che per scaldare il suo cuore ammazza senza pietà. Comincia con l’intera famiglia Otero (padre, madre, due bambini) e poi prosegue seguendo un modus operandi netto. Taglia il telefono della casa della vittima, si fa aprire, la lega, la soffoca. Non violenta, ma lascia tracce di seme che indicano comunque un impulso sessuale. Le tracce saranno decisive per la sua incriminazione. La polizia ritiene che Rader sia riuscito a entrare nelle abitazioni grazie al suo lavoro. Per conto del Municipio ha partecipato al censimento di Wichita, raccogliendo informazioni sulle possibili vittime. Il volto baffuto, la divisa comunale e i modi gentili non sollevavano sospetti. Una volta all’interno Dennis si trasformava nello spietato «Btk». Ora gli investigatori vogliono capire il movente della serie di delitti. Che cosa ha spinto Dennis a uccidere? E le vittime sono state scelte a caso o si è trattato di omicidi mirati? È probabile che Rader accetti di parlare. In questi anni ha lasciato molte tracce, scritto poesie, mandato messaggi alla polizia. Come altri serial killer ha dato indicazioni che potevano portare alla sua cattura. E alla fine lo hanno preso: sembra che sia stata la figlia a denunciarlo. Dennis, lo sceriffo cattivo, non è più in città.

Guido Olimpio
28 febbraio 2005