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  1. #41
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Namaskar Visualizza Messaggio
    Noi investiamo la metà di quello che ricaviamo in prodotti e contenuti.
    EH??
    Ma se gli introiti di mediaset arrivano da programmi come "C'è posta per te"-"Amici" -"uomini e donne"- Grande fratello", in prima serata.
    Ma di che cazzo di contenuti parla, non costano nemmeno una cicca.

    Confalonieri è un dinosauro delle telecomunicazioni, cazzo, esiste un canale televisivo mediaset in internet?
    Questi vedono internet come il demonio.
    L'ho già raccontato ma lo ripeto perchè la dice lunga sull'ignoranza e la fifa del soggetto :
    Se sei a casa tua e ti tocca perdere una puntata del GF che fai ( oltre a preoccuparti del tuo dispiacere) programmi il tuo videoregistratore e..nessun problema te lo guardi il giorno dopo, confalonieri non ha nulla da rimproverarti.
    Ma.
    Ma se invece del videoregistratore vuoi registrare la puntata da un sito internet..e no, internet no!
    Esiste un sito che funziona da videoregistratore, tu lo programmi - data, ora, rete - e lui ti registra, converte nel formato che vuoi e te lo fa scaricare.
    Si può fare così per la Rai, per LA7 e molte altre emittenti, ma merdaset no.
    E' specificato che merdaset ha diffidato il sito da dare accesso alle proprie reti.
    Dei cazzoni.
    Ultima modifica di Ochtopus; 19-11-09 alle 19:26
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile, onora gli onesti"

  2. #42
    Missiroli Presidente
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Bianca Visualizza Messaggio
    Vi dico solo che l'altro ieri sono andata al cinema a vedere un film vecchio "effetto notte" e i biglietti erano esauriti.. :gluglu:
    Lo rivedrei anche io sul grande schermo.
    Che genio François Truffaut...

    :giagia:
    Figliolo, lei è un asino...
    (D.Pastorelli, cit.)


  3. #43
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Shane Visualizza Messaggio
    Vogliono tutelare alcuni dei contenuti diffusi via Internet. Se nessuno va più al cinema o compra dischi chiudono bottega tutti, e allora ci scordiamo film e nuove canzoni.
    Citazione Originariamente Scritto da Shane Visualizza Messaggio
    Il danno sta nel fatto che vedo un filmato su youtube e ci guadagna Google, che è il propietario di youtube, mentre a produrre il filmato è stato spesso qualcun altro (che rimane all'asciutto).

    E' come se tu lavorassi ma la maggior parte del tuo stipendio finisse nelle tasche del tuo collega.

    Sciocchezze. YouTube e piattaforme simili, non solo sono sempre state tollerate dalle major, ma addirittura sono per loro una manna. Infatti, ad esempio, YouTube ha un limite di 10 minuti per ogni filmato e la risoluzione e la qualità audio/video sono basse. In questo modo i filmati sono fruibili in modo appena decente in una finestrella del browser, e possono fungere da anteprima. Chi guarda lo spezzone di film o il video musicale su YouTube, se poi trova interessante l'opera la va ad acquistare su DVD/Blu-ray o CD, per usufruirne mediante una copia di alta qualità. Le major, quindi, vedono YouTube come una piattaforma promozionale a costo nullo.

    In realtà ciò che fa paura a Confalonieri&C., per cui continuano a richiedere l'intervento mortifero del legislatore, è il fatto che in Rete l'informazione non sia controllata (da loro), essendo proposta "dal basso". Introducendo leggi, regole, cavilli, il piccolo sito informativo, il blog, il forum, non potendo permettersi di gestire troppa burocrazia o eventuali problemi legali, sarebbero costretti a chiudere e resterebbe solo l'informazione controllata: una TV 2.0

  4. #44
    In un CD degli 883
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Theremin Visualizza Messaggio
    Sciocchezze. YouTube e piattaforme simili, non solo sono sempre state tollerate dalle major, ma addirittura sono per loro una manna. Infatti, ad esempio, YouTube ha un limite di 10 minuti per ogni filmato e la risoluzione e la qualità audio/video sono basse. In questo modo i filmati sono fruibili in modo appena decente in una finestrella del browser, e possono fungere da anteprima. Chi guarda lo spezzone di film o il video musicale su YouTube, se poi trova interessante l'opera la va ad acquistare su DVD/Blu-ray o CD, per usufruirne mediante una copia di alta qualità. Le major, quindi, vedono YouTube come una piattaforma promozionale a costo nullo.

    In realtà ciò che fa paura a Confalonieri&C., per cui continuano a richiedere l'intervento mortifero del legislatore, è il fatto che in Rete l'informazione non sia controllata (da loro), essendo proposta "dal basso". Introducendo leggi, regole, cavilli, il piccolo sito informativo, il blog, il forum, non potendo permettersi di gestire troppa burocrazia o eventuali problemi legali, sarebbero costretti a chiudere e resterebbe solo l'informazione controllata: una TV 2.0
    Esattamente. E' dall'inizio della legislatura che il governo brama di mettere le mani sull'informazione che circola su Internet (presumibilmente per imbavagliarla, ovvio). C'è da dire anche che come mezzo infomazione Internet non è ancora sfruttato secondo le sue potenzialità, enormi rispetto alla TV per chi vuole accedere ad una informazione completa ed imparziale. Qui l'utenza ha la possibilità di scegliere le cose sulle quali informarsi, e non è costretta a subirsi le gossippate da Studio Aperto. Se fosse già più diffuso probabilmente sarebbe il primo problema del governo dopo i processi del premier. Al momento possono ancora permettersi di non agire.

    Vero anche il discorso di youtube, era una cosa quella della "pubblicità a costo zero" che era venuta fuori anche tempo fa.
    Il problema non è il problema. Il problema è il tuo atteggiamento rispetto al problema, comprendi?

    Mangio sempre i bambini bolliti.

  5. #45
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Shane Visualizza Messaggio
    Vogliono tutelare alcuni dei contenuti diffusi via Internet. Se nessuno va più al cinema o compra dischi chiudono bottega tutti, e allora ci scordiamo film e nuove canzoni.
    Non è vero, e te lo dice uno che oltre ad essere musicista, ha uno studio di registrazione, lavora nel campo video ed amministra pure un'etichetta discografica.
    Il problema è adattarsi alle tecnologie ed ai bisogni che cambiano e non manipolare i cittadini a seconda dein bisogni del singolo.

  6. #46
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Per estinguere i dinosauri bisogna aspettare la caduta del prossimo meteorite.

  7. #47
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da discovery Visualizza Messaggio
    e Confy non vuole mettere il bavaglio?
    D'altra parte, l'unica di cui ho sentito che ha rimosso da Youtube contenuti provenienti dalle sue reti è stata Merdiaset.

    che poi è anche l'unica i cui canali non appaiono su Vcast (qualcuno mi spiega come mai? cioè la Rai o La7 possono essere registrati e Merdiaset no? C'entrerà qualcosa che Brlstr è Presidente del Consiglio e quindi è troppo pericoloso farselo nemico? noooo...)

  8. #48
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da WalterA Visualizza Messaggio
    Non è vero, e te lo dice uno che oltre ad essere musicista, ha uno studio di registrazione, lavora nel campo video ed amministra pure un'etichetta discografica.
    Il problema è adattarsi alle tecnologie ed ai bisogni che cambiano e non manipolare i cittadini a seconda dein bisogni del singolo.
    ueh, un collega

    Io sono un sound engineer.

  9. #49
    Speriamo non sia tardi
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Shane Visualizza Messaggio
    Vogliono tutelare alcuni dei contenuti diffusi via Internet. Se nessuno va più al cinema o compra dischi chiudono bottega tutti, e allora ci scordiamo film e nuove canzoni.
    Direi che Mediaset e Sky vogliono semplicemente questo

    P2P, la Regina mostra le forbici

    Durante un discorso in Parlamento, Elisabetta II ha annunciato i piani del governo per l'economia digitale. Tra questi, l'introduzione delle disconnessioni forzose dei file sharer entro la primavera del 2011
    Roma - Una morsa stretta al file sharing non autorizzato, un deciso passo in avanti verso la radio digitale nonché un chiaro segnale di stop alla diffusione di videogiochi violenti tra le generazioni più giovani. Questi, in sintesi, i fondamentali principi che il Regno Unito ha raccolto nel progetto di legge sull'economia legata al digitale (Digital Economy Bill), annunciato dalla Regina Elisabetta II durante un recente discorso alle riunite House of Lords e House of Commons.

    Si tratta, stando al discorso ufficiale di Sua Maestà, di una legislazione che adeguerà al meglio le infrastrutture di comunicazione, per metterle al passo con l'attuale era digitale, supportando allo stesso tempo la futura crescita economica del paese. Secondo i principi annunciati del Digital Economy Bill, bisognerà inoltre introdurre un corpus di misure tecniche atte a contrastare il downloading illegale, in particolare attraverso la soluzione dei cosiddetti three-strikes, delle disconnessioni dei netizen più restii a rinunciare al P2P.

    Il piano è quello già descritto dal Segretario di Stato britannico Lord Mandelson, diviso in due fasi specifiche. Nella prima, al file-sharer verrebbero inviati alcuni avvisi intimidatori che, se ignorati, farebbero scattare immediatamente la seconda fase. Entro la primavera del 2011, gli utenti più accaniti verrebbero tagliati fuori dalla Rete, disconnessi.

    Particolarmente soddisfatto su questo punto, Geoff Taylor, CEO di British Phonographic Industry (BPI): "Si tratta di una buona notizia per tutti gli appassionati di musica nel Regno Unito. La legislazione introdotta porterà l'industria creativa del nostro paese a risolvere un problema urgente, dando la possibilità al Regno Unito di fare da battistrada nell'intrattenimento digitale di alta qualità". Non proprio dello stesso avviso, The Open Rights Group, che ha immediatamente chiesto ai cittadini britannici di appellarsi ai membri del Parlamento per opporsi ai piani annunciati dalla Regina.

    Stando alle dichiarazioni dell'organizzazione a tutela dei diritti dei netizen, il disegno di legge britannico andrebbe a violare il quadro normativo europeo che si va configurando, dal momento che prevede la possibilità di ricorrere in appello solo dopo l'avvenuta disconnessione. Il meccanismo d'appello, come ha osservato ORG, risulterebbe appropriato solo in caso di prove evidenti, ma la dinamica antipirateria britannica non riuscirebbe a far emergere chi effettivamente abbia violato il copyright, solo quale connessione sia stata utilizzata. I tre colpi andrebbero così a inibire certe legittime attività online come lo shopping e la socializzazione.

    Il Digital Economy Bill verrà proposto prima di questo fine settimana, con il Department for Business, Innovation and Skills ad annunciare subito dopo maggiori dettagli sul piano nazionale per la banda larga. 170 milioni di sterline (190 milioni di euro) sono stati già messi da parte dal governo a partire dal budget dedicato allo switch-over digitale. Durante un recente convegno tenutosi a Leeds, il responsabile del progetto Digital Britain Stephen Timms ha precisato che continueranno gli sforzi per raggiungere il 90 per cento della popolazione entro il 2017.

    Dal discorso della Regina Elisabetta II, non sono emersi dettagli sulla spinosa e controversa questione della broadband tax, ipotizzata dallo stesso Timms e da trasformare a suo dire in legge prima delle elezioni politiche previste per la prossima estate. Intanto, il governo ha precisato che l'impegno per fornire entro il 2012 una banda di almeno 2Mbps a tutti i cittadini continuerà. Disconnessioni degli utenti a parte.

    Mauro Vecchio

    PI: P2P, la Regina mostra le forbici

    C'è già depositato un disegno di legge a firma di Gabriella Carlucci.

    Occhio però agli effetti collaterali

    Corea del Sud: i 3-strikes falliscono

    nov
    18
    2009

    Posted by Paolo Brini as Attivismo

    Le leggi draconiane adottate in Corea del Sud da alcuni mesi non stanno dando i risultati sperati dall’industria del copyright, che ora chiede una legislazione ancora più dura.




    La Corea del Sud è stato il primo paese del mondo ad aver introdotto, nel luglio 2009, delle leggi per combattere la pirateria online che prevedono la risposta graduale (disconnessione per gli utenti alla terza segnalazione di violazione di copyright e carcere per gli uploader), l’oscuramento dei siti che per 3 volte ospitano contenuti coperti da copyright e il divieto di inserimento anonimo in rete di qualsiasi contenuto.

    Il primo risultato della legge è stato il ritiro volontario di YouTube dal paese: Google ha chiuso i server coreani di YouTube, per l’evidente impossibilità tecnica di identificare in maniera certa i milioni di utilizzatori del servizio. I cittadini coreani che vogliono inserire contenuti in YouTube devono connettersi con i server esterni alla Corea.

    In settembre c’è stato un secondo sinistro scricchiolio, quando i procuratori coreani si sono rifiutati di portare avanti le accuse per incarcerare 10.000 persone sospettate di violazione di copyright da un gruppo di produttori di pornografia giapponesi.

    Ora la situazione sembra sfuggita di mano e comincia ad assumere i contorni di una distopia: secondo le più recenti pretese dei produttori giapponesi prima citati, 65.000 persone dovrebbero essere messe in carcere. Si stima che, se dovessero arrivare i reclami dei detentori dei diritti del resto del mondo, potrebbe essere richiesto il carcere e/o sanzioni varie, compresa la disconnessione da Internet, a 8 milioni di persone, pari al 20% della popolazione totale.

    Come se non bastasse, la piattaforma di distribuzione digitale, voluta dalle stesse case cinematografiche che hanno premuto affinché le “leggi 3-strikes” venissero approvate simultaneamente al lancio della stessa, non sta andando economicamente bene. La KFPA (un’associazione di copyright holder) ha indetto una conferenza stampa in cui ha annunciato che richiederà l’installazione obbligatoria di un software particolare di filtraggio a tutti i server che ospitano contenuti video e a tutti i “server p2p” (qualsiasi cosa significhi), nonostante che il 90% dei server di tal guisa abbiano già volontariamente installato il sistema di filtraggio e che esso non abbia minimamente intaccato il “livello di pirateria” nel paese. La KFPA ha dichiarato che coloro che si rifiuteranno di installare il software incorreranno in gravi conseguenze legali.

    A nostro avviso il “caso Corea del Sud” dimostra che:

    1) I copyright holder, se lasciati senza controllo, non si fermeranno mai: hanno ottenuto esattamente le leggi che volevano, e in soli 4 mesi tornano alla carica per misure più severe. Appare logico supporre che saranno soddisfatti solo con il controllo totale di Internet, quando nella rete scompariranno i contenuti di tutti eccetto i loro.

    2) Il sistema dei 3-strikes è sproporzionato, iniquo ed inefficace: il desiderio di condivisione delle persone è così alto che nemmeno la minaccia del carcere rappresenta un deterrente valido. Un monito contro ACTA, l’accordo internazionale segreto che coinvolge anche l’Europa e che vorrebbe imporre, fra l’altro, “pene detentive sufficientemente elevate da costituire valido deterrente” per le violazioni di copyright di qualsiasi tipo (anche prive di scopo di lucro). Apparentemente, in Corea del Sud, si sta assistendo ad una forma di disobbedienza civile per la quale l’applicazione rigorosa della legge (assumendo per assurdo che sia possibile) provocherebbe il collasso della nazione. La maggioranza dei coreani continua a condividere e immettere file in rete alla luce del sole, senza curarsi di utilizzare semplicissimi sistemi di aggiramento che renderebbero la legge del tutto inutile (VPN, tunnel criptati ecc.).

    3) Il tema del copyright enforcement e la perdita del controllo del mercato stanno provocando reazioni irrazionali nella mente di persone che invocano la soppressione dei diritti civili in nome della difesa di un modello di business non più sostenibile.

    4) La proibizione di immissione di contenuti anonimi in rete (e il conseguente obbligo di identificazione certa degli utenti) compromette l’economia del paese, in quanto costringe i gestori delle piattaforme UGC (dai social network ai videogames online, passando per ogni forma di hosting) a spostare i propri server all’estero. Nell’arco degli anni, un simile comportamento può compromettere gravemente l’economia della società dell’informazione di qualsiasi paese. Si tratta di un ulteriore problema da valutare ad esempio per la proposta di legge italiana dell’On. Carlucci, già afflitta da problemi interni (gli articoli 2.1 e 2.4 sono incompatibili fra di loro in quanto la L. 633/41 tutela il diritto alla paternità di un’opera anche quando l’autore è anonimo e sancisce il diritto all’anonimato dell’autore) e di incostituzionalità.

    Nonostante la vittoria ottenuta con il Telecoms Package e la proibizione a livello europeo dei 3-strikes, non dobbiamo abbassare la guardia: come una bestia ferita, l’industria del copyright tenterà mosse disperate per proteggere i propri interessi economici.
    Corea del Sud: i 3-strikes falliscono : Movimento ScambioEtico
    ioleggosolobrunik

  10. #50
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    Predefinito Rif: Confalonieri, sos sui copyright "Governo tuteli i web content"

    Citazione Originariamente Scritto da Alex il Rosso Visualizza Messaggio
    Direi che Mediaset e Sky vogliono semplicemente questo

    [I]P2P, la Regina mostra le forbici
    Pure la regina è rimasta indietro. Il p2p è da 2 anni in via di estinzione.

 

 
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