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  1. #21
    Leoni in guerra e agnelli pieni di dolcezza nelle nostre case
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    Predefinito

    Finalmente siamo arrivati al nodo della questione. Il vero problema ragazzi non è la Palestina bensì le ambizioni di Iran e Siria.
    La Palestina potrebbe essere usata come "approdo strategico" da questi 2 regimi canaglia, e pertanto essere rifornita di armamenti o fungere da sede di "armamenti nucleari" (ragazzi sarebbe un po come la questione dei missili sovietici su Cuba).
    Personalmente credo che la Palestina libera di per sè non rappresenta un problema per gli Stati Uniti e i suoi alleati, la prospettiva invece cambia laddove Iran e Siria procedano nei loro intenti. A quel punto l'area mediorientale sarebbe eccessivamente calda, e un intervento armato inevitabile.

    Mi piacerebbe che i coordinatori scrivessero qualcosa sul pericolo Iran e Siria, e prospettassero la linea dei conservatori italiani a riguardo.
    www.interamala.it - Visitatelo che ci tengo

  2. #22
    virtute siderum tenus
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    Predefinito

    In Origine postato da TheTexan
    Sicuramente non e' facile dare una risposta alla tua domanda. Il problema e'
    il rischiare di diventare semplicistici e quindi mancare punti fondamentali
    per il problema.
    Cio'che rende ulteriormente il dramma piu' ampio e' che entrambi, Israeliani
    e Palestinesi, hanno le loro ragioni e sono piu' che valide.
    Per prima cosa secondo me, anche per il bene di questo studio, e' opportuno non
    solo analizzare Israele ma l'intero medio-oriente. Per esempio non bisogna permettere
    per alcuna ragione che l'Iran arrivi ad avere l'atomica. Questo comporterebbe un
    disequilibrio di potere che gli Israeliani non potranno mai accettare. Se gli
    Iraniani avranno l'atomica Israele non potra' piu' difendersi come unica grande
    potenza della zona. Inoltre l'unica democrazia potente della zona sara' sempre sotto
    minaccia dall'Iran.
    Ora, cosa puo' accadere se verra' a formarsi un apparente pacifica Palestina e l'Iran
    sara' in grado di dire la sua ancora di piu'? Ci troveremmo con lo stato d'Israele
    ancora piu' isolato e con uno stato vicino (la Palestina) in una grossa instabilita'
    poiche' a meno che non vi sia un FORTISSIMO CONTROLLO internazionale (ma chi? USA?
    UE?) quasi sicuramente vi saranno lotte di potere senza precedenti. Gia' ci sono
    adesso, figurarsi quando vi sara' il vero potere.
    Come puo' reagire uno stato instabile (almeno inizialmente sara' cosi') ad elementi
    esterni come la Siria o l'Iran? La soluzione e' apparentemente semplice: una commissione
    internazionale che vigili sull'operato dei Palestinesi almeno per il primo decennio.
    Ma i Palestinesi accetteranno una diminuzione della loro tanto agoniata sovranita'
    nazionale? Come si puo' comportare una commissione internazionale davanti a uno scenario
    del tipo : l'Iran fa appoggiare le proprie atomiche dalla Palestina ? (riconosco che
    e' quasi da Tom Clancy come ipotesi, ma e' per far capire che possono esserci problemi
    veramente grossi). Come fara' la comunita' internazionale a bloccare cose di questo
    genere? Ad ogni azione negativa da una parte e dall'altra i due paesi sicuramente
    torneranno sul piede di guerra.
    E se i Palestinesi otterranno il loro stato ma Hamas continuera' a colpire ? Sara'
    legittima una guerra da parte di Israele ?
    Secondo me le prime cose da garantire sono:
    1) Una commissione internazionale, anche militare, dovra' controllare lo stato
    Palestinese nella sua nascita
    2) Dovra' essere evitata una qualsiasi rivolta interna della Palestina che crei instabilita'
    3) Bisogna assolutamente proibire all'Iran di ottenere l'atomica, a costo di fare una
    guerra. E' troppo pericoloso. Mi stupisce che in questo forum ancora non ho trovato
    questa discussione. Gli USA non possono parlare all'Iran, l'Europa e' troppo lenta.
    Inoltre sono sicuro che Israele attacchera' l'Iran pur di non fare avere l'atomica ad esso.
    4) Bisogna PRIMA eliminare tutti i vari gruppi e gruppetti che indipendentemente dallo
    stato della Palestina continueranno ad attaccare Israele

    Insomma, forse se prima non si sistemano bene le cose intorno alla Palestina e al suo
    stato, forse e' controproducente creare tale stato. Bisogna andare avanti nella speranza
    di dare uno stato palestinese, ma che prima vi siano fortissimi requisiti. Dire, "Ci vuole l'altro stato" e' troppo semplicistico, cosi'
    come dire il contrario. Israele non deve uscirne indebolito rispetto
    all'intero medio-oriente.

    Ciao,
    The Texan
    ENRI, MA è KIARO KE QUI NESSUNO HA INTENZIONE DI FARE UNO STATO IN QUATTROEQUATTROTTO SENZA PRIMA CREARE LE BASI, LE FONDAMENTA, XKE QUESTO STATO POSSA PROSPERARE E SVILUPPARSI DEMOCRATICAMENTE.. IL PROBLEMA PERO' KE E' IMPRESCINDIBILE IL DARE LA CONSAPEVOLEZZA A TUTTI (in primis i palestinesi) KE UNO STATO PALESTINESE CI SARA', PER IL LORO FUTURO E PER LA SICUREZZA DEI VICINI (e nn solo dei vicini).

    TUTTO CIO' NN E' SEMPLICE E MI ALLINEO A QUANTO DETTO DA GIORGIO, MA CI SI DEVE PROVARE.. LAVORARE SENZA TROPPA FOGA, CON PACATEZZA E RIFLESSIONE. IO CREDO KE LA DESTRA NEL MONDO ABBIA LA POSSIBILITA' OGGI DI DIMOSTARE QUANTO SIAMO CONCRETI, ATTIVI E FATTIVI.. SE RISOLVIAMO LA QUESTIONE MEDIORIENTALE, AVREMMO RISOLTO UNO DEI PIU' GRANDI PROBLEMI KE L'UMANITA' TUTTA ABBIA MAI CONOSCIUTO (l'altro é la fame nel mondo e in Africa soprattutto).

  3. #23
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    Exclamation Le menzogne sul "furto" ebraico

    Amici,
    puntualizzazione FONDAMENTALE visto che si parla di Israele e Palestina da un bel pò di post a qst parte. Mi rivolgo soprattutto a Salvatore con riferimento al tuo primo messaggio postato in commissione.

    Salva,
    premettendo che sono risolutamente al fianco di Tel Aviv ma altrettanto convintamente per la teoria "due popoli, due Stati" (non dobbiamo imitare - a parti invertite ben inteso - l'odioso doppiogiochismo sinistrorso quando lorsignori si dichiarano filopalestinesi dimenticando di qualificarsi some straordinari campioni di antisemitismo), bisogna correggere in ultima istanza la diffusissima - e distorta - credenza che gli ebrei abbiano sottratto furtivamente significative porzioni territoriali da quei "poveretti " arabi.

    LE COSE NON STANNO COSì e insegnatelo a Bertinotti e compari (Fiore e Tilgher compresi)!!!
    Non si è mai detto infatti - e vedi com'è straordinariamente efficace la macchina propagandistica nazicomunista - che quei benedetti Territori vennero ACQUISTATI dall'Agenzia Ebraica che sborsò diversi quattrini - che evidentemente non puzzavano di sionista... - per pagare gli Stati limitrofi che ne erano i legittimi proprietari. Altro che furto ebraico!!! Se si vuole a tutti i costi parlare di "illegittima sottrazione" che si chiarisca che quell'atto fu ASSECONDATO dal popolo delle kefieh e che non fu certo di segno unilateralmente ebraico.

    Andatevi a vedere peraltro tutte le soluzioni compromissorie (proposte prima della nascita di Israele nel'48) per una pacifica coesistenza israelo-palestinese rigettate dai "vessati arabucci"(coccolati dai nazicomunisti da salotto che ci tocca ascoltare) a fronte della grande disponibilità - ragionevole e lungimirante giacchè si rendevano conto di essere percepiti come "ospiti" sebbene PAGANTI - dagli ebrei.

    Salva, ripeto sono per la teoria dei "due popoli, due Stati", odio l'approccio ideologico e credo pertanto di non essere passibile di accuse di gretto filosemitismo che rappresenterebbe - tra l'altro - la deprecabile tendenza di chi intende baciare forzatamente i piedi di un popolo che si aspetta ben altri segnali di vicinanza.

  4. #24
    Dios, Patria, Fueros, Rey
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    Predefinito Iran e Siria? Purtroppo c'è solo l'opzione diplomatica...

    Su Iran e Siria

    Cosa fare dal punto di vista conservatore? Beh, mi piacerebbe poter sostenere convintamente tesi "alla Richard Perle" secondo il quale il giorno in cui si è entrati a Baghdad occorreva parimenti "radere al suolo" Teheran e Damasco. Scherzi a parte, sarei risolutamente per il pugno di ferro nei confronti di Iran e Siria se facessi prevalere l'approccio ideologico (e su qst la truppa neocon sbanda e parecchio - e mi trova in totale disaccordo...) sul realismo poltico.

    Se me ne fregassi della soprvvivenza di quel pugnetto infinetisimale di ebrei (a fronte delle milionate arabe), farei partire un paio di missili da Tel Aviv e il gioco "sarebbe fatto". Sappiamo bene che dietro quel ridicolo fantoccio "riformista" di Khatami c'è il nuovo Khomeini - alias l'ayatollah Khamenei - che vedrebbe di buon occhio la riapertura dei crematori per Sharon e soci e che Assad lo eguaglia per fanatismo panarabo. Altro che Saddam: con questi non si scherza affatto! Sgancerebbero una testata nucleare con troppa facilità e - va bene giocare a travestirsi da super-falchetti - ma qui si deve far politica, salvaguardare la vita di milioni di innocenti e - da autentici conservatori e non già da ex trotzkisti - privilagiare sempre il realismo storico.

    Che fare? Il Libano rappresenta un importantissimo segnale. Se Egitto, Giordania e Arabia Saudita (che infido alleato!) assecondassero la condotta di segno anti-integralista condotta dal Paese dei cedri, beh gli israeliani sarebbero molto meno soli. Se non intendono farlo, che la Rice si rimbocchi le maniche e si faccia parecchi viaggetti al Cairo, ad Amman e a Riad per indurli a più miti consigli, dimostrando la forte preoccupazione americana per la situazione. Che Bush non derubrichi l'impiccio causa impossibilità a sganciargli direttamente due bombe sulla capoccia.

    E' l'unica strada anche se ribadisco che mi piacerebbe mettere in atto il fittizio pressing diplomatico esercitato in Iraq, per giungere - parimenti a Baghdad - all'uso immediato della forza, deciso sin dall'inizio delle trattative-farsa.

  5. #25
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    In Origine postato da india9001
    ENRI, MA è KIARO KE QUI NESSUNO HA INTENZIONE DI FARE UNO STATO IN QUATTROEQUATTROTTO SENZA PRIMA CREARE LE

    GRANDI PROBLEMI KE L'UMANITA' TUTTA ABBIA MAI CONOSCIUTO (l'altro é la fame nel mondo e in Africa soprattutto).
    Allora piuttosto che dire "Siamo per la soluzione del problema
    palestinese con la creazione dello stato" il movimento conservatore, contrariamente ad altri, dovrebbe stilare la propria visione per l'intero medio-oriente e mettere nel puzzle la vicenda palestinese, stabilendo quali sono i punti fondamentali da raggiungere prima di mettere sul tavolo la creazione dello stato Palestina. Al momento, nella zona, vi e' un bilanciamento geopolitico molto instabile e ad esso vi sono molte minacce (Iran in primis). Secondo me il movimento puo' avere l'occasione di creare la prima vera analisi sulla vicenda. Penso che si potrebbero riempire sulle 150/200 pagine solo come "spolverata" e persino fare un e-book !! Personalmente penso che vi sia il bisogno di imparare e soprattutto dire alla gente le seguenti cose:
    - Storia del medio-oriente (brevemente, con bibliografia)
    - Storia di Israele (brevemente, con bibliografia)
    - Analisi piu' che approfondita della situazione attuale del medio-oriente
    - Analisi piu' che approfondita della situazione Israelo-Palestinese
    - Storia e breve biografia dei gruppi terroristici palestinesi e i suoi leader e/o persone di rilievo, per quanto possibile
    - Analisi di come l'Europa e gli USA si sono comportati in passato e capire quindi quali aspettative i medio-orientali possono avere nei confronti di essi.
    - La minaccia di un medio-oriente piu' potente
    - La minaccia del petrolio
    - Letture consigliate .
    - Varie ed eventuali (immancabili)
    e quant'altro possa venire in mente

    Ovvio che tutto questo richiede tempo. Ma un programma politico scritto in meno di un anno potrebbe non essere un buon programma.
    Bisogna incuriosire la gente !!
    Ovviamente e' tutto IMO, ma io concordo con me stesso

  6. #26
    virtute siderum tenus
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    In Origine postato da TheTexan
    Allora piuttosto che dire "Siamo per la soluzione del problema
    palestinese con la creazione dello stato" il movimento conservatore, contrariamente ad altri, dovrebbe stilare la propria visione per l'intero medio-oriente e mettere nel puzzle la vicenda palestinese, stabilendo quali sono i punti fondamentali da raggiungere prima di mettere sul tavolo la creazione dello stato Palestina. Al momento, nella zona, vi e' un bilanciamento geopolitico molto instabile e ad esso vi sono molte minacce (Iran in primis). Secondo me il movimento puo' avere l'occasione di creare la prima vera analisi sulla vicenda. Penso che si potrebbero riempire sulle 150/200 pagine solo come "spolverata" e persino fare un e-book !! Personalmente penso che vi sia il bisogno di imparare e soprattutto dire alla gente le seguenti cose:
    - Storia del medio-oriente (brevemente, con bibliografia)
    - Storia di Israele (brevemente, con bibliografia)
    - Analisi piu' che approfondita della situazione attuale del medio-oriente
    - Analisi piu' che approfondita della situazione Israelo-Palestinese
    - Storia e breve biografia dei gruppi terroristici palestinesi e i suoi leader e/o persone di rilievo, per quanto possibile
    - Analisi di come l'Europa e gli USA si sono comportati in passato e capire quindi quali aspettative i medio-orientali possono avere nei confronti di essi.
    - La minaccia di un medio-oriente piu' potente
    - La minaccia del petrolio
    - Letture consigliate .
    - Varie ed eventuali (immancabili)
    e quant'altro possa venire in mente

    Ovvio che tutto questo richiede tempo. Ma un programma politico scritto in meno di un anno potrebbe non essere un buon programma.
    Bisogna incuriosire la gente !!
    Ovviamente e' tutto IMO, ma io concordo con me stesso
    Enri, quanto da te proposto è assolutamente interessantissimo e avremo occasione per porre in essere iniziative del genere, ma non perdiamo il vero obiettivo di queste commissioni: COSTITUIRE IL MANIFESTO CONSERVATORE..

    Dobbiamo redigere una relazione in ogni commissione (che viene fuori da quella iniziale e dagli ulteriori dibattiti creatisi) che vada a costituire il "biglietto fa visita" di noi conservatori, non possiamo addentrarci troppo in particolari aspetti, quelli, come ben dici, potranno essere sviluppati in altre forme in futuro

  7. #27
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    In Origine postato da india9001
    Enri, quanto da te proposto è assolutamente interessantissimo e avremo occasione per porre in essere iniziative del genere, ma non perdiamo il vero obiettivo di queste commissioni: COSTITUIRE IL MANIFESTO CONSERVATORE..

    Dobbiamo redigere una relazione in ogni commissione (che viene fuori da quella iniziale e dagli ulteriori dibattiti creatisi) che vada a costituire il "biglietto fa visita" di noi conservatori, non possiamo addentrarci troppo in particolari aspetti, quelli, come ben dici, potranno essere sviluppati in altre forme in futuro
    Ok, sono d'accordo. Se l'obiettivo e' un "semplice" manifesto allora la prima cosa e' dire, in ambito generale, quali sono le idee.
    Pero', quello che consiglio, e' di evitare la troppa semplicita' ("Siamo per la creazione dello stato Palestinese per portare la pace in medio-oriente)e di dedicare due righe nel sottolineare che bisogna portare la stabilita' nel medio-oriente e poi di aiutare la creazione e la stabilita' di uno stato Palestinese e tutto cio' che vi gira attorno, CHIARENDO che lo stato di Israele non dovra' mai indebolirsi e che pace in Israele e in medio-oriente sono correlate ("Siamo per la creazione dello stato Palestinese ove e quando sara' garantita la stabilita' geo-politica dell'intero medio-oriente, visto che entrambe le situazioni, apparentemente separate, in realta' sono strettamente correlate").

    Chi e' d'accordo con me lo dica, chi pensa ch'io abbia detto qualche strunzata (con pronuncia da' trettre') me lo dica.

    Inoltre non ho capito, forse sara' un altra commissione o semplicemente non vi e' l'interesse (ditemelo pero'!!!), ma il titolo di questa commissione e' : POLITICHE INTERNAZIONALI & di DIFESA .
    Non ho pero' letto alcun commento riguardo:
    a) I rapporti Italia-USA
    b) I rapporti Europa-USA e cosa puo' fare l'Italia in esso
    c) I rapporti Italia-Cina, la nuova forza mondiale, anche a livello economico e potenza che richiede sempre piu' risorse al resto del mondo
    d) I rapporti Italia-Paesi meno industrializzati

    secondo me qualcosa sui punti b) e c) in particolare merita una discussione...

    Ciao,
    The Texan

  8. #28
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    In Origine postato da TheTexan
    Ok, sono d'accordo. Se l'obiettivo e' un "semplice" manifesto allora la prima cosa e' dire, in ambito generale, quali sono le idee.
    Pero', quello che consiglio, e' di evitare la troppa semplicita' ("Siamo per la creazione dello stato Palestinese per portare la pace in medio-oriente)e di dedicare due righe nel sottolineare che bisogna portare la stabilita' nel medio-oriente e poi di aiutare la creazione e la stabilita' di uno stato Palestinese e tutto cio' che vi gira attorno, CHIARENDO che lo stato di Israele non dovra' mai indebolirsi e che pace in Israele e in medio-oriente sono correlate ("Siamo per la creazione dello stato Palestinese ove e quando sara' garantita la stabilita' geo-politica dell'intero medio-oriente, visto che entrambe le situazioni, apparentemente separate, in realta' sono strettamente correlate").

    Chi e' d'accordo con me lo dica, chi pensa ch'io abbia detto qualche strunzata (con pronuncia da' trettre') me lo dica.

    Inoltre non ho capito, forse sara' un altra commissione o semplicemente non vi e' l'interesse (ditemelo pero'!!!), ma il titolo di questa commissione e' : POLITICHE INTERNAZIONALI & di DIFESA .
    Non ho pero' letto alcun commento riguardo:
    a) I rapporti Italia-USA
    b) I rapporti Europa-USA e cosa puo' fare l'Italia in esso
    c) I rapporti Italia-Cina, la nuova forza mondiale, anche a livello economico e potenza che richiede sempre piu' risorse al resto del mondo
    d) I rapporti Italia-Paesi meno industrializzati

    secondo me qualcosa sui punti b) e c) in particolare merita una discussione...

    Ciao,
    The Texan

    The Texan sono assolutamente daccordo con te. I punti che tu hai elencato vale la pena discuterli, anche se è sicuramente un compito gravoso e impegnativo. Avremmo bisogno del doppio del tempo che abbiamo a disposizione.
    Sto pensando ad una proroga per questa commissione.
    Credo ce ne sia bisogno

    Noto con piacere che sei particolarmente interessato al lavoro di questa commissione. Ti prego di impegnarti e di concertrarti quasi esclusivamente su questa per facilitare il compito dei coordinatori.
    Buon lavoro.

    India9001-Italosloveno-TheTexan lavorate solo su questa commissione, non preoccupatevi delle altre.
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  9. #29
    virtute siderum tenus
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    In Origine postato da templares
    The Texan sono assolutamente daccordo con te. I punti che tu hai elencato vale la pena discuterli, anche se è sicuramente un compito gravoso e impegnativo. Avremmo bisogno del doppio del tempo che abbiamo a disposizione.
    Sto pensando ad una proroga per questa commissione.
    Credo ce ne sia bisogno

    Noto con piacere che sei particolarmente interessato al lavoro di questa commissione. Ti prego di impegnarti e di concertrarti quasi esclusivamente su questa per facilitare il compito dei coordinatori.
    Buon lavoro.

    India9001-Italosloveno-TheTexan lavorate solo su questa commissione, non preoccupatevi delle altre.
    ENRI sono STRADACCORDO con te, infatti "frari tuu" (tuo fratelli in cagliaritano ) si dovrà occupare di questi aspetti, chiaramente col nostro supporto.

    Per quanto mi riguarda vorrei dirvi ke sto mettendo in piedi la relazione sulla DIFESA e in poco tempo la posterò così potremmo aprire un dibattito anche su quel fronte.

    BYEBYE

  10. #30
    virtute siderum tenus
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    Relazione introduttiva sulle POLITICHE di DIFESA e SICUREZZA

    Cari falchi, è giunto il momento di affrontare uno spinoso problema, che molto facilmente fa entrare in polemica perche troppo spesso si sovverte il senso reale della sua funzione: sto parlando della nostra sicurezza, della nostra Difesa.
    (ndr- correderò tutti gli interventi con la pubblicazione di foto e/o grafici, per meglio attrarre il lettore e non farlo addormentare. Inoltre proporrò sondaggi e altro per far rendere la discussione il più interattiva possibile)

    Purtroppo il mondo militare e delle forze di sicurezza, seppur abbia rappresentato un centro nevralgico per il funzionamento democratico (e aggiungerei anche socioeconomico visti gli aspetti occupazionali) del nostro Paese, è sempre stato descritto con un accezione negativa; nei cinquanta anni che hanno caratterizzato la nostra giovane Repubblica, infatti, si delineò subito un rapporto di disistima e di avversione verso quel mondo fatto di regole e di stellette, quale è quello militare.

    Storici e sociologi hanno giustamente risposto ai quesiti che sorgevano in merito, affermando che ciò era dovuto ai disastri creati da una filosofia rigida e militarista come il fascismo, ed anche da una massiccia campagna ideologica e sociologica di chi si era auto-proclamato vincitore di una guerra civile che, molti dichiarano persa proprio per il fatto che è esistita.



    Mi riferisco, naturalmente, a quella giusta e indispensabile necessità, per all'ora, degli uomini di orientamento socialdemocratico di riportare il Paese nell'ambito dello Stato di Diritto, quindi disinvestendo sulla rigidità del mondo militare.

    Questo però, ha permesso alle frange estremiste del pensiero comunista dei vari governi ombra, di puntare la pistola alla tempia (metaforicamente parlando...) di chi doveva amministrare "la cosa pubblica", obbligando a un impoverimento dell'orgoglio di patria fatto di un nazionalismo democratico che vedeva proprio nell'apparato militare il suo punto focale. Questo sia per un diverso modo di vedere lo Stato, ma soprattutto perchè i militari erano visti come NATO, quindi come America, quindi come capitalismo.

    Si è fatto di tutto per far odiare il mondo militare agli italiani, si è tentato di ridurli ai minimi termini, si è tentato di infangarli, non rendendosi conto che attaccare il mondo delle stellette era una forma masochistica di autolesionismo perchè, in realtà, si offendeva proprio quel SENSO DELLO STATO che molti pensavano di avere e che però, a mio modestissimo parere, è stato, invece, umiliato e disintegrato.



    Oggi un "vecchietto livornese", seppur proveniente da quell'area socialdemocratica che ha commesso "il grande errore", ha capito che è ora di RIABILITARE alla vita attiva del Paese il mondo militare e chi indossa l'uniforme e, fortunatamente, gli italiani stanno capendo che essere militare non significa essere guerrafondaio ma significa difendere con la Forza un'ideale di pace e di progresso democratico (difficilmente comprensibile nel nostro Paese per la forte presenza nelle nostre menti del ricordo straziante del secolo scorso) che può prendere un nome a proprio piacimento: ITALIA, OCCIDENTE, GERMANIA, STATO DI DIRITTO, CAPITALISMO, STATO SOCIALE, "DEMO-CRAZIA"...

    Il nostro,è un Paese (da sempre) sprovvisto di spirito e di tradizioni militari per ragioni storiche che non sto qui ora ad indagare. Logico quindi che la classe politica ne sia digiuna. Illuminante a questo proposito la generica e diffusa negligenza della storia militare nel nostro Paese. I nostri storici non solo sono di una ignoranza crassa circa la storia militare, ma hanno anche la presunzione di respingerla con moralistico sdegno come "guerrafondaia,militarista" ed altre idiozie del genere partorite dalla famigerata tendenza del "politically correct" che tanti danni ha causato alla ricerca storica e non solo, se osserviamo l'attualità politica. Basti pensare che, a tutt'oggi, c'è in Italia una sola cattedra di Storia Militare.. a Padova.

    Cercare di respingere "la guerra" come concetto e come azione, nella speranza utopica di eliminarla dal vocabolario intellettuale delle civiltà, è esattamente il modo errato per far si che questa "pratica umana di interrelazione" (violenta certamente ma pur sempre lo è) si ridefinisca sempre più in un concetto più moderato e controllato dalla coscienza globale del Pianeta, ossia che venga utilizzata solo per raggiungere un fine ultimo, la Pace, con la minor dose di violenza e con il miglior rapporto costo-beneficio. Forse è un pò deprimente utilizzare questo termine economico ma bisogna essere realisti e poco moralisti: una guerra è vinta se da un lato e dall'altro delle fazioni si è provocato il minor danno possibile col relativo raggiungimento del ripristino della coesione e della giustizia.

 

 
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