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    Thumbs up Russia e Unione “gelano” Washington sull’Iran nucleare

    Mosca - La centrale nucleare iraniana di Bushehr, alla cui realizzazione la Russia sta contribuendo, può essere utilizzata «esclusivamente per scopi pacifici» e non viola nessuna delle norme internazionali in materia di non proliferazione. Lo ha affermato ieri Aleksandr Rumiantsev, capo dell’agenzia atomica russa (Rosatom), al rientro da Teheran dove domenica ha firmato un accordo decisivo per la futura entrata in funzione dell’impianto iraniano.
    L’intesa - vista con sospetto dagli Usa - formalizza l’avvio dell’impianto (pur rinviandone l’inaugurazione di almeno 16 mesi), ma anche la restituzione di tutto il combustibile esausto a Mosca, onde evitare che possa essere riutilizzato a scopi militari. «In base ai documenti che abbiamo firmato, l’Iran ha assunto l’impegno di riportare tutto il combustibile nucleare esausto da Bushehr in Russia», ha notato Rumiantsev, sottolineando che la cooperazione tra Teheran e Mosca «non viola alcuna norma o impegno internazionale» e che «la Russia sta costruendo la centrale di Bushehr a scopi esclusivamente pacifici, nel pieno rispetto della Carta dell’Aiea». Qualche volta, ha ammesso l'alto funzionario russo, «ascoltiamo in effetti critiche sulla cooperazione russo-iraniana, ma si tratta di critiche che non tengono conto che essa è totalmente in linea con la legislazione internazionale sull'uso dell’energia atomica, secondo quanto riconosciuto in tutto il mondo».
    La questione iraniana è tra i temi in agenda anche del vertice tra il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e la troika del'Ue, in programma da ieri a Lussemburgo. L’Ue e la Russia hanno «ribadito la propria posizione» su due punti: «L’Iran deve rispettare il Trattato di non proliferazione e gli avvertimenti lanciati dall’Aiea, l’Agenzia Onu per l’energia nucleare», ha sottolineato il ministro degli esteri del Granducato, Jean Asselborn, dopo un incontro con il collega russo Sergei Lavrov. Interrogato sull’accordo Iran-Russia circa la centrale nucleare iraniana di Bushehr, alla cui realizzazione Mosca sta contribuendo, Asselborn ha precisato che tale intesa «non avrà alcun influenza negativa». Durante l’incontro con la stampa, Lavrov ha invitato gli Stati Uniti a sostenere in modo più attivo la mediazione diplomatica che Germania, Francia e Gran Bretagna stanno portando avanti con l’aiuto dell’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Javier Solana, per ottenere da Teheran la fine del programma dell’arricchimento dell’uranio. «Con l’Iran, l’Ue sta discutendo di tre cose», ha precisato il ministro degli esteri russo: «Come assicurare a Teheran il diritto di utilizzare in modo pacifico la sua energia nucleare, l'accesso da parte del Paese alla tecnologia non nucleare e il suo ruolo nelle trattative sulle questioni regionali, come l'Iraq, il narcotraffico in Afghanistan e il Medio Oriente». Almeno su questi ultimi due aspetti Washington «potrebbe aiutare per promuovere gli stessi obiettivi... sono sicuro che gli Stati Uniti condividono gli stessi obiettivi», ha puntualizzato Lavrov, aggiungendo che gli Usa «devono avere un ruolo positivo» nel processo dei negoziati.
    Critiche per il caso Bushehr sono state rivolte a Mosca in particolare da Washington e non si sono spente neppure dopo il recente vertice di Bratislava, quando George W. Bush e Vladimir Putin si sono detti concordi sulla necessità che Teheran non si doti della bomba atomica. Fonti diplomatiche russe hanno d’ altronde liquidato come irrilevanti le ricorrenti proposte di senatori americani come John McCain o Joseph Liberman a favore di un’esclusione della Russia dal G8: proposte che il Cremlino ritiene non condivise dall’amministrazione Bush e incompatibili con la necessità dell’Occidente di coinvolgere la Russia su temi come la lotta al terrorismo, la non proliferazione e la cooperazione nel campo petrolifero ed energetico.
    Intanto il rebus della non proliferazione nucleare, sempre più di urgente soluzione per le minacce dei piani con l’uranio arricchito di Corea del Nord e Iran, si è aggrovigliato ieri, complice indiretto il Giappone. Che ha detto, discretamente ma fermamente, “no” ad una proposta del direttore generale della Aiea, Mohammed El Baradei, mirante a congelare per cinque anni tutti i nuovi progetti di riciclaggio di combustibile nucleare. «E’ inaccettabile che un paese come il Giappone, che non ha ambizioni di dotarsi di ordigni nucleari, rischi di dover rinunciare a progetti energetici del tutto pacifici», hanno spiegato fonti governative citate dall’agenzia di stampa giapponese Kyodo. Le preoccupazioni di Tokyo riguardano le attività, appena iniziate dopo lunghi anni di stallo, dell’impianto di trattamento di plutonio arricchito a Rokkasho-Mura nel nord del paese. Il megaimpianto dovrebbe essere in grado di produrre 100.000 kg di plutonio nei primi 15 anni di attività, da utilizzare in centrali nucleari autofertilizzanti che dovrebbero aggiungersi ai 52 impianti nucleari tradizionali già operativi in Giappone e in grado di fornire il 31,2% del fabbisogno nazionale di energia elettrica.


    [Data pubblicazione: 01/03/2005]
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Predefinito

    Ottima notizia , e c'era qualcuno che credeva Putin avrebbe obbedito a Bushe!
    ah ah

    Ora è invece George che deve abbozzare , ha promesso a Teheran aiuti economici in cambio del non-sviluppo nucleare , in pratica si sta avvicinando alle posizioni dei paesi Europei.

    (ANSA) - WASHINGTON, 28 FEB - L'Amministrazione Bush sta valutando se offrire incentivi all'Iran in cambio della rinuncia ai piani di sviluppo di armi nucleari.Lo ha confermato la Casa Bianca. Interrogato su quanto scrive il Washington Post, il portavoce del presidente Bush Scott McClellan ha chiarito che nessuna decisione e' stata per ora presa. McClellan ha detto: 'Sosteniamo gli sforzi dei tre Paesi europei (Gran Bretagna, Francia e Germania) di indurre l'Iran ad abbandonare l'ambizione di dotarsi dell'atomica'.

 

 

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