E' del santo simbolo cornuto che ci nutriamo,
nell'eterna furia di noi schiavi
nel proclamarci re.
Ebbri alla fine di questa notte,
immobili signori di nebbie e profezie.

Cavalcheremo nel nero mare di cristallo,
grande capro, nel divenir signore,
ergesti il tuo capo al di sopra del Tutto

Ultima Bestia,
arma il mio braccio,
lascia che le mie mani
possan falciare sguardi stranieri,
lascia che il mio pensiero
osi lontano,
lascia che il sangue nemico
luccichi sul mio sentiero.

Voglio irrigare campi di splendore pagano,
detronizzando i nostri padri dal trono del sole
Siederemo le vergini dei nuovi albori
sull'altare di carne,
immonde e funeste poesie,
nel cerchio di fuoco apro i cancelli.
Che i cani di Dio ritornino
da colui che mai li ha nutriti.

Torino signora di fiumi ed abeti,
augusta padrona dei miei sortilegi.