La «bretella» correrà a pochi metri dalle case
«Prigionieri della ferrovia»
Quaranta famiglie di Greco contro la linea per Malpensa
«Almeno 42 famiglie si considerano ormai in ostaggio della ferrovia. Con 120 treni al giorno che passeranno ogni dieci/venti minuti sotto le finestre di casa . Lanciati a cento chilometri l’ora a soli sette metri da l loro palazzo ». Gian Mario Cisari, archivista in pensione del ministero delle Finanze e una vita trascorsa in via Rho, racconta la triste storia del condominio destinato a essere accerchiato dai binari ferroviari in costruzione (e da un nuovo stradone). Nel quartiere Greco sono appena cominciati i lavori per il collegamento diretto tra la stazione Centrale e l’aeroporto di Malpensa. È un’opera da 46 milioni di euro che prevede un tratto di ferrovia da costruire ex novo. Trecento metri indispensabili per unire i binari già esistenti, ma da realizzare a ridosso dei caseggiati. I cantieri, che hanno aperto a fine febbraio, scatenano di nuovo la rabbia dei 120 abitanti del condominio al civico 13 di via Rho. Gli inquilini non sono riusciti a bloccare il progetto con i ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, ma adesso sono decisi almeno a farsi risarcire. Alle Ferrovie dello Stato è stata consegnata una perizia in cui un architetto stima la svalutazione dell’immobile. Gian Mario Cisari, vicepresidente del Comitato contro la bretella ferroviaria di Greco, spiega: «Oggi 65 metri quadrati valgono 156 mila euro, più altri 4 mila se c’è la cantina. Con l’arrivo della ferrovia è stato stimato un deprezzamento dell’appartamento pari a 64 mila euro, il 40 per cento del suo valore».
Sono numeri scritti nero su bianco, ma probabilmente destinati a rimanere solo su un foglio di carta. Le Fs non hanno ancora risposto alle richieste degli inquilini, nonostante il via libera alle ruspe. «È iniziata la bonifica del terreno dagli ordigni bellici - spiegano alle Ferrovie dello Stato -. Entro il 2006 è prevista la realizzazione completa dell’opera». Sulla domanda di rimborso la spiegazione è la seguente: «Le Fs valuteranno attentamente la richiesta di risarcimento, ma è importante precisare che considerano l’intervento un piano di riqualificazione ambientale del quartiere».
È stato presentato un progetto per ridurre l’impatto acustico del passaggio dei treni. Ma quattro famiglie hanno già deciso di trasferirsi altrove. «Per chi abita nel quartiere da 40 anni, però - dice Cisari - qui ci sono i ricordi di una vita. Che ora rischiano di essere travolti da treni che sfrecciano sotto casa».
Simona Ravizza
Corriere della Sera