LUGANO - «Una polpetta avvelenata», dice il ministro leghista delle Riforme Roberto Calderoli, ha provocato la morte di Nicola Calipari.
Di che polpetta parla, ministro?
«Sono dell’opinione che i terroristi, dopo aver rilasciato la Sgrena, attraverso i servizi abbiano detto agli americani che c’era una macchina con un’autobomba, con kamikaze a bordo».
A che scopo?
«Per creare l’incidente e addossare la colpa agli americani».
Non può essere stato solo un caso di «grilletto facile»?
«Escluderei una iperreazione se non sulla base di una falsa segnalazione. E’ un’ipotesi, ovvio. Certo che quei ringraziamenti ai rapitori...».
Della Sgrena?
«E delle due Simone. Questi di sinistra escono e poi ringraziano. A questo punto devono dimostrare di essere in buona fede, di non avere nulla da nascondere».
Ma sono stati rapiti. E Baldoni è morto.
«La francese è stata rapita. Le italiane non so».
Cioè? Erano d’accordo?
«Dico solo che la Aubenas ha perso molti chili, era distrutta. E viene da un Paese che non ha soldati in Iraq, quindi nessuno può chiedere loro il ritiro».
Le italiane sono state prigioniere per settimane.
«I nostri della sinistra hanno una gran capacità di tenere rapporti d’amicizia con i terroristi. E li ringraziano. E’ comprensibile durante la prigionia, non dopo».
Che dovrebbero fare?
«Tacere. E’ ora che la piantino. A meno che non vogliano fare politica, in questo caso si candidino apertamente. Quel Pier ormai è diventato un pierre. Danno persino le esclusive al manifesto . E poi si gloriano dell’aumento della tiratura, con una vittima ancora calda».
Non è certo colpa della Sgrena.
«Nessuno prima aveva il coraggio di dirlo, ma ora sì: la Sgrena si è avventurata in una zona a rischio, spero per professione e non per ideologia. Si è messa in condizioni di pericolo e ha fatto rischiare la vita ad altri. Anzi, l’ha fatta perdere, una vita».