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  1. #41
    Super Troll
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    In Origine Postato da Misterbianco
    Testimonierà l'agente del sismi che era alla guida dell'autovettura ed ha già detto che per lui non è stato un agguato ma un tragico equivoco.
    ==
    FIGURIAMOCI SE NON GLI HANNO INSEGNATO IL COPIONE......
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  2. #42
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    L'agente del SISMI ha anche smentito gli americani su piu' punti ciccio ..e cioe' che andavano a 40 km all'ora e che gli americani erano stati avvertiti..e non ho visto da nessuna parte la sua dichiarazione sulla natura dell'episodio..ergo

    In Origine Postato da Misterbianco
    Testimonierà l'agente del sismi che era alla guida dell'autovettura ed ha già detto che per lui non è stato un agguato ma un tragico equivoco.

  3. #43
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    Predefinito L'obiettivo era Nicola Calipari

    7 marzo - Giuliana Sgrena libera. E se il vero obiettivo del “fuoco amico” era proprio Nicola Calipari?
    Articolo 21

    di Salamandra

    Le interviste rilasciate da Giuliana Sgrena e la sua ricostruzione dei fatti hanno reso palesi alcune gravi incongruenze che vengono fatte circolare dalle “fonti ufficiali”, per avvalorare la tesi del “tragico incidente”, della mancanza di comunicazioni tra italiani e americani, del “fuoco amico” dovuto all’inesperienza dei giovani marines e a un blackout nella catena di comando e controllo militare alleato.
    Qualcosa di verosimile e’ pur accaduto. Ma le circostanze e il “contesto”in cui si sono svolti i fatti (le trattative con i rapitori dirette dal nostro Capo operazioni internazionali, Nicola Calipari, il rilascio dentro Baghdad, l’immediata via di fuga verso l’aeroporto, la scelta dell’anonimato per non essere individuati), danno spazio ad altre ipotesi non del tutto infondate.

    Il contesto

    Stando alle testimonianze di Giuliana ( e anche delle due Simone, a suo tempo liberate sempre grazie alle capacita’ di intelligence di Calipari e della sua squadra), per i rapiti era meglio non essere intercettati dai militari americani, al rischio di rimetterci anche la pelle. Dietrologia ideologica della Sgrena e delle due Simone? Depistaggio politico usato ad arte dai rapitori islamici, ex-uomini dei serivizi segreti di Saddam, a quanto pare, alleati con bande di criminali comuni?
    Il “contesto” e’ piu’ che torbido, ma come fa notare in una sua intervista sul Corriere della sera l’ex-presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, grande eseperto di spionaggio e conoscitore delle strutture “coperte” NATO, come “Gladio”, gli Stati Uniti non trattano con i rapitori, perche’ inseriti in una logica di guerra, e “preferiscono” la linea dei blitz armati contro i terroristi, anche a rischio della vita dei rapiti.
    Insomma, linea dura, e, proprio per questo, nei vertici alleati e’ cresciuta una forte diffidenza verso i nostri servizi segreti e il tipo di operativita’ che gli italiani stanno adottando, pur di salvare le vite dei nostri connazionali ( anche con l’uso di riscatti o quant’altro).
    Da oltre un anno, al vertice di questa “situation room” irachena c’era il valoroso Calipari, che anche sulla falsariga della nostra storia di diplomazia segreta parallela era riuscito a creare una rete di contatti, stringere alleanze col mondo arabo locale. E’una tradizione italiana di tutto rispetto e parte dall’epoca del famoso colonnello Giovannone, che riusci’ negli anni bui del terrorismo internazionale, filopalestinese, a tessere una ragnatela di contatti, in grado di tenere l’Italia fuori dall’occhio del ciclone, tanto da essere malvisto sia dalla CIA sia dal Mossad israeliano.
    Dobbiamo a questa nostra cautela e dimestichezza diplomatica con il mondo arabo, se siamo riusciti finora a mantenere un ruolo di primo piano in quella martoriata scena geopolitica, tanto importante per le risorse energetiche, come petrolio, gas metano e idrogeno.
    Purtroppo, come fa notare sempre Cossiga, il governo italiano si e’ mosso sul campo internazionale con un’ambiguita’ da far paura. Ha scelto di far parte dell’alleanza belligerante, ma va sostenendo nel Parlamento e nei consessi europei che le nostre truppe stanno in Iraq per “portare la pace”. I nostri militari hanno equipaggiamenti da prima linea, ma solo di recente sono stati spediti elicotteri da combattimento, dopo l’ennesimo lutto. Nonostante cio’, le cosiddette “regole d’ingagggio” adottate dal nostro contingente sono ibride: sono al fronte, ma fanno finta di non essere li’ anche per sparare ed uccidere!
    E’ in questo scenario ambiguo e grigio che, pero’, qualcuno ha lavorato con molto acume e professionalita’, mettendo in scacco la tracotante intelligence americana ed e’ riuscito a riportare a casa sani e salvi quasi tutti gli ostaggi italiani in poco tempo, a dispetto di quanto e’ successo per gli altri casi di rapiti di altre nazioni (pensiamo solo a quanti sono stati decapitati, sparati, o liberati
    dopo mesi e mesi si estenuanti trattative).

    Obiettivo sensibile

    Calipari, quindi, poteva essere un “obiettivo sensibile”, un ingranaggio del “Grande gioco” nella scacchiera dello spionaggio internazionale molto pericoloso. Conosceva le strade giuste per contattare i gruppi terroristici che rapiscono gli stranieri, aveva presumibilmente una mappa dei diversi raggruppamenti e della loro dislocazione sul territorio. Ma, soprattutto, era venuto a conoscenza di cio’ che nessuno avrebbe dovuto sapere: gli intrecci tra ambienti degli ex-servizi segreti di Saddam, i nuovi leader della guerriglia e i canali che eventualmente portano anche ad ambienti dell'intelligence americana, deviata o meno che sia.
    Non e’ dietrologia ne’ un film di spionaggio, seppure diretto da quel maestro del genere che e’ l’americano Tony Scott ( “Spy Game”)!
    Gli esperti di spionaggio sanno che “bisogna sporcarsi le mani” nel Grande gioco: e gli americani nei decenni passati hanno sicuramente avuto rapporti stretti, seppure incofessabili, con Osama, e con ambienti del deposto regime baatista iracheno, uomini politici dal dubbio passato oggi ai vertici dell’amministrazione sotto controllo alleato, affaristi e trafficanti di qualsiasi genere che proliferano soprattutto in ambienti incontrollabili, com’e’il dopoguerra.
    A suo modo, per la sua attivita’ a largo raggio, Calipari ha saputo e teneva per se’ e per il Sismi queste conoscenze. Forse aveva capito quale “Torre di Babele” (come quella raccontata con capacita’quasi “divinatorie” nell’omonimo romanzo dall’ australiano Morris West, ex-agente sergeto di Sua Maesta’) fosse diventata Baghdad e quali e quante strane “alleanze”si sono strette in vista della fine delle ostilita’, quando ripartira’ alla grande il giro degli affari legati alla ricostruzione e alla gestione e controllo delle fonti energetiche.

    L’agguato

    Veniamo dunque alle ultime ore di Calipari e alla ipotetica dinamica di come sarebbero avvenuti i fatti. I nostri 007 avvertono i capi dei servizi italiani di aver liberato la Sgrena e che ripartono di corsa per l’aeroporto, lungo una strada meno trafficata di quella usuale. Avvertono anche il comando alleato.
    Non si conosce, ne’ la Sgrena nella sua testimonianza ha saputo chiarirlo, se il tragitto sia stato percorso con una o piu’ auto. Giuliana sostiene che erano in tre nella sua auto. Ma a Baghdad, sembra sia rimasto un terzo ferito gravemente (fonti ufficiali riportate dai media fino al pomeriggio di domenica). Ora del terzo ferito, che pero’ a Giuliana non risulta, si sono perse le tracce.
    Durante il percorso ad andatura moderata, sui 50 KM all’ora, avvengono i contatti telefonici satellitari con Palazzo Chigi. In diretta si ascoltano gli spari e si seguono gli eventi drammatici, seppure con un’interruzione dovuta allo spegnimento dei telefoni, ordinato dai militari americani.
    Calipari viene ucciso, la Sgrena e il vice di Calipari feriti. L’auto trivellata di colpi scompare, cosi’ come le armi degli italiani e due preziosissimi telefoni satellitari di Calipari, zeppi di numeri e contatti, con i quali gli esperti USA potranno risalire anche al tipo e ai luoghi delle trattative.
    Stara’ agli inquirenti del nostro paese districarsi in questa matassa della scena del crimine piu’ che inquinata e quindi non piu’ chiarificatrice degli eventi.

    “Che Lawrence d’Arabia taccia!”

    Calipari era probabilmente il vero obiettivo e non la Sgrena. Forse gli ameri cani che, stando alle indiscrezioni, avevano fatto fallire per due volte il rilascio della Sgrena ( come gia’ era successo con le due Simone e con i due giornalisti francesi), seguivano il nostro “Lawrence d’Arabia” proprio attraverso i segnali del satellitare, ma non avevano chiaro se nella corsa verso l’aeroporto ci fosse anche l’ostaggio liberato.
    Calipari era appena rientrato in Iraq, via Dubai, e aveva fatto sapere della sua presenza anche all’intelligence alleata, come tale non era piu’ al sicuro da eventuali ritorsioni.
    Qualcuno, da qualche comando americano, impartisce l’ordine di fermare a tutti i costi, anche con la forza delle armi, l’auto degli italiani, ovviamente senza dire chi c’e’ veramente dentro, visto che l’auto ha targa irachena e di sera “tutti i gatti sono bigi”. La colpa della sparatoria sarebbe poi stata fatta ricadere ad operazioni di controllo su sospetti terroristi iracheni,magari sfuggiti al check point, mentre passava a velocita’ sostenuta l’auto con i nostri agenti, rimasti cosi’ coinvolti dal fuoco
    incrociato, senza la possibilita’ di farsi riconoscere.
    I “controllori” alla Echelon ( il sistema satellitare anglo-americano che spia tutti come un “grande fratello”) sono stati aiutati nel loro progetto dalle telefonate che i nostri facevano con Berlusconi, Lettta, Pollari, capo dei servizi, Pier Scolari. Ma questo e’ stato anche il loro tallone di Achille.
    Si accorgono troppo tardi, infatti, a ridosso della sparatoria, con quali testimoni avevano a che fare! Pensavano che l’operazione si potesse svolgere all’oscuro, mentre invece i capi di un governo alleato stavano seguendo gli eventi, da inconsapevoli testimoni!
    Come spesso accade le ciambelle non vengono sempre con i buchi.
    “Contrordine boys! Stop alle raffiche e fate spegnere i telefoni, che nessuno sappia cosa sta succedendo”: e cosi’ si interrompono anche i controlli satellitari.
    La Sgrena e l’altro dirigente dei servizi supersiste devono la loro vita sia al sacrificio di Calipari, ma anche alla fortuita coincidenza che stavano al telefono con i vertici di Palazzo Chigi. Chi ha teso l’agguato, si e’ accorto dalle intercettazioni satellitari solo all’ultimo momento che a bordo con i nostri agenti c’era anche l’ostaggio e che erano in contatto addirittura con il capo del governo italiano. A volte, e’ proprio vero che “una telefonata ti allunga la vita!”.
    Se non ci fossero state quelle telefonate “sensibili”, ad alto livello, tra Baghdad e i vertici italiani riuniti a Palazzo Chigi, probabilmente oggi avremmo pianto tre o forse piu’ persone morte, e con molta difficolta’avremmo mai saputo ricostruire la dinamica della sparatoria.
    Certo e’ , che l’obiettivo di alcuni ambienti americani in funzione anti-italiana ( settori deviati della CIA, NSA, o persino del Consiglio per la sicurezza?) di bloccare la nostra rete di intelligence in Iraq e, forse, nello scacchiere mediorientale, con la morte di Calipari e’ stato raggiunto. Prima che i nostri riescano a rimettere in piedi la struttura ne passera’ del tempo!
    A chi giova, dunque, restare ancora in armi a Baghdad, come fidi maggiordomi dell’amministrazione Bush-Cheney e Condoleeza Rice?
    Si puo’ essere corretti alleati ( come Francia, Germania e Spagna), ma critici e rimarcare le proprie posizioni politico-diplomatiche, senza essere tacciati per anti-americani. Sempre che si scelgano i valori della vita, della pace e della solidarieta’ al posto dei disvalori, quali la guerra, l’imperialismo e la logica della morte.
    Nicola Calipari col suo esempio di eroismo e di generosita’ ci ha indicato la strada. Tocca ora a tutti gli italiani far si’ che anche i nostri governanti la seguano.





    :: Articolo n. s3640 postato il 07-mar-2005 17:43 ECT


    :: L'indirizzo di questa pagina è : www.uruknet.info?p=s3640

    :: L'indirizzo di quest'articolo è :
    www.articolo21.com/notizia.php?id=1714

  4. #44
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    In Origine Postato da nun63
    ora fini sta smentendo gli americani.....

    ""Andavano piano e hanno anche rallentato al check point". Un faro, la sparatoria, poi le scuse dei soldati americani. "Le autorità Usa erano avvertite. L'operazione doveva mantenere un basso profilo".

    che si mettano daccordo....ma george non era sto grande amico??? per leccarlo ci siamo messi contro mezza europa (ed anche di più) e ora? ai bananas l'ardua risposta....
    Forse Fini dpo l eprime dichiarazioni avra visto molti dei suoi militanti passare con la Mussolini e si e' ripreso.

    Ma tanto gli USA alla fine la spunteranno come sempre, continueranno adare versioni diverse finche non ne troveranno una che trova daccordo tutti e salva la faccia segli USA.
    Chi sono i filosudici? Quelli che definiscono filoterroristi i difensori dei palestinesi.
    I fascioleghisti sono quelli che vogliono farvi dire che la meloni è bella e intelligente
    Israele=Paese Terrorista - Ai pazzi si da sempre ragione

  5. #45
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    Predefinito SENZA VERGOGNA.

    E' impressionante vedere i leccapiedi USA non avere neanche il minimo barlume di dignità, nascondendosi in silenzio e tacendo di fronte a quest'ennesimo atto vergognoso, che di questo passo non sarà certo l'ultimo...

    Non avete neanche il buonsenso di tacere: SENZA RITEGNO.

  6. #46
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    Predefinito Re: Re: Re: LA CIA ha ucciso Calipari

    In Origine Postato da Sentinel
    Piu inefficace vorrai dire...

    Efficace o no, credo che se avessero voluto lo avrebbero fatto, che so, comprando dei finti guerriglieri o in altro modo, ci son molte cose oscure, ma ripeto secondo me la cia si sarebbe comportata in modo diverso.
    Ora logicamente ci son mille ipotesi, ma quella della cia mi sembra molto lontana.Troppo facile, troppo evidente.

  7. #47
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    In Origine Postato da cciappas
    ==
    FIGURIAMOCI SE NON GLI HANNO INSEGNATO IL COPIONE......
    ECCOCI!!!! Ci avrei scommesso....

    Appena fa comodo i servizi tornano a essere "deviati".

    Ma vergognatevi, patetiche marionette
    E' questo l'idolo no global????

  8. #48
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    In Origine Postato da Michele S-
    ECCOCI!!!! Ci avrei scommesso....

    Appena fa comodo i servizi tornano a essere "deviati".

    Ma vergognatevi, patetiche marionette
    basta, e' veramente incredibile... e' sfiancante... vederli cosi' sbavanti di godimento palese per il fatto che di mezzo ci sono gli americani ... e quindi... chi piu' ne ha piu' ne' metta... fino a 3 giorni fa la Sgrena era rapita dagli americani... ora e' stata uccisa come segnale CONTRO le trattative per i sequestri... fino a 3 giorni fa lo 007 era uno degli sporchi, trafficoni servizi deviati, ora e' un eroe pure per i rossi... e' sfiancante tutto questo, davvero mai visto una cosa del genere.

  9. #49
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    In Origine Postato da Michele S-
    ECCOCI!!!! Ci avrei scommesso....

    Appena fa comodo i servizi tornano a essere "deviati".

    Ma vergognatevi, patetiche marionette
    Se ci sono delle marionette quelli siete voi:

    Allora ci risponda michele S(cemo):

    Hanno ragione gli americani? Oppure i Nostri servizi segreti?
    Chi sono i filosudici? Quelli che definiscono filoterroristi i difensori dei palestinesi.
    I fascioleghisti sono quelli che vogliono farvi dire che la meloni è bella e intelligente
    Israele=Paese Terrorista - Ai pazzi si da sempre ragione

  10. #50
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    E' godibilissmo vedere gli sciuscia' che sbavano vedendo che il loro padrone li ha considerati meno di niente.Aiuto George ma cosa ci hai combinato????

 

 
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