Fonte : Rinascita Nazionale


Quando la politica diventa guerra
Fino a che punto salirà la tensione? I fatti che sono successi la scorsa notte a Roma possono trovare una plausibile spiegazione se connessi con quello che è successo a Milano? Nel capoluogo lombardo l'incendio del Centro Sociale Vittoria. Ora a Roma una bomba in un pub legato alla destra. Gli artificieri dei carabinieri e i militari della compagnia Piazza Dante stanno esaminando i resti del rudimentale ordigno fatto esplodere davanti al Cutty Sark, locale sito in via Carlo Botta. Secondo i primi rilievi degli investigatori la bomba carta, di notevole potenza, è stata riempita con una grande quantità di polvere nera innescata da una miccia. L'ordigno è stato appoggiato proprio accanto alla saracinesca del circolo e la deflagrazione ha provocato uno squarcio nella maglia metallica della serranda danneggiando gravemente l'ingresso del locale. Fino a questo momento non ci sono state rivendicazioni. Ora, si dovrebbero fare dei doverosi distinguo sulle dichiarazioni che sono seguite all'attentato. Infatti è altamente improbabile, se non impossibile che la pista sia quella anarco-insurrezionalista. In primo luogo perché molto probabilmente la stessa organizzazione che opera sotto la sigla FAI non esiste; in secondo luogo perché, ammettendo la sua esistenza come soggetto eversivo, non avrebbe nessun senso politico colpire un obbiettivo non istituzionale. La FAI (Federazione Anarchica Informale) compie sempre attentati contro obbiettivi governativi come carceri e caserme. Colpire un obbiettivo che politicamente non ha nessun valore quindi non ha nessuna logica. Di diverso avviso però diverse voci che si sono levate soprattutto da Alleanza Nazionale: "Pur con tutte le cautele del caso ho l'impressione che dietro l'attentato di ieri al tribunale di Ostia e quello di stamattina al circolo culturale Cutty Sark del Colle Oppio ci sia la stessa strategia tipica dei gruppi anarco-insurrezionalisti che in questi ultimi giorni, in varie città d'Italia, hanno colpito luoghi simbolo delle istituzioni ed oggi, colpendo una associazione culturale dell'area di destra, di fatto mettono la firma circa la loro ideologia politica". Lo ha dichiarato in una nota il senatore Ludovico Pace, membro della direzione nazionale di An. "E' importante individuare, da subito, da quali ambienti scaturisce questa criminale prassi -ha proseguito Pace- affinché si possano limitare e prevenire azioni di questo tipo. Anche oggi arriveranno le solite manifestazioni di sdegno -ha concluso il senatore di An mentre sarebbe più utile qualche immediata e concreta decisione per debellare quei santuari, e a Roma ce n'è più di qualcuno e stranamente tollerato, all'interno dei quali la predicazione che va per la maggiore è l'attacco allo Stato motivato dalla solita sottocultura tardomarxista". Ecco, la frittata è fatta. La strumentalizzazione a fine elettorale è ben marcata, perché in Italia purtroppo, si è incapaci di scindere gli interessi privati, di bottega, dalla verità. E allora la verità viene distorta. Per Pace, ma anche altri esponenti di An, la pista è quella anarco-insurrezionalista. E' un clamoroso falso e lo sanno bene, ma il tutto, evidentemente, rientra in un costrutto che è partito dalle stanze del Ministero degli Interni e lì, rientra. Tra le piste ipotizzabili è che possa trattarsi invece di una risposta della sinistra "antagonista" romana all'incendio del Centro Sociale milanese Vittoria.
Una conferma di questa "teoria" ci verrebbe indirettamente dalle stesse parole di condanna che sono state pubblicate sul sito noreporter.org: "Che ci fosse e che ci sia da preoccuparsi era chiaro da tempo...I "rossi" sono letteralmente impazziti, in particolare contro le candidature milanese di Guaglianone e romana di Gerri. Perchè? Perché temono che i loro successi possano condurre a proporre leggi sociali in ambito regionale...". Roma, Milano.
Ora la potenza elettorale dei due candidati, è minima. Forse Guaglianone ha qualche chance, anche se remota, poiché sta investendo ingenti somme sulla sua persona, ma Gerri non ne ha quasi nessuna. Parlano i numeri, i soldi e il nome degli altri candidati presenti nella Lista Storace. Se ci mettiamo anche il fatto che Storace, a detta dei sondaggi recentemente pubblicati da L'Espresso, sarebbe sotto Marrazzo, la possibilità di una elezione in consiglio regionale è a dir poco nulla. Sui programmi poi, il candidato di La Russa (Destra protagonista, ovvero Fini), non ha nessuna proposta di legge sociale in tal senso nel programma. Il discorso quindi non è politico, ma soltanto inquadrabile in una logica di riattivazione della strategia della tensione. Uno scontro continuo tra due realtà apparentemente inconciliabili. La storiella degli opposti estremismi. Qui non si sta a dire chi ha torto o chi ha sbagliato. La bomba al Cutti Sark è un atto vigliacco che colpisce una realtà attiva e radicata sul territorio romano. E bene ha fatto il candidato rappresentativo della comunità che ruota intorno al Cutty Sark, Gerri Boccalini, a stemperare le gratuite accuse che sono state rivolte anche al sindaco Veltroni, tra i primi ad aver propagandisticamente condannato l'episodio: "Sono certo che non è intenzione del sindaco generare violenza ed è per questo che gli chiedo apertamente un contributo concreto per la riparazione dei danni subiti. Questo sì che sarebbe un segnale tangibile di solidarietà".