Autenticate firme inesistenti su un modulo della lista di Forza Italia, ora la Procura sta indagando per falso
Padova
"Certifico vere e autentiche le firme, apposte in mia presenza, degli elettori sopra indicati da me identificati con il documento segnato a margine di ciascuna firma". E sotto c'è la firma in calce dell'esponente di Forza Italia, Lucio Perin, consigliere comunale di Monselice. In questo modo il consigliere Perin ha autenticato uno dei moduli delle sottoscrizioni della lista di Forza Italia, che appoggia la riconferma di Giancarlo Galan a presidente della Regione Veneto. Che c'è di anomalo? C'è soltanto la firma di Perin. Sì, nel modulo ci sono i nomi e i cognomi dei sottoscrittori, le loro date di nascita, i loro certificati elettorali, ma mancano tutte le diciotto firme dei cittadini che intendevano appoggiare la lista del governatore veneto.
I componenti dell'Ufficio centrale circoscrizionale istituito in Tribunale per il controllo delle liste hanno aperto le braccia. E ieri hanno trasmesso in Procura nuovi incartamenti. Cosa può essere accaduto? Le ipotesi sono due. O il consigliere Perin ha visto fischi per fiaschi e ha autenticato l'atto, oppure il modulo è stato firmato in bianco e poi compilato da un pasticcione che non ha fatto firmare i cittadini. Se qualcuno ha altri sospetti, deve attendere l'esito dell'inchiesta che adesso verrà condotta dal pubblico ministero Paolo Luca. Comunque, non sembra finita qui. Ieri si è appreso che i componenti dell'Ufficio elettorale del Tribunale hanno sospetti anche su altri otto moduli della lista di Forza Italia.
Coincidenza vuole che il nome del consigliere Perin è già noto sia al pubblico ministero Luca, sia ai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria della Procura, perchè apparirebbe anche sul modulo sul quale i componenti dell'Ufficio elettorale credono di aver visto due firme false. Uno di quei moduli inviati al quarto piano già lunedì mattina. Lucio Perin è molto noto all'interno di Forza Italia. È stato uno dei fondatori a livello regionale. Titolare di una pizzeria a Rosolina, Perin a suo tempo aveva fondato anche il partito del Veneto libero insieme a Giuseppe Segato, l'ideologo dei "Serenissimi". Le indagini sui presunti falsi (l'accusa è di falso ideologico e materiale in atto pubblico) coinvolgono anche il consigliere provinciale di Forza Italia Italo Rinaldi. È firmato da lui il modulo che recherebbe le due doppie firme.
Ma le magre figure non finiscono qui. Durante il controllo in Tribunale una cancelliera scopre che nella lista Alternativa Sociale - Alessandra Mussolini c'è anche la firma (con relativi dati completi) di una collega che da sempre si dichiara di sinistra. Non perde tempo e la va a canzonare. Quest'altra, quando vede la sua firma (falsa) e i suoi dati sulla lista della Mussolini, va su tutte le furie e corre dalla squadra di polizia giudiziaria a denunciare il fatto. Fino a qualche anno fa queste cose non accadevano. Le firme dovevano essere autenticate dai segretari comunali e dal personale di cancelleria del Tribunale. Poi si sono aperte le maniche anche anche agli assessori e ai consiglieri ed ecco gli effetti. Adesso cosa accadrà? La lista non avrà alcuna ripercussione perchè le firme sono tante. Ma gli effetti penali potrebbero investire sia i sottoscrittori quanto il pubblico ufficiale che ne ha autenticato la firma previa verifica dell'identità.
Lino Lava
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