“L’EUCARISTIA SACRIFICIO”, TEMA CENTRALE DELLA TERZA PREDICA DI QUARESIMA ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, TENUTA STAMANI DA PADRE RANIERO CANTALAMESSANELLA CAPPELLA REDEMPTORIS MATER IN VATICANO

- Servizio di Alessandro Gisotti -



Il Sacrificio di Cristo, evento centrale nella storia dell’umanità è stato il tema centrale della terza predica di Quaresima alla Famiglia Pontificia, tenutasi stamani nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano. Il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa si è soffermato sull'Eucaristia alla luce dell’inno Adoro Te devote, con il commento alla strofa incentrata su “L'Eucaristia sacrificio”. Il servizio di Alessandro Gisotti:



**********

“Basta una goccia del sangue di Cristo per salvare il mondo intero”. Muove da questa frase di San Tommaso la riflessione di padre Raniero Cantalamessa sul mistero eucaristico. La predica si sofferma sul pensatore cristiano René Girard, il quale dopo aver sostenuto che la violenza è intrinseca al sacro, riconosce che il mistero pasquale ha rotto per sempre l’alleanza tra sacro e violenza:



“Con la sua dottrina, la sua vita, Gesù smaschera e spezza il meccanismo del capro espiatorio che sacralizza la violenza facendosi Lui, innocente, la vittima di tutta la violenza”.



Gesù dunque sconfigge la violenza. Ma “vince perché vittima”, secondo Sant’Agostino. In Cristo è Dio stesso che si fa vittima:



“Cristo ha vinto la violenza non opponendo ad essa una violenza più grande, ma subendola e mettendone a nudo l’ingiustizia e l’inutilità. Il film di Mel Gibson, se non altro, ha avuto questo merito di rivelare fino a che punto la violenza si è abbattuta sulla vita di Cristo”.



Evento centrale nella storia dell’umanità, il Sacrificio di Cristo cambia la natura stessa del sacrificio. Padre Cantalamessa mette così l’accento sul binomio amore-espiazione che caratterizza la Passione di Gesù:



“Le due cose possono stare insieme. Il peccato è cancellato, lavato, distrutto, in una parola espiato dal suo contrario che è l’amore, non dalla semplice sofferenza della morte bruta di Cristo”.



A chi è stato pagato dunque questo prezzo? Si è diffusa, ha spiegato il predicatore della Casa Pontificia, l’idea del Padre implacabile. Ma questa è una prospettiva sbagliata:



“Il Padre non è Colui che aspetta il sacrificio, è Colui che fa il sacrificio. Quando si dice che non ha risparmiato il proprio Figlio è come dire che non ha risparmiato se stesso! Il Padre ha fatto Lui il sacrificio, ha fatto il grande sacrificio di darci il Figlio!”



Cristo si offre liberamente alla sua Passione. San Bernardo, ha ricordato, sottolinea come “non la morte di Cristo piacque a Dio Padre, ma la sua volontà di morire spontaneamente per noi”:



“Dio Padre non ha richiesto il sangue del Figlio, lo ha solo accettato offertogli! Non aveva sete di quel sangue ma della nostra salvezza che risiedeva in quel sangue”.



L’Eucaristia è allora “il sacramento della non violenza” e ci appare come il “sì di Dio alle vittime innocenti”, il luogo dove “ogni giorno il sangue versato sulla terra si unisce a quello di Cristo”. Ha poi evidenziato il nesso inscindibile tra il sangue e la remissione dei peccati:



“Io penso che nella Messa, venerabili e cari fratelli, noi abbiamo la possibilità, ogni giorno, di fare una specie di dialisi delle anime e cioè di farla passare attraverso questo bagno purificatore del sangue di Cristo”.



Alla luce delle riflessioni sull’inno “Adoro te devote”, padre Cantalamessa ha chiuso la sua predica con una viva esortazione:



“Quanto bene deriverebbe alla comunità ecclesiale intera se tutti ci sforzassimo di seguire questa via dell’Agnello cessando di far responsabili dei mali, che ci sembra di vedere nella Chiesa, quelli che la pensano diversamente da noi perché questo è, al fondo, il meccanismo del capro espiatorio”.



Per nostra fortuna, ha concluso, “l’Eucaristia non si limita a ricordarci l’esempio di Gesù, ma ci dà anche la grazia di seguirlo. Egli ha vinto anche per noi e noi possiamo appropriarci nella fede della sua vittoria sulla violenza”.



Radio Vaticana - 11 Marzo 2005