Cambiare le norme per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte degli immigrati e introdurre il principio della ''richiesta attiva''. Lo ha proposto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, durante un convegno a Roma sui diritti umani, ricordando che "la partecipazione al voto amministrativo è una forma di integrazione".
Fini è tornato sui temi dell'immigrazione dopo aver parlato di giustizia e ruolo del Parlamento.
''Il diritto a diventare cittadini italiani di uno straniero non può essere negato a priori. Oggi - ha detto Fini - occorre un decennio di permanenza nel nostro Paese e una serie di requisiti burocratici amministrativi. Questo è un modo vecchio di concedere la cittadinanza, perché crea dei soggetti passivi. Dobbiamo passare a un nuovo criterio, quello della cittadinanza attiva, richiesta dagli interessati e sottoposta a una serie di verifiche circa la loro volontà e la loro attitudine a diventare cittadini italiani, verificandone in primo luogo la conoscenza della lingua e dei nostri diritti civili''.
"La partecipazione al voto amministrativo è una forma di integrazione. Attenzione però - ha ammonito Fini rivolgendosi ai tanti stranieri presenti in sala - a non pensare di partecipare con liste di tipo etnico. Si riproporrebbe un modello che è già fallito altrove". Il presidente della Camera è tornato a respingere l'idea che dare il voto agli immigrati equivarrebbe a consegnare la loro preferenza agli avversari politici.
"Come si fa a dire che votano tutti a sinistra? Come si fa ad esprimersi in questo modo? Voterete per chi vorrete e per chi dice delle cose che voi condividete".
"Un cittadino straniero - ha sottolineato Fini - ha diritto di candidarsi come sindaco e come consigliere comunale non in quanto magrebino ma in quanto straniero che vive in Italia e vuol diventare cittadino".
"In Italia - ha detto Fini - dovremo confrontarci con l'aumento degli immigrati e degli stranieri per via del dato incontestabile della demografia. Oltretutto se il nostro Paese non si avvalesse oggi di 4 milioni di lavoratori, la nostra economia in certi settori si fermerebbe, visto che siamo alle prese con il fenomeno della denatalità. E anche per questo è necessario modificare le norme per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte degli stranieri e introdurre il principio della richiesta attiva".
Fini ha parlato anche dei respingimenti: ''Non dico che è una politica sbagliata - ha spiegato - Dico che accanto a questa va garantito anche il diritto a chiedere asilo politico per gli extracomunitari".
Poi Fini ha ribadito un tema al quale tiene molto, quello di garantire, oltre all'integrazione, anche la sicurezza: "Non dirò mai - ha spiegato - che l'aspetto della sicurezza non è essenziale. Se il cittadino italiano non si sente sicuro, questo può essere un elemento che favorisce la xenofobia. La legalità e la sicurezza sono dunque temi centrali. Ma per garantire tutto questo dobbiamo occuparci anche dell'integrazione. A coloro che vengono in Italia dobbiamo dire: ti accogliamo ma insieme ai diritti hai precisi doveri".
Fini: "Cittadinanza più facile no alle liste su base etnica" - cronaca - Repubblica.it