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IL CARDINALE CLEMENS AUGUSTO VON GALEN PRESTO BEATO:
DURANTE IL NAZISMO SI OPPOSE AD HITLER
- Intervista con Andrea Ambrosi -
Come annunciato lunedì scorso dalla Congregazione per le Cause dei Santi sarà presto beato il cardinale tedesco Clemens Augusto von Galen, vescovo di Münster durante il nazismo. Von Galen, mettendo a rischio la propria vita, si oppose con coraggio ad Hitler difendendo tutti quelli che erano perseguitati dal regime, in particolare i disabili, che venivano uccisi sistematicamente con l’eutanasia, e gli ebrei. Per tutto questo Pio XII lo nominò cardinale nel 1945: tre mesi dopo von Galen muore in seguito ad una peritonite. Ma veniamo al suo ruolo nella Germania nazista: per la sua attività ha subito intimidazioni da Hitler? Giovanni Peduto lo ha chiesto al postulatore della causa di beatificazione, l’avvocato Andrea Ambrosi:
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R. – Sì, molte intimidazioni: è stato praticamente una spina nel fianco di Hitler, ma Hitler non ha potuto, come avrebbe voluto lui e gli altri gerarchi, ucciderlo perché era una persona troppo in vista e perché aveva dalla sua parte tutti i cattolici della Vestfalia, la regione più ricca ed importante della Germania.
D. – Quali sono stati i suoi rapporti con Pio XII?
R. – Pio XII l’ha sempre seguito, l’ha sempre ammirato e l’ha voluto poi, alla fine, premiare per tutto quello che aveva fatto sotto il regime nazionalsocialista facendolo cardinale. Infatti, Münster non era e non è tuttora una sede cardinalizia, ma proprio il fatto che lui si è opposto con tanto rigore, con tanto successo, contro Hitler, almeno cercando di bloccare come poteva le sue uccisioni, le sue persecuzioni, questo ha fatto sì che Pio XII lo facesse cardinale e, ricevendolo a Roma, gli ha pubblicamente detto, nella Basilica di San Pietro, che in lui abbracciava un eroe; e, l’applauso che da tutti è stato riservato al cardinale von Galen appena entrato nella Basilica di San Pietro, è stato il più lungo ed il più affettuoso di tutti.
D. – Qual era la spiritualità di von Galen?
R. – Von Galen vedeva nell’aspirazione ad una vita santa il fine più alto perseguibile dall’uomo sulla Terra, per cui non meraviglia che la sua fu una vita di lotta contro i soprusi e contro tutti i persecutori della Chiesa. Lui praticamente giudicava tutti gli avvenimenti della sua vita, si può dire, sub specie aeternitatis, cioè tutto in funzione dell’acquisizione del premio divino.
D. – Com’è ricordato oggi, in Germania, von Galen?
R. – E’ considerato, tuttora, anche a distanza di 50 anni dalla sua morte, come uno dei più grandi vescovi mai esistiti in tutta la Nazione: non solo come grande vescovo, ma anche come uno dei più grandi uomini tedeschi. E occupa un posto insostituibile nella coscienza storica di tutta la Germania: lo si è visto quando è stato annunciato il decreto che spiana la strada verso la beatificazione: tutti i cattolici della Germania hanno esultato perché hanno visto riconosciuto, anche a distanza di tanti anni, i suoi altissimi meriti.