La procura lombarda ha aperto un'inchiesta. Quattro le liste coinvolte
In Liguria sotto inchiesta 3 amministratori. Fra loro consilgiere Ds
Liste irregolari, indagini a Milano
Tre indagati ad Imperia
Anche in Toscana i magistrati aprono un fascicolo

MILANO - La procura di Milano ha aperto un'inchiesta per falso e violazione della legge elettorale per presunte irregolarità di 4 liste iscritte alle elezioni regionali della Lombardia. Tra le quattro liste c'è anche Alternativa Sociale di Alessandra Mussolini già esclusa dalla competizione elettorale nella regione Lazio. L'inchiesta è stata aperta dopo la segnalazione della Commissione elettorale. Intanto ad Imperia ci sono almeno tre indagati per le presunte irregolarità riscontrate nella raccolta di firme sempre della lista Alternativa sociale di Alessandra Mussolini. Secondo indiscrezioni si tratta del consigliere provinciale Ds e sindaco di Cervo, Vittorio Desiglioli, che avrebbe autenticato le firme risultate false, il candidato governatore di Alternativa sociale, Angelo Riccobaldi, e il presentatore del listino regionale, Andrea Pescino.

Le ipotesi di reato nei loro confronti sono a vario titolo quelle di falso e di favoreggiamento. Anche a Genova, sempre per la lista Mussolini, l'ufficio elettorale provinciale ha segnalato alla procura che due persone hanno sottoscritto per due volte la lista, usando la carta di identità e la patente. La lista comunque è stata ammessa alla tornata elettorale.

Firenze. Un fascicolo sulle firme di sottoscrizione delle liste elettorali di Alternativa Sociale per le elezioni regionali in Toscana. Lo ha aperto la procura di Firenze, a seguito di una segnalazione di An alla magistratura su presunte irregolarità di autenticazione delle firme.

La Mussolini inizia il digiuno. L'allargarsi dello scandalo firme non sembra però preoccupare più di tanto la Mussolini, che proprio oggi ha iniziato l'annunciato sciopero della fame contro la bocciatura sanzionata dalla Corte d'appello di Roma. "Siamo di fronte ad un vero e proprio Storacegate, dove lui è il mandante, ed è sotto gli occhi di tutti che questa è una vera e propria esclusione politica", ha ribadito l'ex parlamentare di An.

"Spaventati da un sondaggio". "Ma vi pare possibile - ha insistito la Mussolini - che un organo che non era competente, la commissione elettorale, ha preso come ineludibili le affermazioni di esponenti della lista Storace. C'è qualcuno - ha proseguito - che ha paura di un voto...tutto nasce dal momento in cui è uscito il sondaggio che dava nel Lazio Alternativa Sociale al 9 per cento".

Il giallo delle telefonate. Alessandra Mussolini ha citato poi un altro aspetto a sostegno delle sue tesi, ovvero "il giallo delle telefonate che mi sono arrivate sul mio cellulare da finti giornalisti, mentre in realtà le telefonate provenivano dalla segreteria di qualche partito, che chiamavano solo per sapere cosa avrei fatto e quando avrei presentato il ricorso".

La solidarietà di D'Alema. A credere che lista di Alternativa Sociale sia rimasta vittima di una "trappola" è anche il presidente dei Ds Massimo D'Alema. E' necessario, ha spiegato il leader della Quercia, "indagare su chi ha organizzato una vera e propria trappola, in democrazia il diritto fondamentale di partecipare alle elezioni non si nega a nessuno, anche se si chiama Mussolini". "L'episodio mi sembra da chiarire - ha detto ancora D'Alema - è evidente che è stata costruita una trappola con lo scopo di escludere la Mussolini, dato che non è credibile che lei possa aver falsificato le firme".

Serve l'Onu? Per sbrogliare la situazione creatasi con l'esclusione della lista Mussolini c'è anche chi invoca l'impiego di osservatori internazionali. E' la proposta avanzata dal segretario dei Radicali Daniele Capezzone. "Adesso - ha commentato esprimendo solidarietà alla Mussolini - si controlli tutto, si aprano gli armadi e ci siano osservatori internazionali".


Ps. Anche in queste centra Storace?

(14 marzo 2005)