Laziomatica, la società che gestisce il sistema informativo della Regione Lazio, ha ripetutamente violato l’archivio anagrafico del Comune di Roma. Sabato e domenica scorsi, nelle prime ore del mattino e nel cuore della notte sono stati effettuati tre accessi al sistema, violando gli accordi stabiliti.
La società, che può accedere ai servizi anagrafici del Comune di Roma ma solo per le prestazioni sanitarie da erogarsi ai cittadini residenti nel Comune stesso, ha effettuato ricerche su nomi, cognomi, date di nascita e carte d’identità poche ore prima del pronunciamento della Commissione elettorale della Corte d’Appello di Roma, che escludeva dalla competizione elettorale la lista di “Alternativa Sociale” di Alessandra Mussolini.
Immediate la reazioni del centrosinistra di fronte a questa palese violazione delle regole sulla privacy. Più silenzioso invece il centrodestra di Storace, mentre la polemica sulla vicenda dell’annullamento della lista di “Alternativa Sociale” non si placa.
Secondo Giovanni Hermanin (Dl)“Gli accessi illeciti al sistema informatico hanno preceduto o sono stati concomitanti agli esposti sulle presunte firme false” mentre per il Capolista Silvia Costa è necessario “il tempestivo intervento del Garante per la privacy”.
Il capogruppo regionale Ds Michele Meta ha subito chiesto di “fare piena luce su Laziomatica, una società gestita in modo monarchico da un amministratore unico, parente stretto di un assessore ingombrante della giunta Storace”.
E secche repliche arrivano anche dalla Ds Giulia Rodano che ha chiesto “al Presidente uscente e all’assessore Prestagiovanni di aprire immediatamente un’indagine”; per De Luca “Storace dovrà giustificare tale violazione” e lo stesso Bonelli ha parlato di un “fatto di gravità inaudita”.
Infine dalla Margherita Battisti e Giachetti hanno parlato di una “violazione vergognosa” mentre Di Francia e Adinolfi hanno paragonato la vicenda Laziomatica al Watergate di Nixon.
Se il Presidente uscente Francesco Storace ha dichiarato che “i primi a fare piena luce saremo noi”, tra le poche le repliche del centrodestra campeggia quella del Presidente di Laziomatica VincenzoBianchini che dichiara: “Non posso escludere nulla se non che Laziomatica non ha compiuto la violazione dell’anagrafe del comune di Roma”.
Se da una parte Banchini ha “escluso il coinvolgimento della sua società”, dall’altra ha però affermato che “una violazione del genere è una cosa seria, come per capirci, quando un hacker viola i segreti del Pentagono”.