MERCOLEDì 15 APRILE, PRESENTE IL GOVERNATORE RICHARDSON
Luci al Colosseo contro la pena di morte
Un'ora d'illuminazione in via eccezionale per celebrare l'abolizione della condanna capitale nel New Mexico
Il governatore Richardson davanti al Colosseo illuminato contro la pena di morte (Jpeg)
Il governatore Richardson davanti al Colosseo illuminato contro la pena di morte (Jpeg)
Luci eccezionali al Colosseo per celebrare l’abolizione della pena di morte in New Mexico. A festeggiare l'evento il governatore dello Stato americano, Bill Richardson, che il 18 marzo scorso ha messo la parola fine alla condanna capitale, l’Arcivescovo di Santa Fe, Michael Sheehan, il deputato Gail Chasey e Viki Elky, direttrice della coalizione contro la pena capitale, che si trovano a Roma su invito della Comunità di Sant’Egidio. La delegazione ha partecipato anche all’udienza con il Papa.
UN'ORA DI LUCI - Mario Marazziti, portavoce della Comunità, il sindaco Gianni Alemanno, Richardson, che ha rinunciato all’incarico di segretario al Commercio poco prima dell’insediamento dell’amministrazione Obama e, l’arcivescovo Sheehan, hanno assistito all’illuminazione eccezionale, in collaborazione con l’Acea, del Colosseo diventato «simbolo della campagna Internazionale per una giustizia capace sempre di rispettare la vita e la dignità umana». Il Colosseo è rimasto illuminato per un’ora, dalle 20.15 alle 21.15.
IL GOVERNATORE - Bill Richardson in mattinata ha incontrato Benedetto XVI che lo ha ringraziato, come ha raccontato lo stesso governatore del New Mexico:«Il Papa ha reagito positivamente e mi ha ringraziato». Richardson ha raccontato che una volta «ero a favore della pena di morte ma ho cambiato idea perché la vita in prigione senza possibilità di libertà condizionale o altri sconti di pena è una valida alternativa». Poi però, «ho cambiato idea -ha spiegato - perché l'opinione internazionale è cambiata ed è un errore che ancora gli Stati Uniti pratichino questa pena. Inoltre il costo delle esecuzioni è altissimo ed è molto più economico tenere in prigione il condannato. In più -ha proseguito il governatore- negli ultimi dieci anni ci sono stati 130 errori giudiziari negli Stati Uniti». Il governatore sostiene di avere preso la decisione il giorno stesso in cui ha firmato e «dopo essere andato in prigione di avere capito che la vita lì è peggio della morte».
Benedetto XVI saluta il gevernatore Richardson (Ansa)
Benedetto XVI saluta il gevernatore Richardson (Ansa)
NEW MEXICO - È il 15esimo Stato degli Usa ad abolire la pena capitale. Segue di meno di due anni la legge approvata nel dicembre 2007 dallo Stato del New Jersey e firmata dal governatore Corzine il 17 dicembre, alla vigilia della storica approvazione da parte dell’Assemblea generale dell’Onu a New York della Risoluzione per una moratoria universale della pena di morte. Dopo molti tentativi di legislatori e della società civile e dopo l’approvazione il 10 marzo 2009 da parte del Senato dello Stato del New Mexico del disegno di legge che abolisce la pena di morte, il governatore Bill Richardson ha firmato la norma il 18 marzo scorso. Si tratta di una legge che sostituisce la pena di morte con l’ergastolo, senza la possibilità di sconti di pena.
GLI ALTRI STATI USA - L’iniziativa del New Mexico è un esempio che potrebbe contagiarsi ad altri stati, dentro a fuori gli Usa. Di recente molti altri stati hanno preso in considerazione leggi analoghe alla luce dell’evidenza di errori nel sistema giudiziario, dei numerosi casi di prigionieri nel braccio della morte innocenti, della crescente pressione delle famiglie delle vittime della criminalità e dell’importante risparmio che deriverebbe dall’abolizione delle pena di morte: tra i vari Stati, il Nebraska, il Maryland, il Kansas, il New Hampshire, il Colorado e il Montana.
14 aprile 2009(ultima modifica: 16 aprile 2009)