Mussolini, chiediamo giustizia
Conferenza stampa dopo l'ordinanza del Tar. La Mussolini attacca a tutto campo: «Hanno escluso una lista non marginale con voti che vanno dal 4 al 9 per cento»

di red




A poche ore dall'ordinanza del Tar del Lazio, che respinge il suo ricorso e conferma l'esclusione di Alternativa sociale, Alessandra Mussolini è un vulcano in eruzione.

Non più attacchi al solo Storace e al Ministro degli Interni Pisanu, ma a tutto il «sistema», con minacce di esposti ad ogni Lista nelle prossime elezioni politiche, e accuse al nuovo Presidente dell'Authority Corrado Calabrò.

«In una democrazia - attacca la Mussolini - vige la trasparenza altrimenti diventa un regime. Hanno escluso una lista non marginale con voti che vanno dal 4 al 9 per cento».

Per le prossime elezioni l'europarlamentare dà chiare indicazioni ai suoi elettori: «Dovete srivere sulle schede "Voto Mussolini e Alternativa Sociale"».

La leader di As cita alcuni dettagli della vicenda:«Nessuno ha detto nulla ad Alternativa sociale, in contrasto con una circolare del prefetto. Perché ad altre liste civiche che appoggiavano Storace è stato detto: "non importa i documenti e le firme le portate nei giorni successivi"?. I documenti autenticati da Sabbatani Schiuma - incalza la Mussolini - sono quelli che i pirati informatici hanno preso dall'anagrafe e che alle 21 sono stati portati ai giudici che stavano aspettando proprio il consigliere per la certificazione. Pisanu - continua - il ministro dell'illegalità, ha messo Serra ad indagare. Poteva direttamente mettere suo figlio visto che sta nella lista Storace. Chiediamo giustizia, che ci siano controlli per tutte
le liste. La prossima volta, alle politiche, Alternativa sociale farà esposti a tutte le liste. Comunque saremo presenti nelle 13 divisioni in cui si vota».

Sul Presidente del Tar Corrado Calabrò, appena designato Presidente dell'Authority per le Telecomunicazioni, Mussolini accusa: «Gli hanno dato il premio dopo la sentenza».

I legali della Mussolini confermano che domani verrà presentata l'istanza di sospensione al Consiglio di Stato. L'udienza, con tutta probabilità, ci sarà martedì.

Intanto il candidato del centrosinistra Piero Marrazzo serra le fila e si prepara al giorno decisivo: «Vinceremo con i voti del centrosinistra. Sappiamo bene che possiamo farcela da soli, con
l'appoggio dei nostri elettori».

Sullo scandalo Laziomatica Marrazzo ribadisce: «Se è vero ciò che si sta profilando in merito alla questione dell'accesso da parte di postazioni di Laziomatica nell'anagrafe del comune di Roma - dice - allora siamo di fronte a qualcosa di molto grave, perché è stata violata la privacy dei cittadini».

18/03/2005