Fassino chiede le dimissioni di Storace, e il ritiro della sua candidatura dalle prossime elezioni, per via delle violazioni all'anagrafe del Comune di Roma. "Storace se ne deve andare. La sua candidatura alla Regione non è compatibile con un regolare e trasparente svolgimento della campagna elettorale", ha detto Fassino.
"Le notizie relative alla cancellazione sui computer di Laziomatica - osserva il segretario dei Ds - delle prove della violazione dell'anagrafe del Comune di Roma costituiscono un atto gravissimo che testimonia della volontà deliberata e dolosa di impedire l'accertamento della verità. Laziomatica è una società della Regione Lazio e il presidente della Regione non può sottrarsi al dovere di rispondere degli atti di quella società".
Fassino chiede infine "l'immediato intervento del ministro degli Interni a cui la legge affida la precisa responsabilità di tutelare le elezioni e la campagna elettorale da ogni forma di broglio e di inquinamento".
Al segretario ds replica l'assessore regionale all'Informatica Prestagiovanni: "Nessuna operazione di manutenzione straordinaria o tanto meno manomissione si sta verificando nel Ced di Laziomatica".
E subito dopo, una durissima dichiarazione di Francesco Rutelli: "Prende corpo uno scandalo destinato a travolgere Storace e il suo sistema di potere. La magistratura deve dimostrare di saper intervenire a tutela della libertà e della trasparenza delle elezioni, mentre appare essere stata finora troppo lenta se non distratta, tanto da consentire ai pirati informatici che si annidano nel palazzo della Regione Lazio di compiere la loro opera perversa. Se Storace non vuole essere ricordato per uno scandalo ben peggiore di quelli dell'epoca di Tangentopoli, deve dire immediatamente ai cittadini del Lazio tutta la verità. Gli restano poche ore per farlo".