Se Cofferati non è il tuo sindaco mi pare evidente tu non sia di Bologna...In Origine Postato da Fenris
Eh? Come non sono di Bologna?
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Eh? Come non sono di Bologna?
Senti, non è questo il thread per fare polemiche politiche, su... adesso vado avanti col racconto.In Origine Postato da Il_Siso
Se Cofferati non è il tuo sindaco mi pare evidente tu non sia di Bologna...
Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
ritorna il vecchio sogno per la rivoluzione.
Racconti senza fine di gente che ha pagato
non puoi mollare adesso la lotta a questo stato.
La rivoluzione è come il vento, la rivoluzione è come il vento.
In Origine Postato da Fenris
Senti, non è questo il thread per fare polemiche politiche, su... adesso vado avanti col racconto.
Ma cosa stai dicendo? Che c'entra la politica?
Finito il pranzo, è il momento della partenza vera e propria. Anzi, no. Bisogna prima passare dal centro commerciale per le ultime spese, tra cui (importantissima) una copia della chiave della macchina, visto che ne abbiamo una sola. La Gengis Car è stracarica: dietro ci sono delle borse e due cassette, una strapiena di medicinali di ogni sorta (la madre di Manu è medico, per cui ci siamo portati una farmacia gratuita dietro), una contenente ricambi vari per le moto. Sul tetto un portapacchi, assolutamente non standard per Fiesta ed installato praticando nella carrozzeria delle fessure con il flessibile, su cui si trovano altre borse, taniche vuote (per la benzina), e dei carrelli della coop adeguatamente tagliati e trasformati in portapacchi da applicare sulle moto, nel caso in cui la macchina per qualunque motivo dovesse lasciarci a piedi.
Il tutto è bloccato con elastici, una fune, e coperto da un telo in plastica azzurro, e guardandolo lateralmente ricorda una sagoma vagamente umana di una persona stesa. Ed infatti, quando ne parliamo lo chiamiamo "il cadavere".
Arriviamo al centro commerciale, facciamo le ultime spese, non riusciamo (ovviamente) a fare la copia della chiave, ma finalmente, se dio vuole, si parte!
Riaffiorano i ricordi degli anni di passione
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Hai preso letteralmente la frase che ho scritto nella provenienza? Era solo un modo per dire che da bolognese rifiuto l'idea di avere per sindaco Cofferati. Dai, basta con gli OT, anzi, magari Asb li potrebbe cancellare appena arriva.In Origine Postato da Il_Siso
Ma cosa stai dicendo? Che c'entra la politica?
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L'andatura sull'ausostrada è regolare, ci manteniamo tra i 110 ed i 130 km l'ora, è ormai pomeriggio inoltrato, ma fa ancora caldo, del resto siamo in agosto. La macchina va benissimo, faccio io il primo turno di guida, mentre Lorenzo gioca con la telecamera che ci siamo fatti prestare da un amico. Arrivati più o meno all'altezza di Rovigo, ci fermiamo presso un distributore di benzina. Guardiamo l'orologio e ci rendiamo conto che sono più o meno le 7 di sera. Dò l'anuncio ufficiale ai miei compagni di viaggio: "Cari ragazzi, secondo i piani a quest'ora oggi dovevamo essere a Bratislava, invece siamo a Rovigo. Chi ben comincia è a metà dell'opera!".
Due chiacchiere, una paglia, e si riparte. Solo che ormai si sta dacendo sera, non solo appare ormai ovvio che a Bratislava non ci arriviamo, ma comincia a profilarsi lo scenario per il quale non riusciamo neanche ad entrare in Austria in serata. Ed infatti, quando sono più o meno le 10 siamo ad Udine, e decidiamo di fermarci lì. Non ci preoccupiamo troppo del ritardo, alla fine è solo un giorno, recupereremo sul resto del percorso. Abbiamo piani ambiziosissimi, abbiamo previsto tappe che arrivano fino ad 800 e più km da fare in una giornata. Non abbiamo la minima idea di cosa ci aspetta...
Troviamo un albergo, e l'albergatore non manca di chiedersi (e chiederci) che cazzo ci fanno 5 persone ad Udine a ridosso di ferragosto. Gli raccontiamo il viaggio che abbiamo appena iniziato, e non sa se ridere o piangere.
Fatto sta che dobbiamo ancora cenare, quindi giriamo un po' in città per trovare un ristorante. Finalmente lo troviamo, un ristorante di pesce (Ad Udine!), ci sediamo, mangiamo, sbevazziamo e facciamo un po' di piani per il viaggio. Visto che siamo lì, l'ideale sarebbe nella giornata successiva superare Bratislava e cercare di sconfinare direttamente in Ucraina, visto che si tratta di 7-800 km in tutto. Beviamo un altro paio di birre, e con questo progetto andiamo a dormire, pronti alla levataccia del giorno dopo.
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La mattina dopo ci si sveglia di buon'ora, si parte in fretta, decisi a non sgarrare la tappa preventivata. Arriviamo a Tarvisio, ci fermiamo un attimo a goderci lo splendido panorama alpino ed a comprare il bollino per l'autostrada austriaca. Torniamo alla macchina, e troviamo una brutta sorpresa: una vistosa chiazza d'olio sotto il motore. Mi abbasso per controllare, e purtroppo lo sgocciolio è evidente. Oltrepassiamo il confine e ci troviamo nella cittadina austriaca di Villach, a due passi da uno splendido lago. Ci tocca uscire dall'autostrada per cercare un meccanico. Chiediamo informazioni in giro, io improvviso un po' di tedesco, finchè non ci mandano presso un centro assistenza Ford. "Bene, speriamo di risolvere in fretta", è il pensiero comune. Macchè...
Arriviamo presso questo centro assistenza. Prima che qualcuno ci caghi (nel senso che semplicemente ci rivolga la parola quando lo chiamiamo) passa mezz'ora. Finalmente arriva qualcuno. Gli mostriamo il problema, fa cenno di aspettare. Passa UN'ORA e non torna nessuno. Entriamo a cercarlo, anche alquanto incazzati, lo troviamo, ci dice che adesso dobiamo aspettare perchè c'è la pausa pranzo. Ma porca troia!! Andiamo anche noi a cercare qualcosa da mangiare, il tizio si ripresenta alle 15 passate. Finalmente portano la macchina dentro, la mettono su un martinetto e la sollevano. Danno una rapida occhiata e concludono che non c'è niente che non vada.
"Ma come", gli facciamo noi, "non solo perde olio da sotto, ma addirittura l'olio risale il motore e viene fuori nell'abitacolo lungo i pedali, c'è la pozzetta sul tappetino!". "Non ci possiamo fare niente" è la risposta. E vogliono pure dei soldi! Li mandiamo a fare in culo e ce ne andiamo. Efficienza crucca, eh!!
In definitiva, abbiamo perso mezza giornata (sono le 16 passate) e siamo arrivati da Udine ad appena dopo il confine austriaco. A questo punto, non ci resta che comprare olio da portarci dietro e rabboccarlo ogni volta che diminuisce. Apriamo il cofano, e ci accorgiamo che l'olio è a posto. Com'è possibile? Facile: non è l'olio motore, ma l'olio del cambio, che ovviamente non abbiamo. Potremmo comprarlo, ma il tappo per rabboccarlo è sotto il motore, in un punto assolutamente inaccessibile, non ci resta che ripartire incrociando le dita. L'olio intanto continua a venire giù dai pedali ed a sporcarmi i pantaloni (che sono ancora macchiati in fondo, ma li uso ancora in ricordo del viaggio ).
Alla fine, si arriva in prima serata al confine tra Austria e Slovacchia. La barriera austriaca si oltrepassa in un lampo, arriva quella slovacca, più ostica (ma niente in confronto a ciò che ci attenderà in seguito). Il doganiere ci chiede i documenti, dopo di che chiede qualcosa ad Andrea, non si capisce se in slovacco o in un pessimo tedesco. Andrea, non si sa bene perchè, crede di capire che il doganiere voglia sapere il nome di sua madre, ed allora, guardandolo fisso e scandendo con le labbra e con il braccio, pronuncia: "Ma-u-ra". Non ha finito di dirlo che il doganiere lo punta con uno sguardo interrogativo e noi scoppiamo a ridere.
Finite le formalità, oltrepassiamo il confine, Bratislava è a due passi, la strada sembra in buone condizioni, a livello europeo, arriviamo rapidamente in città.
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Splendido racconto
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Gli zeri, per valere qualcosa,
devono stare a destra.
Qui siamo in Austria (credo sia proprio Villach).
Questa invece è una vista di Bratislava dall'albergo dove abbiamo passato la notte.
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La città di presenta in modo alquanto strano: in periferia ci sono ancora i casermoni in stile sovietico, il centro invece è molto bello. Troviamo un albergo, anche alquanto caro, ma è tardi e non possiamo stare a formalizzarci troppo. L'importante è che abbia parcheggio coperto o custodito, perchè abbiamo la macchina stracarica e non abbiamo certo voglia di smontare tutto e portarlo in camera.
Prendiamo la camera ed usciamo a fare un giro in città. E' la mia prima volta nell'Europa dell'est vera, prima ero stato solo in Slovenia e Croazia. Le donne sono splendide, non si sa da che parte girarsi, si rischia il torcicollo ogni volta. Per cenare purtroppo non resta che il McDonald's, perchè ormai sono le 22 passate. Mangiamo un hamburger, e poi ci infiliamo in un pub irlandese. Mentre si fanno le considerazioni sul viaggio fino a quel momento (siamo con un giorno esatto di ritardo rispetto alla tabella di marcia, dovevamo essere a Bratislava la sera prima), guardiamo le ragazze che passeggiano. Ne passa una, con una donna che probabilmente è sua madre, che ci fa cascare la mascella. Sembra disegnata col PC da quanto è bella, sarà alta più di 1,80, biondissima, lineamenti perfetti (e quando dico perfetti intendo perfetti), fisico statuario, restiamo letteralmente senza parole.
Facciamo ancora due chiacchiere, ma poi andiamo a dormire, siamo stanchi ed il giorno dopo si deve sconfinare in Ucraina.
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