dal quotidiano LIBERO di ieri 24 marzo 2005
" Captata la luce di pianeti extrasolari
di ALESSANDRO GNOCCHI
HOUSTON - Com'è l'universo al di fuori delsistema solare? Quante probabilità ci sono che esistano pianeti simili alla Terra? La Nasa annuncia che queste domande avranno presto una risposta fondata su dati sicuri e non su ipotesi. Il telescopio Spitzer ha infatti catturato per la prima volta la luce proveniente da pianeti che si trovano aldi fuori del sistema solare. Secondo gli scienziati di Houston è un traguardo eccezionale: il sito dell'agenzia spaziale non esita a scrivere che « si apre una nuova era nella storia della astronomia » . Fino a ora, l'esistenza di pianeti al di fuori del sistema solare era stata dimostrata registrando le oscillazioni della luce delle loro stelle. In altre parole: quando un pianeta si trova nel punto dell'orbita più ravvicinato alla stella intorno alla quale ruota, la luce della stella subisce alcune perturbazioni. Da tali perturbazioni, è quindi possibile dedurre l'esistenza di un pianeta. In questo modo se ne sono individuati almeno 130. Spitzer ha però rilevato la luce che proviene direttamente dai pianeti. « Era da almeno dieci anni che andavamo a caccia di questa luce - ha commentato l'astrofisico David Charbonneau - è stato il nostro obiettivo da quando per la prima volta scoprimmo l'esistenza di pianeti extra- solar i » . Il successo del telescopio offre la possibilità di risalire a informazioni certe « sulla temperatura e sulla composizione chimica dei pianeti e della loro atmosfera » , come ha detto Drake Deming, studioso della Nasa. Ma com'è, dunque, l'universo aldi fuori delsistema solare? I pianeti sotto osservazione sono due. Il primo è Osiride ( vero nome: HD209458b) e si trova nella costellazione di Pegaso a 150 anni luce dalla Terra. Il secondo è Tres- 1, nella costellazione della Lira a 500 anni luce dalla Terra. Entrambi sono piuttosto simili, come dimensioni e struttura, a Giove. La temperatura di Osiride, in superficie, oscilla tra gli 800 e i 1450 gradi. Quella di Tres- 1 sembra più stabile, intorno agli 800 gradi circa. Su Osiride non mancherebbero ossigeno e carbonio. E arrivano anche le prime sorprese: Osiride è più grande di quello che lascerebbe supporre la sua massa. E anche lo studio dell'orbita lascia perplessi: potrebbe non essere ellittica oppure essere influenzata dalla forza gravitazionale di un secondo pianeta invisibile. Sia Osiride sia Tres- 1 sono vicinissimi alla rispettiva stella: il primo dista sei milioni di anni luce, il secondo è a quattro milioni. Un'orbita completa richiede loro meno di quattro giorni. Presto il telescopio Spitzer invierà nuovi dati che permetteranno di studiare neldetta glio anche i venti e l'atmosfera di Osiride e Tres- 1. L'analisi dello spettro della luce infrarossa dei pianeti è stata condotta da David Charbonneau dello Harvard- Smitshonian Center for Astrophysics ( Tres- 1) e da Drake Deming del Goddard Space Flight Center della Nasa ( Osiride). I risultati di Charbonneau saranno pubblicati sul prossimo numero dell'" Astrophysical Journal ?, quelli di Deming sono da ieri disponibili sul sito della rivista " Nat u re ? . Nel frattempo a Houston rilanciano la missione " Terrestrial Planet Finder ? ( ricerca di pianeti simili alla Terra): nel 2016 sarà lanciato un telescopio capace di osservare la luce di pianeti più piccoli di Osiride e Tres- 1. Questi sono relativamente semplici da individuare perché sono molto caldi, luminosi e vicini alla stella intorno alla quale orbitano. Più complesso trovare un pianeta simile al nostro. Se là fuori ce n'è uno delle dimensioni della Terra, grazie al nuovo progetto Nasa, potremo sapere se è abitabile. "
Con senescenza