Infatti. Nessuna intesa con i nipotini dei carbonari-massoni-giacobini.Originally posted by L'Argonauta
http://www.politicaonline.net/forum/...hreadid=156343
Non avete già una solida alleanza col nano pelato e i suoi amici americani e sionisti?Originally posted by L'Argonauta
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Bell, Bell...Tu lo sai quanto in questo forum amiamo il Nano e i suoi amici americani e sionisti.Originally posted by Bellarmino
Non avete già una solida alleanza col nano pelato e i suoi amici americani e sionisti?
Ma sappiamo anche che un tradizionalista non dovrebbe aver niente a che fare con i nipotini di Orsini, Toti, Battisti, Oberdank...Di coloro cioè, che distrussero gli stati e le monarchie cattoliche di diritto divino...
Caro Tot, lo so, lo so...Originally posted by Totila
Bell, Bell...Tu lo sai quanto in questo forum amiamo il Nano e i suoi amici americani e sionisti.
Ma sappiamo anche che un tradizionalista non dovrebbe aver niente a che fare con i nipotini di Orsini, Toti, Battisti, Oberdank...Di coloro cioè, che distrussero gli stati e le monarchie cattoliche di diritto divino...
Ma non mi pare che neppure alla Lega, aldilà dell'alleanza col nano da giardino, stia a cuore la restaurazione delle monarchie cattoliche.
Ciao.
A proposito.
Il prof. Damiani mi ha detto che ha parlato con Borghezio il quale, in merito alle sue recenti disavventure, gli avrebbe apertamente detto in faccia: "se c'è di mezzo il revisionismo, allora non vogliamo entrarci"...
azz, un bel "tonneau", non c'è che dire.
azz...vuoi dire che Borghy sta mettendo la testa a posto? stento a crederci...Originally posted by Bellarmino
A proposito.
Il prof. Damiani mi ha detto che ha parlato con Borghezio il quale, in merito alle sue recenti disavventure, gli avrebbe apertamente detto in faccia: "se c'è di mezzo il revisionismo, allora non vogliamo entrarci"...
azz, un bel "tonneau", non c'è che dire.
Iunthanaka
Conte della Martesana
Purtroppo nell'ambiente nazional-popolare (odio il nome destra radicale) c'è moltissima gente che nel nome di uno pseudo nazionalismo italiano sputano su qualsiasi tradizione locale.Originally posted by L'Argonauta
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Ma devo dire che non sono tutti così, in molti riconoscono nel risorgimento la distruzione della Tradizione della penisola italiana, così come riconoscono nella riv. francese l'apoteosi della sovversione massonica e anti-tradizionale.
Il fatto che molte persone (fra cui io) che la pensano così si rivolgono verso gli ambienti neo-fascisti, è per il fatto che non c'è nessuna altra alternativa se si vuole combattere l'attuale mondo e società; vista anche l'involuzione che ha avuto la Lega Nord.
Però non dimentichiamo che ad esempio militanti di Forza Nuova hanno promosso una campagna a favore dei serenissimi, quelli che si arrampicarono sul campanile di Venezia.
Contraddizioni su contraddizioni su contraddizioni...tricolorute.
http://ilselvaggio.jimdo.com/ Scaricatevi IL SELVAGGIO la vera origine e sviluppo delle razze umane
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CONTRO MONOTEISMO
http://www.thule-italia.net/religione/monoteismo.html
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Ottimo articolo di Lorenzo Busi, pubblicato sul numero 2 de "Il cinghiale corazzato" Post #26 di 65
INSUBRIA: LA NOSTRA PATRIA
Patria? Un termine molto abusato al giorno d'oggi, utilizzato quasi sempre per indicare quei prodotti marci del giacobinismo che nulla hanno a che vedere con l'ideale concreto di Heimat, piccola patria, fonte di ispirazione per ogni buon autonomista. Il coraggioso comandante vandeano Charette de la Contrie, confrontando il proprio, ben palpabile concetto di patria con quello fumoso e utopistico dei rivoluzionari parigini, era solito affermare: "noi la patria l'abbiamo sotto i piedi, voi solo nella vostra testa". In ogni angolo della vecchia Europa prendono sempre più vigore lotte autonomiste ed identitarie- talvolta cruente- che hanno come obbiettivo ridisegnare radicalmente i rapporti fra gli stati ed i diversi popoli in ognuno di essi contenuti: Catalogna, Galles, Fiandre, Baviera, Bretagna... ed Insubria. Con questo termine intendiamo una frazione di terra compresa fra l'Adda e il Sesia, fra il San Gottardo e il Po (secondo alcuni Insubristi fino ad includere Piacenza). E' il territorio che i linguisti di tutto il mondo classificano come luogo dell'idioma "lombardo-occidentale". Questo idioma, ormai definito Insubre o neo-Insubre, è al pari del francese e del catalano una lingua gallo-romanza. Si tratta di un'area rimasta omogenea nel corso dei millenni. La civiltà di Golasecca, sviluppatasi a partire dal XII secolo fino al IV dc aveva un'estensione quasi corrispondente alla moderna Insubria. E proprio Golasecca era la terra natale degli Insubri antichi, a cui si deve il nome della nostra terra. Un popolo indomito, sempre pronto a resistere contro ogni forma di privazione della propria libertà, come testimonia Tito Livio riguardo all'Insubre Ducario, che giustiziò durante la battaglia del Trasimeno (217 ac) il Console Flaminio, responsabile alcuni anni prima di stragi e saccheggi in Insubria. Secondo alcuni, sotto il Duomo di Milano, principale punto di riferimento spirituale dell'odierna Insubria, sarebbe ancora presente l'area recintata che faceva da punto di ritrovo per le più importanti celebrazioni animiste dei nostri antenati. Il ducato di Milano, a sua volta, si è sempre stabilizzato nei confini di questo territorio, dal 1395 con Gian Galeazzo Visconti al 1535 con Francesco II Sforza. E fu proprio Carlo Cattaneo a richiamarsi all'Insubria nel "Notizie Naturali e civili su la Lombardia". Insomma, non siamo certo di fronte ad un neologismo. Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito ad un rifiorire di questo termine grazie alla nascita dell'Università dell'Insubria, all'opera dell'Associazione Terra Insubre, alla fondazione della Regio Insubrica, organo che mette in contatto alcune aree insubri comprese nella repubblica italiana con altre facenti parte della confederazione elvetica: un confine che, come quello del Brennero, divide uno stesso popolo. Proprio in Svizzera la parola Insubria ha avuto un grande successo, con la nascita del Movimento degli Indipendenti Insubrici e l'adozione di questo nome da parte di locali pubblici. L'area insubre comprende un territorio di circa 20.000 kmq ed una popolazione di oltre sei milioni di abitanti. Peraltro il lombardo occidentale - insubre è inserito nel Libro rosso sulle Lingue in pericolo" redatto dall'U.N.E.S.C.O. a cura del Professor Tapani Salminen dell'Università di Helsinki. Il nemico più grande dell'identitarismo insubre è quello strisciante razzismo che, dai salotti buoni dell'intellighenzia italiana, cerca di dipingere la nostra gente come "rozza", le nostre lande "tristi", la nostra cucina "malsana" e via cianciando. Ma certo gli Insubri non hanno fatto molto, almeno fino ad ora, per rivendicare il proprio diritto ad essere popolo. Ciò ha indebolito psicologicamente l'Insubria e consentito al totalitarismo culturale ben rappresentato ai massimi vertici delle istituzioni, di proseguire nell'opera di colonizzazione della nostra terra, iniziata con la strage del 1898 a danno degli inermi manifestanti milanesi, proseguita sotto il ventennio e aggravata da trent'anni di televisione prefettizia. Non è raro conoscere ragazze o ragazzi che provano vergogna per il proprio retaggio, sia per non aver mai potuto approfondire le tematiche localiste a noi care, sia per la martellante propaganda di stato che presenta la gente d'Insubria come gretta ed ignorante. La risposta autonomista a questi stereotipi odiosi non può che continuare ad essere di matrice identitario-culturale, tramite la costante e intensa riscoperta della nostra storia , della lingua dei padri, delle bellezze ambientali di questa splendida, inconfondibile Insubria. La nostra Patria.
Lorenzo Busi
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