IL PREMIER: QUALSIASI RISULTATO DELLE ELEZIONI NON CANCELLERÀ LE COSE BUONE FATTE DAL GOVERNO
Berlusconi: sinistra contro le regole
Appello di Casini: ritroviamo il senso della misura
ROMA. L’umore è buono. Silvio Berlusconi sdrammatizza con battute e ragionamenti i veleni e le polemiche di questa campagna elettorale. Quale parametro userà per giudicare il risultato nelle prossime regionali? «Non quello sul numero delle Regioni vinte o perse. Alla fine di queste elezioni, nelle quali il governo non è chiamato in causa, valuteremo il numero dei voti ottenuti dalle due coalizioni nel complesso delle Regioni in cui si vota. E’ su questo che misureremo il risultato. Non dimentichiamo, comunque, che il momento economico delicato che sta attraversando l’intera Europa favorisce le opposizioni in ogni Paese. Un fenomeno del genere anche se si verificasse da noi in queste regionali non si ripeterà alle politiche». Berlusconi spiega il perchè di questa sua convinzione. «Si dovrebbe verificare un fatto inedito: per la prima volta dal dopoguerra ad oggi la maggioranza degli italiani manderebbe al governo la sinistra. Anche nel ‘96 la sinistra vinse perché i moderati erano divisi (la Lega non era con noi) e malgrado questo il centrodestra prese trecentomila voti più dell’Ulivo nel proporzionale. Inoltre la nuova interpretazione del patto di Maastricht metterà a disposizione del governo le risorse per condurre in porto tutte le riforme che ha avviato ».
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Mica male come inizio di offensiva mediatica!
Bisogna però sbugiardarlo subito: lui stesso qualche settimana fa disse che l'1% in più, ovvero la nuova interpretazione del paarametro di Maastricht, sarebbe stato solo un palliativo, occorreva poter arrivare al 7-8% di rapporto deficit/PIL. Spero di ritrovare l'articolo in cui l'avevo letto.....