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Risultati da 141 a 150 di 539
  1. #141
    Murat
    Ospite

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    2 metri e 2 misure...

  2. #142
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    Allora, i miei amici neocatecumenali disubbidiscono in materia di liturgia.
    Commettono abusi. Penso che la Santa Sede interverrà, in qualunque modo, ma interverrà prestissimo. Questo è assodato. Non vale la pena continuare su questo filone. Reputo, con cognizione di causa, il Cammino Neocatecumenale, un buon movimento. Abusi ci sono, mi auguro vengano corretti al più presto. E lo saranno.
    Ora Lefebvre certamente non è una vittima. Il discorso esula dal tema ed è molto complesso.
    Cmq il motivo della rottura di Lefebvre con Roma va ben oltre la liturgia. Lo sappiamo tutti.
    Poi non credo che Lefebvre abbia avuto problemi con Paolo VI solo perchè voleva creare un gruppo legato alla vecchia liturgia...non era solo quello il punto. Visto che concessioni circa l'uso del vecchio rito arrivarono già nel 1971, solo per Galles e Inghilterra...non vedo perchè Paolo VI non avrebbe dovuto concedere lo stesso a un buon vescovo, fedele a Roma e animato da santo zelo per le anime.
    Veni Sancte Spiritus, veni per Mariam!

  3. #143
    Napoléon I
    Ospite

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    Lo decidi tu chi è vittima?

    In ogni caso, i tradizionalisti, anche quelli che nulla c'entrano col francese vescovo, sono regolarmente trattati a pesci in faccia, e considerati peggio di escrementi. Altri, invece, no. E ti assicuro che i tradizionalisti, non sono più buffoneschi di altri.

    Sei solo tu che neghi che la Chiesa si sia comportata ingiustamente. Io invoco carità per tutti, tu, invece no. Complimenti, nemmeno a Natale.

  4. #144
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    Cadiamo nella polemica. Quindi lascio cadere.
    La Chiesa ha fatto bene quello che doveva fare, non fare il gioco di certi...
    A Natale siamo tutti più buoni lo scriva il card. Tattamanzi sulla Gazzetta dello Sport, io sono cattivo...cattivo coi poveri tradizionalisti, seviziati dai nostri vescovi che ovviamente non hanno capito un tubo...
    Ora mi attende la veglia..quindi ciao.
    Veni Sancte Spiritus, veni per Mariam!

  5. #145
    Napoléon I
    Ospite

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    Ride bene chi non ha mai sofferto l'umiliazione di sentirsi emarginato per la propria fede. E' un dolore che non auguro a nessuno, e spero che non ti debba capitare mai, anche se, nel caso, capiresti perchè parlo così. Auguri di un Santo Natale.

  6. #146
    Ut unum sint!
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    La differenza tra S. Escrivà, S. Francesco e Lefebvre e Lutero è quella che intercorre tra un Santo ed uno scismatico. Un santo obbedisce sempre, anche quando gli costa tanto, anche quando non capisce la ragione... uno scismatico invece arriva ad un punto di rottura in cui non domina più sestesso e l'uomo ha il sopravvento. Ricordo che quando il Papa disse a S.Francesco che era degno di stare coi porci S.Francesco andò a rotolarsi nel Fango...
    io non so se sono più simile ad Escrivà o a Lefebvre e non mi sento di giudicare sul piano umano quest'ultimo ma appinto per questo risalta nel suo splendore la grandezza del primo!
    Per il resto Napoleon è condivisibilissimo... ma credo che la Chiesa stia usando un trattamento "soft" per esperienze pregresse, non untimi appunto i lefebvriani. Vedremo se Kico riuscirà ad essere un santo o diverrà uno scismatico... lo Spirito Santo lo ha chiamato, sta a lui rispondere. Preghiamo tutti per lui e Carmen, che abbiano la forza di creare un altro movimento cattolico "meraviglioso" come S.Escrivà fece con l'Opus Dei.
    UT UNUM SINT!

  7. #147
    Napoléon I
    Ospite

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    Non capisco perchè mi si faccia continuamente riferimento, come se io avessi equiparato santi e scomunicati. Io non l'ho mai fatto, e invito caldamente ad evitare chicchessia di mettermi ulteriori parole in bocca.

    La chiesa si comportò molto male, o meglio in modo molto ipocrita, con Lefebvre, il quale si comportò peggio. La cosa non assolve Lefebvre da quello che ha fatto, ne assolve la chiesa. D'altronde, se ci si deve vergognare dell'inquisizione e delle crociate, ci si può benissimo vergognare anche delle ingiurie che la chiesa ha inflitto ai propri figli, perchè troppo occupata ad intavolare dialoghi: col comunismo, con la massoneria, con gli eretici, ecc.

    Chi mi attribuirà nuovamente frasi non mie, lo farà per mera stupidità, ed è bene che si sappia.

  8. #148
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    Citazione Originariamente Scritto da Napoléon I
    La chiesa si comportò molto male, o meglio in modo molto ipocrita, con Lefebvre, il quale si comportò peggio. La cosa non assolve Lefebvre da quello che ha fatto, ne assolve la chiesa. D'altronde, se ci si deve vergognare dell'inquisizione e delle crociate, ci si può benissimo vergognare anche delle ingiurie che la chiesa ha inflitto ai propri figli, perchè troppo occupata ad intavolare dialoghi: col comunismo, con la massoneria, con gli eretici, ecc.

    Secondo me esageri...cmq meno male che hai detto "chiesa" con la minuscola.
    Perchè la Chiesa con le crociate, certi metodi dell'inquisizione, e le ingiurie ai suoi figli centra ben poco. La Chiesa non ha nulla di cui vergognarsi.
    Riguardo poi ai torti che tu hai subito dalla chiesa, mi tiro indietro...non spetta a me giudicare fatti così personali.
    Non capisco cmq certi tuoi toni, visto che:
    "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli."
    Perciò niente risentimenti.
    Veni Sancte Spiritus, veni per Mariam!

  9. #149
    Ut unum sint!
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    Citazione Originariamente Scritto da Napoléon I
    La chiesa si comportò molto male, o meglio in modo molto ipocrita, con Lefebvre, il quale si comportò peggio. La cosa non assolve Lefebvre da quello che ha fatto, ne assolve la chiesa. D'altronde, se ci si deve vergognare dell'inquisizione e delle crociate, ci si può benissimo vergognare anche delle ingiurie che la chiesa ha inflitto ai propri figli, perchè troppo occupata ad intavolare dialoghi: col comunismo, con la massoneria, con gli eretici, ecc.
    Quoto
    UT UNUM SINT!

  10. #150
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    Predefinito Il Cammino sulla lettera di Tornielli

    il Giornale
    del 27-12-05 pagina 15

    La Messa neocatecumenale e le stravaganze liturgiche
    di ANDREA TORNIELLI

    Ho letto con molta sorpresa e dolore l’articolo di Andrea Tornielli del 22 dicembre 2005 sulla lettera della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti consegnata agli iniziatori e responsabili del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello, Carmen Hernandez e Padre Mario Pezzi e mantenuta «riservata» per espresso desiderio della Congregazione.
    L’articolo riporta notizie assolutamente prive di fondamento: voglio ricordare che nessun laico delle Comunità Neocatecumenali ha mai fatto l’omelia al posto del sacerdote, che in nessuna comunità si è mai mangiato l’agnello arrostito nel corso della celebrazione della Pasqua e che mai si sono usate per la celebrazione dell’Eucarestia «focacce e boccali di vino». Tutti possono partecipare alle liturgie delle comunità e possono testimoniarne la dignità e il rispetto con cui vengono condotte. La descrizione poi dell’architettura di chiese ristrutturate secondo sedicenti principi del Cammino non corrisponde affatto alla realtà e sfocia in toni di pesante cattivo gusto.
    Inoltre l’articolo svisa completamente il contenuto della lettera che non è «un richiamo» alle comunità per delle presunte «stravaganze liturgiche» ma costituisce invece il punto d’arrivo di un processo durato diversi anni e che si è concluso molto positivamente per la prassi liturgica del Cammino Neocatecumenale proprio grazie a Benedetto XVI e alla sua stima per le Comunità Neocatecumenali (fin da quando era ancora professore a Tubinga e si adoperò per introdurre il Cammino Neocatecumenale in Germania) e testimoniata in molti dei suoi libri. Anche da un punto di vista meramente giornalistico, la lettera è significativa perché si tratta del primo documento di grande importanza che accetta ufficialmente alcune varianti presenti nella prassi liturgica del Cammino Neocatecumenale come un adattamento corretto e lecito per aiutare l’uomo contemporaneo a ricevere la grazia comunicata dai sacramenti.
    La grande novità della lettera è che essa riconosce il principio fondamentale - fino a oggi da molti contestato - della piena legittimità di celebrazioni speciali nel Dies Domini per le comunità neocatecumenali, le quali per il 70 per cento sono formate di battezzati che si erano allontanati dalla pratica religiosa e che quindi hanno bisogno di una mistagogia (iniziazione, ndr) sacramentale. La richiesta di partecipare una volta al mese alle celebrazioni generali della parrocchia è già pratica diffusa nelle Comunità Neocatecumenali, dato che in occasione del Natale, dell’Epifania, della Missa in Coena Domini, della festa Patronale, dell’Immacolata e di molte altre solennità le comunità celebrano con tutta la parrocchia. La lettera concede che il segno della pace venga scambiato prima dell’offertorio: per capire l’importanza di questa concessione basta pensare che pochi giorni prima della lettera il Prefetto della Congregazione aveva spiegato a centinaia di vescovi partecipanti al Sinodo sull’eucaristia (si possono controllare gli atti) che a nessuno mai sarebbe stato concesso di cambiare il luogo del segno della pace. Sono state permesse le monizioni prima delle letture e la «risonanza» prima dell’omelia, anch’esse da molti contestate.
    Infine, il modo di distribuzione della comunione viene permesso per un tempo lungo che, se pur ad experimentum, dimostra che non si tratta di una pratica irrispettosa ma pienamente legittima nel quadro dell’approvazione degli Statuti. Finito l’experimentum la Commissione interdicasteriale delle cinque Congregazioni che hanno approvato gli Statuti (Consiglio per i Laici, Fede, Clero e Catechesi, Liturgia ed Educazione Cattolica) verificherà gli adeguamenti necessari.
    Se si pensa che siamo di fronte all’unico caso di una realtà ecclesiale alla quale vengono permesse alcune importanti varianti liturgiche, si può capire la considerazione e l’importanza ad essa connessa da Benedetto XVI e dalla Congregazione stessa: la lettera termina infatti esprimendo riconoscenza «al Signore per i frutti di bene elargiti alla Chiesa» dal Cammino Neocatecumenale.
    incaricato per le relazioni
    con la stampa del Cammino
    Neocatecumenale

    Nell’articolo in questione ho utilizzato termini impropri (come ad esempio «boccali» invece di «coppe» di vino, «focacce» invece di «pane azzimo», l’agnello che non si mangia certo durante la veglia ma nell’incontro conviviale che ne segue), che hanno contribuito a dare una descrizione sbagliata delle liturgie neocatecumenali e di questo chiedo scusa agli appartenenti al Cammino e ai lettori. Per quanto riguarda i contenuti della lettera della Congregazione vaticana, ho scritto che essa rappresenta l’ultimo passo di un lungo iter per il riconoscimento ufficiale del Cammino (e se la Chiesa lo riconosce è ovvio che si tratta di un’esperienza positiva, considerata tale sia da Giovanni Paolo II che da Benedetto XVI), ho riportato che si concede un indulto per lo scambio della pace prima dell’offertorio e che si permettono interventi o «risonanze» dei laici durante la Messa: dunque mi sembra di averne riassunto fedelmente il contenuto. Oltre alle concessioni appena ricordate, mi pare comunque innegabile che la lettera della Santa Sede contenga delle richieste di adeguamento alla prassi liturgica stabilita dalla Chiesa.
    Gilbert

 

 
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