Riflessioni post elettorali alla luce dei risultati della Cdl

[ORONZO]

Il problema è semplice e complicato allo stesso modo.
Se la Lega va da sola guadagna voti e consenso, ma rischia di non essere determinante nella formazione di un governo.
L'ideale sarebbe una Lega da sola (così Fini, Follini&Casini sono contenti e vinceranno di sicuro ), che riesce con i suoi seggi pochi o tanti che siano ad essere DETERMINANTE per la formazione di un governo.
Detto questo rimane la scelta battagliera nel caso vada da sola e non riuscisse ad essere determinante.
Anche in questo caso la Lega percentualmente guadagnerebbe molto consenso.
Una Lega schierata nell'Unione o CDL, prende meno voti, ma ciò non è detto (vedi regionali 2005).
Se rimane nella CDL, la Lega deve ottenere che ciò che si era promesso nel 2001 venga attuato e portato avanti.
Ma questo attualmente è messo in discussione da Alleanza A.nale e s.UDC.i perchè dichiarano che è per colpa della Lega che LORO perdono al Sud, è colpa della DEVOLUZIONE, è colpa del FEDERALISMO che loro perdono e straperdono.
E allora che fare?
Con la sinistra? Non saprei oggi sono talmente euforici che poi alle politiche prenderanno una batosta tremenda che non si ripigliano più, quindi alla Lega sarebbero porte in faccia, ma... non del tutto visto CHE SANNO che nel Feudo LOMBARDO-VENETO-EMILIANO (e aggiungo emiliano perchè la Lega Emilia-Romagna ha preso ben 105.000 voti!!!), senza Lega non si VINCE il Governo del Paese.
La Lega sia in CDL che nell'Unione ha queste due carte da giocarsi, che comuque è determinante per Governare il Paese.
Non sono disposti a compromessi? bene , andiamo da soli, sperando di non fare come nel 1996, di prendere tantissimi voti ma di non potreli USARE per formare un Governo.

[Mitteleuropeo]

Io vedrei bene una lega fuori ed equidistante da CdL e Prodi, come Terzo Polo, con tentativi di avvicinamento con TUTTE le liste autonomiste, da Panto a Bernardelli, da Saro a Klotz (magari, se giurano di non stringere mai piu' la mano ad un forzista o ad un anale, anche ci sta). Con riserva Dallai e Illy...

Cosi' la Lega sarebbe finalmente libera di scegliere il partner, aumenterebbe i voti, potrebbe alzare il prezzo, non avrebbe concorrenza, ma alleanza dagli altri autonomisti.

Anche se cosi' facendo rischia grosso sulla "devolution", non mi pare che sia un gran che'. E se berluska la fa fallire perche' la Lega e' uscita, e' facile per la Lega sputtanarlo in pubblico: "Hai fatto la devolution solo per avere il superpremier, dittatore fascista!".

[Iunthanaka]

In origine postato da Mitteleuropeo
Io vedrei bene una lega fuori ed equidistante da CdL e Prodi, come Terzo Polo, con tentativi di avvicinamento con TUTTE le liste autonomiste, da Panto a Bernardelli, da Saro a Klotz (magari, se giurano di non stringere mai piu' la mano ad un forzista o ad un anale, anche ci sta). Con riserva Dallai e Illy...

Cosi' la Lega sarebbe finalmente libera di scegliere il partner, aumenterebbe i voti, potrebbe alzare il prezzo, non avrebbe concorrenza, ma alleanza dagli altri autonomisti.

Anche se cosi' facendo rischia grosso sulla "devolution", non mi pare che sia un gran che'. E se berluska la fa fallire perche' la Lega e' uscita, e' facile per la Lega sputtanarlo in pubblico: "Hai fatto la devolution solo per avere il superpremier, dittatore fascista!".

Facile sputtanarlo in pubblico? E con quali grandiosi mezzi d'informazione? Con quale grancassa?...il problema è sempre quello. purtroppo...

[Bèrghem]

"Eh Umberto, meno male che ci siete voi...". Per Silvio Berlusconi è stato quasi un pomeriggio di passione quello passato ieri ad Arcore aspettando i risultati delle regionali. Con il passare degli exit polls e delle proiezioni l'umore del Cavaliere andava peggiorando. Soltanto per un attimo, il clima ha subito un'impennata: quando sembrava che il centrodestra potesse strappare in extremis la Puglia e il Lazio. Poi lo sconforto è di nuovo sceso tra le stanze di Arcore.

Tant'è che l'unico momento in cui è riuscito a liberare con franchezza tutto il suo disappunto, è stato quando ha chiamato al telefono Umberto Bossi. "Meno male che ci siete voi", gli ripeteva. "Voi" leghisti, insomma, e non quegli altri di Alleanza nazionale e dell'Udc.

Ad Arcore, insieme a lui, c'era solo Sandro Bondi. Anche Giulio Tremonti, fermato da un fastidioso colpo della strega, ha dovuto dare forfait. I contatti con la restante parte di Forza Italia e con i leader della Casa delle libertà, allora, erano affidati al telefono. Una solitudine che forse ha reso ancor più pesanti i dati usciti dalle urne. Ha alzato la cornetta per parlare con Gianni Letta e con Pier Ferdinando Casini, con Roberto Calderoli e con Umberto Bossi.

Con i due Governatori "vincenti" del centrodestra Giancarlo Galan e Roberto Formigoni. Ma nell'elenco delle telefonate non ce n'è nemmeno una verso o da Via della Scrofa. Ossia neanche una parola con Gianfranco Fini. Proprio mentre la corsia preferenziale che unisce An all'Udc di Follini veniva percorsa incessantemente per tutta la giornata.

I leader del cosiddetto "sub-governo" hanno concordato fin dall'inizio tutte le mosse. E la richiesta adesso è una sola: "verifica". Magari accompagnata da un "rimpasto" di dimensioni più o meno vaste. Da una "riflessione" che prenda atto che "questo è stato un voto contro Berlusconi". Tutte parole che quando sono planate a Villa San Martino attraverso i soliti "ufficiali di collegamento", hanno mandato su tutte le furie il Cavaliere.

"Cosa vogliono? Hanno il coraggio anche di pensare che sia colpa mia? La verità - è sbottato - è che stanno perseguendo la strategia della sconfitta. Altro che verifica per vincere nel 2006. Vogliono perdere. Vogliono colpire me. Vogliono farmi fuori. Anche a costo di mandare i comunisti al governo. Io non so se stanno pensando a un golpe di Palazzo come nel '94. Ma non hanno capito bene la situazione. Non hanno capito che vanno a sbattere. Non hanno capito che l'onda travolgerà prima loro. Che in periferia la fuga verso i partiti moderati dell'Unione investirà loro come noi. Quelli dell'Udc ci mettono poco a passare con Mastella o con la Margherita".

Proprio per questo la prima parola d'ordine scattata nel quartier generale di Forza Italia è stata "difendere Berlusconi". Dire e ridire in televisione e su tutti i mass media che "questa non è una sconfitta del presidente del consiglio. Che il Cavaliere non ha fatto campagna elettorale".

Ma il vero nodo è regolare il rapporto con gli alleati. In realtà il bersaglio principale degli strali berlusconiani è soprattutto Fini. L'ostinazione del leader di Alleanza nazionale a sbattere le porte della Cdl in faccia ad Alessandra Mussolini non gli è mai piaciuta. Una vicenda che rimane piantata nella memoria del premier come un "errore grossolano". Per non parlare del "no" ai Radicali e a alla nuova Dc di Rotondi.

Al di là della somma dei voti, è stato come levare il tappo da un bacino elettorale che già si stava svuotando. "E naturalmente - attacca l'inquilino di Palazzo Chigi - le conseguenze le hanno sì pagate loro, ma soprattutto noi. Sono troppo buono. Forza Italia sta dando il sangue a tutti gli alleati. Perché altrimenti non si spiegherebbe il crollo al sud, non tanto al nord".

Un modo come un altro per ribadire appunto che l'alleanza con la Lega non si tocca. Che la crescita del Carroccio non ha pesato sul bagaglio dei forzisti.

Semmai a drenare il voto di FI, in quanto partito-guida della coalizione, ci hanno pensato tutte quelle liste civiche o del presidente, presenti nella maggior parte nel centro-sud. Non a caso sia a Bossi, sia a Calderoli conferma che sulla devolution "non ci sarà alcun passo indietro". "Semmai - ha spiegato - dovremo cercare di illustrarne meglio i contenuti. Far capire che non penalizza il Mezzogiorno". Anche perché, "se io sono il presidente del consiglio, loro sono vicepresidenti del consigli. Se è un voto contro il governo, è anche contro di loro".

Ma la sua preoccupazione, manifestata iei colloqui di ieri, a questo punto è un'altra: "Non voglio polemiche. Non voglio sentire parlare di verifiche o di rimpasti. Per vincere le elezioni politiche, bisogna mettersi a lavorare. Andare avanti con il programma e basta. Si può ancora recuperare". Ma, ha sibilato, "ho il sospetto che non tutti lo vogliano. Qualcuno pensa che per il proprio futuro, è meglio terremotare l'alleanza".

[Dragonball (POL)]

Comunque raga,guardando bene i risultati dico che un partito come la Lega Nord,un partito che come obbiettivo la Padania,non può andare avanti con questi ritmi.
Si,siamo andati un attimino avanti...ok!Ma di quanto del 1% in Lombardia e del 2-3% in Veneto sull'ultime regionali: se andiamo avanti cosi' fra vent'anni,FORSE,guadagnamo il 10%
E' accettabile per un partito indipendentista?
A mio avviso no,e spero che la LN se nno passa la devolution,torni a correre da sola e lasciando perdere OGNI punto ideologico del suo programma,punti solo sull'INDIPENDENZA.

[novis]

In origine postato da Mitteleuropeo
Io vedrei bene una lega fuori ed equidistante da CdL e Prodi, come Terzo Polo, con tentativi di avvicinamento con TUTTE le liste autonomiste, da Panto a Bernardelli, da Saro a Klotz (magari, se giurano di non stringere mai piu' la mano ad un forzista o ad un anale, anche ci sta). Con riserva Dallai e Illy...

Cosi' la Lega sarebbe finalmente libera di scegliere il partner, aumenterebbe i voti, potrebbe alzare il prezzo, non avrebbe concorrenza, ma alleanza dagli altri autonomisti.

Anche se cosi' facendo rischia grosso sulla "devolution", non mi pare che sia un gran che'. E se berluska la fa fallire perche' la Lega e' uscita, e' facile per la Lega sputtanarlo in pubblico: "Hai fatto la devolution solo per avere il superpremier, dittatore fascista!".

Credo che se Berlusconi lascia uscire la Lega e non fa la devolution per le pressioni di AN e UDC, perde anche l'elettorato di FI al nord e si condanna da solo al suicidio, quindi lui adesso non può mediare ma deve solo scegliere.

[Mitteleuropeo]

Io non penso che ormai Berlusconi possa scegliere alcunche'.
Non si tratta di "lasciar uscire" la Lega: se c'e' un' Assemblea Federale regolare (= votano solo gli iscritti/delegati/militanti, ma non il primo che passa, con schede e controlli), che vota l' uscita dalla CdL, Berlusconi deve prenderne atto.

Magari la Lega da sola raddoppia i voti alle politiche e c'e' tempo per cambiare la dirigenza

[Mitteleuropeo]

In origine postato da Iunthanaka
E con quali grandiosi mezzi d'informazione? Con quale grancassa?...il problema è sempre quello. purtroppo...

* con la piazza: la Lega e' nata come Movimento popolare trasversale, non come Partito romano di destra. Finora la piazza c'e' sempre stata, bisogna solo dare la cosa in mano a gente credibile e LAVORATRICE, che non si limita a deplorare l' inattivita' deglia ltri, come spessissimo succede.

[unghio]

In origine postato da Mitteleuropeo
Io non penso che ormai Berlusconi possa scegliere alcunche'.
Non si tratta di "lasciar uscire" la Lega: se c'e' un' Assemblea Federale regolare (= votano solo gli iscritti/delegati/militanti, ma non il primo che passa, con schede e controlli), che vota l' uscita dalla CdL, Berlusconi deve prenderne atto.

Magari la Lega da sola raddoppia i voti alle politiche e c'e' tempo per cambiare la dirigenza

Che la Lega da sola prenda molti piu voti e' sicuro, specialmente ora che forza italia e' allo sbando, credo che il difficile sia dopo, nel senso di saper far fruttare bene i voti presi e con questa dirigenza non vedo molti raggi di sole.

[pensiero]

In origine postato da Mitteleuropeo
* con la piazza: la Lega e' nata come Movimento popolare trasversale, non come Partito romano di destra. Finora la piazza c'e' sempre stata, bisogna solo dare la cosa in mano a gente credibile e LAVORATRICE, che non si limita a deplorare l' inattivita' deglia ltri, come spessissimo succede.

siamo tutti stanchi mittele, anche perchè in piazza ci vanno sempre e solo i soliti