Abbiamo il Berlusconi-bis ragazzi! Tutto questo "casino" per un rimpastino governativo che i democristiani (e poi anche Fini) hanno voluto transitasse....attraverso ad una formale crisi di governo, con tanto di reinvestitura del Capo da parte del Presidente della Repubblica e di "voto di fiducia" parlamentare(per nulla scontato, dice qualche esponente dell'UDC). Follini è "tornato al Partito", non è più vice-premier, e quindi ha di fatto preso le distanze dalle responsabilità dell'esecutivo e dai risultati che questi saprà ottenere, forse per poter passare più facilmente nel campo opposto, qualora si renda definitivamente conto che questo corrisponderà ai suoi interessi, ossia, democristianamente agli "interessi del Paese", magari per "spostare più al centro" l'armata di Brancaleon Prodinotti.
dal quotidiano LIBERO di oggi:
" L'Udc avverte: la nostra fiducia non è scontata
di PIERGIORGIO LIBERATI
ROMA - Sul nuovo governo Berlusconi, che ha giurato ieri davanti al Capo dello Stato, aleggia l'ombra della sfiducia parlamentare. Il rafforzarsi dell'asse nordista, con il rientro di Giulio Tremonti come vicepremier, potrebbe infatti portare qualche problema in Parlamento. L'Udc che si ritrova nel Berlusconi- bis senza il suo leader, Marco Follini, è in prima linea. Dentro il partito, infatti, sono in pochi a scommettere che questo esecutivo possa durare a lungo. Di più. Un alto dirigente del partito ha detto, davanti ad alcuni parlamentari, che i nodi potrebbero venire al pettine addirittura ad ottobre, con la discussione della Finanziaria. Se non prima. A confermare alcune di queste voci il vicepresidente del Ppe a Bruxelles, il parlamentare dell'Udc Lorenzo Cesa. È stato lui per primo a ricordare che il Berlusconi- bis ha bisogno della fiducia in Parlamento, soprattutto sul programma politico. « Il presidente del Consiglio ha ovviamente compilato la lista dei ministri con l'autonomia che proprio la Costituzione prevede, ma altrettanto ovviamente, il confronto con l'esecutivo avverrà in Parlamento e verterà non sulla composizione del governo ma sulle scelte innovative che sarà capace di promuovere » , ha detto l'europarlamentare. « Per il nostro partito restano le priorità del rigore nei conti pubblici, della progressiva riduzione dell'Irap, della graduale adozione del quoziente familiare e di un più efficace sostegno al Mezzogiorno » , ha poi aggiunto, confermando che l'appoggio dell'Udc al governo è tutt'altro che scontato. E non aiutano certo a rasserenare il clima le uscite del ministro del Lavoro, Roberto Maroni, al centro ieri di un botta e risposta con il capogruppo dell'Udc a Luca Volontè. Oggetto, la nomina a vicepresidente del Consiglio di Giulio Tremonti. Per Maroni si tratta di una svolta: « Ora è come se avessimo tre ministri e mezzo della Lega » , ha detto. Frase che non è piaciuta a Volontè: « Il governo che nasce oggi ha la responsabilità e l'onere di dimostrare quel cambiamento che gli elettori hanno chiesto a gran voce. Non sarà un compito facile e la prima dichiarazione di Maroni non sembra proprio andare nella direzione giusta » . Altro nodo da sciogliere quello del programma politico. Fonti interne ai centristi della Casa delle libertà dicono di non aver potuto scorrere il nuovo programma e di aver appreso la nomina di alcuni ministri solamente dalle agenzie. Certo è che Rocco Buttiglione non ha smentito queste voci: « Ho saputo della mia nomina ai Beni Culturali pochi minuti prima del giuramento » , ha detto l'ex ministro delle Politiche comunitar ie. A smorzare i toni, Mario Baccini, riconfermato ieri alla guida della Funzione pubblica. « Non credo che l'Udc intenda prendere le distanze dal Berlusconi- bis. La nostra vocazione come partito è sempre stata quella verso la democrazia parlamentare, quindi quelle dette sono cose ovvie » . Nessun problema quindi per Baccini che anzi vede ne Berlusconi- bis « un rilancio convinto per sviluppare quei contenuti che sono stati oggetto di discussione, a partire dal supporto alle famiglie, su cui interverremo con grande efficacia » . Anche sul federalismo, tema scottante per l'Udc, Baccini ha le idee chiare: « Porteremo il federalismo in tutto il Paese, proprio per spiegarlo. Dobbiamo spiegare a ogni italiano che il federalismo non è un male ma significa migliorare la qualità della vita » . Oltre ai ministri Baccini e Buttiglione, i centristi della Casa delle libertà, a conti fatti, hanno avuto anche la riconferma di Carlo Giovanardi come ministro per i Rapporti con il Parlamento. Resta però la perdita di Follini come vicepremier. Risponde almeno alle richieste avanzate dai centristi della Casa delle libertà, la creazione di un ministero ad hoc che si occupi di Mezzogiorno e famiglia. La guida del Dicastero dello Sviluppo e della coesione territoriale è stato affidato al forzista Gianfranco MIccichè. I centristi della Cdl hanno anche salutato positivamente la decisione presa dal primo Consiglio di ministri del Berlusconi- bis, riunitosi ieri sera alle 19: quella cioè di dare il via libera ad un decreto che scorpori dal ministero dell'Economia le funzioni di coordinamento delle misure per il Mezzogiorno e le affidi al neo ministro Miccichè.
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Saluti liberali