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mah..... siamo alla frutta....
Shalom![]()
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mah..... siamo alla frutta....
Shalom![]()
In Origine postato da Pieffebi
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mah..... siamo alla frutta....
Shalom![]()
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... non resta che aspettare il dolce !
di necessità virtù
Si, siete alla frutta di quel pasto luculliano che immaginaste 5 anni fa, vecchio Pfb. E non credere che mi consoli l'essere stato buon profeta.Originariamente Scritto da Pieffebi
Informauro
Quasi sei lustri fa partecipai ad un convegno organizzato a Genova da "intellettuali di sinistra" del "Manifesto" (mi pare ci fosse Lidia Menapace) e area limitrofa in cui si discuteva sul tema: "Dallo stalinismo si esce a sinistra", o qualcosa del genere. Allora io ero più a sinistra di quei tipi, ma convenivo quanto meno con il concetto generale. Poi, dopo qualche anno [non così tanti], ho iniziato a pensare che dallo stalinismo si dovesse uscire a destra. Per me dal berlusconismo..... oggi, per usare una parafrasi e ammesso che determinati termini abbiano ancora un senso....si esce "a destra", forse "al centro", non "a sinistra".
Ciao
Comprendo il punto di vista. Se riesco a calarmi nei panni del votante però, uscire "da destra" risulta una impresa assai difficile. Infatti la legge elettorale prevede che la coalizione indichi il premier in anticipo. Come si può allora illudere l'elettorato che se - per esempio - Fini prendesse più voti del premier, sarà lui il capo della coalizione?
Comprendo perfino l'inghippo di rendere l'uno capo della coalizione, l'altro capo del governo. Ma è davvero di questo tecnicismo che ha bisogno il Paese?
Direi di no.
Informauro
E' buona regola che chi propone la domanda non risponda.Originariamente Scritto da informauro
E' proprio così: sono i votanti a decidere chi sarà la persona di riferimento per la coalizione.
In quanto ai tecnicismi della nostra democrazia, basti pensare alla complicazione del voto disgiunto, per far capire i livelli bizantini cui siamo capaci di arrivare!
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di necessità virtù
Originariamente Scritto da MariaVittoria C
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da www.lastampa.it
" Gli alleati: Berlusconi non parla per noi
E il Cavaliere rilancia: «Sono il Gesù della politica»
13/2/2006
Maria Grazia Bruzzone
ROMA. Berlusconi come Gesù? Forse il Cavaliere questa volta ha un filino esagerato nei paragoni durante la cena elettorale a Ancona dell’altra notte. Fatto sta che non solo lo hanno irriso gli avversari, cosa scontata, ma gli stessi alleati della Cdl non hanno affatto gradito. Così come non hanno apprezzato l’intenzione del leader della coalizione di presentare nei prossimi giorni un nuovo «contratto» con gli italiani in otto punti, anticipato ieri da La Stampa. Sia il presidente dei deputati di An Ignazio La Russa, sia il ministro leghista Roberto Calderoli sia il presidente della Camera Pierferdinando Casini hanno subito preso le distanze, sottolineando la differenza fra il nuovo contratto di Berlusconi e il programma della Cdl.
In sostanza, ridimensionando gli otto punti berlusconiani a un mero programma di Forza Italia. «E’ chiaro a tutti che una cosa sono i contratti di Berlusconi, un’altra è il programma di tutta la Cdl», trancia netto Calderoli. E spiega che «ovviamente ci sarà un momento di sintesi di tutta l’alleanza, visto che il 24 un programma di tutti dovremo depositarlo come prescrive la legge elettorale». Ma fino a oggi quel momento non c’è stato. «Non esiste alcun assemblaggio dei programmi dei singoli partiti della Cdl», conferma La Russa, pur dicendo di non voler fare polemica. E aggiunge che, se Berlusconi pensa a un nuovo contratto, «anche noi abbiamo fatto la nostra conferenza programmatica che ha prodotto un testo di 500 pagine».
Naturalmente a un suo programma sta lavorando anche l’Udc. E lo presenterà presto, annuncia Casini: «Parleremo soprattutto di fatti», cose positive realizzate e da realizzare. Un modo elegante per prendere distanza da quello del premier. Quasi altrettanto diplomatico è il presidente della Camera nel commentare il paragone di Berlusconi «Gesù della politica». Casini non dà giudizi netti. «Non scendo su questo piano. Io sono in terra. Non mi porto in cielo», dice. E però aggiunge: «Non voglio mischiare le sciocchezze con le cose serie». Calderoli la butta invece sul ridere. «Se attraversasse le acque temo che Berlusconi si ritroverebbe sul fondo...», osserva. Poi, sul serio, il ministro invita il premier a «non insistere» con le metafore su Gesù. Finite, ovviamente, anche nel mirino del centrosinistra. «Attento all’ira di papà», ironizza il ds Giulietti.
«Il Cavaliere sta dando il peggio di sé», osserva l’udierrino Mastella. «Può paragonarsi a chi vuole, tanto perderà», lo liquida il segretario della Quercia Fassino. L’altra notte Berlusconi si era forse fatto prendere un po’ troppo la mano. Galvanizzato dal comizio di due ore al Palarossini, tra continue ovazioni e striscioni osannanti, nel cenone con 400 imprenditori il Cavaliere alla fine ironizzava anche su sé stesso, e sulla sua ultima similitudine. E, cedendo al suo vittimismo, ha finito per inanellarne un’altra: «Su Napoleone ovviamente scherzavo... Io sono il Gesù Cristo della politica. Sono una vittima paziente, sopporto tutto, mi sacrifico per tutti». E non basta.
«I ricchi mi hanno rotto - ha aggiunto -. Sono egoisti, dovrebbero fare come me e mettere mano al portafoglio. Questa campagna elettorale mi sta costando un miliardo di vecchie lire al giorno». Dopo rinnovati attacchi a Prodi, all’Unipol, ai media, ai magistrati («agenti dei partiti comunisti»), era proprio contento, il premier. «Me ne vado rinfrancato - ha salutato infine.- Al di là dei sondaggi, sono sicuro che potremo vincere». Eppure durante il comizio il Cavaliere aveva annunciato trionfante che la Cdl era «passata avanti» in base a un sondaggio «commissionato dai consulenti Usa». Esperti che, a quanto aveva affermato lui stesso pochi giorni prima, avrebbero dovuto consegnargli l’esito solo fra una decina di giorni.
Ieri mattina poi il Giornale di famiglia se ne è uscito con un titolo a tutta pagina che «rivelava» uno studio riservato dell’Swg, «commissionato dai Ds», secondo il quale «al Senato vince il Polo». Notizia che lo stesso Swg ieri ha poi ufficialmente smentito come «assolutamente infondata». «Quel sondaggio esiste ma i risultati sono opposti a quelli diffusi dal quotidiano: è l’Unione in vantaggio al Senato», ha dichiarato Roberto Weber, annunciando che i dati verranno resi noti in settimana. «In particolare in Piemonte, regione citata nell’articolo - aggiunge Weber - il centrosinistra è in vantaggio ed è un vantaggio molto più ampio rispetto alle rilevazioni precedenti». «Berlusconi ha cominciato la campagna elettorale con l’inganno», è stato il commento di Fassino. "
Con senescenza
Secondo Berlusconi gli operai fanno bene a votare a sinistra. Lo si deduce dal suo modo bizzarro e maldestro usato ieri nel "faccia a faccia" con il poveretto che capeggia l'accozzaglia della sinsitruzza, di enunciare la classica confutazione liberale della concezione della leva fiscale come strumento di "redistribuzione del reddito". E pensare che Berlusconi si proclama erede di Alcide DeGasperi (notoriamente INTER-CLASSISTA) e che nel 1994 il Polo vinse in quartieri operai come MIRAFIORI, con un consenso di massa a Lega e Forza Italia.........
ora il vanesio candidato premier del Centrodestra fa il classista alla rovescia e contrappone "classe operaia" a "ceto medio" come un qualsiasi vetero-comunista anni cinquanta....rivoltato come un calzino.
Saluti liberali