Ed ora che ci racconta, che Berlusconi è un abusivo?
Polo e Lega: "D'Alema a casa
e subito le elezioni anticipate"
Il presidente di An pronto a sacrificare il referendum
Ma Veltroni non ci sta: "La legislatura non si interrompe"
ROMA - "Se D'Alema avesse un minimo di decoro istituzionale, rassegnerebbe oggi stesso le dimissioni, perché dal voto delle regionali esce seccamente sconfitto". A sconfitta calda Gianfranco Fini affonda il colpo contro il governo di Massimo D'Alema. Dimissioni ed elezioni politiche anticipate, questa la richiesta del leader di An secondo il quale "la sinistra è largamente minoritaria nel paese e D'Alema è, non perchè lo diciamo noi ma perchè questa è la fotografia della realtà, un abusivo a Palazzo Chigi". Gli fa eco il leader del Polo. Ecco Silvio Berlusconi: "Il governo non può essere legittimato a continuare. Spero che D'Alema apra una nuova fase che mi auguro non si riduca al solito teatrino romano, con la negazione del voto degli italiani". Segue a ruota Umberto Bossi: "Non c'è altra via che quella maestra delle elezioni. Non si deve perdere tempo in giochetti o rinvii altrimenti ci sarà un definitivo abbandono della politica. Le elezioni fanno chiarezza e noi abbiamo bisogno di questo".
Insomma, nel giorno della vittoria i leader del Polo passano subito all'incasso. Fini mette addirittura da parte il referendum elettorale per il quale si è battuto in prima persona. Il presidente di An auspica che si arrivi ad elezioni anticipate perchè "ogni giorno di più che D'Alema sta a Palazzo Chigi è un'offesa alla sovranità popolare" ed ha aggiunto che è molto meglio andare alle urne anche con una legge non soddisfacente, ma per avere "un buon governo piuttosto che avere un governo delegittimato e celebrare il referendum". Fini annuncia di aver parlato con Silvio Berlusconi ed di avergli assicurato "che la nostra posizione è prioritariamente favorevole alle elezioni anticipate. D'Alema non ha più titolo nè credito all'estero per rappresentare l'Italia e questo voto è la condanna degli elettori nei confronti della spregiudicatezza e dei pasticci con i quali D'Alema è andato al governo".
A Fini risponde duro Walter Veltroni. Che non nega la "chiara sconfitta del centrosinistra". Parla di "responsabilità di tutta la coalizione". Ma quando gli si parla di elezioni anticipate è perentorio: " I Ds sono contrari a elezioni anticipate. Penso che le legislature si debbano concludere e non sono d'accordo con ulteriori scadenze elettorali". Secondo Veltroni bisogna "puntare alla sfida elettorale nel 2001" trovando nel frattempo "le ragioni di un rilancio".
Inoltre, è necessario che "si svolgano i referendum" ed ha sottolineato che "le due cose si tengono insieme". Alla domanda con quale governo si potrebbe andare al referendum e al voto alla scadenza naturale Veltroni dice prudente: "E' una valutazione che spetta al capo dello Stato".
Per il leader di An non ci sono alternative possibili. "Escludo - ha detto - la possibilità di sostenere qualsiasi esecutivo pasticciato o referendario. Diremo di no a qualsiasi cosa possa sembrare un pasticcio. D'Alema si assume le proprie responsabilità: o va avanti o si dimette e allora si va al voto". E a chi gli chiede se il Polo presenterà una mozione di sfiducia, il presidente di An replica: "Il fatto che abbiamo vinto le elezioni non vuole dire che siamo diventati fessi. Non ci sarà alcuna mozione".
La richiesta di Fini in realtà era già stata preannunciata dai colonnelli di An. In mattinata Gustavo Selva aveva detto: "Credo che a Palazzo Chigi ci sia la morte questa mattina perché il presidente del Consiglio si è talmente impegnato che ne aveva fatto un voto pro o contro di lui. Il voto è stato totalmente contro il governo di centrosinistra. La politicizzazione l'ha fatta non Berlusconi ma D'Alema. Quindi aspettiamo le conseguenze". E poco dopo Maurizio Gasparri, ironizzando, aveva aggiunto: "Il destino di D'Alema è segnato: avrà più tempo per dedicarsi alla vela e per giocare in borsa, dilapidando i suoi residui risparmi".
(17 aprile 2000)
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