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  1. #1
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    Talking Rai uno 6 apr05 : va in onda Forrest Gump

    "FORREST GUMP" un film inquietante o con tecniche sublimi
    nali sopraffine ed atte a danneggiare. Contiene inoltre un personaggio clamoroso, che davvero dovrebbe passare alla storia del cinema, e della propaganda.
    Forrest è così come l'USIA vorrebbe che il mondo si immaginasse l'americano medio: forse poco intelligente e molto ingenuo, ma onesto, buono, affidabile. È propaganda, perché l'americano medio non è affatto così. È propaganda di tipo culturale. Forrest entra in contatto (tramite montaggi straordinariamente abili) con vari Presidenti americani e li accredita con poche immagini dei crismi esattamente assegnati dalla Retorica di Stato: Kennedy, giovane, democratico, bene intenzionato; Lyndon Johnson, spiritoso, democratico, bene intenzionato; Nixon, poco disinvolto, poco onesto, poco democratico. La Retorica di Stato americana ha interesse ad evidenziare ed anche esaltare le differenze di personalità dei vari Presidenti per allontanare la cognizione che i medesimi nei fatti sono tutti uguali, tutti dediti nello stesso modo e con lo stesso cinismo a servire gli interessi all'estero del loro esvnh/ishmcfit. I Presidenti sono per Forrest - e per noi spettatori - gli uomini che comandano l'America, ammantati dell'aura del mito. È ancora propaganda, perché i Presidenti americani come detto non comandano; negli Stati Uniti comanda l'establishment. Nel film la democraticità del sistema americano non viene messa in dubbio; è data per ultra scontata e non occorre accennarne. 1 giovani contestatori del '68 invece sono potentemente diffamati: hipI)ic.c promiscui e drogati, protestatari per noia e per moda. Il ragazzo di Jenny gioca a fare il rivoluzionario (la capigliatura), è comunista e segretario della tal cellula, cd è violento, la picchia provocando la reazione del vero americano Forrest, che al momento è in divisa anche se in licenza dal Vietnam (non l'ha tolta perché ne è orgoglioso, suggerisce il film). C'è un parry delle Pantere Nere: elementi intolleranti, antidemocratici. C'è l'elogio del capitalismo americano. I reduci Forrest e Tenente Dan, uno semi ritardato e l'altro senza gambe, diventano miliardari con la Bubba Gump Shrimp Company: sono due meritevoli e il sistema immancabilmente li premia. Si suggerisce che è Dio stesso a guidare tale sistema: provoca una tempesta che elimina la flotta peschereccia della concorrenza. È l'idea fondamentale del Calvinismo: Dio fa arricchire i meritevoli, o gli insondabilmente prediletti, e manda a ramengo gli altri. I due arricchiscono ulteriormente investendo nella Applc Cornl)utcrs, Multinazionale che diventa così veicolo di positività e positiva anch'essa. Diventati capitalisti i due fanno beneficenza: donano alla parrocchia Protestante locale, alla madre dell'amico nero Bubba morto in Vietnam, e fondano un ospedale a Bayoula (il paesino di pescatori di gamberi rovinati dalla tempesta divina).
    Al limite della criminalità una scena di Forrest in Vietnam: la sua Compagnia perlustra una risaia mitra in pugno passando fra contadini vietnamiti che neanche sembrano accorgersene, rimanendo chini sulle piantine. Suggerisce per via subliminale che i contadini vedevano i soldati americani come amici, che si fidavano completamente di loro: evidentemente questi non avevano mai l'atto loro niente di male. My Lai? Mai sentita nominare. Inoltre alla fine il reduce senza gambe Tenente Dan sposa una donna presentata nel doppiaggio italiano come latinoamericana, ma dai tratti somatici che potrebbero essere vietnamita.

    miti (messaggio subliminale: i vietnamiti non tengono rancore agli americani, appunto perché non hanno fatto loro niente di male). Nel film sono sbeffeggiati obliquamente i pensatori, gli innovatori, gli ideologhi, coloro che non ritengono soddisfacente il sistema americano e continuano a cercare. Forrest inizia a correre a piedi in lungo e in largo per il paese, senza mai parlare né fermarsi durante le tappe. Ad un certo punto la gente comincia a pensare che abbia qualche "messaggio" per l'umanità, almeno per gli americani, ed una piccola folla lo segue nelle muratone. Dopo tre anni e due mesi Forrest finalmente interrompe la corsa ed i"seguaci" pendono dalle sue labbra pensando che sia giunto il momento delle rivelazioni, ma Forrest dice —Sono un po' sfanchino. Penso che tornerò u ccisct".
    Tecniche sublirninali ultra sofisticate sono usate anche per la normale costruzione del film, oltre che per la propaganda. Forrest ha una vita punteggiata da contatti personali, pure fugaci, con orandi personaggi pubblici: Elvis Presley (cui ispira le caratteristiche movenze), John Kennedy, il governatore Wallace (e assistì all'attentato di cui fu vittima), Lyndon Johnson, John Lennon, Richard Nixon (ed è Forrest a provocarne la caduta). Occorre rendere in qualche modo verosimile tale sequela di eventi pubblici e si ricorre ad altri collegamenti più sotterranei, che riguardano accettabili concatenazioni di eventi sul piano privato e predispongono ad accettare anche quelle a livello pubblico. Il filo conduttore sono gli arti inferiori del corpo umano. Forrest bambino guarisce dalla poliomielite e diventa valido maratoneta. In Vietnam il Tenente Dan lo ammonisce a tenere i piedi asciutti (le risaie). Lo stesso Tenente Dan perde proprio le gambe. Il collegamento con la sfera pubblica avviene col gov. Wallace, rimasto paralizzato dall'attentato, e su una sedia a rotelle come il Tenente Dan. Il Tenente Dan alla fine cammina con delle protesi, che richiamano gli apparecchi portati da Forrest bambino.
    II personaggio clamoroso è quello di Jenny, 1'amata di Forrest, interpretato dall'attrice Robin Wright. E bella, giovane, bionda, ma si mette con i contestatori e in particolare con le Pantere Nere; finisce così nella promiscuità e nella droga e dopo qualche anno muore di AIDS in casa di Forrest, dopo avergli partorito un figlio. Aveva un carattere dolce ma fragile, e propensioni artistiche. Ebbene, la regia ha costruito questo personaggio in modo che nel nostro subconscio ci ricordi qualcuno di preciso: Jean Seberg. Ci sono molti punti di contatto studiati per abire nel nostro subconscio: il nome Jenny che riecheggia Jean; la somiglianza fisica; la sensibilità di carattere e le tendenze artistiche; la frequentazione con le Pantere Nere e gli ambienti contestatari; i tentativi di suicidio; la gravidanza, e da single; la durata annosa di una parabola discendente conclusa con la morte. Dopo le diffamazioni dell'FBI via stampa abbiamo quindi le diffamazioni dell'USIA via Hollywood, ora sulla bara della Seberg. Lo scopo dell'operazione infatti è di riabilitare gli aguzzini tramite la denigrazione della vittima. Il caso di "Jenny" in Forrest Gump è clamoroso sia per la vicenda tirata in ballo e sia perché questa volta l'USIA ha lasciato le sue impronte digitali sulla pellicola, visibili per chiunque: chi altro poteva avere interesse a compiere una operazione del genere? Si è trattato di costruire un personaggio che ha spaziato in tutto il film e di studiarne il nome, la figura, la personalità e le vicende non allo scopo di arricchire una trama apprezzabile dalla mente vigile degli spettatori, ma solo allo scopo di provocare una identificazione fasulla nel loro subconscio. Si è trattato di dedicare mezzo film all'elaborazione di un unico messaggio subliminale, e che non era di propaganda commerciale per una qualche Multinazionale, ma politica. Né il regista, né i produttori, né nessun altro privalo coinvolto a qualunque titolo nella realizzazione del film poteva avere un interesse del genere. Solo il governo statunitense; solo l'USIA. Si è trattato da parte di questa di un errore macroscopico, dovuto certamente all'estrema competenza dell'esperto in comunicazione subliminale, che lo ha portato a esagerare coi virtuosismi, a strafare. Ciononostante i nostri grtrndi critici cinematografici non si sono accorti di niente, intenti com'erano a valutare le inquadrature della regia, i colori della fotografia, la recitazione di Toni Hanks e di Robin Wright. Specialmente di Robin Wright.
    La mistificazione sulla politica interna americana è dunque generalizzata.

  2. #2
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    JEAN SEBERG

  3. #3
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  4. #4
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    USIA = "United States Information Agency" Organo di stato creato nel 1953 si occupa di trasformare Hollywood in uno strumento di propaganda

  5. #5
    Non sono d'esempio in nulla
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    Però queste osservazioni molto interessanti sono valide prevalentemente per il "mondo" USA, meno per gli Europei. Alla fine il film ha come filo l'amore di Forrest verso Jenny...penso che questo sia quello che per il cittadino non-USA medio rimanga davvero in mente.

  6. #6
    email non funzionante
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    da ricordare anche l'amico negro mezzo scemo di Forrest, simbolo di integrazione, che riscatta il passato kukluxklanico della famiglia. Nemesi: alla fine la madre negra del deficiente si fa servire come una signora ...da una bianca. Il torbido sogno di vendetta dei negri americani sui bianchi.

  7. #7
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    Predefinito Re: Rai uno 6 apr05 : va in onda Forrest Gump

    Originally posted by Jenainsubrica
    "FORREST GUMP" un film inquietante
    ...giovani contestatori del '68 invece sono potentemente diffamati: hipI)ic.c promiscui e drogati, protestatari per noia e per moda. Il ragazzo di Jenny gioca a fare il rivoluzionario (la capigliatura), è comunista e segretario della tal cellula, cd è violento, la picchia provocando la reazione del vero americano Forrest
    Premesso che non ho mai visto questo film, il passaggio citato sopra è pienamente condivisibile, secondo me. Oppure per voi non è così? E ovviamente la stessa cosa si applica in pieno alle masse di odierni giovinastri da cesso sociale, che vorrebbero scimmiottare i loro modelli sessantottardi.

  8. #8
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    Predefinito Re: Re: Rai uno 6 apr05 : va in onda Forrest Gump

    Originally posted by halexandra
    Premesso che non ho mai visto questo film, il passaggio citato sopra è pienamente condivisibile, secondo me. Oppure per voi non è così? E ovviamente la stessa cosa si applica in pieno alle masse di odierni giovinastri da cesso sociale, che vorrebbero scimmiottare i loro modelli sessantottardi.


    Ovviamente sì

    L'unica rivoluzione giovanile possibile è quella etnoidentitaria, meglio conosciuta come etnonazionalista.

    I wandervogel tedeschi già ad inizio xx secolo erano culturalmente ,

    programmaticamente,

    spiritualmente

    (non erano molto cattolici bensì paganeggianti, ma pazienza, bhè
    in fondo ti assomigliavano un po' halexandra)

    avanti anni luce

    rispetto a quei tre pagliacci di 68tini, che non sono riusciti
    a creare una società opposta,

    ma solo la caricatura ridicola e nefasta di una società opposta.

    Per il resto si sono persi nei sogni senza speranza della droga ,della multirazzialità e dell'ateismo(che è materialista come il materialismo da loro tanto odiato)



    Quello che premeva sottolineare all'autore di quel pezzo è che la propaganda U$A vuol far credere che non sia possibile cambiare nulla, mentre non è così.
    e la soluzione non ha nè colore rosso, nè nero, nè tricolore.
    Lo so.
    Adesso
    lo so.

  9. #9
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    Predefinito Re: Re: Re: Rai uno 6 apr05 : va in onda Forrest Gump

    Originally posted by Jenainsubrica
    Ovviamente sì

    L'unica rivoluzione giovanile possibile è quella etnoidentitaria, meglio conosciuta come etnonazionalista.

    I wandervogel tedeschi già ad inizio xx secolo erano culturalmente ,

    programmaticamente,

    spiritualmente

    (non erano molto cattolici bensì paganeggianti, ma pazienza, bhè
    in fondo ti assomigliavano un po' halexandra)

    avanti anni luce

    rispetto a quei tre pagliacci di 68tini, che non sono riusciti
    a creare una società opposta,

    ma solo la caricatura ridicola e nefasta di una società opposta.

    Per il resto si sono persi nei sogni senza speranza della droga ,della multirazzialità e dell'ateismo(che è materialista come il materialismo da loro tanto odiato)



    Quello che premeva sottolineare all'autore di quel pezzo è che la propaganda U$A vuol far credere che non sia possibile cambiare nulla, mentre non è così.
    e la soluzione non ha nè colore rosso, nè nero, nè tricolore.
    Lo so.
    Adesso
    lo so.
    _________________________________________________

    Conosco abbastanza bene l'America, ci ho vissuto per un anno in California ed ho degli amici a Berkeley.

    Non condivido la tua lettura di un film come 'Forrest Gump'.
    Certo, i servizi USA sono anche molto peggio di come li descrivi tu...

    Comunque, Forrest Gump, è un gran bel film che NULLA ha a che vedere con un ipotetico messaggio politico. Potrà sembrarti strano, ma è un film pieno di elementi buddhisti. Uno su tutti, l'"impermanenza" dei fenomeni, 'mujo', nulla dura per sempre.
    Un'altro elemento 'teoretico' buddhista, la 'coproduzione condizionata' detta anche 'origine dipendente', dei fenomeni, quella che determina la loro concatenazione causale, 'pratitya-samutpada'.

    Quando Forrest Gump, si trova di fronte a qualsiasi insormontabile problema per lui, lo affronta con tutto se stesso lasciando perdere qualsiasi altra cosa. Questo per il buddhismo è il senso della vita.
    Per un buon motivo, puoi anche "correre" per tre anni e mezzo..o meditare per tre anni, tre mesi e tre giorni come avviene nella scuola Kagyu del buddhismo tibetano.

    E' un film completamente buddhista, il regista ha attinto a piene mani in quell'ambito cercando di "vestirlo" dell'America degli anni settanta, se ci fai caso ne mostra anche le enormi problematiche.

    Il finale di quel film, è un vero colpo da maestro:
    l'Impermanenza, tu puoi essere chi vuoi, puoi avere compiuto le cose più grandi, alla fine sei sempre solo di fronte a te stesso, di fronte al tuo destino (karma), che viene da lontano.

    Forrest Gump, non è un film politico. E' un film sul senso, sul significato del vivere, che alla fine è KU, emptiness, Vacuità Fondamentale dell'Universo.

  10. #10
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    Ehmm Ehmm, precisazione : l'articolo non è mio ma di Jhon Kleeves.

    Bhà, siamo sicuri che la propaganda non abbia funzionato?

    P.S : il buddismo..... è eresia

 

 
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