Gli anni della crisi della Prima Repubblica azzerarono il profilo della «lottizzazione» proporzionalistica della Rai e introdussero nei suoi assetti la logica spietata del bipolarismo ma non smentirono, anzi accentuarono, la divaricazione tra controllo dei gangli della tv di Stato e risultati elettorali effettivamente conseguiti. Tra il ’93 e il ’94, con la Rai dei «professori», i tg e i talk show politici, forse fiutando i venti della stagione «nuovista», vennero affidati quasi esclusivamente a esponenti della sinistra. Eterogenesi dei fini: vinse, avventurosamente ma vinse, Berlusconi.