PAPA/ CUBA, FIDEL: BUSH IPOCRITA, PIANGE LACRIME DI COCCODRILLO
08/04/2005 - 214
E invita al rispetto per tutte le fedi religiose
L'Avana, 8 apr. (Ap) - Bush? Ha pianto solo lacrime di coccodrillo per la morte di quel Papa che ha detto no alla sua guerra in Iraq. Questo il commento del leader cubano Fidel Castro, che ha duramente criticato la presenza del presidente Usa George W. Bush alle esequie solenni di Giovanni Paolo II oggi a Roma.
"E' andato lì a piangere davanti a Giovanni Paolo II, che è stato contro la guerra, che ha così condannato l'ordine mondiale imposto dal suo impero, che ha così condannato il consumismo", ha detto oggi nel suo discorso Castro. "Quanto - ha aggiunto - andremo avanti con l'ipocrisia in questo mondo? A mio parere è stato un insulto alla memora di Giovanni Paolo II".
Il discorso di Fidel ha avuto una durata "alla Fidel": cinque ore. E' stato teletrasmesso in diretta dalla Tv di stato nell'isola. Castro ha dedicato questo discorso alla figura di Karol Wojtyla.
Ne ha lodato la sua compassione per i poveri, la sua politica contro la guerra e il suo rigetto dell'embargo Usa nei confronti di Cuba. Il "Lider Maximo" ha inoltre detto di aver trovato più somiglianze che differenze nel suo incontro con Wojtyla e ha voluto sottolinrare che è stata la religione, non la politica, la base dell'opposizione del Papa al comunismo.
"E' vero che il Papa è stato molto critico rispetto al comunismo", ha ammesso Fidel. "Ma - ha aggiunto - è stato anche molto critico nei confronti del sistema capitalista".
Castro ha rievocato in maniera commossa la visita del 1998 del Papa a Cuba. "Non venne qui con l'intenzione di distruggere la rivoluzione", ha detto l'anziano leader cubano. D'altronde, secondo Castro, il ruolo del Papa nella fine del regime socialista in Polonia non è stato così fondamentale come si pensi. "Se un giorno il socialismo cubano dovesse cadere, non ci sarebbe nessun altro da accusare che noi stessi", ha spiegato Fidel.
Castro ha anche toccato note più personali, ricordasndo di essere cresciuto da bambino in una famiglia religiosa e di aver frequentato le scuole cattoliche, tra cui una gestita dai Gesuiti. "Non avevo attorno degli atei", ha detto il Lider Maximo. Ma i metodi d'insegnamento e il suo "carattere ribelle", ha raccontato ancora, l'hanno allontanato dalla religione. "Nessuno - ha chiosato Fidel - può forzarmi a credere in qualcosa".
Il presidente ha invitato i cubani a rispettare tutte le religioni, e anche l'ateismo, affermando che "questi sono affari personali per ognuno e tutte le fedi richiedono il massimo rispetto".
Castro ha fatto togliere dalla costituzione cubana i riferimenti all'ateismo di stato nel 1991 e ha permesso ai credenti di accedere al Partito comunista. Fidel, in un primo momento, ha espresso il desiderio di recarsi a Roma per le esequie solenni di Karol Wojtyla. Poi ha rinunciato, ma ha partecipato alla messa solenne che si è tenuta all'Avana in onore del Papa.