PAPA/ WOJTYLA FACEVA MIRACOLI, ESISTE DOCUMENTAZIONE IN VATICANO
Per anni è stato uno dei segreti meglio custoditi
Città del Vaticano, 8 apr. (Apcom) - E' stato uno dei segreti meglio
conservati in Vaticano, sul quale i più stretti collaboratori del
Papa hanno sempre cercato di non far trapelare nulla: il pontefice è stato il tramite della guarigione di molte persone malate, sanate grazie alle sue preghiere. Insomma, miracoli, anche se la
parola 'miracolo' viene pronunciata a mezza voce, per prudenza e
riserbo. Da tempo, secondo quanto si apprende dal figlio di una
signora gravemente malata di cancro e guarita inspiegabilmente due anni fa dopo aver partecipato ad una messa mattutina celebrata dal pontefice defunto. A questo signore - che vuole mantenere l'anonimato - il segretario di Wojtyla, don Stanislao, qualche tempo dopo, saputo della guarigione della madre, lo fece partecipe del segreto: Wojtyla intercedeva per le guarigioni e più avanzava la sua infermità, disse Stanislao, più aumentavano le grazie dal Cielo. Pare che di queste guarigioni qualcuno in Vaticano abbia tenuto un meticoloso 'conteggio', in base alle segnalazioni che via via arrivavano: sarebbero decine e decine. Un 'saggio' dell'azione taumaturgica esercitata da Giovanni Paolo II si è avuta anche in questi giorni poiché davanti alla salma sono arrivati anche tanti 'miracolati'. E' il caso di un militare indiano, Kados, claudicante, che ha sopportato stoicamente 12 ore di fila prima di poter vedere il corpo del pontefice a San Pietro e pregare davanti ad esso. "Non potevo camminare a causa di un trauma alla schiena,
oggi grazia la Papa Grande posso farlo, come vedi" ha confessato al giornalista. "Non potevo non venire qui e dire grazie a questo santo
uomo".
Dal Messico, invece, una famiglia della diocesi di Zacatenas ha
fatto sapere che loro figlio più piccolo di 4 anni all'epoca dei
fatti, è guarito da una leucemia. Non aveva più speranza, i medici
lo avevano dato per spacciato quando nel 1990, in occasione della visita di Giovanni Paolo II in Messico, il Papa lo baciò in mezzo alla folla e gli sussurrò qualcosa all'orecchio. Il bimbo era
completametne calvo per via dei cicli di chemio. Da allora, afferma
il cardinale Lozano Barragan, testimone dell'episodio, "qualcosa è
successo. Il bambino ha ricominciato a mangiare e ha recuperato la salute senza alcun trattamento. E' una storia meravigliosa".
Sull'episodio la diocesi di Zacatenas dispone di documenti e si
tiene pronta a fornire la propria testimonianza nel caso si aprirà
il processo di beatificazione.
Anna Timpu, 37enne rumena di Bakau, offre un altro esempio della santità del Papa. "Quando è iniziata la sua agonia, ho pregato tanto per lui. In quei giorni ero disperata e lui mi ha aiutata. Ero senza lavoro. L'ho pregato con grande intensità e il giorno dopo ho trovato un datore di lavoro disposto ad offrirmi un posto; lo stavo cercando da mesi. E ho pianto di gioia. E so con certezza, e ne sono convinta, che quello che mi è accaduto non è frutto del caso. Lo devo solo a lui: Wojtyla".
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Nulla di ufficiale, naturalmente.
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