Illy scrive a Pisanu: «Così altera il concetto di dignità della persona»
Trieste
Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy ha espresso parere negativo, in una lettera inviata al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, dell'Amministrazione all'istituzione di un Centro di identificazione nell'ex caserma Polonio a Gradisca d'Isonzo (Gorizia), previsto nell'ambito dell'applicazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione. «Il Centro di identificazione, così come prefigurato - sottolinea Illy nella missiva, resa nota ieri a Trieste - si presenta come una struttura in cui si attua una limitazione della libertà personale, alterando quel concetto di dignità della persona che invece deve essere alla base dell' organizzazione della vita quotidiana di tali centri».
Dopo aver ricordato che i Centri di identificazione «hanno natura differente rispetto ai Centri di permanenza temporanea», il presidente regionale ricorda che «si sono già espressi in senso negativo anche il Consiglio di Stato e la Conferenza Unificata (cui partecipano, con lo Stato, le Regioni e le Autonomie locali), avanzando perplessità in merito alle modalità di gestione dei Centri di identificazione così come previsti nella norma regolamentare». «Ritengo - continua Illy nella lettera a Pisanu - che vi possano essere pochi dubbi sul fatto che la struttura dell'ex caserma Polonio si avvii in effetti a divenire un unico centro polifunzionale, come citato nella stessa nota ministeriale, nel quale viga per tutti, per legge o nei fatti, la limitazione della libertà personale».
Secondo il presidente, inoltre, «l'allargamento dell'Unione europea alla Slovenia ha fatto sì che i confini orientali del territorio nazionale e, quindi, la regione Friuli Venezia Giulia non siano più in situazione di emergenza clandestini come nel recente passato, grazie anche all'ottima collaborazione sviluppata con la stessa Slovenia». Illy torna quindi a chiedere una risposta sulle procedure che hanno portato all'individuazione di Gradisca come sito idoneo all'istituzione di un Centro di permanenza temporanea. In riferimento alla risposta data dal sottosegretario Saponara all'interrogazione dei senatori Budin e Guerzoni, nella quale si asserisce che la Regione avrebbe dato «parere tecnico favorevole al progetto strutturale predisposto», Illy precisa infine al ministro che «tale affermazione è inesatta, perché il parere espresso dagli uffici regionali era un parere tecnico obbligatorio reso solo in relazione alle norme sull'osservanza delle disposizioni sul rischio sismico».