Castelli accusa la Francia: "Ospita i terroristi"
Il ministro della Giustizia intervistato da Radio Padania: "Siamo stati demonizzati per aver detto no al mandato d'arresto europeo e la Francia ospita parecchi brigatisti italiani e non li consegna".
ROMA - "Siamo stati demonizzati per aver detto no al mandato d'arresto europeo e uno dei Paesi più
convintamente favorevoli a questa misura è la Francia, che ospita parecchi brigatisti italiani e non li consegna". Intervistato da Radio Padania proprio nelle ore in cui l'Italia abbandona polemicamente il salone del libro di Parigi, il ministro della Giustizia Roberto Castelli lancia un duro attacco oltralpe, parlando dell'omicidio del professore bolognese Marco Biagi. "Parigi è un rifugio sicuro per molti latitanti che hanno commesso gravissimi delitti in Italia. E' un paradosso: coloro che fanno azioni condannabili, ovvero proteggono terroristi che hanno commesso in Italia gravissimi delitti, si schierano poi a parole per la
democrazia e condannano noi che siamo le vittime dei delitti commessi dai latitanti da loro ospitati".
"In Italia il clima politico è molto pesante - ha continuato il guardasigilli, che ha voluto però citare anche i momenti più costruttivi che si sono registrati nelle ultime ore - Un segno molto positivo c'è stato ieri in Parlamento nel dibattito sul provvedimento che modifica le norme per l'elezione del Csm: maggioranza e opposizione si sono confrontate, le critiche dell'opposizione sono state molto dure, ma tutto si è svolto nel rispetto delle regole. Correttezza e lealtà anche nella contrapposizione, questo il messaggio che le forze
politiche democratiche devono diffondere con i loro comportamenti''.
Il commento sul comportamento dei mass media è molto critico: "I media e la tv spesso non mantengono una posizione di imparzialità nell'informazione e nella comunicazione - ha detto Castelli - e questo non consente ai cittadini di formarsi una propria opinione basandosi sulla verità dei fatti. Nel caso della riforma dell'articolo 18 ha prevalso la disinformazione, ma in questo i sindacati hanno avuto e continuano ad avere una grossa
responsabilità: ai cittadini sono state raccontate bugie in totale malafede".
"Il governo italiano - ha attaccato il ministro Castelli - è vittima di attacchi pesanti e forsennati. I nostri programmi non piacciono alla sinistra. Questo è normale. Ma c'è una sinistra che ora ha gettato la maschera, è la sinistra antidemocratica, che peraltro è sempre esistita e che non ha nulla a vedere con esponenti come Fassimo, D'Alema e Rutelli che sono dei sinceri democratici e che proprio per questo vengono messi sotto accusa da quella larga parte della sinistra che democratica non è.Avevo evocato la possibilita' di un risveglio del terrorismo in Italia. Sono stato un facile profeta.Due giorni dopo quella mia dichiarazione scoppiò la bomba al Viminale, ora l'omicidio Biagi. Una parte dell'opposizione è allo
sbando e pendola tra desiderio di rivalsa e dubbio sulla scelta di campo".
(22 MARZO 2002; ore 169)
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