Stefano Folli è un commentatore intelligente. Oggi pubblica sul 24 Ore un commento sulla crisi di governo.
Dice quello che scrivono anche altri commentatori su altri giornali ma io voglio citare Folli perchè non c'è dubbio che sangue repubblicano scorra nelle sue vene.
Ebbene, Folli dice che Berlusconi si sarebbe già dovuto dimettere una volta persi i ministri della UDC. Che questo rimanere in sella col cavallo azzoppato è quanto meno insolito.
La sensibilità istituzionale non è la dote principale del Premier.
Da tempo gira una barzelletta secondo cui Berlusconi si candiderebbe a Papa con il nome di "Pio Tutto". Forse è eccessivo ed è più calzante il titolo "Non mollo niente".
A suo confronto Massimo D'Alema, che si dimise per un voto regionale contrario, pare quasi un Lord inglese. Berlusconi lascia Roma per una località imprecisata senza neppure aver conferito col Presidente Ciampi. Vuoi vedere che serve un voto di sfiducia alle Camere e che quello non si dimette neppure dopo il voto di sfiducia?
Intanto è cominciata la campagna delle insinuazioni telecomandate. Scrive l'Opinione:
"Ma tutto potrebbe cambiare se De Michelis ottenesse un dicastero e Follini riuscisse a sostituire Buttiglione e Giovanardi con due fedelissimi".
Fantastico. Vabbè che sono socialisti e democristiani ma non esageriamo con le insinuazioni telecomandate.
Cybercat