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  1. #1
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    Predefinito Una domanda sulla visione ortodossa del Vescovo di Roma

    Volevo avere una conferma di ciò che personalmente ho compreso della visione ortodossa del pontefice romano. Se ho ben compreso, il "primato di Pietro" del quale parlano i Vangeli è riconosciuto dalla dottrina ortodossa come una sorta di primus inter pares, qualifica che si tramanda da Pietro anche ai successivi vescovi di Roma. Il punto di disaccordo tra Chiesa d'Occidente e Chiesa d'Oriente sarebbe nella successiva rielaborazione occidentale della figura del pontefice romano (culminata con il dogma dell'infallibilità), che costituisce uno dei punti di rottura fondamentali tra le due confessioni. Pertanto, se un domani le Chiese d'Occidente ritornassero all'Ortodossia, da parte della Chiese d'Oriente vi sarebbe nuovamente il riconoscimento del vescovo di Roma (questa volta ortodosso) come primus inter pares.
    Vi prego, se ho mal compreso, di correggermi e di aiutarmi a capire la questione.

    Grazie, e un saluto a tutto il forum.
    Talib
    “Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”

    Proverbio arabo

  2. #2
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    Predefinito

    Rimando al tread aperto sul primato.

  3. #3
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    Purtroppop non riesco a trovarlo
    “Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero”

    Proverbio arabo

  4. #4
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    Originally posted by Talib
    Purtroppop non riesco a trovarlo
    L'ho cercato, ma non lo trovo più neanche io...

    Trovi qualcosa in questa pagina:

    http://www.orthodoxia.it/orth_chiesa.php


    p. Daniele
    p. Daniele Marletta
    www.orthodoxia.it

  5. #5
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    Facciamo il punto.

    Concilio di Nicea - 325

    VI. Della precedenza di alcune sedi, dell'impossibilità di essere ordinato vescovo senza il consenso del metropolita

    In Egitto, nella Libia e nella Pentapoli siano mantenute le antiche consuetudini per cui il vescovo di Alessandria abbia autorità su tutte queste province; anche al vescovo di Roma infatti è riconosciuta una simile autorità. Ugualmente ad Antiochia e nelle altre province siano conservati alle chiese gli antichi privilegi. Inoltre sia chiaro che, se qualcuno è fatto vescovo senza il consenso del metropolita, questo grande sinodo stabilisce che costui non debba esser vescovo. Qualora poi due o tre, per questioni loro personali, dissentano dal voto ben meditato e conforme alle norme ecclesiastiche degli altri, prevalga l'opinione della maggioranza.

    VII. Del vescovo di Gerusalemme

    Poiché è invalsa la consuetudine e l'antica tradizione che il vescovo di Gerusalemme riceva particolare onore, abbia quanto questo onore comporta, salva sempre la dignità propria della metropoli.

    Concilio di Costantinopoli I - 381

    II. Del buon ordinamento delle diocesi, e dei privilegi dovuti alle grandi città dell'Egitto, di Antiochia, di Costantinopoli; e del non dover un vescovo metter piede nella chiesa di un altro

    I vescovi preposti ad una diocesi non si occupino delle chiese che sono fuori dei confini loro assegnati né le gettino nel disordine; ma, conforme ai canoni, il vescovo di Alessandria amministri solo ciò che riguarda l'Egitto, i vescovi dell'Oriente, solo l'oriente, salvi i privilegi della chiesa di Antiochia, contenuti nei canoni di Nicea; i vescovi della diocesi dell'Asia, amministrino solo l'Asia, quelli del Ponto, solo il Ponto, e quelli della Tracia, la Tracia.

    A meno che vengano chiamati, i vescovi non si rechino oltre i confini della propria diocesi, per qualche ordinazione e per qualche altro atto del loro ministero. Secondo le norme relative all'amministrazione delle diocesi, è chiaro che questioni riguardanti una provincia dovrà regolarle il sinodo della stessa provincia, secondo le direttive di Nicea. Quanto poi alle chiese di Dio fondate nelle regioni dei barbari, sarà bene che vengano governate secondo le consuetudini introdotte ai tempi dei nostri padri.

    III. Che dopo il vescovo di Roma, sia secondo quello di Costantinopoli

    Il vescovo di Costantinopoli avrà il primato d'onore dopo il vescovo di Roma, perché tale città è la nuova Roma.


    Concilio di Efeso 431


    CHE I VESCOVI DI CIPRO PROVVEDANO ALLE LORO CONSACRAZIONI

    Il santo vescovo Regino e i reverendissimi vescovi della provincia di Cipro che sono con lui, Zenone ed Evagrio, hanno fatto presente un fatto nuovo contrario alle costituzioni ecclesiastiche e ai canoni dei santi padri che coinvolge la libertà di tutti. A mali comuni si richiedono più efficaci rimedi, onde evitare maggiori danni. Se non è uso antico che il vescovo di Antiochia faccia in Cipro le consacrazioni come hanno dimostrato con i loro opuscoli e con la propria voce i religiosissimi uomini che si sono presentati a questo santo sinodo, coloro che sono preposti alle sante chiese di Cipro avranno tranquillità e sicurezza, secondo i canoni dei santi e venerandi padri, facendo le consacrazioni dei reverendissimi vescovi da se stessi, secondo l'antica consuetudine. Queste stesse norme verranno osservate anche per le altre diocesi e ovunque, per ogni provincia; cosicché nessuno dei venerabili vescovi possa appropriarsi di una provincia che un tempo non fosse sotto la sua autorità o di coloro che governarono prima di lui. In caso, poi, che uno se ne sia impadronito e l'abbia ridotta sotto la sua giurisdizione con la violenza, deve senz'altro restituirla, perché non siano trasgrediti i canoni dei padri e, sotto l'apparenza del servizio di Dio non si introduca a poco a poco e di nascosto la vanità della umana potenza, né avvenga che senza accorgerci, a poco a poco perdiamo la libertà, che ci ha donato col suo sangue il Signore nostro Gesù Cristo, il liberatore di tutti gli uomini. E’ sembrato bene dunque a questo sinodo santo e universale, di conservare a ciascuna provincia puri e intatti i propri diritti, che ciascuna ha avuti fin dal principio, secondo la consuetudine antica, e che il metropolita abbia facoltà di addurre la documentazione necessaria per la sicurezza della sua provincia. Che se qualcuno adducesse documenti in contrasto con quanto è stato ora stabilito, questo santo e universale sinodo dichiara nullo tutto ciò!

    Concilio di Calcedonia - 451



    XXVIII.
    Voto sui Privilegi della sede di Costantinopoli

    Seguendo in tutto le disposizioni dei santi padri, preso atto del canone [III] or ora letto, dei 150 vescovi cari a Dio, che sotto Teodosio il Grande, di pia memoria, allora imperatore si riunirono nella città imperiale di Costantinopoli, nuova Roma, stabiliamo anche noi e decretiamo le stesse cose riguardo ai privilegi della stessa santissima chiesa di Costantinopoli, nuova Roma. Giustamente i padri concessero privilegi alla sede dell'antica Roma, perché la città era città imperiale. Per lo stesso motivo i 150 vescovi diletti da Dio concessero alla sede della santissima nuova Roma, onorata di avere l'imperatore e il senato, e che gode di privilegi uguali a quelli dell'antica città imperiale di Roma, eguali privilegi anche nel campo ecclesiastico e che fosse seconda dopo di quella. Di conseguenza, i soli metropoliti delle diocesi del Ponto, dell'Asia, della Tracia, ed inoltre i vescovi delle parti di queste diocesi poste in territorio barbaro saranno consacrati dalla sacratissima sede della santissima chiesa di Costantinopoli. E’ chiaro che ciascun metropolita delle diocesi sopraddette potrà, con i vescovi della sua provincia, ordinare i vescovi della sua provincia, come prescrivono i sacri canoni; e che i metropoliti delle diocesi che abbiamo sopra elencato, dovranno essere consacrati dall'arcivescovo di Costantinopoli, a condizione, naturalmente, che siano stati eletti con voti concordi, secondo l'uso, e presentati a lui.


    Niente altro nei sette santi Concili.

    Ogni provincia è autocefala, anche la piccolissima di Cipro, senza intervendo estraneo, tranne quelli ben precisati per Alessandria, Roma e Costantinopoli, senza però che si parli nè di successione petrina nè tantomeno di vicariato di Cristo.

    Per gli ortodossi dunque il papa - se fosse ortodosso - sarebbe il vescovo della antica Roma - con i privilegi sopra esposti. Niente di più.

  6. #6
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Predefinito Sia lodato Gesù Cristo

    Mi chiamo Caterina e sono Cattolica, precisamente una laica dell'Ordine di san Domenico, i Domenicani.......
    Sono sposata e abbiamo due figli, mi rallegro di trovare un forum serio come il vostro..... e vi ringrazio per l'opportunità che mi date di scambiare con voi quanto ci unisce.

    Vorrei soffermarvi a riflettere quanto riportato dal famoso Concilio da voi citato che dice:

    ........
    III. Che dopo il vescovo di Roma, sia secondo quello di Costantinopoli

    Il vescovo di Costantinopoli avrà il primato d'onore dopo il vescovo di Roma, perché tale città è la nuova Roma.
    ............

    Sono d'accordo con voi....... l'apice della questione sull'infallibilità ha portato ad un asprosità che dovremo, da parte proprio nostra, rivedere........ ed infatti l'Enciclica Ut unum Sunt di Papa Giovanni Paolo II riporta chiaramente l'invito a formare una Commissione mista per rileggere questo ruolo e trovare una strada di maggior comprensione........Commissione che quanto mi risulta esiste ed è all'opera, indubbiamente non è un compito facile, ma la promessa di Gesù in qualche modo si avvererà.......

    Inoltre consideravo a come per la prima volta dopo molti secoli il patriarca di Costantinopoli, S.B. Bartolomeo I abbia partecipato non solo ai funerali di Papa Wojtyla, ma si è anche affacciato con lui dalla Loggia centrale della Basilica per dare INSIEME per la prima volta la comune Bendezione apostolica Urbi et Orbi......segni che indubbiamente porteranno i loro frutti.....

    Così come la presenza del metropolita Kiril, della Chiesa Ortodossa russa, capo del Dipartimento per le relazioni con l’estero del Patriarcato di Mosca e l’arcivescovo di Atene e capo della Chiesa Ortodossa greca, S.B. Chstodoulou, presenti alle ultime funzioni, fanno ben sperare che qualcosa oggi con Benedetto XVI potrà accadere..........

    Fraternamente Caterina LD
    Fraternamente Caterina
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  7. #7
    memoria storica
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    Predefinito

    Originally posted by Talib
    Purtroppop non riesco a trovarlo
    guarda: dovrebbe essere questo:

    http://www.politicaonline.net/forum/...6132#post26132

  8. #8
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    Predefinito

    Cara amica cattolica, tutti noi vorremmo ritrovare un occidente ritornato all'unità.
    Solo che la strada che si sta conducendo non porterà a nulla. Il fatto che il patriarca Bartolomeo abbia assistito ai funerali del papa è un gesto di amicizia e di condoglianze, ma il fatto che più volte abbia compiuto "insieme" al papa ufficii sacri (come la benedizione urbi et orbi a cui ti riferisci, e non solo) questo agli occhi di molti ortodossi è solo una grave violazione dei sacri canoni che proibiscono celebrazioni di preghiera comuni con gli eterodossi. Molte Chiese ortodosse si sono spaccate su questo punto non riconoscendo in un patriarca che si comporta così un vero Vescovo ortodosso. Non credo che sia creando nuove divisioni che si ritrova l'unità. L'unico papa che aveva iniziato l'unica via veramente percorribile era stato Paolo VI il quale, in occasione di un anniversario del Concilio di Lione evitò accuratamente di chiamarlo "ecumenico" e distinse tra i primi sette concilii della Chiesa indivisa e gli altri indetti solo dai cattolici che chiamò "generali". Se i conclii successivi ai sette non sono ecumenici le loro dogmatizzazioni sono un nulla e quindi si può ripartire da dove si era insieme ossia dall'VIII Concilio dove Giovanni VIII papa dell'antica Roma e Fozio Patriarca della Nuova Roma insieme agli altri Patriarchi Ortodossi condannarono con anatema l'aggiunta dl "Filioque" nel Simbolo Niceno-Costantinopolitano. Papa Giovanni VIII morì martire, ucciso dai sicari di Carlo il Grosso che mal vedeva la riunificazione con Costantinopoli che i Carolingi erano riusciti aspezzare col papa fantoccio nelle loro mani Nicola I.

    Ebbene questo papa dimenticato a tal punto che si è generata la leggenda della "papessa Giovanna" è proprio il punto da cui bisogna ricominciare.
    Un grande storico della Chiesa, cattolico, denunciando le mistificazioni infentate sulla sua figura e che tuttora si trovano scritti in molti libri (ma non in quelli più seri anche di parte cattolica), Dvornik, lo indicò come l'ultimo papa veramente ortodosso.
    Ripartiamo da lui.

  9. #9
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Predefinito Ringrazio ^__^

    Caro amico in Cristo, Silvano, ringrazio per la esauriente risposta..... indubbiamente concordo anch'io contro il pericolo di un ecumenismo superficiale.......
    Concordo anche sull'opera ispirata di Paolo VI, ma ritengo che il pensare di annullare la storia non servirebbe a nulla, cioè...ritornare in sostanza indietro cancellando mille anni sarebbe come ammettere che per mille anni l'uomo (Occidente Oriente che sia) possa in qualche modo essersi preso "gioco" di Dio e dello Spirito Santo che comunque sia sappiamo essere presente ed opernate in entrambi le Chiese di Apostolica Successione.....

    Indubbiamente quel che si sta creando da voi è un pò come i "Tradizionalisti" di casa nostra i così detti Lefebvriani..... i quali non hanno accettato l'apertura della Chiesa come una parte del mondo Ortodosso non vede di buon occhio l'apertura di Costantinopoli (mi piace chiamarla così mi fa ricordare quando ancora eravamo uniti)

    Io non so in quale modo Gesù applicherà il Suo desiderio di Unità della Chiesa, ma una cosa so, che il fronte evangelico occidentale non potrà che vivere "malamente" la fede in Cristo se continuiamo le divisioni..... Mi tornano a mente le parole di Gesù "Fa che siano una cosa sola perchè il mondo creda..." questo significa che fino a quando manterremo volontariamente la disunione, il mondo stesso per colpa nostra, avrà difficoltà di credere....

    La Chiesa è un mistero, decifrarla e decifrarne l'unità esclusivamente a colpi di responsabilità di qua o di la io non credo che potrà aiutare alla causa cristiana nè all'uomo stesso in balia oggi di venti gravi come l'aborto, l'eutanasia, le coppie omosessuali e così via......
    Credo che almeno da questi punti si potrà partire insieme.......

    Vorrei solo chiarire un aspetto di Papa Giovanni VIII il quale non fu affatto confuso con la leggenda della papessa.... Papa Giovanni VIII comunque si prodigò per conservare alla Santa Sede l'autorità che i suoi predecessori le avevano procurata.
    Roma era dilaniata da disordini intestini e Giovanni VIII, per riceverne l'aiuto, incoronò imperatore Carlo II il Calvo (875) e dopo la sua morte Carlo III il Grosso (881). Chiesto invano l'aiuto ai carolingi per combattere contro i saraceni, prese lui stesso il comando di una piccola flotta e sconfisse gli infedeli. Ma fu una vittoria fallace perché in seguito dovette corrispondere loro un forte tributo annuo per mantenere la pace. Lo si accusa di essere stato dominato da una donna: la papessa Giovanna. Fu sepolto in S. Pietro.
    Criticabile o meno le sue gesta non dimentichiamo che dovette affrontare l'invazione dei musulmani.....

    La Papessa Giovanna è generalmente considerata dagli storici come un mito, probabilmente originato dalla satira anti-papale, che ottenne un qualche grado di plausibilità a causa di certi elementi genuini contenuti nella storia, nel primo Medioevo divenne un romanzo di grande successo a causa proprio di un domenicano che ne divulgò le gesta.

    Chiusa questa parentesi storica vorrei condividervi l'ottimismo di un Vescovo della Chiesa Ortodossa....ringraziandovi per l'ospitalità che mi avete concesso....

    Fraternamente Caterina LD

    Il vescovo Hilarion Alfeyev, rappresentante della Chiesa ortodossa russa presso le Istituzioni Europee, sostiene in un messaggio inviato a ZENIT che Benedetto XVI potrebbe essere il Papa che favorirà l’unità.

    “Forse sarà Benedetto XVI a realizzare la storica missione di riconciliare cattolici ed ortodossi per la difesa della cristianità contro la sfida del secolarismo militante”, ha affermato.

    Nel pomeriggio dell’elezione del nuovo Papa, il Vescovo di Vienna e dell’Austria ha tenuto una conferenza presso l’Università Cattolica di Friburgo, in Svizzera, in cui ha criticato il relativismo ed ha insistito “sulla necessità che i cattolici e gli ortodossi costituiscano in Europa un fronte comune contro di esso e creino un’alleanza paneuropea di cristianesimo tradizionale per difendere i valori spirituali e morali” (in riferimento anche al fallimento delle Chiese Evangeliche che in Svizzera hanno dato il loro sostegno al matrimonio fra omosessuali).

    Nel venire a sapere che il neoeletto al Soglio pontificio, il cardinal Joseph Ratzinger, è proprio un difensore di queste idee, la sua sorpresa è stata enorme.

    La prima cosa che il Vescovo ortodosso si aspetta è “che la Chiesa cattolica continui a preservare il suo insegnamento dottrinario e morale tradizionale senza arrendersi alle pressioni che provengono dai gruppi ‘progressisti’, che richiedono l’ordinazione delle donne, l’approvazione dei cosiddetti ‘matrimoni omosessuali’, l’aborto, la contraccezione, l’eutanasia, eccetera”.

    “In secondo luogo – ha spiegato a ZENIT –, spero che il nuovo pontificato sia caratterizzato da una svolta nelle relazioni tra la Chiesa Cattolica Romana e la Chiesa Ortodossa Russa, e che abbia luogo un incontro tra il Papa di Roma e il Patriarca di Mosca”.
    A livello teologico, il Vescovo russo ortodosso vorrebbe che venissero affrontati con i cattolici temi che si riferiscono all’“uniatismo, al primato e ad altre questioni teologiche ed ecclesiologiche che ancora ci dividono, ma non ci separano completamente”.

    Da parte sua, il Patriarca Alessio II di Mosca e di tutte le Russie ha inviato un messaggio a Benedetto XVI per congratularsi con lui, auspicando che il suo pontificato possa assistere allo “sviluppo di relazioni amichevoli tra le nostre Chiese ed il fruttuoso dialogo tra i cattolici e gli ortodossi”.

    “Credo che questo debba essere uno dei compiti principali della cristianità – ha aggiunto –. Le nostre Chiese, con la loro autorità e la loro influenza, devono unire i loro sforzi per predicare i valori cristiani all’umanità moderna, accogliendo la sfida europea”.

    “Il mondo secolare, perdendo le sue linee-guida spirituali, si trova, come mai prima d’ora, ad avere un estremo bisogno della nostra testimonianza comune. Spero che il servizio di Sua Santità contribuirà alla realizzazione di questo compito”, ha quindi concluso.

    **************
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  10. #10
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    mia cara "entrambe le chiese" non possono esistere, perchè nel simbolo di fede noi credialo la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica.
    Di due una è di troppo.

 

 
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