Originariamente Scritto da
FalcoConservatore
Hai giustamente elencato tutti gli elementi che depongono a favore di una prossima successione di Fini a leader del Popolo della Libertà, o, nel caso peggiore (quello di una frantumazione), della parte del PDL a lui favorevole.
Non ho nulla da ridire, perchè si tratta di uno scenario ragionevole, possibile, forse probabile, a cui manca però un pilastro fondamentale, in prospettiva determinante: il sostegno del popolo di centrodestra.
Ora, sono sicuro che Fini ha più sostenitori di quanto si pensi. Nei Fora virtuali c'è tutto questo astio contro il Presidente della Camera perchè i frequentatori sono solitamente i "puri e duri". Ma ad una fetta consistente di elettorato possono piacere gli afflati liberali. Fini può addirittura sperare in qualche consenso (d'opinione però, bisogna vedere se tradotto in voto reale nell'urna) da parte della sinistra moderata.
Questi afflati oggi però appaiono troppo liberali, troppo audaci. Non solo la Lega, ma svariati pezzi del PDL rifiuterebbero di introdurre norme di istituzionalizzazione delle coppie di fatto, di abrogazione del reato di clandestinità, e quant'altro. Insomma, Fini - nel caso in cui, finita l'era berlusconiana, si decidesse di convocare Primarie e Congresso - non vincerebbe, ma finirebbe in minoranza. Importante fin che si vuole, ma minoranza.
Io quindi mi aspetto un nuovo cambio di rotta in vista del 2013. Fini può diventare leader del centrodestra con un programma d'equilibrio. A quel punto si potrebbe pensare ad un PDL se non unito e concorde (non lo è neanche quello esistente ora) almeno fedele verso il suo nuovo Presidente, con il sostanziale via libera da parte di Berlusconi o dei berlusconiani.
E' chiedere tanto che Fini ritorni alla sede naturale, alla sintesi? Nessuno pretende che egli divenga un "Berlusconi-2", ma almeno un leader capace di non suscitare le perplessità e le ire di vasti gruppi cristiani e conservatori...