User Tag List

Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 51
  1. #1
    + Gothic +
    Data Registrazione
    01 Apr 2009
    Località
    Napoli
    Messaggi
    17,936
     Likes dati
    655
     Like avuti
    1,152
    Mentioned
    113 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Exclamation Il bipolarismo al tramonto

    SEGNALI A DESTRA (E A SINISTRA)

    Il bipolarismo al tramonto


    di Angelo Panebianco

    Corriere della Sera, 25 novembre 2009


    Prosegue il lento disfacimento della trama bipolare. Forse scopriremo in seguito che il bipolarismo (competizione e alternanza fra due schieramenti) ha rappresentato una parentesi nella storia repubblicana. Una parentesi che ha coinciso con l'era Berlusconi. E' iniziata con la «discesa in campo» del 1994 e finirà nell'istante in cui Berlusconi (inventore e federatore del centrodestra che non lascia eredi politici) uscirà di scena. Ma, contrariamente a ciò che pensano alcuni, la fine del bipolarismo non porterà stabilità. Verosimilmente, almeno per una lunga fase, accrescerà instabilità e ingovernabilità.

    L'ultimo scontro fra Gianfranco Fini e la Lega è solo un altro episodio che segnala il disfacimento in atto del bipolarismo. Che cosa ha detto in realtà Fini parlando di razzismo? Ha ribadito ciò che si sapeva, ossia che, quando Berlusconi se ne andrà, egli romperà l'alleanza con la Lega. Senza più federatore, il centrodestra si spaccherà: da una parte, presumibilmente, Tremonti e Bossi asserragliati nel fortilizio nordista, dall'altra parte ciò che resterà del fu-Popolo della Libertà. E qui entrano in gioco i calcoli (e le illusioni) di coloro che dall'esterno sperano in quel risultato. I calcoli, prima di tutto, del Partito democratico. Comprensibilmente, il neosegretario Bersani punta le sue carte sulla speranza che, dopo Berlusconi, il centrodestra si disintegri. Ciò che forse Bersani non considera è che la disgregazione del centrodestra scatenerebbe un terremoto anche nel centrosinistra. Le prime elezioni del post-Berlusconi le vincerà probabilmente il Partito democratico (per una ragione meccanica: vince chi aggrega i suoi, perdono quelli che vanno alle elezioni divisi) ma c'è la possibilità che si tratti di una vittoria di Pirro. Il tramonto del bipolarismo susciterà potenti spinte centrifughe dentro lo stesso Partito democratico. Sarà durissima governare con forti divisioni interne, con l'ingombrante alleanza del populismo autoritario di Di Pietro e con una parte assai significativa del Nord all'opposizione. E' difficile che possa essere un'esperienza lunga e di successo.

    Poi ci sono i calcoli di coloro che grazie alla disgregazione del centrodestra sperano di poter confezionare una grande formazione neo-centrista. E' il sogno della nuova Dc. Richiede un cambiamento di sistema elettorale (proporzionale con o senza sbarramento). L'illusione sta nel credere che un forte partito neo-centrista, magari pronto ad allearsi al Partito democratico in un nuovo «centrosinistra» (nell'accezione della Prima Repubblica), possa stabilizzarsi subito, senza passare per un lungo periodo di rodaggio. E senza fare i conti con il ruolo della Lega al Nord.

    Se finirà il bipolarismo, il periodo di instabilità che seguirà sarà, presumibilmente, assai lungo. Avremo per un certo tempo più disgregazioni che aggregazioni dentro il sistema politico. Uno scenario che potrà essere scongiurato solo se Tremonti, Fini e gli altri maggiorenti del centrodestra troveranno un nuovo punto di incontro. Oggi ciò appare, però, poco probabile. Né sembra che Berlusconi abbia la forza o la volontà per favorire una tale evoluzione. La fragilità della politica italiana sta nel fatto che i suoi equilibri poggiano interamente sulle spalle di un uomo solo. Quando egli uscirà di scena quegli equilibri salteranno. Dopo di che ci aspetterà, probabilmente, un'altra interminabile «transizione». In stile italiano.

    Angelo Panebianco


    Il bipolarismo al tramonto - Corriere della Sera
    Ultima modifica di Florian; 25-11-09 alle 10:35
    SADNESS IS REBELLION

  2. #2
    + Gothic +
    Data Registrazione
    01 Apr 2009
    Località
    Napoli
    Messaggi
    17,936
     Likes dati
    655
     Like avuti
    1,152
    Mentioned
    113 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Beh, penso che un editoriale del genere a firma dell'ottimo Angelo Panebianco sull'autorevole Corriere della Sera ci darà da parlare per molto tempo.

    Lo scenario è inquietante e quel che è peggio, dato praticamente per scontato. Una firma e un giornale del genere non si espongono così se non vi fossero ragioni pressocchè certe.

    Dunque, ricapitolando:

    1) Berlusconi si congeda e il PDL va a Fini.

    2) L'alleanza tra il PDL (finiano) e la Lega si tronca.

    3) Possibile una scomposizione del PDL che porti alcuni attuali membri del PDL (in primis Tremonti) a confluire nella Lega.

    4) La Lega diventa partito d'opposizione.

    5) Il PDL (o ciò che ne sarà rimasto) avrà meno numeri e accrescerà la sua dimensione "sudista".

    6) Certo l'affollamento di liste concorrenziali a destra.

    7) Certa la vittoria del centrosinistra.

    8) Possibile l'alleanza tra PD e UDC.

    9) Fine del bipolarismo.

    10) Inizia una nuova transizione politica.


    Se questo è il futuro che avremo, come pare probabile, Berlusconi avrà FALLITO. Tutti noi avremo FALLITO. Saranno stati 20 anni buttati nell'immondizia e ci troveremo forse peggio di prima.


    Per questo vorrei dire agli SFASCISTI che al seguito di un solo uomo stanno coscenziosamente buttando a mare un partito:

    Berlusconi è al tramonto, questo PDL è al tramonto

    e non lo salveremo certo aizzando gli uni contro gli altri, Berlusconi e Fini, il nord e sud, cattolici e laici...

    ...ancora, la Lega non è il PDL!!! Se si sta col PDL non si può ragionare da leghisti o avere un trattamento preferenziale per il partito di Bossi. Che ci sta portando alla tomba, perchè gli abbiamo ormai regalato il nord. Solo 3 anni fa la Lega aveva il 4%, oggi sta al 10% (una cosa allucinante!).

    Tremonti va a cazzi suoi. Brunetta va a cazzi suoi. Saranno in tanti che, uscito di scena Berlusconi, penseranno al loro beneamato cazzo! Alcuni torneranno alla DC, altri al PSI, qualcuno se ne andrà pure nel PD.

    L'UDC accrescerà la propria potenza. Se il PDL non imbarca Casini oggi è fritto. Il PDL non ha sostanza, è un partito etereo. L'UDC è invece testimone della tradizione democristiana, la sua strada è in ascesa.

    Il PDL de-berlusconizzato rischia di ridimensionarsi nella vecchia AN. Se non si scongiura subito questo fosco scenario si annunciano tempi bui. Notte fonda...
    Ultima modifica di Florian; 25-11-09 alle 10:22
    SADNESS IS REBELLION

  3. #3
    + Gothic +
    Data Registrazione
    01 Apr 2009
    Località
    Napoli
    Messaggi
    17,936
     Likes dati
    655
     Like avuti
    1,152
    Mentioned
    113 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Ciò che a mio avviso andrebbe fatto:


    Berlusconi mantiene solo una carica onorifica nel PDL.

    Primarie per la scelta del candidato del partito.

    Alleanza di ferro con Casini.

    Rottura dell'asse preferenziale con la Lega Nord.



    Solo un Partito Popolare Italiano (PDL + UDC) può fronteggiare il dopo-Berlusconi.

    La Lega lavora per sè e noi gliel'abbiamo lasciato fare. Se il PDL non recupera almeno in parte il nord non potrà più essere partito di maggioranza. L'idea che la Lega possa avere col PDL un rapporto alla tedesca (CSU - CDU) è oggi improponibile.
    SADNESS IS REBELLION

  4. #4
    Conservatore
    Data Registrazione
    30 Apr 2004
    Località
    Sponda bresciana benacense
    Messaggi
    20,196
     Likes dati
    67
     Like avuti
    186
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Il problema non è del Nord. Il problema sta al Sud.
    O meglio: se la Lega al Nord è avviata al galoppo verso la trasformazione in primo partito, è fondamentalmente perché il PdL di Fini e dei post-socialisti non è più in grado di rispondere alle istanze della gente.
    Che sono fondamentalmente istanze conservatrici.

    L'alleanza con Casini? Se lui è rimasto fuori dal PdL e fuori dall'alleanza di Governo un motivo c'è. Quale?
    “Pray as thougheverything depended on God. Work as though everything depended on you.”

  5. #5
    Leggenda
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    abroad
    Messaggi
    106,079
     Likes dati
    13,386
     Like avuti
    19,710
    Mentioned
    2188 Post(s)
    Tagged
    44 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    tu Florian guardi alla Lega come il nemico da abbattere mentre certe tematiche della lega a favore del federalismo sarebbero valide anche per superare certi problemi al sud.

    Io non vedo la Lega di cattivo occhio, in questi ultimi anni ha dimostrato responsabilità e di saper governare, oltre che di esprimere buoni amministratori

    Il problema è: vale la pena liquidare la Lega per abbracciare l'UDC che vuole abbattere il bipolarismo e rifondare la balena bianca ?

    Secondo me no

    E secondo voi?

  6. #6
    + Gothic +
    Data Registrazione
    01 Apr 2009
    Località
    Napoli
    Messaggi
    17,936
     Likes dati
    655
     Like avuti
    1,152
    Mentioned
    113 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    Il problema non è del Nord. Il problema sta al Sud.
    Allora, io parto dal presupposto che un conservatore debba avere della politica una visione "nazionale". Io sono legato alla mia città, critico verso il Risorgimento, ma - salvo alcuni momenti - non me la sono mai sentita di mettere in discussione il nostro Stato-nazione.

    Questa è la ragione per cui a mio avviso il problema non sta nè al nord nè al sud, ma appartiene semplicemente all'Italia. Ed è un problema di Istituzioni deboli, che una riforma in senso bipolare-bipartitico avrebbe dovuto cercare di risolvere e che rischia, naufragando, di perpetrarlo.

    Poichè io credo nel bipolarismo prima di ogni altra cosa, la ragione del mio impegno politico è innanzitutto quella di potenziare (se necessario anche attraverso critiche costruttive) il centrodestra italiano.

    Io sto nel Popolo della Libertà e voglio che questo partito sopravviva a Berlusconi.

    Per questo motivo non posso essere felice di una sovraesposizione leghista al nord che rischia di meridionalizzare il nostro conservatorismo. Un grande partito, in un sistema bipolare, non può essere localizzato al nord o al sud, ma deve appartenere a tutta l'Italia. Questa è la ragione per cui un Formigoni è così critico verso la Lega e della sua pretesa di rappresentare, da sola, il "nord".

    O meglio: se la Lega al Nord è avviata al galoppo verso la trasformazione in primo partito, è fondamentalmente perché il PdL di Fini e dei post-socialisti non è più in grado di rispondere alle istanze della gente.
    Che sono fondamentalmente istanze conservatrici.

    L'alleanza con Casini? Se lui è rimasto fuori dal PdL e fuori dall'alleanza di Governo un motivo c'è. Quale?
    La Lega non galoppa per "colpa" di Fini, ma a causa di una insensata politica del duo Berlusconi-Tremonti, che se può dare buoni risultati nel breve impedisce di costruire alcunchè nel lungo periodo. In quanto la Lega è allergica al bipolarismo non meno dell'UDC.

    Chi guarda oggi alla politica italiana con le lenti del cattolicesimo politico non comprende la gravità della situazione. Compito primario di Berlusconi non è, infatti, quello di combattere la secolarizzazione, ma di stabilizzare il gioco politico e di chiudere positivamente una transizione che di questo passo, come dice benissimo Panebianco, non avrà mai fine.

    Per questo l'alleanza con Bossi e la distanza da Casini sono da considerarsi innaturali per il PDL. Solo se Tremonti, Fini e Casini si metteranno d'accordo il post-Berlusconismo sarà assicurato. In caso contrario saranno guai per tutti.
    Ultima modifica di Florian; 25-11-09 alle 15:33
    SADNESS IS REBELLION

  7. #7
    Leggenda
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    abroad
    Messaggi
    106,079
     Likes dati
    13,386
     Like avuti
    19,710
    Mentioned
    2188 Post(s)
    Tagged
    44 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Allora, io parto dal presupposto che un conservatore debba avere della politica una visione "nazionale". Io sono legato alla mia città, critico verso il Risorgimento, ma - salvo alcuni momenti - non me la sono mai sentita di mettere in discussione il nostro Stato-nazione.
    non capisco, allora un conservatore non puo' essere federalista, è un controsenso essere conservatore e federalista.
    Il risorgimento è una bella cosa ma 150 anni dopo ci possiamo tranquillamente sedere a riflettere se fu la migliore soluzione per un paese cosi' diviso una soluzione unitaria o se non era meglio una soluzione federale come in Germania

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Questa è la ragione per cui a mio avviso il problema non sta nè al nord nè al sud, ma appartiene semplicemente all'Italia. Ed è un problema di Istituzioni deboli, che una riforma in senso bipolare-bipartitico avrebbe dovuto cercare di risolvere e che rischia, naufragando, di perpetrarlo.
    Continui a non vedere il problema: il parlamento, la magistratura, il sottobosco politico-mediatico sono potentissimi a scapito di un esecutivo debolissimo, sono queste le cause delle istituzioni deboli e poi in certe regioni non esiste un senso di responsabilità verso il pubblico, chi puo' schivare in qualche modo le tasse lo fa altrimenti viene considerato fesso, il senso civico è messo nel ridicolo, gli esempi di persone ligie al dovere fanno notizia tanto sono rare, e con gente del genere ci lamentiamo che lo stato non va?

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Poichè io credo nel bipolarismo prima di ogni altra cosa, la ragione del mio impegno politico è innanzitutto quella di potenziare (se necessario anche attraverso critiche costruttive) il centrodestra italiano.
    E vuoi consegnare l'Italia all'UDC che il bipolarismo lo vede come fumo negli occhi e lo vuole smantellare?

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Io sto nel Popolo della Libertà e voglio che questo partito sopravviva a Berlusconi.
    Anch'io ma per ora Berlusconi è bene in sella e deve portare avanti il suo mandato di tre anni e mezzo, lo aspettiamo tutti alla prova dei fatti di una grande riforma istituzionale a favore di un premierato rafforzato e a una dimunizione e diversificazione dei parlamentari, non è cosa di poco conto

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Per questo motivo non posso essere felice di una sovraesposizione leghista al nord che rischia di meridionalizzare il nostro conservatorismo. Un grande partito, in un sistema bipolare, non può essere localizzato al nord o al sud, ma deve appartenere a tutta l'Italia. Questa è la ragione per cui un Formigoni è così critico verso la Lega e della sua pretesa di rappresentare, da sola, il "nord".
    E se i conservatori giocassero con le stesse armi della Lega a favore di un federalismo da applicare a tutte le regioni.
    Secondo me se vuoi combattere la lega lo fai col federalismo, trattandoli da rozzi secessionisti perchè non è vero, i problemi evocati dalla lega sono reali e sentiti da moltissimi italiani e secondo me un federalsimo intelligente sarebbe la soluzione a molti nostri mali

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    La Lega non galoppa per "colpa" di Fini, ma a causa di una insensata politica del duo Berlusconi-Tremonti, che se può dare buoni risultati nel breve impedisce di costruire alcunchè nel lungo periodo. In quanto la Lega è allergica al bipolarismo non meno dell'UDC.
    Io continuo a stimare Tremonti e a credere che è piu' nociva al bipolarismo l'UDC che non la Lega

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Chi guarda oggi alla politica italiana con le lenti del cattolicesimo politico non comprende la gravità della situazione. Compito primario di Berlusconi non è, infatti, quello di combattere la secolarizzazione, ma di stabilizzare il gioco politico e di chiudere positivamente una transizione che di questo passo, come dice benissimo Panebianco, non avrà mai fine.
    Panebianco è un avversario politico non è certo di destra o conservatore e le sue opinioni possono essere interessate funzionali a favore dell'opposizione, dico possono essere, non ho le prove certe

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    Per questo l'alleanza con Bossi e la distanza da Casini sono da considerarsi innaturali per il PDL. Solo se Tremonti, Fini e Casini si metteranno d'accordo il post-Berlusconismo sarà assicurato. In caso contrario saranno guai per tutti.
    A parte che preferisco 1000 volte la Lega a Casini, anche ammettendo che si possa fare un accordo con l'UDC, loro che garanzie ci darebbero che non sfascino la coalizione a ogni tiro di vento? Possibile che i passi li debba fare sempre il PDL a favore di tutti?
    Ultima modifica di Florian; 25-11-09 alle 16:02

  8. #8
    + Gothic +
    Data Registrazione
    01 Apr 2009
    Località
    Napoli
    Messaggi
    17,936
     Likes dati
    655
     Like avuti
    1,152
    Mentioned
    113 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens Visualizza Messaggio
    Ill PdL di Fini e dei post-socialisti non è più in grado di rispondere alle istanze della gente.
    Che sono fondamentalmente istanze conservatrici.

    L'alleanza con Casini? Se lui è rimasto fuori dal PdL e fuori dall'alleanza di Governo un motivo c'è. Quale?
    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    E vuoi consegnare l'Italia all'UDC che il bipolarismo lo vede come fumo negli occhi e lo vuole smantellare?

    In Italia esistono 4 tipi di conservatorismi:

    1) un conservatorismo "bonapartista" che guarda a Berlusconi come al centro propulsore della "rivoluzione italiana". Ma Berlusconi non è eterno, ammesso che possa da solo risolvere tutti i problemi.

    2) un conservatorismo "identitario", proprio della Lega Nord, localista-padano, contrario agli immigrati e alla globalizzazione. Ma la volontà di rappresentare il nord, al di là della destra e della sinistra, pone di fatto la Lega in contrasto con la politica bipolare della Seconda Repubblica.

    3) un conservatorismo "repubblicano", proprio di Fini, che aspira ad un patriottismo laico e laicista, che esalta i diritti individuali, sull'esempio franco-scandinavo. In ragione di ciò è antitetico ad ogni leghismo e ad ogni integralismo religioso.

    4) un conservatorismo "democristiano", rappresentato dall'UDC e da spezzoni del PDL, che intende riportare le lancette dell'orologio a vent'anni fa, quando il centro e la sinistra si dividevano la posta della politica italiana. I democristiani sono naturalmente avversi alla Lega e al berlusconismo, fenomeni propri di una nuova fase politica che si vorrebbe considerare come una parentesi della storia nazionale.

    Attualmente uno su quattro di questi conservatorismi sta alla finestra, ma il rischio concreto è che l'uscita di scena di Berlusconi li faccia marciare ciascuno per sè.

    Viceversa, a mio avviso, sarebbe utile recuperare l'UDC costringendola ad accettare il bipolarismo, come il PPE in Europa, naturalmente venendo incontro ad altre sue comprensibilissime richieste. Ovvero:

    - fine del mito bonapartista (di facile soluzione, una volta che Berlusconi non ci sarà più).

    - fine dell'alleanza castrante con la Lega Nord (cosa possibile, visto che sia Fini, sia i berlusconiani del nord vedono come fumo negli occhi l'ingrossarsi del leghismo).

    Dunque, l'unica opzione per sopravvivere è perseguire un'alleanza liberal-conservatrice tra i berlusconiani senza il Cav. (e rappresentati, diciamo, da Formigoni), i finiani, e i democristiani di Casini.

    Il PDL del futuro dovrà necessariamente costruirsi attraverso queste tre gambe, viceversa fallirà miseramente e avremo davvero perso tutti.
    Ultima modifica di Florian; 25-11-09 alle 16:15
    SADNESS IS REBELLION

  9. #9
    Conservatorismo e Libertà
    Data Registrazione
    30 Mar 2009
    Messaggi
    17,354
     Likes dati
    159
     Like avuti
    512
    Mentioned
    14 Post(s)
    Tagged
    5 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Il punto 1 (e da quello derivano tutti gli altri, a cascata) però non mi convince fino in fondo. Fini non potrà diventare il leader del PDL con una operazione di palazzo, fondamentalmente perchè gli manca l'appoggio della forte ala berlusconiana (che non si scioglierà tanto presto, a meno di una scomparsa fisica del Cavaliere). Non dimentichiamoci che anche i gruppi cattolici, comunque sostanziosi, vedono con occhio cattivo il Presidente della Camera. In più, sic stantibus rebus, a Fini manca il determinante appoggio dell'elettorato di centrodestra, oserei dire scioccato - almeno in gran parte - dalle sue ultime uscite.

    Insomma, Fini - se davvero vuole succedere al Cavaliere - non si sta giocando bene le sue carte. L'operazione di logoramento non suscita queste grandi simpatie. E' per questo che continuo a ritenere più probabile, nell'ottica di Fini, una scalata al Quirinale, più che una scalata al PDL. Le affermazioni di Fini sembrano confezionate apposta per ottenere il via libera, e i voti di chi gli sta accanto nel centrodestra, e della sinistra moderata.

    Certo è che le lancette dell'orologio continuano a scorrere; la leadership berlusconiana è al tramonto anche solo per motivi anagrafici (e politici: sarà quasi impossibile una ricandidatura nel 2013). Ha perfettamente ragione Panebianco - ma non è questa gran scoperta - quando afferma che "un uomo solo" (leggi ovviamente Berlusconi) è il centro, il perno, l'asse dell'intero sistema politico italiano. La Seconda Repubblica è in un certo senso la storia di Silvio Berlusconi.

    Caduto l'uomo, cadrà quindi il bipolarismo? Non è poi così scontanto, ma sono facilmente prevedibili grandi scosse di assestamento, potenzialmente letali per gli equilibri costruiti in vent'anni. Noi non abbiamo la sfera di cristallo, ma senza dubbio dopo il ritiro di Berlusconi la politica italiana non sarà più la stessa.

    Un'ultima osservazione: attenzione a predicare una rottura assoluta con la Lega Nord. Capisco il ragionamento e le sensazioni di Florian, uomo del Sud che percepisce in un modo più negativo del mio - uomo del profondo Nord-Est - il ruolo del Carroccio. La Lega oggi "mangia" il PDL, ma senza PDL rischia di crescere a dismisura, di assorbire enormi fette di elettorato che non ne vuol sapere di un PDL totalmente meridionalista. Un flusso immenso di voti, senza un PDL nazionale alleato, con funzione di freno ed equilibrio, per quanto possibile, con la Lega, andrebbe verso i Lumbard in un batter d'occhio, perchè al di là delle smargiassate assolutamente ridicole e minoritarie sulla secessione, il partito di Bossi è percepito come un partito di popolo, più vicino alla gente comune rispetto agli altri, l'unico capace di offrire sicurezza e buon governo.

    Ciò regalerebbe il paese intero alla sinistra (vedi quanto accaduto nel 1996, con il centrodestra e la Lega divisi), ma il Nord tutto al Carroccio. E la sinistra stessa non sarebbe in grado di governare senza Nord, e a partire da una coalizione "mostro" fra PD, IDV e UDC, assolutamente inconciliabili fra loro. Il centrodestra del futuro non può francamente permettersi di esistere senza un alleato federalista, per il semplice fatto che non può permettersi di cedere il Nord in regalo. Oggi c'è un logorio, un rosicchiamento, ma che potrebbe presto trasformarsi in valanga, in assenza di freni e compensazioni, in assenza di una offerta più moderata. Questa offerta è il PDL.

  10. #10
    + Gothic +
    Data Registrazione
    01 Apr 2009
    Località
    Napoli
    Messaggi
    17,936
     Likes dati
    655
     Like avuti
    1,152
    Mentioned
    113 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Rif: Il bipolarismo al tramonto

    Citazione Originariamente Scritto da FalcoConservatore Visualizza Messaggio
    Il punto 1 (e da quello derivano tutti gli altri, a cascata) però non mi convince fino in fondo. Fini non potrà diventare il leader del PDL con una operazione di palazzo, fondamentalmente perchè gli manca l'appoggio della forte ala berlusconiana (che non si scioglierà tanto presto, a meno di una scomparsa fisica del Cavaliere). Non dimentichiamoci che anche i gruppi cattolici, comunque sostanziosi, vedono con occhio cattivo il Presidente della Camera. In più, sic stantibus rebus, a Fini manca il determinante appoggio dell'elettorato di centrodestra, oserei dire scioccato - almeno in gran parte - dalle sue ultime uscite.

    Insomma, Fini - se davvero vuole succedere al Cavaliere - non si sta giocando bene le sue carte. L'operazione di logoramento non suscita queste grandi simpatie. E' per questo che continuo a ritenere più probabile, nell'ottica di Fini, una scalata al Quirinale, più che una scalata al PDL. Le affermazioni di Fini sembrano confezionate apposta per ottenere il via libera, e i voti di chi gli sta accanto nel centrodestra, e della sinistra moderata.

    Certo è che le lancette dell'orologio continuano a scorrere; la leadership berlusconiana è al tramonto anche solo per motivi anagrafici (e politici: sarà quasi impossibile una ricandidatura nel 2013). Ha perfettamente ragione Panebianco - ma non è questa gran scoperta - quando afferma che "un uomo solo" (leggi ovviamente Berlusconi) è il centro, il perno, l'asse dell'intero sistema politico italiano. La Seconda Repubblica è in un certo senso la storia di Silvio Berlusconi.

    Caduto l'uomo, cadrà quindi il bipolarismo? Non è poi così scontanto, ma sono facilmente prevedibili grandi scosse di assestamento, potenzialmente letali per gli equilibri costruiti in vent'anni. Noi non abbiamo la sfera di cristallo, ma senza dubbio dopo il ritiro di Berlusconi la politica italiana non sarà più la stessa.

    Un'ultima osservazione: attenzione a predicare una rottura assoluta con la Lega Nord. Capisco il ragionamento e le sensazioni di Florian, uomo del Sud che percepisce in un modo più negativo del mio - uomo del profondo Nord-Est - il ruolo del Carroccio. La Lega oggi "mangia" il PDL, ma senza PDL rischia di crescere a dismisura, di assorbire enormi fette di elettorato che non ne vuol sapere di un PDL totalmente meridionalista. Un flusso immenso di voti, senza un PDL nazionale alleato, con funzione di freno ed equilibrio, per quanto possibile, con la Lega, andrebbe verso i Lumbard in un batter d'occhio, perchè al di là delle smargiassate assolutamente ridicole e minoritarie sulla secessione, il partito di Bossi è percepito come un partito di popolo, più vicino alla gente comune rispetto agli altri, l'unico capace di offrire sicurezza e buon governo.

    Ciò regalerebbe il paese intero alla sinistra (vedi quanto accaduto nel 1996, con il centrodestra e la Lega divisi), ma il Nord tutto al Carroccio. E la sinistra stessa non sarebbe in grado di governare senza Nord, e a partire da una coalizione "mostro" fra PD, IDV e UDC, assolutamente inconciliabili fra loro. Il centrodestra del futuro non può francamente permettersi di esistere senza un alleato federalista, per il semplice fatto che non può permettersi di cedere il Nord in regalo. Oggi c'è un logorio, un rosicchiamento, ma che potrebbe presto trasformarsi in valanga, in assenza di freni e compensazioni, in assenza di una offerta più moderata. Questa offerta è il PDL.
    Falco, mi sembra che non hai voluto affrontare la questione posta, con grande acutezza - e, direi, persino preoccupazione - da Panebianco.

    Ormai non è più tempo, per noi, di dire ciò che vorremmo o non vorremmo. Bisogna guardare alla realtà.

    La realtà ci dice:

    1) Berlusconi ha imboccato il tunnel. In un modo o nell'altro di qui a poco (mesi? anni?) sarà comunque fuori gioco.

    2) Fini ha posto la sua candidatura con autorevolezza. Altre candidature alla leadership del PDL non sono pervenute e questo fa presagire che non verranno presentate mai. Fini è co-fondatore del PDL, ex leader del secondo partito di centrodestra, presiede una fondazione che ha contatti con altri pensatoi del conservatorismo internazionale, è stato Ministro degli Esteri ed ora Presidente della Camera, non ha mai rotto con Berlusconi, ha scritto un libro-programma per Rizzoli, è considerato "autorevole"... mi pare che basti.

    3) Tremonti potrebbe essere un'alternativa a Fini, ma ha vari handicap: non ha una base sociale e di partito, è inviso a vari ministri, flirta troppo con la Lega, e cosa principale non ha ancora dimostrato di avere doti di leadership. Al primo congresso del PDL ha sceto un profilo basso, il che a mio avviso lo pone fuori dalla "corsa" al dopo-Berlusconi.

    4) Gli altri. Quali altri pretendenti avrebbe Fini? Un tempo si sarebbe detto Formigoni, ma sinceramente il Presidente della Regione Lombardia non ha la stessa caratura di Fini e non è mai uscito allo scoperto. Quando dovrebbe farlo, nel momento in cui Berlusconi sauta tutti e va a casa? Una candidatura così importante la si prepara per tempo e lui sembra non abbia voglia di farlo.

    5) La Lega. Il partito di Bossi ha col PDL un rapporto basato sulla leadership di Berlusconi. Caduto quest'ultimo è facile che il rapporto stesso venga meno. Gli indizi ci sono tutti: malessere del PDL nordista, insofferenza del PDL sudista, i cui programmi sono antitetici a quelli di Bossi. In più c'è il profilo di Fini che cozza decisamente con le posizioni assunte finora dai leghisti. Ragion per cui, a meno di un difficile compromesso Fini-Bossi (tutto può accadere, hanno scritto già una legge sull'immigrazione i due), il rapporto si romperà.

    6) L'UDC. Casini sta alla finestra e guarda con attenzione l'evolversi delle cose convinto che il futuro gli sorriderà. Potrebbe avere ragione in quanto l'uscita di scena del PDL cancellerebbe la fase "bonapartista" del centrodestra e potrebbe perfino chiudere il bipolarismo. A questo punto Casini avrebbe diverse opzioni:

    - Se Fini va con la Lega, lui si allea con Bersani.

    - Se la Lega va per conto suo, può scegliere di andare con Bersani (lasciando solo Fini) oppure andare con Fini (contro Bersani). Dipenderà ovviamente da quello che gli offriranno entrambi.

    - Potrebbe decidere, ma l'ipotesi è assai remota, di diventare lui il successore di Berlusconi in un PDL allargato all'UDC sul modello del PPE.


    Queste sono a mio avviso le ipotesi più probabili. Lasciamo stare ciò che ci piace o non ci piace. Verrà il momento in cui Berlusconi mollerà e la politica italiana prenderà una svolta.
    Ultima modifica di Florian; 25-11-09 alle 17:54
    SADNESS IS REBELLION

 

 
Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. Bipolarismo
    Di Blitzkrieg (POL) nel forum Destra Radicale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 10-02-08, 01:26
  2. Bipolarismo
    Di Emoned nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 7
    Ultimo Messaggio: 24-10-07, 00:41
  3. Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 22-01-07, 20:47
  4. Che bipolarismo di m...
    Di Mikbologna nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 13-12-05, 17:46
  5. Bipolarismo
    Di ----- nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 05-01-05, 23:13

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito