Tentata estorsione con l’aggravante del favoreggiamento camorristico. Questo l’atto d’accusa della procura antimafia contenuto nell’avviso di chiusura indagini a carico del deputato dell’Italia dei Valori Domenico Porfidia coindagato con l’attuale consigliere di minoranza del comune di Marcianise Gaetano Tartaglione (Sdi) e con i boss Antimo Perreca, di Recale e Gaetano Piccolo, attualmente detenuti al 41 bis. L’indagine è collegata a un avvicendamento societario che avvenne, nel giugno del 2004, alla «Villa del Sole» di Caserta, clinica in cui Porfidia lavora e di cui la moglie è socia azionaria. Il nome di Porfidia era comparso nelle trascrizioni delle intercettazioni effettuate nell'ambito dell'inchiesta su alcuni appalti pubblici a Napoli: il politico avrebbe fatto pressioni presso un membro del cda (portato al cospetto di un esponente di un clan) tese a non far modificare le cariche e a mantenere appalti interni come portierato, parcheggio e pulizie.
«Prendiamo atto dell’avviso di conclusione delle indagini nei confronti del deputato Americo Porfidia da parte della Procura antimafia nell’ambito di un’inchiesta che lo vede coinvolto». Lo sottolinea un comunicato dell’Italia dei Valori. «E ribadiamo che, sin dallo scorso anno, da quando cioè la notizia dell’inchiesta è rimbalzata sugli organi di stampa, l’onorevole Porfidia si è immediatamente autosospeso dal partito e dal gruppo parlamentare dell’Italia dei Valori, in attesa che si venisse fatta chiarezza. Italia dei Valori - conclude la nota - auspica che i magistrati facciano al più presto piena luce sulla vicenda e, rinnovando loro la fiducia, augura buon lavoro».
Pordifidia (Idv) chiuse le indagini per favoreggiamento camorristico - Corriere del Mezzogiorno