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  1. #1
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    Predefinito La Protezione delle radici. Come Fare?

    Cari Falchi e falchetti,
    tempo fa in Europa si e' discusso se iscrivere
    nella costituzione europea un riferimento alle radici cristiane; ovviamente
    tale riferimento non e' mai stato inserito.
    Dico ovviamente perche' non mi stupisce che nello stesso parlamento ove siedono
    persone disposte ad accettare nel loro paese (e in Europa) i matrimoni omosessuali
    con tanto di adozione infantile non sia facile trovare traccia delle nostre vere
    radici. Personalmente trovo questo di una gravita' estrema e sono sicuro che
    tale mancanza porti problemi ben piu' grossi di quello che noi ci si possa
    immaginare. Le radici non devono essere limitanti ma devono essere una guida. Eppure
    nel clamore moderno, trainati dalle nuove mode, o dal Benedittiano "relativismo"
    ce se ne vuole sbarazzare, o almeno ignorare. Al giorno d'oggi in Italia e' piu'
    ammirato chi legge il Corano rispetto a chi legge e studia la Bibbia, in quanto
    colui che legge il testo sacro musulmano e' considerato una persona "aperta" ai
    nuovi orizzonti, mentre chi legge il testo sacro Cristiano e' considerato un
    integralista o peggio ancora un membro della santa Inquisizione (nel peggiore
    dei significati). Senza parlare di coloro che vogliono fare gli alternativi e
    rifiutano (fanno finta di rifiutare) qualsiasi cosa sia "tradizionale". La cosa
    peggiore e' che al giovane interessa di piu' l'alternativita' piuttosto che la
    tradizione. Psicologicamente e' comprensibile dato che il giovane e' un
    vero esploratore e deve ancora formarsi. Trovo persino giusto e legittimo che
    tali giovani guardino l'alternativita'. Il problema e' che la tradizione non riesce
    ad avvicinare l'esploratore (il giovane) a se'. Come fare?
    Volenti o nolenti le nostre tradizioni, come gia' detto, sono cristiane. La nostra
    civilta' e' cresciuta su Cristo, sulla Chiesa e sui santi. Nella nostra storia
    la cristianita' ha portato momenti di gloria e momenti di buio. Ma e' pur sempre
    la nostra storia. Come si puo' ignorare ? Nei giovani e' chiaro: non ricevono piu'
    l'insegnamento degli anziani, di chi e' piu' esperto, di chi conosce quelle
    tradizioni. Bensi' i middle-agers ora insegnano che le tradizioni religiose limitano.
    Cosa possono fare i conservatori in tutto cio'? Come si puo' evitare di finire come in
    Olanda (o Spagna) ove la prostituzione e' legale, i matrimoni omosessuali pure, ove
    si puo' comprare droga e quant'altro. Ove, in poche parole, non esiste piu' quel barlume
    di moralita' una volta esistente. Il fenomeno si sta allargando e prima o poi
    raggiungera' l'Italia. I bambini d'oggi, quando avranno 20 anni saranno abituati a
    sentire parlare di coppie omosessuali pertanto non riusciranno a capire cosa c'e' di
    anormale su tale argomento.
    Benedetto XVI l'ha capito e si battera' strenuamente contro questo finto modernismo
    che ha solo l'interesse di produrre una massa che vuole solo cose "diverse".
    A questo mi chiedo se un movimento conservatore si battera' strenuamente insieme
    al Santo Padre e alla chiesa tutta, al suo fianco, nel nome del Vangelo e della
    decenza. Ritengo, e sono sicuro che lo fara', che la risposta debba essere positiva.
    Personalmente saro' al fianco di Benedetto XVI a combattere contro questo scempio che
    continua a far crescere un individualita' dannosa in cui gli omosessuali per esempio
    vogliono sposarsi, unicamente per i loro interessi, volendo persino bambini per l'unica
    ragione di sentirsi soddisfatti, senza pensare ai bimbi stessi.
    Siamo tutti pronti a far valere le nostre radici e insegnarle, spiegarle e farle
    capire, malgrado gli altri ci denigreranno ? Per conto mio si, ma da solo non ce la
    faro' mai. Quindi ragazzi : sotto, facciamoci valere !!! Ne va del futuro nostro
    e di milioni di bambini attuali che diventeranno, prima o poi, grandi. E ne va di
    milioni di bambini attuali che rischiano di finire in una "famiglia" del XXI secolo:
    una in cui vi saranno due figure paterne o due figure materne, e sara' considerato
    "normale"...
    Ciao,
    The Texan

  2. #2
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    Predefinito

    Caro amico conservatore, mi pare evidente che il panorama allarmante che hai tracciato sia condiviso da tutti noi.
    Io penso che davvero si debba fare lo sforzo di guardare al futuro con la prospettiva di chi ha in mente un progetto a lungo termine.
    Facile dire che i matrimoni gay e le adozioni conseguenti "non fanno male a nessuno". Ma ci pensano, coloro che affermano questo, a cosa può davvero succedere in futuro?

    Benedetto XVI, così come il suo predecessore, deve essere sicuramente un punto di riferimento per tutti noi. Anche se è bene distinguere: il Santo Padre parla principalmente di materia RELIGIOSA, quello di ACN è invece il campo di azione POLITICO e CULTURALE.
    La discussione sulle radici cristiane dell'Europa mi pare proprio coincida con entrambi i campi.

    Anzi, forse sarebbe proprio il caso di valutare se puntare su questo argomento per una delle prossime "campagne" di volantini di ACN.

  3. #3
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    In Origine postato da UgoDePayens
    Anzi, forse sarebbe proprio il caso di valutare se puntare su questo argomento per una delle prossime "campagne" di volantini di ACN.
    Amici,
    c'è TANTISSIMO da fare sul fronte della difesa della vita, del diritto naturale e delle radici cristiane, ancor più nella misura in cui il fronte partitico centrodestro finisce per rivelarsi fin troppo timido per non rischiare di apparire "integralista" o "clericale".

    Acceleriamo in questa direzione, e non appena avremo superato questa fase di "definizione" della struttura, partiamo con qualsiasi forma di propaganda che esprima il nostro NO fermo e assoluto ad aborto, eutanasia, fecondazione eterologa e porcherie zapatere varie.

    E' peraltro un'ottima occasione per marcare la nostra identità (ergo, farci conoscere) in fase di lancio del gruppo.

  4. #4
    Leoni in guerra e agnelli pieni di dolcezza nelle nostre case
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    In Origine postato da Italianhawk83
    Amici,
    c'è TANTISSIMO da fare sul fronte della difesa della vita, del diritto naturale e delle radici cristiane, ancor più nella misura in cui il fronte partitico centrodestro finisce per rivelarsi fin troppo timido per non rischiare di apparire "integralista" o "clericale".

    Acceleriamo in questa direzione, e non appena avremo superato questa fase di "definizione" della struttura, partiamo con qualsiasi forma di propaganda che esprima il nostro NO fermo e assoluto ad aborto, eutanasia, fecondazione eterologa e porcherie zapatere varie.

    E' peraltro un'ottima occasione per marcare la nostra identità (ergo, farci conoscere) in fase di lancio del gruppo.

    P.S. Una volta terminata la fase "strutturale" iniziamo a lavorare sul materiale di propaganda?
    Già me vedo ad elaborare volantini....
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  5. #5
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    Predefinito

    TheTexan i miei complimenti. Ho letto i tuoi pezzi sul Santo Padre nonchè questo, e devo riconoscere che saresti niente male come editorialista...

    Prepara la penna perchè sul futuro sito ci sarà da scrivere.
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  6. #6
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    Predefinito

    In Origine postato da templares
    TheTexan i miei complimenti. Ho letto i tuoi pezzi sul Santo Padre nonchè questo, e devo riconoscere che saresti niente male come editorialista...

    Prepara la penna perchè sul futuro sito ci sarà da scrivere.
    Caro amico ti ringrazio per i complimenti sul pezzo. Ovviamente utilizzateli come volete, per volantini ed altro, non c'e' bisogno che lo dica...
    sono pronto a scrivere anche in futuro anche se purtroppo sono ispirato quando vedo certe cose che mi fanno incazzare veramente (vedi matrimoni gay, o peggio, l' adozione dei bimbi !).
    Sento che c'e' bisogno di dare un colpo di reni per correggere la rotta, senza pero' essere estremisti, cosa che grazie al Signore, non siamo...

    Saluti,
    The Texan

    P.s.: per l'uso libero dei miei pezzi chiedo un iniqua retribuzione di 1000$ a lettera inclusi firma, spazi e punteggiatura Scherzo eh Fatene libero uso !

  7. #7
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    Predefinito Re: La Protezione delle radici. Come Fare?

    In Origine postato da TheTexan
    I bambini d'oggi, quando avranno 20 anni saranno abituati a
    sentire parlare di coppie omosessuali pertanto non riusciranno a capire cosa c'e' di anormale su tale argomento.
    The Texan
    In questo passaggio è riassunta tutta la strategia di chi vuol buttare a mare secoli e secoli di storia, di valori condivisi, di morale comune: a piccoli e impercettibili passi si rende tutto "normale".
    Chi dice più nulla riguardo alle migliaia di aborti che avvengono ogni giorno?
    La droga? ma sì, che male fa?
    La prostituzione, sia essa "esercitata" da donne, uomini o Dio sa cosa, ormai viene reputata poco meno di una semplice attività commerciale...

    Di questo passo, come dice bene The Texan, si riuscirà a far passare per normale matrimonio e adozione gay tanto che tra una ventina d'anni i bambini andranno allegramente a spasso con papà e papà (o con mamma e mamma).

    NO. Io questo non lo voglio. Se l'Europa non le vuole io me le tengo strette le mie radici cristiane e mi diano pure dell'integralista-clericale ma io il Corano al posto della Bibbia non lo metto.

  8. #8
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    Perfettamente d'accordo, anche se più che il Corano alla Bibbia si vuol sostituire il nulla, il vuoto del relativismo.
    Al "bonum honestum" si vuole sostituire quando va bene il "bonum utile" (ovvero, quello che fa bene a me fa bene in generale a tutti).
    Mi pare evidente che così non si va tanto in là.

  9. #9
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    intervengo per la prima volta in questo forum e ringrazio per l'invito...
    Certo non ho scelto un argomento semplice ma voglio prendere alcuni spunti proprio da un recente incontro svoltosi a Milano con Bondi, Renato Farina ed Angelo Crespi sulla figura di don Giussani ed il relativismo che ci circonda.
    paradossalmente se negli anni passati l'essere cristiano voleva dirsi identificarsi con una determinata parte di società che condivide dei principi sani e considerati da tutti GIUSTI.
    Purtroppo negli ultimi anni, proprio con la fine della prima Repubblica, i valori si sono totalmente ribaltai, l'essere cristiano comporta comporta l'identificarsi nella parte di società "oscura" che impedisce l'evolversi della società...
    e qui si apre il dibattito vero perchè una alcune domande è lecito da parte mia porre delle domande a chi sostiene certe tesi.
    ma siamo certi che la società si evolve consentendo i matrimoni tra gay?
    ma l'evoluzione della società deve per forza passare dal relativismo in ogni settore con l'eliminazione di tutti i valori (sia laici che cattolici)?
    io da cristiano poco frequentante, ma amante del sapere in generale, trovo davvero particolare il momento che la nostra società sta attraversando e temo che nasceranno estremismi molo ma molto pericolosi.


    riporto un editoriale tratto da il domenicale:

    a presto ciao


    Quel cinismo che rifonderà l'Europa



    di Massimo Venuti

    Tra le immagini e suggestioni che il recente passaggio tra Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ha procurato, con il transito del primo e l’elezione del secondo, c’è una figura che merita attenzione. Perché, poi, la meriti è un altro problema interessante.
    Si tratta del fratello Georg del nuovo pontefice, intervistato e diffusamente pubblicizzato sulle reti all’indomani dell’elezione di Joseph Ratzinger. Già la modesta abitazione, i locali angusti e semplici che sapevano di pastore d’altri tempi, l’umiltà del personaggio che, malinconico, dice che dopo l’elezione non riuscirà più a vedere il suo amato fratello, l’odore di oneste frittelle della Schwester che bucavano il video, componevano un quadro di notevole impatto emotivo. A vedere quella scena, una mia conoscente si è messa persino a piangere, e io stesso ne sono rimasto commosso, più che per il migliaio di negri che in quello stesso giorno venivano massacrati in Darfur.

    La questione del fratello Georg implica altri aspetti che per la mentalità mediterranea sono difficilmente concepibili. Joseph Ratzinger – il minore – cardinale a Roma da vent’anni, prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, decano del consesso cardinalizio, architrave del pontificato di Giovanni Paolo II e autore di molti suoi discorsi, con il quaranta per cento dei voti in pectore già prima del Conclave. L’altro, il maggiore, semplice curato di una cittadina della “bassa” agricola tedesca, che pare uscito da un romanzo di George Bernanos. Possibile? Persino il fratello del cardinale Giordano è (o per lo meno era) importante imprenditore edile della provincia napoletana. La mastodontica differenza tra i fratelli Ratzinger è tale, e la tristezza del fratello maggiore Georg così vera e incisiva che turba: una vicenda dal sapore autentico e persino arcaico.

    La nemesi arriva per tutti. Dopo due giorni d’ambasce, il sabato precedente la prima Messa pontificale di Joseph le telecamere hanno ripreso il curato di campagna Georg al check-in dell’aeroporto di Monaco, in partenza per Roma. Non solo. Avrebbe alloggiato nelle camere dell’ex-prefetto Joseph. Ampiamente ripreso durante la Messa in prima fila e dopo la cerimonia, l’abbiamo visto sorridente e riconciliato con il circuito planetario.

    Il distacco appartiene alla creazione
    Operazione mediatica per umanizzare l’Inquisitore e la sua famiglia? Esempio d’umiltà da parte di chi conosce i propri limiti e avrebbe rifiutato corsie preferenziali – così ovvie nella mentalità mediterranea – eventualmente possibili? Non m’interessa: lascio il tema ai mediologi. Interessa di più l’operazione leggermente cinica che abbiamo compiuto, quella di aver separato l’aspetto emotivo e sentimentale da quello razionale, o meglio ancora il sentimentalismo dal sentimento.

    Un “sano” cinismo è alla radice di qualsiasi operazione intellettuale. E per quanto il termine assuma oggi connotati tendenzialmente negativi, il suo autentico significato rimanda – al contrario – a quel distacco che appartiene alla creazione e alla realizzazione di opere efficaci per se stessi e per gli altri.

    C’è poi un cinismo ben più terribile, e per così dire di massa. Anche qui l’elezione del nuovo pontefice dà spunti per coglierne effetti che, in questo caso, sono fortunatamente volti al positivo. Milioni di persone hanno assistito fisicamente, o per virtuali vie, al transito di Giovanni Paolo. Una grandiosa manifestazione dello Spirito, se vogliamo, ma anche densa di bagliori che avevano qualcosa di pagano, di – oserei dire – vagamente isterico (20 ore d’infernale attesa per qualche secondo davanti alla salma, quando una settimana dopo bastava mezz’ora per accedere alla tomba), che colludeva con fenomeni di psicologia di massa le cui radici sono ancora da indagare a fondo. Pareva impossibile, al tempo, immaginare come si sarebbe potuta costruire un’immagine successiva e, ipoteticamente, alternativa alla grande figura scomparsa.

    Tuttavia, buona parte delle stesse masse applaudivano il nuovo Santo Padre, nonostante le sue inclinazioni conservatrici e custodi dell’ortodossia, espressioni non certo liberatorie per le comunità in attesa di chissà quale licenza morale. Ma fosse stato un papa sudamericano, o indiano, o nero, probabilmente sarebbe avvenuta la stessa cosa. La consacrazione, “in ogni caso”, del pontefice, temo appartenga solo in piccola parte a coloro che veramente credono a un’azione efficace e reale dello Spirito Santo, che “soffia dove vuole”, in altre parole dove vuole Dio. Un’opzione più realistica, con i Papa-boys e il popolo minuto intervistato che cambia bandiera a occhi chiusi, può invece risiedere nel cinismo che esige l’umanità di avere in ogni caso simboli da seguire, diciamo persino indipendentemente dai loro contenuti, per i quali c’è sempre tempo.

    A differenza dal passato, quando il simbolo era supportato da una lenta acquisizione di sapienza e d’iniziazione, la “civiltà dell’immagine” – come oggi si chiama – prevede una richiesta di simboli che vengono però depauperati dal loro contenuto, data la rapidità che il mondo del sapere deve oggi sopportare. Per cui va bene il conservatore, il liberista, il terzo-mondista, il progressista.

    Una fede razionale
    L’importante omelia dell’allora cardinale Ratzinger nell’insediamento del Conclave era centrata sull’efficace espressione della “dittatura del relativismo”, a sua volta correlata all’elencazione di una serie di “-ismi” (sincretismo, personale misticismo, soggettivismo, eclettismo, selvaggio capitalismo, comunismo, personalismo) dal sapore persino ridondante. Il pericolo della modernità voleva orientare l’attenzione di tutti sulla necessità della “maturità della fede”: una fede, cioè, non fondata sul sentimentalismo, ma su una cosciente e razionale adesione. Un’operazione, in certo qual modo, permeata da un cinismo che mette in guardia di fronte ai falsi idoli e alle onde che «portano la barca dell’individuo di qua e di là».

    Quello che a livello superficiale, per così dire popolare, invade le moltitudini in cerca di un simbolo, è lo stesso cinismo intellettuale e superiore che il Santo Padre invoca per il credente. Tali declinazioni del termine “cinismo”, però, possiedono effettivamente anche due radici diverse: il primo è il cinismo sentimentalista per così dire di massa, che vuole in ogni caso appagamento alle sue attese, fossero quelle del corpo di Mussolini a testa in giù o il capro espiatorio che porta il giogo di Cristo, chiunque esso lo rappresenti e da qualsiasi parte provenga. Il secondo è il cinismo consapevole di chi prende le distanze nei confronti delle onde del mondo e delle sue innumerevoli sirene, e tiene saldo il suo credo (quale che sia) attraverso la conoscenza e la consapevolezza di ciò che ha scelto. Qui non si tratta, semplicemente, di questioni religiose. Queste c’entrano, e Benedetto XVI le invoca giustamente dal suo punto di vista, ma mettono in gioco anche la natura dell’uomo in quanto tale, e quindi, anche del non credente.

    Il cinismo è a fondamento del pensiero e di tutte le sue attività superiori: ecco perché la filosofia l’ha messo fin da subito a tema. Molti nomi gli s’addicono, a partire dalla sua prima nascita classica (Diogene era addirittura del IV sec a. C), fino al cartesiano dubbio metodico delle Meditationes de prima philosophia del 1641, ai manifesti di Friedrich Nietzsche e di Karl Kraus, all’epoché delle Die Idee der Phänomenologie del 1913 di Edwin Husserl, all’ermeneutica moderna di Martin Heidegger ed Emmanuel Lévinas. Cinismo, in sostanza, significa attuare una forma di distacco nei confronti di ciò che avviene intorno, al fine di rientrarci con nuova consapevolezza. Perché di questo si tratta: rientrare con nuova consapevolezza nella realtà. Fosse solo il distacco, sarebbe il cinismo puro, Don Giovanni che usa il mondo e non si fa coinvolgere da nulla, per questo dannato. Il cinismo consapevole è saper uscire per poi rientrare, recuperare il sentimentalismo in sentimento, il soggettivismo in soggetto, gli “-ismi” in declinazioni dirette.

    Non è possibile compiere alcuna operazione di elevato profilo – artistico, sociale, politico – senza cinismo, il quale è insito nelle attività superiori, a meno che non andare alla domenica con i palloncini a gridare “pace” con le carrozzine a fianco. Nella sua prima omelia pontificale, Joseph ha messo in guardia dal sentimentalismo che è il contrario del cristiano «maturo» (che, in quanto credente, «non è mai solo»). È lo stesso distacco relativo che l’uomo deve operare di fronte alla realtà, per poi immergervisi nuovamente, una volta trovati la propria identità e i propri valori. Nel superiore cinismo determinato dall’uscita dal mondo, l’intelligenza laica e quella spirituale trovano un originario, profondo punto di contatto. È quello che muoveva la grande predica trecentesca di Meister Eckhart, Von abegescheidenheit, “Del distacco”, o gli splendidi distici seicenteschi del Cherubinischer Wandersmann, “Il pellegrino cherubico” di Angelus Silesius, e più in là quelli di Ignazio di Loyola, di Teresa d’Avila: il distacco è il non-luogo a partire dal quale qualsiasi creazione è possibile, l’identità del singolo si forma, il dialogo ha un senso.

    In ciò l’indicazione di Benedetto XVI e la filosofia naturale dell’uomo trovano un misterioso, straordinario punto d’incontro. Il fatto ch’egli abbia parlato «ai credenti e ai non credenti» non ci pare solo un luogo retorico o un passaggio ordinario di un discorso, ma l’indicazione di una vertiginosa prospettiva volta a recuperare i fragili, vituperati, quasi dimenticati valori di un errabondo Occidente. La forza spirituale, e d’altro lato laica, dell’Occidente ha, nella propria origine, il cuore del cinismo intellettuale che informa la sua grande, straordinaria, unica natura.
    Prodi al Governo è come Bin Laden all'antiterrorismo

  10. #10
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    Sul mio comodino c'è da un paio di giorni il libro che l'allora Cardinale Ratzinger e Marcello Pera hanno scritto sull'argomento. Non appena lo prendo in mano vi dico, sicuramente dal risvolto di copertina mi sembra di capire che i ragionamenti qui sopra riportati siano condivisi anche da persone di diversissima origine culturale.

 

 
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