Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito La vera ragione di questa crisi ecomica culturale e sociale!

    La mia sensazione? Che questa crisi economica dei consumi e quindi di governo sia generata da un tracollo socio culturale indotto. Voi cosa ne pensate?

    Oggi credo più che mai che l'arte, la storia, la cultura in generale siano argomenti che non "tirino" più, all'italiano medio gli dai: la sua pizza settimanale, il dvd (eventualmente con il televisore al plasma pagato a rate) i suoi canali spazzatura a pagamento, le sue Nike e il suo telefonino, la sua auto con le cambiali dentro il cofano e in cambio lui ti fa anche quattro salti di gioia. La crisi dell'economia che in tanti imputano al caro euro e al caro zucchine è invece qualcosa di più grave, ovvero la crisi dei consumi dettati non necessariamente dalla mancanza di soldi ma anche dalla mancanza di cultura. Oggi gli italiani medi favoriscono il consumo di oggetti voluttuari se non addirittura inutili mandando al fallimento intere categorie, dai tappezieri, agli antiquari, dai restauratori ai numismatici, dai filatelici ai negozi di modellismo statico ecc ecc. La semplificazione del genere alimentare che mai fallirà e che tutti sempre consumeranno non è la risposta giusta, perchè sebbene la vendita della pizza, del pane (forse) e dei gelati non tramonterà mai è altrettanto vero che non c'è spazio ne possibilità per tutti di fare pizza, pane e gelati, anche solo per una questione di fette di mercato che sempre più si restringerebbero. Il giorno del XXV aprile mentre mezza popolazione impazziva equivocando il giorno della liberazione con il giorno della festa delll'Unità andavo in giro per i portici di Torino con mia moglie tanto per guardare un po le vetrine ed eventualmente farci un idea sui prossimi acquisti estivi. Rattristavo nel convenire che tutti i negozi chiusi per fallimento o per sfinimento erano quelli di un certo settore: antiquariato, abbigliamento classico e da cerimonia, librerie tematiche, tappeti, negozi di monete, francobolli o minerali ecc ecc il resto era una lunga e stancante distesa di negozi in fermento di abbigliamento sportivo, pizzerie al taglio, paninerie, bar, negozi hi tech, agenzie di viaggio e istituti di credito (questi ultimi vanno fioccando qui a Torino in maniera inversamente proporzionale con i grandi vecchi negozi storici della città che invece stanno sistematicamente chiudendo baracca e burattini). Il tasto della "domanda" di cultura della nostra gente l'ho avuto vagando per le librerie Mondadori dove ho potuto farmi un'idea precisa di cosa si venda (spacciandolo per cultura) e cosa si chieda (spacciandolo per sete di cultura); le librerie erano organizzate più o meno così: un'ampia gamma di romanzi e saggistica, un'apertura spaventosa alle riviste di ogni genere, una serie di volumi storici incentrati sulla vita del Chè o di altri esponenti comunisti, una vastissima gamma di libri di cucina e di libri fotografici, un intero settore dedicato alle guide turistiche e alle cartine stradali e un piccolo spazio denominato "Tempo Libero" che includeva libri (nr.2) sul collezionismo di mobili, libri (nr.1) sull'architettura, libri (nr 3) sulle grandi collezioni museali d'arte, guide (nr.1) sui tappeti orientali mescolati profanamente con libri sulla collezione delle scarpe da ginnastica, libri fotografici sulla produzione dei sigari Habana e libri sull'educazione sessuale che evidentemente è considerata "tempo libero". Insomma, niente enciclopedie, niente libri storici, nessun testo di controinformazione, pochissima arte e pochissima storia, solo tanto comunismo, tanta cartastraccia, tante ricette di cucina e tante cartine stradali.
    Si tratta di una mia sensazione o è un olocausto che percepiscono anche quelli di FI o altri alleati di governo?

    Un saluto sconsolato.

  2. #2
    Castellano
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    Predefinito

    Vivo in una cittadina turistica e negli ultimi hanno invece ho visto un boom dei mercatini dell'antiquariato, forse può essere questo il motivo per cui certi negozi specializzati sentono il peso della concorrenza

  3. #3
    Nebbia
    Ospite

    Predefinito

    In origine postato da Misterbianco
    Vivo in una cittadina turistica e negli ultimi hanno invece ho visto un boom dei mercatini dell'antiquariato, forse può essere questo il motivo per cui certi negozi specializzati sentono il peso della concorrenza
    certo, anche quello incide, peccato che la maggioranza delle cose che si trovano nei mercatini siano delle fregature complete.

 

 

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