Sono brutte comunque. Non fanno nemmeno ridere.
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Massime evangeliche
Come il "figliuol prodigo" fu accolto dal padre che lo perdonava. Berlusconi, dall’attico di Palazzo Grazioli, scruta la strada, lunga, lunga, fin là infondo alla valle, da dove il figliuol prodigo dovrà comparire per far ritorno alla casa del Padre, la Casa della Libertà. È certo che tornerà e già tiene pronto nelle cucine il fuoco acceso per offrire al figliuolo il sacrificio del vitello grasso: con il mugugno degli altri figli che il vitello l’hanno pasciuto.
Il Vangelo di Luca (15, 18; 21): “Padre, ho peccato contro il Cielo e davanti a te”. Così sarà l’umile confessione che il giovane scapestrato farà al padre accorato che lo stringerà al suo petto perdonandogli le bizze giovanili: mentre gli altri figliuoli mugugneranno più di prima.
Il Patriarca perdona, non sarebbe un generoso padre se non fosse sempre pronto a perdonare coloro che si pentono e ammettono di aver errato. Non è la prima volta, la storia si ripete, già in precedenza qualche altro figliolo aveva tentato le sue ebbrezze, ma sempre il ritorno era stato festeggiato con abbondanti libagioni.
“padre ho peccato nei confronti del Cielo e al tuo cospetto”.
Ma questa è evangelica bonomia, la verità è che Pierferdi l’ha fatta grossa e se la dovrà trascinare appresso come una palla di piombo che il galeotto si trascina legata al suo piede destro.
Celestino Ferraro
tratto da http://www.nuvolarossa.org/modules/n...p?storyid=3638
BERLUSCONI/ CALDEROLI:LO ASPETTIAMO PER MANGIARCI VITELLO GRASSO
Visto che ormai non c'è più bisogno di Casini
18-12-2006 18:29
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Roma, 18 dic. (APCom) - "Cade proprio a fagiolo il sondaggio di Piepoli che dà la Casa delle Libertà vincente anche senza l'Udc proprio il giorno successivo a quello della richiesta dell'onorevole Bossi al presidente Napolitano perché mandi il Paese al voto. questo sondaggio avrà l'effetto di cinque pacemaker per il presidente Berlusconi a cui vanno i nostri più cari auguri per una pronta guarigione".Lo afferma in una nota Roberto Calderoli, coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord e Vice Presidente del Senato, che aggiunge: "lo aspettiamo a breve per sacrificare e mangiarci il vitello grasso, visto che non cè più bisogno né del vitello né di Casini".
IL PORCELLO GRASSO RECENTEMENTE TROMBATO DAGLI ELETTORI ITALIANI
La rivolta del popolo Udc: abbiamo sbagliato
di Gian Maria De Francesco
Roma - Il popolo dell’Udc non si riconosce più nel suo partito e nei suoi vertici. Se si votasse in questi giorni, solo un elettore su tre fra coloro che hanno accordato la preferenza alla formazione di ispirazione cattolica nel 2006 confermerebbe la propria scelta. Il progressivo smarcamento del leader centrista, Pier Ferdinando Casini, dal resto della Casa delle libertà ha provocato confusione e disorientamento nell’elettorato, soprattutto dopo il voto favorevole al Senato sul decreto di rifinanziamento delle missioni internazionali. Una manovra discordante rispetto agli alleati storici Berlusconi, Fini e Bossi e che ha consentito la sopravvivenza del fragile governo Prodi.
Un sondaggio commissionato dal Giornale a Unicab e realizzato mercoledì 28 marzo (all’indomani del voto a Palazzo Madama) conferma non solo il dissenso della base, ma anche un altro particolare fenomeno: gli elettori di centrosinistra riconoscono nell’Udc un partito «amico».
Ma andiamo con ordine. Il dato rilevante è che solamente il 35,6% del campione di elettori Udc interpellato da Unicab confermerebbe la propria scelta centrista, mentre il 22,7% voterebbe un altro partito di centrodestra e il 21,2% non si recherebbe affatto alle urne. Gli indecisi si attestano al 19,2%, mentre, a conferma della chiara polarizzazione dell’elettorato, risalta in negativo l’1,3% che attualmente sceglierebbe l’Unione. A conti fatti, oggi l’Udc potrebbe contare con certezza solo sul 2,4% a livello nazionale a fronte del 6,7% conseguito un anno fa.
C’è un’altra domanda del sondaggio che rivela chiaramente come l’udiccino medio fatichi a comprendere le decisioni di Casini e di Cesa: «Il partito deve restare nel centrodestra?». Il 60,7% degli elettori Udc ha risposto affermativamente, una percentuale addirittura superiore a quella del totale di coloro che hanno espresso simpatie per la Cdl (58,1%). Ed è su questo tema che emerge, inaspettata, l’affinità tra gli elettori dell’Unione e i centristi. Per il 70,3% di coloro che hanno votato centrosinistra l’Udc dovrebbe mollare gli ormeggi e spiegare le vele. La percentuale elevata non appare un frutto del caso: il 70% sembra ben rappresentare i moderati o i riformisti dell’Unione, quelli che farebbero volentieri a meno della sinistra radicale per imbarcare i meno riottosi e più «governisti» oppositori.
Ma se lo stato maggiore di Via dei Due Macelli decidesse di «divorziare» da Forza Italia, An e Lega, sarebbe la fine della Casa delle libertà intesa come schieramento organico di centrodestra? La maggioranza degli italiani (55,1%) ritiene che non sia così. Tra gli aficionados Udc la percentuale sale al 71,4% (59% il totale del centrodestra), segno che tra i moderati cattolici la percezione è chiara: il bipolarismo non si distrugge con lo spostamento di un partito che si attesta al 6% circa su base nazionale. Insomma, i cittadini hanno compreso che o si sta a destra o si sta a sinistra ed è difficile cambiare le alleanze sostenendo che i valori di riferimento restano immutati. Il risultato non felicissimo della Rosa nel Pugno alle scorse politiche è indicativo.
Lo spaesamento della base Udc, provocato dall’appoggio a Prodi sul decreto di rifinanziamento, evidenzia la difficoltà nel percepire le strategie di Pier Ferdinando Casini. Il 47% dei suoi elettori non ha gradito che si sia offerta una «stampella» al premier a fronte del 28,8% che ha approvato. Tra i simpatizzanti del centrodestra la disapprovazione sale al 65%, una percentuale molto simile al 68% di votanti dell’Unione che ha ritenuto condivisibile la scelta dei senatori guidati da Francesco D’Onofrio. E il cerchio si chiude: gli elettori di centrosinistra comprendono le motivazioni di un partito di opposizione dal quale evidentemente attendono un sostegno continuativo.
I risultati del sondaggio confermano il trend iniziato a dicembre con l’assenza a Piazza San Giovanni e la contro-manifestazione di Palermo e fotografato da un’analoga ricerca del Giornale. Sta a Casini far ritrovare la bussola ai propri elettori. Quel che ora è certo è che un abbraccio con Rutelli e con Fassino non gioverebbe.
venerdì 30 marzo 2007, 07:00
tratto da http://www.ilgiornale.it/?SS_ID=-1
Nuvolarossa, se vogliamo leggere il Giornale ci colleghiamo al sito del Giornale, Silvio non ha bisogno di altri piccoli Fantozzi che fanno da galoppini.
ORGOGLIO REPUBBLICANO
Scusate ma ogni "X" sparata sul forum quanti punti sono?