Articolo dal settimanale 'Il Venerdì di Repubblica' del 29/04/05.
Articolo dal settimanale 'Il Venerdì di Repubblica' del 29/04/05.
Articolo dal settimanale 'Il Venerdì di Repubblica' del 29/04/05.
Articolo dal settimanale 'Il Venerdì di Repubblica' del 29/04/05.
E' davvero un buon articolo, che delinea in modo semplice ma abbastanza preciso le varie questioni e "differenze". E banale che ricordi a tutti che le categorie democratico-liberali "destra" e "sinistra" sono avulse dalla Vera Religione, la nostra Santa Fede Cattolica (anche se nel giorno del giudizio i giusti staranno alla destra del Padre ). O si è cattolici oppure non si è cattolici.
Buon articolo, anche e soprattutto per chi non è addentrato nella questione. E da "profano", Sursum Corda, ti chiederei anche di completare l'informazione... A parte quelli che l'articolo chiama tradizionalisti e ultratradizionalisti, di cui si parla in queste pagine, come descriveresti sinteticamente le altre 3 categorie dei "conservatori", dei "progressisti" e degli "ultraprogressisti"?
Mah, secondo me una prima distinzione si deve fare su chi chiede (o celebra) con il rito "di San PioV" e chi no; i primi sono cattolici "tradizionalisti" i secondi cattolici "conservatori". Già in questa maniera abbiamo messo fuori i Neocatecumenali e le schitarrate sugli spartiti di Kiko...Originally posted by Aragorn78
Buon articolo, anche e soprattutto per chi non è addentrato nella questione. E da "profano", Sursum Corda, ti chiederei anche di completare l'informazione... A parte quelli che l'articolo chiama tradizionalisti e ultratradizionalisti, di cui si parla in queste pagine, come descriveresti sinteticamente le altre 3 categorie dei "conservatori", dei "progressisti" e degli "ultraprogressisti"?
Per quanto riguarda i "progressisti" oggettivamente la questione è complessa, per un motivo a mio avviso: si superano "a sinistra" l'uno con l'altro, in un inseguimento verso il nulla (in definitiva si arriva sempre lì...o Dio o nulla).
Diciamo che le sei armate della Chiesa "conciliare" sono: Il Cammino Neocatecumenale, Comunione e Liberazione, Opus Dei/Società Sacerdotale della Santa Croce sulla fascia destra...Rinnovamento nello Spirito Santo/Carismatici Cattolici, Movimento dei Focolari, accozzaglia "no global" (con vecchi cristomarxisti, "comunità di base", ecc.) sulla fascia sinistra.
In realtà sono tutti uniti da un malsano prurito di aggiornamento, protagonismo, relativismo/laicismo/pensiero liberale e soprattutto "fede personale" avulsa dalla retta ragione e dal buonsenso...sono Modernisti (consapevolmente o meno) e stanno benissimo nella nuova era dello Spirito Santo (come molti di loro dicono) nata dal Concilio VaticanoII, in fondo è meglio vivere senza troppi problemi, no? ci sono delle ENORMI contraddizioni nella dottrina conciliare VS la dottrina cattolica? è un problema? no, cantiamo che ci passa...
Modernismo
Fu tra la fine del secolo XIX e i primi del secolo XX un tentativo di adattare la immutabilità del Dogma cattolico allo spirito razionalista dei tempi. I suoi maggiori rappresentanti furono l'abate Alfredo Loisy in Francia, l'ex gesuita Tyrrell in Inghilterra, H. Schell in Germania, Romolo Murri ed Ernesto Buonaiuti in Italia. La condanna tempestiva delle sessantacinque proposizioni modernistiche col decreto Lamentabili Pascendi (8 settembre) prendeva di fronte il modernismo con una così chiara e sistematica esposizione dei suoi errori che meravigliò gli stessi modernisti. Senza fare alcun nome, l'enciclica dava il ritratto tipo del modernista considerato come filosofo, come credente , come teologo, come critico, come apologista e come riformatore. Come filosofo, il modernista parte dall'agnosticismo kantiano e positivistico; non sappiamo nulla di Dio, della sua esistenza e dei suoi attributi, e quel qualcosa che ne conosciamo lo sappiamo attraverso la religione che è rivelazione di Dio nell'intimo del cuore, sentimento istintivo dell'anima che ha bisogno di un ideale per vivere. Come credente, il modernista si attacca al Dio che gli si rivela nella coscienza e di cui ha una esperienza interiore (immanentismo); la religione perciò è un fatto puramente soggettivo. Come teologo, il modernista descrive la propria fede, la fede soggettiva, ricorrendo alle idee del suo tempo, inventando formule che si trasmettono e diventano tradizionali (dogmi) ma che non corrispondono ad alcunchè di oggettivo e sono quindi mutevoli come sono mutevoli le idee del tempo. Come storico, il modernista per dando valore ai testi, li interpreta e manipola secondo i suoi concetti filosofici e teologici; quindi dichiara impossibile il miracolo e purga i testi di tutto ciò che appare come soprannaturale; fa cioè una storia critica e scientifica. Con questa storia critica e scientifica il modernista crede di fare l'apologista della religione, conciliando il cristianesimo con lo spirito razionalista moderno, e tenta una ridicola e proteiforme "riforma" della Chiesa nei suoi dogmi senza uscire dalla Chiesa. A parte alcune spodariche resistenze all'Enciclica di san Pio X, la condanna romana stroncò temporaneamente la "somma di eresie" che si dimostrava una delle più pericolose della storia della Chiesa.
Alcuni semimodernisti e modernizzanti (uno di questi fu l'allora giovane Roncalli), sopravvissuti alla condanna, lavorarono nell'ombra per anni, formando giovani (tra cui lo stesso Montini) che poi negli anni '50 si fecero corifei della sedicente "Nuova Teologia". Questa "nuova Teologia" (O NEO-MODERNISMO) divenne la teologia ufficiale del volgarmente detto "Concilio Vaticano II".
Rigorosamente NERI...
all'esilio ogni Ghibellin fuggiasco!
Un solo Sole sia luce dei cattolici !
E' sottinteso...Originally posted by giangaleazzo
Rigorosamente NERI...
all'esilio ogni Ghibellin fuggiasco!
Un solo Sole sia luce dei cattolici !
Giangaleazzo, non finisci mai di stupirmi...in positivo...