Egregio Direttore,
le scrivo qualche giorno dopo l’approvazione da parte del Congresso spagnolo del disegno di legge che prevede la possibilità di matrimoni tra persone delle stesso sesso e, di conseguenza, della possibilità di adozione di bambini da parte di queste coppie.
Inutile dire che una decisione di questo genere non può che indignarmi profondamente. Questa decisione da parte delle istituzioni spagnole è un vero e proprio atto contro la libertà e la ragione, un gesto che esalta l’egoismo delle lobby omosessuali e annichilisce i diritti e la libertà dei bambini.
Quale libertà autentica ci potrà mai essere per un bambino costretto a crescere con due mamme o con due papà? Come vivrà? Come sarà educato?
Che modello di famiglia gli potrà essere proposto se non un modello che, per ovvi motivi, va decisamente contro la natura umana?
Non c’è futuro, nel senso materiale come in quello metaforico, per una società che mette sullo stesso piano ciò che è naturale e ciò che è contro natura.
A parer mio, inoltre, è arbitrario e assolutamente contrario al bene comune il riconoscimento da parte di uno Stato del “diritto inesistente” al matrimonio tra persone dello stesso sesso. E’ ovvio che le persone omosessuali, come tutti, sono dotate della dignità inalienabile che corrisponde ad ogni essere umano e pertanto non possono essere sottovalutate o discriminate e godono degli stessi diritti di ogni uomo. Ma queste persone hanno anche il dovere di ricordare che il matrimonio può essere contratto solo e soltanto da persone di diverso sesso e che, di conseguenza, persone dello stesso sesso non hanno nessun diritto a contrarre matrimonio tra loro.
Dovremmo interrogarci su tutto questo. Interrogarci profondamente, al di là del credo religioso, e chiederci se con un governo delle sinistre, in cui queste posizioni non sono di certo minoritarie, anche l’Italia non finirà presto sulla strada del Presidente spagnolo Zapatero.
Alcune regioni, come la Toscana, hanno già imboccato con i loro statuti questa strada, ed è proprio di qualche giorno fa la notizia che il comune di Pizzo Calabro sia stato il primo comune d’Italia ad aver istituito un “Registro delle unioni civili” ai fini dell’iscrizione, e quindi della pubblicizzazione, delle cosiddette coppie di fatto, sia esse formate da persone di sesso diverso che da persone dello stesso sesso!
A mio modesto parere ritengo il matrimonio, come espressione istituzionale dell'amore dei coniugi che si realizzano come persone e che generano ed educano i loro figli e come la base insostituibile della crescita e della stabilità della società: di conseguenza equiparare le unioni omosessuali ai veri matrimoni significa introdurre inequivocabilmente un pericoloso fattore di dissoluzione dell'istituzione matrimoniale e con essa, del giusto ordine sociale. Inoltre, vorrei sottolineare, che la battaglie per il riconoscimento delle unioni di fatto è, in linea di massima, un’opera esclusiva portata avanti a spada tratta dalle lobby omosessuali, le quali, dietro il paravento che la società, per un'esigenza di libertà, debba fornire delle garanzie anche per le coppie more uxorio, vogliono arrivare al matrimonio omosessuale, con la possibilità di avere dei figli o adottandoli o, addirittura, facendoseli da sé mediante pratiche aberranti come l'autoinseminazione. Del resto se il problema delle coppie etero conviventi fosse quello di avere le stesse garanzie delle coppie sposate, altro non dovrebbero fare che regolarizzare la loro unione, anche civilmente, in maniera da assumersi, però, oltre che i diritti anche i doveri. Gli omosessuali italiani, invece, non potendo sposarsi si sono inventati l'esigenza che la società riconosca le coppie di fatto, in modo da arrivare ugualmente a quelle garanzie proprie ed esclusive dell'istituto matrimoniale, senza però doversi accollare i doveri che rientrano in tale istituto.
In conclusione voglio precisare che la mia non è assolutamente una posizione discriminatoria nei confronti di chi ha deciso di essere omosessuale: non sono di certo un bigotto! Le mie riflessioni sono dettate dal fatto che una società civile come la nostra non può assolutamente riconoscere gli stessi diritti di una famiglia “normale” ad una coppia formata da persone dello stesso sesso.
Con il voto del Parlamento spagnolo che autorizza il matrimonio tra omosessuali e consente l’adozione per i coniugi gay è stato posto il primo mattone per costruire un mondo in cui la natura dell’uomo è decisa dallo stesso uomo. Ciò che la Spagna ha fatto è, praticamente, un passo in direzione opposta alla realtà.
A questo punto non c’è altro da fare che tornare alla realtà. E la realtà è che con la parola matrimonio si intende il legame tra persone di sesso diverso capaci di procreare.
Anche perché, quando ero piccolo, mi raccontavano che in principio c’erano Adamo ed Eva, non Adamo e Salvatore…
Il Presidente
“TERRA DI MEZZO”
DANIELE CAROLEO