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Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Quello che dei Papi non vi è stato detto

    Amici tutti.....in questo forum, con il permesso dei moderatori....vorrei parteciparvi di un lavoro che sto svolgendo da alcuni anni.....la storia dei Papi....quella storia che NON vi hanno mai raccontato.....^__^
    Girando per internet troverete di tutto, specialmente i mali........i danni..gli intrecci politici.........ma per esempio quando è nata UNA DIOCESI lo sapete?
    Quando si iniziò a parlare di Parrochhie lo sapete?
    Il martirio in difesa della fede cattolica di tanti Papi lo conoscete?

    Questo vorrei offrirvi, pregando però TUTTI GLI ISCRITTI a non formulare qui le domande e le proprie idee per non rovinare la sequenza cronologica dei papi, qui chiedo l'aiuto dei Moderatori..poi ovviamente chi vorrà contestare è libero di farlo in altri forum....^__^

    Fraternamente caterina LD

    Non parleremo di Colui che per onestà EVANGELICA è conosciuto come il primo Papa....PIETRO.....semplicemente perchè la sua storia la conosciamo....Poichè in altri forum di dialogo con vari Protestanti, abbiamo spesso rivolto la domanda: che cosa è accaduto DOPO la morte degli Apostoli? Nessuno ha mai saputo dare una risposta che non fosse, ovviamente, legata alla Verità della Chiesa Cattolica.......proseguiamo allora dalle conoscenze che abbiamo.....non per dimostrarvi che "abbiamo ragione" (la Chiesa NON ha bisogno di questo da noi......) ma semplicemente per TESTIMONIARE LE RAGIONI DELLA NOSTRA fede nella Chiesa....procediamo con il Successore di San Pietro:

    LINO, di Volterra (67-76)
    San Lino di Tuscia ( 0067-0076) Considerato il primo vero Papa (essendo Pietro il propulsore sulle fondamenta del Cristo che conobbe personalmente e che ebbe diretto mandato da Lui) della comunità Cristiana fondata su basi ad organizzazione piramidale, ovvero eletto dal proprio cenacolo e quindi dalla comunità, a differenza di Pietro che derivò direttamente dal "Verbo di Cristo".
    Di san Lino, come di molti altri Papi ancora, non si ebbero, così come non si possono avere, molte notizie oggettive e certe sulla loro vita. Qualche volta nemmeno sulla loro morte; per il semplice fatto che, a quel tempo, quegli uomini professarono la loro fede più alta, con una conseguente grandissima contrapposizione ambientale : l'ostilità degli usi, dei costumi, di vita stessa ma sopprattutto, delle identificazioni religiose e quindi ideologiche.
    Anche la sua nascita è molto approssimativa. La "TUSCIA romana " potrebbe essere considerata come la parte nord occidentale del Lazio compresa tra l'attuale confine toscano, il mar Tirreno ed il corso medio basso del fiume Tevere. Oppure, molto più prossima al "Foro", quale potrebbe essere la zona dell' attuale via "Tuscolana" ( n.d.a.: dei tusci, ovvero degli etruschi). Considerate le conformazioni orogeografiche, i mezzi di comunicazione dell'epoca, e le difficoltà di spostamento attraverso zone in preda a tutte le possibili azioni banditesche, si può sicuramente propendere per la seconda ipotesi. Così come la sua morte non propriamente in certa ma povera di documenti, e celebrata come un "martirio"... probabilmente in qualche arena.

    Ovviamente poche notizie.......se non ci fossero state le Lettere Apostoliche probabilmente non avremmo saputo nemmeno di Pietro e gli altri....o peggio nulla di Gesù.....Perciò un ringraziamento comunque sia a QUESTA Chiesa è doveroso se non altro il mantenimento della Tradizione agli insegnamenti apostolici trascritti, appunto.... e fatti girare nelle comunità. Di san Lino si sa solo che mantenne fedele la divulgazione delle Lettere Apostoliche che circolavano e non ci sembra una cosa di poco conto.

    ***************

    ANACLETO,(o Cleto) romano (76-88)
    Sant' Anacleto Martire (0076-0088) Si festeggia il 13 luglio. In Brasile si festeggia il 27 aprile. Una seconda ipotesi avrebbe voluto "Cleto" papa con una sovrapposizione ed intersecazione di date annuarie. La tradizione comunque, annovera Anacleto di origine romana e discendente di "pretoriani". Convertito al cristianesimo offrì tutti i suoi averi e la sua massima disponibilità alla causa cristiana, fino al martirio, voluto da Domiziano per sopprimere una nuova fede religiosa ed una filosofia di vita contrastanti con il modo di vivere dell'epoca. Durante il suo pontificato ordinò 25 sacerdoti ed il suo nome figura nelle orazioni del canone messale.

    Bene cominciano le prime informazioni......
    è importante questa notizia:

    Durante il suo pontificato ordinò 25 sacerdoti ed il suo nome figura nelle orazioni del canone messale.....

    Avete letto?? ordinazione di sacerdoti......è la Tradizione che si mantiene già DOPO LA MORTE degli Apostoli...senza mettere in mezzo la Chiesa Ortodossa (Orientale) che all'epoca agiva alla stessa maniera, quale altra Chiesa può darci notizie così antiche? I gesti sono i medesimi che leggiamo nelle Lettere Apostoliche...la CONFERMAZIONE, L'IMPOSIZIONE DELLE MANI....IL MANDATO.

    ********************
    CLEMENTE I, romano (88-97)
    Fu eletto negli anni del terrore più forte dell' anticristianesimo. Appartenente alla Gens romana , nonostante le sue origini ebraiche. La tradizione lo vuole quale figlio del senatore Faustino parente dell'Imperatore Domiziano. La storia lo vuole allevato nella cultura ellenistica. Seguace di San Paolo, e nominato vescovo da Pietro e Paolo,è probabilmente il fondatore della gerarchia eclesiastica,dal momento che era forte sostenitori del messaggio di Paolo che il quale imprimeva con forza il senso di una gerarchia fra i vescovi, e la reale consapevolezza che per essere uniti occorre ubbidire ed essere sottomessi al proprio vescovo, così come ancor oggi viene intesa e speculare alla gerarchia sociale dell'epoca. Un Papa, qualche vescovo, pochi sacerdoti e ... possibilmente molti seguaci con il solo diritto di acclamazione o di proclamazione della "fides" .
    Nel 96 scoppiò l'antagonismo con le gerarchie di Corinto dove Clemente si trovava in conseguenza all'attività apostolica verso oriente.

    La tradizione vuole che il Soglio o Cattedra di Pietro sia passata a Evaristo nel 97, mentre la morte di Clemente I avvenne circa nell'anno 100 quando, il pontefice si trovò in una qualche località del "Mar Nero" e,quando dopo aver rifiutato un ordine perentorio di eseguire un sacrificio alle divinità politeistiche romane, gli fu legata al collo un' ancora navale romana e gettato in mare.
    I santi Cirillo e Metodio riuscirono a recuperare alcune reliquie che furono tumulate nella basilica di San Clemente, fondata a Roma tre secoli dopo la sua morte ed eretta, sempre secondo la tradizione, sulle fondamenta della casa paterna. (nda: oggi a pochi passi dal Colosseo).



    E siamo giunti ad un vescovo speciale....speciale perchè ci ha lasciato una lettera IMPORTANTISSIMA, l'unica di quel periodo di un vescovo......e se vogliamo la prima di un "papa".....la Lettera famosa ai Corinti dove, dopo la morte di s.Paolo accaddero tentativi di DIVISIONI E SCISMI....lui previene, cura e ristabilisce l'unità in quella Chiesa. Clemente è un vescovo che ha ancora DENTRO DI SE le parole di Paolo e di Pietro, infatti leggiamo che:

    Seguace di San Paolo, e nominato vescovo da Pietro e Paolo,è probabilmente il fondatore della gerarchia eclesiastica,dal momento che era forte sostenitore del messaggio di Paolo il quale imprimeva con forza il senso di una gerarchia fra i vescovi, e la reale consapevolezza che per essere uniti occorre ubbidire ed essere sottomessi al proprio vescovo........questo concetto dell'obbedienza AI VESCOVI verrà ripreso trent'anni circa più avanti da s.Policarpo, poi anche da s.Ippolito e più avanti anche da s.Ireneo il quale nell'Anno 15. a.C. formulerà la prima lista dei Vescovi di Roma.

    Vi è un particolare nella storia di Clemente....a quanto pare sembra che Everisto gli sia succeduto prima che morisse, ma c'è un motivo, Clemente non si trovava a Roma era in giro nella predicazione quando fu colto dalle persecuzioni, è importante constatare che scatta LA PREOCCUPAZIONE DI NON LASCIARE LA SEDE DI ROMA SENZA IL SUO VESCOVO.....Secondo fonti più o meno contrastanti, sembra che Clemente abbia dato lui stesso l'autorizzazione comprendendo la realtà che a Roma non sarebbe più rientrato. Vero o falso che sia che Clemente l'abbia detto, ci interessa contemplare l'attività frenetica della giovane Chiesa in un periodo macchiato di sangue CRISTIANO.

    *****************
    EVARISTO, greco (97-105)
    Sant'Evaristo ( 0097-0105) Di questo Papa non si conosce quasi nulla. La tradizione lo vuole al soglio pontificio prima della morte del suo predecessore, per il semplice fatto che Clemente I si risolse a ritrovare l 'apostolato mediorientale, che stava distaccandosi da Roma (famosa la sua Lettera ai Corinzi, il testo più antico pervenutoci e il più autorevole che confermi questa supremazia di Roma), lasciando gli incarichi romani ad Evaristo, per evitare che rimanesse scoperta la sede di vescovo. Nato probabilmente in Giudea da genitori appartenenti alla "Gens romana" fu istruito in Grecia.
    A questo Papa si deve una ulteriore organizzazione eclesiastica: la costituzione delle parrocchie dopo i vescovadi... ovvero la diramazione capillare dell'evangelismo. Le parrocchie nacquero come " Tituli" , ovvero i luoghi dove i "leader" cristiani trovarono il martirio, ove venne da prima eretta una croce e poi una chiesa. E, sempre per volontà di questo papa, la celebrazione del matrimonio diviene un atto pubblico. L' "Annuario Pontificio" lo considera martire, ma il suo sacrificio non è oggettivamente dato per certo....

    Se pur di Everisto sappiamo poco....abbiamo un paio di notizie a dir poco strabilianti.....

    1) A questo Papa si deve una ulteriore organizzazione eclesiastica: la costituzione delle parrocchie dopo i vescovadi... ovvero la diramazione capillare dell'evangelismo.

    2) Le parrocchie nacquero come " Tituli" , ovvero i luoghi dove i "leader" cristiani trovarono il martirio, ove venne da prima eretta una croce e poi una chiesa.

    3) E, sempre per volontà di questo papa, la celebrazione del matrimonio diviene un atto pubblico.
    ........
    Occorrono commenti?
    Chiedo a chi si sente in cuore di parlare della SUA PARROCCHIA....di dare prima uno sguardo a questi fatti......di contemplare le proprie radici che come dice al punto (2) esse nacquero come TITULI in onore dei MARTIRI...i nostri fratelli nella fede.....Pensino i giovani sposi che a loro fu pensato fin dal primo secolo....Amici...non possiamo distogliere lo sguardo dalle nostre radici cristiane....
    E proprio a cavallo di questi anni gli Ebrei davano (conclio di Jamnia) il loro Canone definitivo su quella che avremmo chiamato BIBBIA eliminando la famosa versione dei LXX (Settanta)......i Protestanti RINNEGANO queste radici comuni, ma NON spiegano quali siano le loro.....e non spiegano perchè dovremmo dare credito al Canone Ebraico e non a quello stabilito dalla nostra Chiesa.....ma questo è un altro capitolo....

    Continua................

    (per permettere una lettura scorrevole ed un legame storico, vi prego di non fare interventi.........^__^)
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  2. #2
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    Predefinito Continua.....

    Ehm...dimenticavo LE FONTI....^__^... "Grande Dizionario dei Papi" Oxford University Press, di John N.D. Kelly, II Ed. 1999 (la prima 1989), 812 pagine...Più alcuni testi che ho spulciato in alcune Biblioteche......

    ALESSANDRO I, romano (109-116)
    Probabilmente il primo papa ad essere eletto dal un conclave dei vescovi, diaconi e persino con la partecipazione dei fedeli. Antecedentemente il pontefice veniva nominato in maniera quasi dinastica, con un atto testamentario, sulla scia di come facevano gli Apostoli anche con la nomina di un vescovo, la differenza sta nel fatto che il numero dei vescovi era quadruplicato e più, di conseguenza difficile raggiungerli tutti per stabilire una successione, il che avveniva, probabilmente, fra i più vicini o i più noti fra tutti. Salì al soglio pontificio ancora giovanissimo, tra i venti ed i trenta'anni. Proveniente da nobile famiglia romana con buone introduzioni presso il Senato romano quali il tribuno Quirino ed il prefetto Ermete. Ad Adriano si attribuisce l'uso dell' introduzione dell'acqua nella celebrazione del rito eucaristico e dell'acqua santa per le abluzioni, ma non si hanno notizie certe dal momento che si da a questi elementi una nascita naturale e spontanea. La tradizione cristiana lo vuole martire, a seguito delle persecuzioni traiane. Decapitato assieme ai suoi tutori e sepolto al settimo miglio della via Nomentana. Ma secondo Eusebio ed Ireneo, papa Alessandro I avrebbe "regnato" tra il 109/110 .

    Interessante constatare quanto segue:

    1) sulla scia di come facevano gli Apostoli anche con la nomina di un vescovo, la differenza sta nel fatto che il numero dei vescovi era quadruplicato e più, di conseguenza difficile raggiungerli tutti per stabilire una successione, il che avveniva, probabilmente, fra i più vicini o i più noti fra tutti....
    .....
    Questa annotazione è importante e sapete perchè? perchè sarà anche una nota di attrito con Chiesa d'Oriente...la quale arrivò ad accusare Roma, già da questo periodo, di fare vescovi soltanto della sua cerchia....se ciò fosse vero potremmo anche commprenderlo.....la vita di allora non era facile ed era anche giusto inserire a GUIDA della Chiesa un vescovo di cui si potesse aver fiducia nella gestione della Tradizione Apostolica......se tale notizia fosse falsa, ne saremmo più contenti....^__^ tuttavia i primi vescovi di Roma provenivano anche dalla Grecia.

    2) Ad Adriano si attribuisce l'uso dell' introduzione dell'acqua nella celebrazione del rito eucaristico e dell'acqua santa per le abluzioni, ma non si hanno notizie certe dal momento che si da a questi elementi una nascita naturale e spontanea.....
    ......
    Interessante vero? Nel testo si legge anche che a lui si deve l'inserimento di un'aggiunta nel CANONE DELLA MESSA, ma quale questa sia, non sono riusciti a stabilirlo, dal momento che non esistevano libri come oggi intendiamo noi e in più la maggior parte delle Messe venivano celebrate nella clandestinità, quindi parliamo di fogli scritti e ritrascritti....molti dei quali incompleti e andati perduti..........

    *******************

    SISTO I , romano (116/7-125)
    Verso la fine del suo regno anche l' Imperatore Traiano ritenne di dover mitigare la propria politica persecutoria nei confronti dei cristiani, anche perchè l' "infamia" di essere cristiano serviva più spesso a risolvere faide politiche e famigliari che non a dirimere questioni religiose. Questo clima di pseudo tolleranza, che non cambiò comunque i metodi e le persecuzioni, proseguì anche sotto l'imperatore Adriano il quale scrisse al proconsole d'Asia : "Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora è quest'ultimo che deve essere punito".
    In questa realtà nacque Sisto I, figlio di pastori romani, si presume sia assurto al soglio intorno al 116/7 A Sisto primo si deve l'introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il il sacro calice e la patena (n.d.a : piattino di metallo dorato, argentato o di metallo nobile usato per la deposizione dell'Ostia consacrata) lasciando agli uomini di culto il privilegio di questi atti. A Sisto I venne fatta risalire anche l'introduzione del triplice cantico durante la celebrazione della messa (nda: tratto dal tardo latino mìttere, mandare, inviare ...) e soprattutto dalla formula finale del rito cristiano fondamentale della celebrazione eucaristica: ite missa est "andate, sei inviato.
    Viene celebrato come santo, ma dal Calendario Universale della Chiesa è stato depennato, perchè probabilmente non subì alcun martirio. L'unica cattedrale dove ancora viene celebrato come santo è quella di Alatri (nda: cittadina in provincia di Frosinone).

    eheheh scommettiamo che.....non tutti sapevate che il famoso ITA MISSA EST è vecchio quanto la Chiesa?^__^........ ma
    è interessante constatare e farvi presente che la funzione della Messa quale Culto a Dio, era una realtà viva dei primi cristiani...a differenza di ciò che dicono alcuni che hanno il dente avvelenato contro la Chiesa.....che negano la Messa nelle prime comunità cristiane (Protestanti)....insomma amici...qui parliamo della Chiesa se questa non fosse legittimata come dicono i Protestanti , di quale altre chiese abbiamo queste notizie?

    Una volta un tale disse che i primi papi erano tutti principi patrizi....ma davvero? Eccolo Sisto I....figlio di pastori romani......

    altra notizia interessante è questa: A Sisto primo si deve l'introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il il sacro calice e la patena .........come leggiamo il CALICE era già in uso.....e per porre un "divieto" a che tutti potessero toccare è segno evidente che si credeva già allora (100/120) alla SACRALITA' dell'Eucarestia.....e non come sostengono i Protestanti che questa è una invenzione del Concilio di Trento^__^

    Vorrei finire con una nota di meditazione alle parole dell'Imperatore Adriano che dice: "Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora è quest'ultimo che deve essere punito".......

    ************************
    TELESFORO, greco (125-136)
    San Telesforo papa non sarebbe stato martirizzato, mentre il martirio di un altro Telesforo sarebbe annotato nel "Martiriologio romano", durante l'impero di Adriano. Le sue origini vengono ricondotte a Terranuova di Calabria da famiglia greca.
    A Telesforo furono ricondotte alcune altre norme nella celebrazione della messa quali il canto del "Gloria in excelsis Deo" da egli stesso composto e l'introduzione della messa di mezzanotte alla vigilia di natale e il digiuno di sette settimane prima della Pasqua. Viene festeggiato il 5 di gennaio, anche se il suo nome non figura più nel Calendario ufficiale poichè confuso con l'altro Telesforo, Ireneo nel 180 da notizia del suo martirio, ma la storia della Chiesa non è mai riuscita a stabilire a quali dei due si riferisse, confermato da Eusebio (260-340 circa) che comunque un Telesforo vescovo venne messo a morte nel primo anno del regno di Antonino Pio imperatore (138-139). Tuttavia gli storici concordano che di questo vescovo di Roma le fonti del martirio sono fra le più attendibili, il problema è che in passato si è fatta confusione con un altro Telesforo, ma del quale di uno non si hanno certezze.
    ..........
    GRECO........^__^
    Amici....andando la Domenica alla Messa e pregando il Gloria a Dio nell'alto dei Cieli....lasciamoci avvolgere dai secoli che ci separano da questo vescovo di Roma che l'ha composto.....e che la Tradizione ci ha tramandato......e vediamo come la vigilia di una Natale esisteva già dal 125 d.C.
    I nostri fratelli cristiani della prima ora, del primo secolo, festeggiavano un Natale di Gesù Bambino......
    Eccole le nostre radici, ecco le "ragioni della nostra fede" OGGI.....

    ********************

    Domani inserirò il seguito dei Papi........
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  3. #3
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Predefinito Continua la storia..........

    ....
    prima concedetemi una correzione che un amico mi ha fatto notare.....nella cronologia di Lino secondo dopo Pietro c'è scritto:
    ......
    Anche la sua nascita è molto approssimativa. La "TUSCIA romana " potrebbe essere considerata come la parte nord occidentale del Lazio compresa tra l'attuale confine toscano, il mar Tirreno ed il corso medio basso del fiume Tevere. Oppure, molto più prossima al "Foro", quale potrebbe essere la zona dell' attuale via "Tuscolana" ( n.d.a.: dei tusci, ovvero degli etruschi).
    .........

    La correzione è la seguente: tuscolana non vuol dire dei tusci ovvero degli etruschi ma vuol dire “strada che porta a tuscolo” , paese a sud di roma (in direzione opposta all’etruria) che non era etrusco. A Roma in realtà vi era un “quartiere etrusco” ma non ha nulla a che vedere con la tuscolana........
    Il termine corretto non è Tuscolana, ma Tuscania.........^___^

    (ringrazio l'angelo custode che me lo ha fatto notare privatamente)

    Riprendiamo la cronologia..........

    IGINO, greco (136/7-140)
    Iginio (0136-0140) Filosofo di origine ateniese, poco o nulla del suo apostolasto è giunto alla nostra conoscenza. La tradizione, pervenutaci dalle fonti di s.Ireneo, vuole che la sua preparazione sia stata di conforto nel contrastare una delle tante eresie imperversanti fin dalla nascita del cristianesimo stesso: lo "gnosticismo" (nda: gnòsi = conoscenza; vocabolo di etimologia greca; lo gnosticismo praticato negava l'insegnamento della dottrina da parte di maestri, ovvero dal "clero", facendo derivare la conoscenza e la sapienza direttamente da Dio, prassi nettamente contraria all'insegnamento degli apostoli che istruivano per diffondere la dottrina)
    Ad Iginio fu ricondotta una sorta di piccola riforma clericale mediante la quale iniziò la prima organizzazione gerarchica di tipo piramidale, visto l'aumentare del numero dei vescovi e del clero. Durante il suo pontificato l'imperatore Adriano fece erigere il suo mausoleo che diventerà poi, Castel Sant'Angelo.

    ...........

    Riforma.....sembra che nella Chiesa la Riforma non sia mai stata una novità...^__^..., effettivamente il lato positivo della fede cristiana è quel continuo RINNOVARSI che ci dovrebbe caratterizzare.....

    Segue poi:

    PIO I, di Aquileia (140/2-155)
    Secondo la tradizione cristiana fu considerato tra i papi più rigorosi, sia verso i costumi delle popolazioni, sia verso i costumi di vescovi e presuli, non ancora completamente mondati dalle prosperità della vita. Ma a Pio I venne ricondotta l'introduzione della "confessione" , ovvero "riconciliazione" pur nella ripetizione delle infrazioni dogmatiche o morali. (nda: probabilmente le persecuzioni, anche se durante l'impero di Antonino Pio si erano abbastanza affievolite ed il troppo rigore morale imposto, portò la Chiesa a più miti consigli con l'introduzione, appunto, della confessione privata, l' "equa penitenza" ed il prosieguo nel cammino cristiano, per vescovi, prelati e semplici fedeli). Il famoso "Canone Mauritiano" redatto dal fratello di Erma, famoso per le sue raccolte "Il Pastore", che esortavano al pentimento, da qui è probabilmente nata l'iniziativa di Pio I a mettere a frutto l'insegnamento di Gesù sulla Riconciliazione.
    A Pio I venne anche ricondotta l'introduzione della "Pasqua di Ressurrezione" alla prima domenica dopo il primo plenilunio di marzo, dopo un carteggio di scritti con gli altri vescovi di cui si hanno dei frammenti. Compiendo così una prima distinzione tra la "Pasqua ebraica" , celebrata il giorno del plenilunio,e la Pasqua cristiana, ma creando una forte frattura con la chiesa d'oriente (nda: la futura Chiesa Ortodossa) che intendeva invece mantenere la tradizione giornaliera della Pasqua ebraica. E sempre a Pio I si fanno risalire i primi forti contrasti con le "eresie" organizzate dell'epoca, quali quella di Cerdone (gnostico) e quella di Carpocrate di Alessandria (gnostico. nda: la cui dottrina si incentrava sul bene ed il male - il primo impersonato da Dio e la sua spiritualità, il secondo fondato sulle figure retoriche di angeli demòni creatori della materia - La Carpocrasofia in buona sostanza rinnegava il Dio "militare" ebraico" ma non sposava il cristianesimo in quanto fruitore della materia). A lui si deve la decisione di cacciare Marcione dalla comunità ecclesiale, dopo diversi incontri e consultazioni con i vescovi e il clero sulla questione dei Testi Sacri dell'A.T. che lo stesso Marcione voleva eliminare propagandando che soltanto la "Buona Novella" dovesse essere evangelizzata e letta nelle assemblee.
    A Lui si deve anche la consuetudine "per un vescovo di Roma" di mettere al primo posto non sè stesso, ma PIETRO, questa Tradizione è ancora vigente oggi.

    Sembra non sia stato martirizzato, ma reso santo per le sue doti morali.

    Dunque come stiamo avendo modo di approfondire, troviamo in questo primo secolo ciò che noi vivendo oggi chiamiamo dire essere la TRADIZIONE DELLA CHIESA, un esempio anche in questo vescovo di Roma è la questione della Pasqua e la questione del Canone. Qui leggiamo che la questione e l'uso della confessione privata ha origine appunto dal lontano anno 142-155 circa.......tale informazione ci sembra veramente illuminante nei confronti del rifiuto del mondo protestante che ha eliminato questo Sacramento ma che tuttavia usa una sorta di "confidenza al pastore" per questioni delicate...........^__^

    **************

    ANICETO I, siro (155-166)
    Figura apparentemente controversa, per quel poco che si possa sapere di Lui. Nativo delle terre siriane, non si sa come sia approdato presso la "Caput Mundi". Sembra fosse stato da prima allontanato dalla Chiesa d'oriente, quale eretico egli stesso, nel mentre stava combattendo le eresie gnostiche derivanti dagli insegnamenti di Cerdone.
    Dopo essere stato proclamato papa, Aniceto ricevette visita da San Giustino (filosofo platoniano, convertito al cristiniasemo fondò una scuola di pensiero,durante l'mpero di Antonino Pio, per finire martirizzato.....di lui c'è rimasta la stupenda difesa della fede cristiana davanti all'imperatore che comunque lo condannerà a morte), alla quale scuola finì per aderire. Ma incontrò anche Egesippo, San Policarpo e gli stessi gnostici Valentino,Cerdone e Marcione. Comunque durante il suo papato le eresie furono piuttosto contrastate, sempre in difesa della fede derivante dalla tradizione apostolica.
    Con Marco Aurelio, divenuto imperatore nel 161, le cose cambiarono nuovamete per la sopravvivenza dei cristiani. Moltissimi vescovi furono condannati a morte e le persecuzioni ripresero a ritmi accelerati. Lo stesso San Policarpo e San Giustino trovarono il martirio. Ma non si ha notizia del martirio di Aniceto, il quale non figura nel Calendario Universale. Con Policarpo tentò di riappianare la questione della Pasqua, e ciò che appare emergere fra i diversi vescovi che parteciparono alle discussioni è che TUTTI sostenevano l'importanza di ascoltare cosa "avessero detto i loro predecessori"; con Policarpo si ha la bellissima testimonianza di aver celebrato insieme l'Eucarestia prima della sua partenza, dopo la quale venne arrestato e morì, appunto martire.La tradizione cristiana vuole che le sue spoglie siano state deposte nelle catacombe di San Callisto in Roma ed in seguito, intorno al 1600, traslate nel sepolcro di Alessandro Severo.
    Secondo fonti storiche ben informate fu Aniceto (questo vescovo) e non Anacleto ad erigere il primo monumento di memoria storica sul Colle Vaticano (l'attuale san Pietro) in onore dell'Apostolo Pietro, divenuto meta di pellegrinaggi specialmente nell'anno 200 e ben riportati da fonti storiche, fonti confermate dai recenti scavi del secolo scorso.


    *********************

    Nuova tappa e siamo giunti alla metà del primo secolo attraverso il quale queste piccole ricostruzioni storiche ci fanno percepire come l'attuale Tradizione che VIVIAMO nella Chiesa abbia radici ben consolidate....Bellissima la scena che invito TUTTI a meditare:

    con Policarpo si ha la bellissima testimonianza di aver celebrato insieme l'Eucarestia prima della sua partenza, dopo la quale venne arrestato e morì, appunto martire....

    .....

    Fraternamente Caterina LD


    Così come invito a meditare su questo:

    erigere il primo monumento di memoria storica sul Colle Vaticano in onore dell'Apostolo Pietro, divenuto meta di pellegrinaggi specialmente nell'anno 200 e ben riportati da fonti storiche, fonti storiche confermate dai recenti scavi di inizio secolo scorso...

    ......
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  4. #4
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Predefinito Continua cronologia....

    Sotero, campano (166-175)
    Nato a Fondi, nell'attuale Campania, da famiglia di origine greca, fu sempre molto attento nel mantenere stretti rapporti con i cristiani residenti al di la del mare Adriatico (nda : già considerata Chiesa Cristiana d'Oriente), anche attraverso opere caritatevoli. Non è escluso che già all'epoca si fosse presentata la possibilità di una opinione diversa circa l'interprettazione del pensiero teologico di Cristo, ovvero l'embrione di uno scisma.... che purtroppo accadrà successivamente. Sotero, cercò comunque di mantenere unita la comunione della fede cristiana, nonostante il tallone di un imperatore come Marco Aurelio.
    Sotto il suo pontificato emersero idee eretiche "montaniste" (nda: eresia frigia, di radice gallica che ricondussero il pensiero al suo precursore - Montano- di origine ebraica ... e quindi alla nuova Gerusalemme che discesa dal cielo si sarebbe dovuta insediare ad oriente di "filadelfia" ... -palestina - . Prime predicatrici di questo pensiero furono Masimilla e Priscilla/Prisca).
    Il pontefice costituì per contro un ordine diaconale femminile (ma attenzione, da NON confondersi con il sacerdozio), anche per rispettare riti greci di più antica memoria e con essi salvaguardare il pensiero cristiano. Ebbe un significativo carteggio con il vescovo Dionigi di Corinto, attraverso il quali si promisero entrambi di leggere queste epistole nelle rispettive assemblee per rinforzare il cuore dei fedeli, affranti dalle persecuzioni e per rassicurarli della comunione di tutte le Chiese e aiutando quella Chiesa con aiuti e sostegni materiali (Eusebio ci da notizia). A lui si deve la festa della Pasqua come celebrazione massima una sola volta all'anno. Le sue spoglie sembra siano state dapprima sepolte accanto alle spoglie di Pietro, poi trasportate nelle catacombe di San Callisto, sotto il papato di Sergio II traslate nella chiesa di San Silvestro a Roma. Successivamente da San Silvestro alla chiesa di San Sisto e... poi... in parte disperse fino a finire a Toledo.

    Volevo farvi meditare su questa questione della Pasqua....se avete avuto la pazienza di leggere, la questione inizia dunque fin dal primo secolo...celebrarla come Pasqua Ebraica o come evento Cristiano? Festeggiarla nello stesso giorno della Pasqua Ebraica o no? Come leggiamo il PROCEDIMENTO DI MATURAZIONE non è stato immediato.....ma ci sono voluti anni e diverse successioni di vescovi prima di stabilire UNA IDEA COMUNE A TUTTE LE CHIESE.....questo ci dimostra come abbia lavorato da sempre la Chiesa maturando, con il sostegno dello Spirito Santo, ciò che doveva essere fatto....e così fu per la Pasqua che questo vescovo rese UFFICIALE COME FESTA CRISTIANA.....dopo un periodo di MATURAZIONE....

    ...........

    E' la volta di:

    Eleuterio, dell'Epiro (175-189)
    Ricevette la visita di Ireneo di Lione il quale gli portò una lettera da parte della sua Chiesa, che in quel periodo stava affrontando dure persecuzioni, nella lettera oltre alla consolidata unità con il vescovo di Roma, si davano suggerimenti per la questione montanista, oggetto appunto d'interesse di tutta la Chiesa. Morì certamente martire, sotto l'Imperatore Commodo, secondo fonti risalente nell'anno 858. Eluterio è l'ultimo vescovo della successione romana riportata negli elenchi fatti da Ireneo.
    Una certa storia narrata da più fonti( Beda, Agbar IX, e scrittori successivi) ci tramandano che egli fu il tramite di cui la Provvidenza si servì per convertire Lui, re di Edessa(Urfa in Turchia, nella Mesopotamia) il quale aderì effettivamente al cristianesimo dopo anche un breve carteggio fra i due, e sembra che fu proprio il re a chiedere al vescovo di Roma di poter diventare cristiano.

    *********

    Vittore I, africano (189-199)
    Riaffiora il problema della data in cui celebrarsi la Pasqua, con l'aiuto di altri vescovi d'Oriente, tentò di far accettare la data che già era in uso nella Chiesa di Roma, cioè prima domenica successiva al 14° giorno del mese ebraico di nisan.
    A lui si devono molti sinodi fra Roma Gallia e Mesopotamia, attraverso i quali per maggioranza dei vescovi, vennero accettate le sue disposizioni. Ma ad alcune Chiese dell'Asia che vi si opposero, li escluse dalla comunione con tutta la Chiesa. Interviene allora Ireneo, che pur essendo stato a favore del Papa, lo invita ad essere indulgente come i suoi predecessori. Ci viene tramandato ufficialmente il primo atto che rivendica a sè (al vescovo di Roma) il diritto di interferire nelle scelte delle altre chiese se queste si dissociavano dall'insegnamento APOSTOLICO, la Pasqua effettivamente venne mantenuta come il suo predecessore aveva stabilito.
    Uomo energico non si risparmiò con le prime scomuniche fuori del suo vescovado di Roma, inflitte al conciatore di pelli Teodoto di Bisanzio che evangelizzava un Gesù soltanto uomo, e sospese dal sacerdozio lo scrittore gnostico Florino.

    Avrete notato l'importanza del ministero esercitato da questi due vescovi di Roma......entrambi adoperano come i loro predecessori, una sorta di AUTORITA' APOSTOLICA che TUTTI gli riconoscono....Sempre a Vittore ad esempio, abbiamo la documentazione che scrisse a Marcia (favorita dell'imperatore Commodo) ma che era una credente, una lista di cristiani prigionieri condannati alle miniere della Sardegna, riuscendo con suppliche a nome DELLA CHIESA, ad ottenere la loro liberazione. Insieme a loro fu liberato un certo cristiano dal nome di Callisto, quel Callisto I che diventerà futuro Papa.

    Faccio altresì notare che siamo già sul finire del secondo secolo e che solo da Roma si alzava una voce inequivocabile sul tentativo continuo di mantenere l'unità di tutta la Chiesa nel rispetto della Tradizione Apostolica.......

    ****************
    continua..........
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  5. #5
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    Predefinito Continua..........

    Zefirino, romano (199-217)
    Sotto questo pontificato si accendono le dispute più serie sulla cristologia: l'adozionismo, secondo cui Gesù era stato semplice uomo fino al Battesimo e dopo divenne "divino", continuava a propagarsi malgrado la severa condanna già di Papa Vittore I. Singolare la clemenza del Papa che perdona un certo Natale, prete scismatico adozionista fatto vescovo, ma che si pentì e che accettò la penitenza che il Papa gli diede. Più gravemente si propagò il "modalismo" insegnato da Noeto, Prassea e Sabellio, che eliminava ogni distinzione fra le Persone della Trinità, mentre la Chiesa insegnava già che è proprio attraverso la Trinità che le Tre Persone sono distinte pur mantenendo un unica natura comune.
    Ippolito mandò una lettera severa a Zeferino per non aver agito in modo molto più incisivo e severo contro queste forme di eresie, chiedendo a nome dei vescovi una scomunica immediata.La risposta di Zeferino non si fece attendere, ammettendo pubblicamente che non vi era nella Chiesa, infatti, una dottrina che parlasse esplicitamente delle Tre Persone nella Trinità e che a scanso di confusione aveva preferito aspettare un giro di consultazioni. Non c'era di fatto una terminologia che potesse aiutare a comprendere la questione anche se il termine Trinità fu coniato da Tertulliano, cristiano che poi abiurò dal cristianesimo. Sarà questa conversazione, di fatto, a far maturare l'idea di un Concilio, nel quale poi si definirà per sempre tale dottrina!

    Questo episodio è molto importante, perchè fa emergere come ancora nell'anno 200, non sia vesse un concetto UNANIME, quale insegnamento della Dottrina Trinitaria seppur si procedeva con la Tradizione divulgata dagli Apostoli che la Chiesa appunto, custodiva e si tramandava, e ci si rese conto come il semplice insegnamento apostolico NON fosse più sufficiente, ma di come occorresse determinare questo argomento in maniera incisiva.

    Emerge da questo pontificato o ministero petrino se preferite......UNA AUTORITA' INDISCUTIBILE ED INDISCUSSA del vescovo di Roma...coloro che sostengono che la Chiesa Romana sia nata nell'anno 400 voluta da un Imperatore....devono allora dimostrare che cosa era questa Chiesa che vi abbiamo presentato in questi messaggi, a partire da Pietro ed arrivando, per ora, a cavallo dell'anno 200.......e devono dimostrare, gli accustaori della Chiesa Cattolica, se c'era in atto un altra Chiesa che emanava una autorità così diffusamente APOSTOLICA.....e
    ACCETTATA DA TUTTA la Chiesa di allora se pur con le dovute riserve dall'Oriente come per la questione della Pasqua......
    Anche per la Trinità come per la Pasqua il PROCESSO DI MATURAZIONE come leggiamo è lento, ma non privo di PREDICAZIONE AUTORITARIA APOSTOLICA.....la Chiesa da 200 anni predicava la Trinità, ma da qui appare appunto che la Scrittura NON E' SUFFICIENTE AD ARGINARE LE ERESIE OCCORRE DUNQUE UNA AUTORITA' CHE SOSTENGA L'AUTORITA' DELLA SCRITTURA STESSA......Se i Pentecostali oggi, come i Protestanti del 1500 NON si riconoscono in questa Chiesa, allora devono dimostrare la loro provenienza e per onestà dovrebbero dirci quali vescovi del passato possono oggi sostenere le loro eresie.......

    ******************

    CALLISTO I, 217-222
    Callisto fu, onestamente parlando....il primo vescovo della Chiesa ad essere contestato per i suoi trascorsi tramandataci da Ippolito (ATTENZIONE NON IPPOLITO IL VESCOVO martire...). Una leggenda narra che da giovane gli venne affidata una ingente somma, qui le notizie si dipartono, alcune fonti dicono che avrebbe dovuto con quella somma aprire una banca, altre fonti dicono che avrebbe dovuto gestirle per i bisognosi, sta di fatto che questo patrimonio svanì nel nulla.
    Come ci finì nelle miniere in Sardegna come accennato nel racconto della storia del vescovo Vittore dell'anno 189?
    Secondo Ippolito a causa di una rissa che Callisto fece in una Sinagoga in giorno di sabato, e il prefetto lo condannò ai lavori forzati. Ma a quanto sembra proprio Vittore I tralasciò il nome di Callisto fra coloro della lista che potevano essere liberati poichè non si fidava di lui, ma alla fine lo accolse, mandandolo ad Anzio....Fu il vescovo Zefirino a riporre fiducia in questo uomo dall'inquietudine facile; Papa Zefirino gli affidò incarichi delicati e lo nominò amministratore del cimitero ufficiale della chiesa sulla Via Appia, da qui il nome che tutti oggi conoscete: "Catacombe di san Callisto"
    A seguito di questa fiducia, Callisto iniziò a cambiare diventando sempre più un buon cristiano, e tuttavia la sua fama trascorsa non lo lasciava.
    Quando fu scelto a succedere a Zefferino, Ippolito (non il nostro vescovo conosciuto per le sue opere) divenne il suo più accanito accusatore, tanto da essere considerato, Ippolito, IL PRIMO ANTIPAPA DELLA STORIA DELLA CHIESA.

    Ippolito era un presbitero più ortodosso dell'ortodossia stessa che si accanì contro Callisto ripetutamente tanto da amareggiare profondamente ogni giorno la sua vita. Callisto veniva accusato di : modalismo e lassismo.
    Ma sul modalismo Callisto scomunicò Sabellio, che era alla guida spirituale di questo movimento. Il modalismo affermava che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono Tre Persone, ma soltanto "successivi modi dell'autorivelazione divina"....Ippolito dunque, accusava ingiustamente Callisto. Altro tema di scontro era che Callisto avrebbe permesso ad alcuni vescovi di restare in carica...COLPEVOLI DI.....essersi sposati due o tre volte.....; addirittura Ippolito contesta a Callisto di NON condannare i sacerdoti che si erano sposati, ritenendo validi i loro matrimoni...infine di riprendere nella chiesa persone che, se pur convertite provenivano da sètte varie e senza dare loro alcuna penitenza.....
    Famosa è la risposta che Tertulliano darà per appoggiare le accuse di Ippolito:

    "De Pudicitia" recita: "...il pontefice massimo, il vescovo dei vescovi, perdona gli adulteri ed i fornicatori: E dove si affiggerà questo editto così liberale? Sulle porte dei postriboli?..."
    ...........

    Questa frase, amici.....ci fa comprendere come già in questo secolo si avesse del vescovo di Roma un'alta considerazione di AUTORITA' E DI GUIDA DELLA CHIESA TUTTA......Coloro che dicono che il termine "papa, pontefice" è nato nell'anno 400, potrà con UMILTA' RICREDERSI.....

    Ma che cosa possiamo dire di Callisto I in termini dottrinali tramandatici? Innanzi tutta la lotta contro il modalismo e la scomunica del suo capo......a SALVAGUARDIA della Trinità, dottrina NON ancora promulgata e tuttavia molto chiara nell'insegnamento della Chiesa tanto da difenderla.....Callisto I fu grande sostenitore che la Chiesa doveva essere SEMPRE PIU' UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTA ED ACCOLTA proprio per evitare cataclismi dottrinali, che la Chiesa è "una casa che accoglie i peccatori pentiti, ma che deve sfornare Santi; e che per questo a TUTTI deve essere data la possibilità DELLA RICONCILIAZIONE, soprattutto una carità maggiore verso i cristiani dalle dottrine deviate...."
    Infine si tramanda uno stralcio di lettera dove in risposta all'errore di coloro che dicevano che "Dio Padre era morto sulla croce", rispose con due sole righe: " NON E' IL PADRE CHE E' MORTO... ma il Figlio! Questo è quanto ci è stato tramandato e che noi custodiamo ed insegnamo!"
    Circa la questione dei sacerdoti sposati questo ci conferma che il delicato percorso verso il celibato era attinente fin dai primi secoli.... Tertulliano attenzione aderisce alla sètta montanista che era rigorosa dei costumi e accusava la Chiesa di facilitare invece la prostituzione.....Come possiamo capire invece la Chiesa tentava di non ESTREMIZZARE invece nè il peccatore, nè tanto meno questi aspetti del matrimonio, vi era al contrario chi estremizzava e demonizzava tutto. Gli anni seguire dopo Callisto comunque, maturarono che i preti non dovessero avere più di una moglie e si iniziò a preferire I CELIBI perchè più liberi di essere inviati nelle varie comunità a servizio completo della Chiesa, e maturerà l'aspetto che vescovi diventavano solo i celibi (osservanza mantenuta nella Chiesa Orotodossa) per via della loro missione che non poteva dividersi con problemi personali e familiari........
    ........
    Il martirio di Callisto I è più morale che reale a causa della morte. Egli fu perseguitato da Ippolito e calunniato, eppure tutta la Chiesa e i vescovi erano con lui. Tuttavia durante una sommossa popolare contro alcune diatribe con le leggi civili, intervenne per sedare gli animi, ma ne venne travolto e la tradizione ci riporta della sua morte. Non fu sepolto nelle Catacombe di cui porta il nome, ma in Trastevere dove nel 1960 è stata scoperta la sua tomba a confermarci le notizie che la Chiesa ha da secoli tramandato e dove vi è un affresco che racconta il suo martirio.
    La sua festa è il 14 ottrobre.

    Non aggiungo altri commenti.......
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  6. #6
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    Predefinito IL PRIMO ANTIPAPA

    Diciamo due parole anche su Ippolito dal momento che vogliamo inserire anche le figure degli antipapi...ed Ippolito fu un VESCOVO della Chiesa......^__^

    IPPOLITO 217-235 (primo Antipapa)

    Ippolito riceve l'ordinazione durante il pontificato di Vittore I. Era un uomo di grande conoscenza filosofica ed ecclesiale. In breve tempo divenne fra i più importanti e conosciuti apologetici per la sua grande cultura tanto da essere confuso più volte con il vescovo S.Ippolito, morto martire. Famosa fu la sua omelia che pronunciò davanti ad Origene nell'anno 212.
    Tra le sue opere più importanti prima di degenerare (a differenza di Tertulliano Ippolito NON uscì dalla Chiesa) troviamo: il "Commentario su Daniele" (204 ca); scritti vari dogmatici a DIFESA DELLA DOTTRINA DELLA CHIESA (200 ca); "Confessione di tutte le eresie"(222) grazie al quale comunque non venne mai scomunicato dal momento che le sue lotte erano più personali che dottrinali, oseremo dire che era TROPPO CONSERVATORE....^__^
    Il suo peccato maggiore era l'ambizione e il prestigio, morto Zefirino, aveva chiesto esplicitamente che con lui, se l'avessero nominato Papa, la Chiesa sarebbe andata avanti più speditamente!

    Ippolitò confessò il suo disprezzo per Callisto che riteneva indegno di una così alta carica di responsabilità. Questo suo discorso portò i vescovi alla convinzione che Callisto era il degno successore di Pietro.....^__^

    Ippolito divenne il primo Antipapa e si fece eleggere lui vescovo da alcuni vescovi scismatici.
    Ippolito considerava la Chiesa come una comunità ESCLUSIVAMENTE FORMATA DI SANTI.
    Callisto I concordava con lui comunque sulla validità del ministero sacerdotele il quale doveva dipendere da una santità PERSONALE e testimoniata.
    Ma ad Ippolito questo non bastava. Ogni peccatore, specialmente prete, doveva essere allontanato DEFINITIVAMENTE dalla Chiesa.

    Una nota che vale la pena farvi conoscere è la seguente:

    Ippolitò visse come antipapa fino all'anno 235. Durante questo periodo, si oppose anche al successore di Callisto I, Urbano I e Ponziano. Tuttavia con quest'ultimo la sua strada si riunì alla Chiesa attraverso un martirio comune.
    Quando Massimo il Trace divenne imperatore e tornò la persecuzione ai cristiani, egli si accanì principalmente con TUTTI I VESCOVI, considerati "capi scomodi"...Ippolito e Ponziano, nell'anno 235 vennero arrestati e portati in Sardegna che all'epoca era conosciuta come "Isola della morte". Dopo mesi di dura prigionia e di crudeli condizioni, viene riportato dai superstiti che i due "ebbero tutto il tempo di confrontarsi e SI RICONCILIARONO". In segno di questa riconciliazione Ponziano ABDICO' dalla sede di Pietro anche perchè aveva capito che non avrebbe più fatto ritorno e al tempo stesso insieme a questa notizia giunse la RINUNCIA di Ippolito di essere vescovo, e implorò i suoi seguaci di terminare con lo scisma (scisma mai ufficializzato) in nome dell'Unità del Corpo di Cristo.
    I suoi seguaci commossi dall'appello, abbandonarono ogni pretesa.
    Papa Fabiano (236) fece riportare egli stesso i due corpi martirizzati, a Roma dove furono enumati dopo una celebrazione funebre eucaristica il 13 agosto del 236/7.
    Ippolito venne sepolto sulla Tiburtina , nella zona che ancora oggi porta il suo nome.
    S.Eusebio e S.Gerolamo confusero Ippolito con il grande Vescovo Ippolito.
    Ma dopo si resero conto che del primo non si seppe mai quale fu la sua diocesi.

    Fraternamente Caterina
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  7. #7
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    Predefinito FACCIAMO ORA UNA PANORAMICA

    Siamo giunti così a cavallo fra l'anno 217 e 235 in cui ha regnato Ippolito come antipapa poi riconciliato prima del suo martirio....e prima di parlare di altri due Papi vissuti in questo periodo, parliamo un pò lontano da Roma...che cosa accadeva nel resto dell'Italia?......

    Il patrono di Novara, S.Gaudenzio (327-418) nacque a Ivrea da famiglia pagana. Si convertì grazie a Eusebio da Vercelli, primo vescovo del Piemonte. Divenuto prete, questi lo mandò a Novara per predicare il Vangelo ai pagani. Un'ulteriore difficoltà era rappresentata dall'eresia ariana. Quando Eusebio - seguace di Atanasio d'Alessandria, nemico degli ariani - fu esiliato, Gaudenzio lo seguì. Tornato a Novara, il vescovo di Milano Ambrogio lo aiutò e il successore Simpliciano lo consacrò vescovo di Novara nel 398. A lui è dedicata la cattedrale, opera di Alessandro Antonelli, architetto della Mole torinese...
    Lo scontro tra fede cristiana e antichi culti è poi complicato anche in Italia dall’aspro dissidio fraterno, tra i fedeli alla dottrina del Concilio di Nicea e i seguaci di Ario, che nega la natura divina “da sempre” di Cristo. L’imperatore Costanzo II (terzo figlio di Costantino il Grande) protegge gli ariani solo perché li trova più adatti alla sua politica di protezione dominio sulla Chiesa. E nel 355 convoca a Milano un Concilio nel quale i vescovi ariani, in sintonia con la corte, condannano Atanasio vescovo di Alessandria d’Egitto: ossia il più energico sostenitore dell’ortodossia cattolica (Roma NON riconoscerà mai questo concilio e scende in campo in difesa di Atanasio sostenitore e ideatore della dottrina sullo Spirito Santo quale "Terza Persona della Trinità, Unico Dio", più tardi anche la Chiesa Ortodossa lo negherà questo concilio accusandolo di "non aver ricevuto alcuna autorità dalla Chiesa"). Costanzo II spedisce in esilio alcuni vescovi che hanno sostenuto Atanasio. Tra questi c’è Eusebio di Vercelli, relegato in Palestina, poi in Asia Minore e infine in Egitto.
    Gaudenzio avrebbe trovato un posto a Pavia, tuttavia non si rassegna: vuole stare vicino a Eusebio, e lo raggiunge clandestinamente nell’esilio. Ma presto torna in Italia, perché Eusebio gli ha ordinato di riprendere la predicazione; specialmente a Novara, dove il sacerdote Lorenzo è stato assassinato. Lui ne prende il posto, sostenuto ora da un nuovo amico: Ambrogio, vescovo di Milano (Milano, che ora è capitale dell’Impero d’Occidente proprio per declassare l'autorità di Roma e del suo vescovo quale successore di Pietro, è anche sede del potere (tuttavia Ambrogio non riterrà mai Milano quale sede vescovile superiore a Roma come intendeva Costanzo), luogo di grandi eventi, di feste e spettacoli, per i quali arrivano anche belve dall’Africa).
    Il successore di Ambrogio, Simpliciano, lo consacra vescovo di Novara nel 398. E lo sarà per vent’anni, con lapassione del predicare, con le grandi doti di formatore di nuovi sacerdoti, nello stile appreso al tempo di Eusebio. Lui, vescovo, vive in comunità con un gruppo di preti, soggetti tutti alla stessa regola. E con essi accoglie e forma igiovani aspiranti al sacerdozio. Vede crescere il popolo cristiano, mentre l’Impero è scosso da tragici preannunci di dissolvimento. Poco dopo la sua morte, si diffondono voci di prodigi da lui compiuti con la forza della preghiera. Intanto, altri vescovi fanno cercare e copiare le sue prediche, per ripeterle nelle loro chiese. Anche da morto, Gaudenzio continua a parlare.
    .....
    Questo breve ritratto ci da nomi importanti conosciuti dalla storia che si intrecciano:

    1) S.Ambrogio vescovo di Milano....
    2)S.Eusebio, difensore della dottrina della Chiesa contro Ario, prete scismatico che negava la Trinità.....
    3)una MAPPA che ci dice la vita di quell'epoca che lontana da ROMA viveva comunque UNA COMUNIONE PIENA CON LA SEDE DI QUEL VESCOVO DI ROMA......
    4) il lungo lavorio e di comunione FRA I VESCOVI per combattere le ersie....
    5) il figlio di Costantino che aveva contribuito alla grandezza della Chiesa, cambia le "regole del gioco" e si proclama in questo modo "decisionale nelle questioni dottrinali", ma nessun vescovo a parte gli scismatici che poi rientreranno nella Chiesa, lo ritengono in grado di tanta autorità che "non gli compete"!
    6) si evince da qui: Poco dopo la sua morte, si diffondono voci di prodigi da lui compiuti con la forza della preghiera. Intanto, altri vescovi fanno cercare e copiare le sue prediche, per ripeterle nelle loro chiese. Anche da morto, Gaudenzio continua a parlare.......il Culto dei Santi MAI INTERROTTO dalla Chiesa primitiva.....

    Si evince pertanto che all'epoca NON esistevano PROTESTANTI.....Pentecostali Evangelici, nè tanto meno dei motivi validi per opporre una divisione dottrinale con la Sede di Pietro.... inutile dunque, per chiunque vi si oppone, negare queste RADICI STORICHE che abbiamo in comune.........Ritorna a noi alla mente l'avviso di Gesù "CHI NON E' CONTRO DI VOI E' CON VOI".....

    ****************

    Dopo questa pausa nella quale ci auguriamo abbiate letto, meditato e preso appunti......., procediamo nella storia....

    Vi invito a riallacciravi ai messaggi precedenti.......
    Dopo aver parlato del primo Antipapa della storia, vediamo dopo la missione petrina di Callisto I (217-222) che cosa è avvenuto?

    Mentre il vescovo scismatico Ippolito "regnava" (217-235), a Clemente succedeva in termini ufficiali:

    URBANO I (222-230)

    Il suo Pontificato fu relativamente tranquillo in quanto l'imperatore Alessandro Severo non indisse nessuna persecuzione. Lo stesso scisma in corso con il vescovo Ippolito non ha lasciato tracce di incontri o dialoghi, francamente nulla si sa. Urbano venne particolarmente ricordato per la sua tenacia nel rivendicare le proprietà appartenenti alla chiesa, in particolar modo una causa civile contro un'associazione di ostie quindi il "DIO BACCO" a proposito della proprietà di un edificio adibito al culto cristiano. Urbano fu fatto assassinare dal prefetto Almenio il 19 maggio 230 (?), le sue spoglie furono sepolte nel cimitero di San Callisto (Cappella o Cripta Pontificia). Tuttavia non si hanno documenti sufficienti per dire come sia morto questo vescovo, reale è invece la sua sepoltura nel Cimitero nel quale è stata ritrovata una pietra sepolcrale con il suo nome inciso in lettere greche. Nel 862 papa Nicolò I inviò parte delle reliquie a Carlo il Calvo in quel di Auxerre dove fu venerato quale protettore dei viticultori.
    ........

    Passiamo a :

    PONZIANO, romano (230-235)

    Nato a Roma, fu il primo papa ad avere una data certa del suo insediamento: il 21 luglio 230.
    Dopo alcuni periodi di tolleranza, "Massimo il Trace" divenne invece uno dei più acerrimi nemici del cristianesimo ed assassinato Alessandro Severo proseguì nelle epurazioni.
    Ad un certo punto Ponziano, vecchio e stanco preferì "abdicare" a favore di nuove energie e lasciare la Chiesa di Roma , piuttosto che farla sopprimere.
    Morì in esilio in Sardegna ( nda: deportato) , probabilmente per le sofferenze inflittegli. (qui suggeriamo di rileggervi il messaggio dove si parla della sua riconciliazione con Ippolito, anch'egli deportato e della fine dello scisma).... Le sue spoglie furono successivamente tumulate nella cripta papale di San Callisto in Roma da papa Fabiano.

    Passiamo a:

    ANTERO, romano ( 235-236)

    Sostituì Ponziano per un brevissimo lasso di tempo, forse pochi mesi. Di origini greche, poco dopo la sua elezione al soglio pontificio fu messo a morte il 3 gennaio 236 (?) su ordine dell' imperatore "Massimo il Trace".
    La storia vuole che le sue spoglie siano state scoperte nel 1854, dove riposavano nel cimitero di San Callisto. I resti di una pietra tombale con inciso il suo nome in lettere greche lo confermano.........

    Fraternamente Caterina LD
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  8. #8
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    Predefinito

    Veniamo a:

    FABIANO, romano (236-250)

    Fabiano fu autore della riorganizzazione del Clero locale dopo lo sbandamendo delle persecuzioni, dividendo la città in sette distretti ecclesiastici. A capo di ogni distretto aveva posto un diacono, aiutato da un suddiacono e da sei giovani assistenti laici. Questa scelta si rivelò immediatamente salutare e ben adatta a far fronte all'aumento dei suoi membri.
    Come abbiamo letto nel messaggio 20, fu lui a prodigarsi a far seppellire dignitosamente i corpi dei due vescovi, uno Papa Ponziano e l'altro dell'antipapa riconciliatosi Ippolito.
    Questo gesto è ritenuto importante dagli storici al di là del valore pontificale, perchè dimostra che egli avesse una forte influenza a corte dal momento che la richiesta dei corpi dei condannati andava richiesta direttamente all'Imperatore il quale raramente l'accordava.
    Dopo l'elezione al soglio pontificio, durante l'impero di Filippo l'Arabo (244-249), Fabiano riuscì a riportare i cristiani sotto venti meno tumultuosi dal punto di vista delle persecuzioni, nel mentre dilagò la corruzione e la neo dissolutezza dei costumi.
    A Fabiano si deve una rivoluzione gerarchica della chiesa ad evoluzione piramidale, ovvero stabilì una filtrazione delle varie problematiche che, da allora in poi, sarebbero passate attraverso "ministri" assegnati allo scopo, scelti tra i sacerdoti del clero che ne avessero più titolo e merito. Fu così che nacquero i "cardinali" (incardinati: ossia coloro i quali ne avevano titulus per essere tali).

    Cosa c'è di vero in questo non si sa....i "cardinali" non nacquero affatto in questo periodo, ma verso l'anno mille e ci ritorneremo su..la chiesa quale evoluzione piramidale è suffragata dall'esigenza che si aveva di dare un ordine alle questioni che aumentavano.....e che come abbiamo letto il Papa creò questi nuovi dicasteri....
    A lui si deve la nomina del vescovo Novaziano che però più tardi si pone come antipapa...
    Di lui parlano molto profondamente Cipriano di Cartagine ed Eusebio.
    A Fabiano si deve un certo ordine nelle nomine dei vescovi i quali venivano registrati per conservare un elenco unico con nomi, date ed informazioni specifiche.
    Le sue attività si interruppero bruscamente durante una improvvisa persecuzione scatenata da Decio: Decio infatti, proclamò l'editto del libellus per il quale, ogni famiglia avrebbe dovuto "sacrificare" a favore delle "divinità pagane" in cambio di un certificato che attestava la propria appartenenza a Roma. I cristiani insorsero , molti si resero lapsi (nda: da lapsus= errore; e quindi si riconvertirono al paganesimo), altri fuggirono, altri ancora scelsero la strada del martirio. Le persecuzioni si diramorono velocemente, come sempre, in tutto l'impero: ...da Roma ad Antiochia... da Antiochia a Cartagine .

    Fabiano venne arrestato e fu tra i primi a morire, non si sa come, tuttavia la tradizione ci tramanda "a causa di maltrattamenti subiti durante la prigionia". Nel 1854 nelle Catacombe di s.Callisto fu scoperta la sua tomba e sulla lapide inciso oltre al suo nome, la parola "martire", ma nel 1915 nella cripta di s.Sebastiano un sarcofago venne ritrovato con il suo nome. Gli storici sostengono che il corpo probabilmente fu portato a s.Sebastiano, mentre nella cripta di s.Callisto che non era solo sepolcrale, venne fatta di lui Memoria dagli altri cristiani che li si riunivano per pregare i martiri.

    *******************
    CORNELIO, romano (251-253)

    Le persecuzioni violentissime di Decio impedirono l'immediata successione al soglio di Pietro, anche perchè molti vescovi e presbiteri che partecipavano alla nomina erano in carcere, pertanto ci fu più di un anno di vacatio.
    Per 14 mesi la Chiesa sconvolta dalla confusione creata dalle persecuzioni, venne collegialmente governata in questo periodo dai presbiteri e diaconi : il presbitero = termine che deriva da PRESBITERIO cioè la parte dell'altare dove il sacerdote rende il culto; presbitero perciò= primo gradino del sacerdozio mediante il Sacramento dell'Ordine impartito dal vescovo. Diacono = colui che può impartire tutti i sacramenti ma, non può svolgere le funzioni eucaristiche della messa, nè raccogliere le confessioni.

    Cornelio fu eletto pontefice sotto una gragnuola di colpi inferti al cristianesimo sia dall'esterno che dall'interno della chiesa. I primi dovuti al clima persecutorio di Decio imperatore, i secondi da San Cipriano (vescovo di Cartagine il quale accusava Cornelio di essere troppo "tiepido" e poco ambizioso per ricoprire quella carica. Le vertenze di s.Cipriano non devono trarre in inganno, in quell'epoca in cui le persecuzioni erano forti e l'antipapa Novaziano apportava modifiche DOTTRINALI, occorreva un uomo e un vescovo dal polso duro e risolutorio, caratteristiche che Cornelio non dimostrava. Infatti Cornelio si rivelerà invece, un uomo "pieno di Spirito Santo" e di profonda saggezza ed umiltà) e da Novaziano (autoproclamatosi papa e che voleva essere eletto dopo Fabriano).

    Il nocciolo della discussione più forte fra Novaziano e Cornelio fu la questione dei LAPSI.....che cosa era?

    Riguardava il comportamento da tenersi verso i numerosi cristiani che durante le persecuzioni AVEVANO abiurato la fede cristiana, ed ora desideravano essere riammessi nella Chiesa.

    Il nocciolo dunque riguardava LA PENITENZA DA DARSI DOPO UNA CONFESSIONE maturata da pentimento...

    Perchè NOI sosteniamo la benedizione di Dio sulla scelta di Cornelio? Perchè Novaziano era furibondo SULLA CLEMENZA che Cornelio impartiva a questi cristiani, mentre per l'antipapa, ogni cristiano che aveva abiurato DOVEVA ESSERSE espulso per sempre dalla Chiesa.

    Papa Cornelio fu dunque clemente....la questione fece riemergere, perchè già sperimentato in passato durante le prime persecuzioni, la questione della CONFESSIONE PRIVATA. Se è vero che nel primo secolo della Chiesa questa necessità non si presentava, ora si, il problema era grande perchè tanti erano coloro che in pubblico non si confessavano più per timore di ritorsioni. Lo Spirito Santo che da sempre guidava a piccoli passi la Chiesa verso una comprensione delle dottrine, illuminerà così la Chiesa nel decidere di iniziare UFFICIALMENTE la Confessione privata (non obbligatoria) e la penitenza pubblicamente per dimostrare ai fratelli il vero pentimento e l'effettivo ritorno alla Chiesa.

    Questa decisione fu accolta con buon entusiasmo da tutti i vescovi che subito avvisarono le proprie diocesi, ma SOLO IL VESCOVO all'inizio poteva confessare, quando divenne a tutti gli effetti materia dottrinale, l'onere passò ai presbiteri insieme al loro Mandato.

    Dal canto suo Novaziano lavorò senza risparmiarsi per portare altri vescovi dalla sua parte accusando Cornelio di essere troppo clemente.....

    A sbrogliare questa situazione che affliggeva Cornelio e quanti (la maggioranza) erano devoti a lui, fu il vescovo di Alessandria, Dionigi, che si schierò attraverso delle missive in suo favore. Cornelio apportò nel ministero petrino la virtù dell'umiltà e dell'obbedienza al mandato e della testimonianza di come si patiscono ingiurie per il bene della Chiesa. Non prendeva decisioni se prima non si consultava con gli altri vescovi.

    Questa sua umiltà fu la sua vera vittoria, tanto è vero che alla fine lo stesso s.Cipriano, che prima lo criticava, lo aiuterà e lo sosterrà nella prova iniziando un lavoro di consultazioni con i vescovi in Africa per appoggiare il suo ministero petrino e per mettere a tacere Novaziano al quale giunse, non sofferta, la scomunica nell'autunno dell'anno 251: avvenne in un sinodo romano alla presenza di sessanta vescovi, alcuni delegati da altri vescovi africani e da membri del clero. In questo stesso sinodo, con approvazione del lavoro svolto da s.Cipriano, vengono riammessi alla Chiesa tutti i cristiani che per terrore avevano abiurato, apostati (=lapsi).

    Sono note, ma non sono integre, le lettere che Cornelio inviò a tutte le Chiese per spiegare le decisioni della scomunica a Novaziano, ci sono pervenute quelle scritte a Cipriano (49 e 50). Attraverso Eusebio (260-340) ci sono pervenuti brani di dialogo intercorso fra Papa Cornelio e il vescovo di Antiochia, per esortarlo a non appoggiare la posizione di Novaziano "per evitare di far cadere i fedeli nell'errore". Altri brani dimostrano la sua attenzione verso il clero verso il quale si premuniva di consigli per concorrere alla personale santità.
    Questo dimostra a noi oggi l'autorità che aveva il vescovo di Roma.

    Nel 252 Cornelio fu esiliato dal nuovo imperatore Treboniasno Gallo che indisse una nuova persecuzione. Qui (oggi porto di Civitavecchia) ricevette una lettera di san Cipriano che lo sosteneva nella lotta della prigionia e si esprimeva in termini calorosi.
    Morì di morte naturale anziano, stanco e malato e le sue spoglie furono trasportate nel cimitero di San Callisto solo successivamente, dalla matrona Lucina e dove venne tumulato appunto nella cripta che porta il suo nome.
    Non a caso la Chiesa li festeggia insieme: San Cipriano e Cornelio il 16 settembre.

    **********************

    Come ho chiesto umilmente all'inizio, lo ricordo per coloro che leggessero il forum la prima volta: non fatemi qui dentro domande o discussioni....lo chiedo con carità fraterna per evitare di spezzare la cronologia dei Papi di questi secoli decisivi per l'impronta dottrinale della Chiesa e la sua affermazione nel mondo......invitandovi a meditare non soltanto su questioni storiche risapute, oggetto spesso di incomprensioni, e di vituperio al comportamento dei Papi....... cerchiamo di leggere questa storia anche da altri punti di vista spesso nascosti dalle cronologie storiche LAICHE..........

    Fraternamente Caterina LD

    Domani continuerò alltri Pontefici, grazie per la comprensione......
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

 

 

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