Diciamoci la verità: il nostro è diventato un partito di minchioni dai metodi terroni.
Dopo il fratello, il figlio, la morosa del figlio, la badante, ci aspettiamo che vengano nominati consulenti esterni o assessori regionali anche i due cani labrador del "Grande Capo".
Ci auguriamo che coloro che furono oggetto degli avvisi di garanzia presi all'epoca delle Camice verdi si incazzino e non facciano come quei pirloni dei sottoscrittori della Credieuronord (che sono andati nell'unico giorno in cui non potevano trovare nessuno che li ascoltasse in via Bellerio, ovvero il sabato), ma si presentino in sede durante un Consiglio federale e diano quattro calci nel culo per primo ai segretari nazionali che non hanno lavorato bene (vedasi il toscano,il ligure e il piemontese) e poi anche al segretario lombardo che si è permesso di far entrare nel listino delle regionali galli, galline e pennuti vari dell'ultima ora, solo per garantirsi i voti dei delegati delle rispettive province.
Stendiamo un velo pietoso per quanto riguarda le nomine dei sottosegretari: l'esimio avvocato veneto, unico difensore di quei coglioni saliti sul campanile di venezia, che oltre ad aver avuto gratis le spese legali per il processo, ci hanno sputato in faccia, rigettando qualsiasi sostegno alla Lega. Per non parlare del sedicente "crociato veronese di Bossi", tal Bricolus, che forse ha l'unico merito di essersi infilato all'ultimo minuto nelle grazie di qualcheduno.
Secondo voi, ci voleva un ingegnere nucleare per pensare che sarebbe stato meglio averne uno in meno, ma piazzarlo alla Sanità? Magari il capogruppo Cè, che è medico e non giornalista.
Almeno avremmo rotto i coglioni a quel pirla di Storax.